Snow in September

Ed ora, incredibilmente, ogni passo che faceva le ricordava con dolore l’estate passata.
E con questo si intende Niall.
Niall, con i suoi sorrisi, il suo buffo accento, la sua chitarra e le sue canzoni.
I ricordi avrebbero dovuti essere aboliti.
Perché guardare il cielo troppo scuro, con un unico squarcio di azzurro vivo le ricordava troppo gli occhi di Niall.
Perché le pareti della sua nuova casa di Londra, così bianche e pulite le ricordavano troppo il suo volto.
Perché i sorrisi dei passanti le ricordavano i suoi denti candidi.
Ogni biondo malcapitato che incontrava per la strada, le ricordava i suoi capelli.
Perché il campo da calcio vicino a casa sua le ricordava la passione per decorare tutto di verde che Niall le aveva trasmesso.
E sorrise al ricordo.
E poi la neve. La neve a settembre le ricordava troppo quella canzone quella che lui le aveva dedicato, prima che lei partisse, per dirle addio.
E al quel punto pianse.
Pianse al ricordo di lui che suonava la chitarra, le sorrideva come solo lui sapeva fare e la baciava sul naso, prima di vederla salire in macchina.
E allora per non far vedere a nessuno le sue lacrime, scese fuori al vialetto di casa sua e si stese sulla neve, accoccolandosi su di essa come se fosse un comodo piumone.
Come se fosse il petto di Niall.