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Autore: gateship    14/10/2013    1 recensioni
Sam si sente improvvisamente male durante una missione. Quello che Jack giudicava un malore passeggero è in realtà una grave malattia legata al naquadah... Riusciranno O'Neill e l'SG1 a salvarla? AU.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“In coma?! Doc ma che dice? Che è successo?”Jack stava quasi urlando.

“Devo aspettare gli esiti degli esami per saperlo con certezza. Colonnello, mi dica cosa è accaduto su P3W-693.”

“Non è stata bene dalla prima notte. Aveva la febbre, era come isterica. Abbiamo cercato di abbassarle la temperatura e alla fine ce l'abbiamo fatta. Il giorno dopo abbiamo continuato a camminare, diceva di sentirsi bene. La sera siamo andati a dormire e il mattino seguente l'abbiamo ritrovata priva di sensi. Non si è svegliata da allora.”

“Dottoressa Fraiser? Sono gli esami.”

“Grazie Jannifer.” Stava leggendo il referto quando improvvisamente sbiancò.

“Janet cosa...?”

“Oddio Daniel... Il naquadah presente nel suo sangue è aumentato di 18 volte... Di questo passo morirà...”

 

Jack, Daniel e Teal'c erano impalliditi. Lei non poteva morire, non lei. O'Neill, con gli occhi vitrei e leggermente appannati, ruppe il silenzio. “Fai tutto quello che puoi Janet” Fraiser annuì, stravolta, incapace di parlare.

 

L'SG1 si diresse verso gli spogliatoi, sconvolta. “Dannazione”, sussurrò Jack appena entrato.

“Sei contento Jack? Se mi avessi ascoltato ora lei probabilmente starebbe bene. Non sarebbe su quel letto. Lei non starebbe rischiando di...” La voce di Daniel si spense.

“Non hai motivo di prendertela con O'Neill, DanielJackson.”

Jack aveva gli occhi lucidi e lo sguardo triste. Era tutta colpa sua. “Daniel ha ragione Teal'c.” Senza aggiungere altro uscì. Chiusa la porta guardò l'orologio: aveva ancora mezz'ora prima del briefing. Si diresse meccanicamente verso l'infermeria per vedere Sam e forse – solo forse – per fare il controllo medico.

“Allora Janet, come sta?” Se Fraiser notò che il Colonnello l'aveva nuovamente chiamata per nome, non lo diede a notare.

“Non bene Signore, il naquadah aumenta sempre di più, e noi non possiamo fare assolutamente niente.”

“Doc, quand'è che la dose diventerà...” ...fatale pensò O'Neill, oddio sta succedendo davvero, lei sta morendo.

“Non possiamo saperlo Colonnello, non sappiamo quando Sam ha iniziato a sentirsi male, né come questo aumento sia possibile. Solo lei lo può sapere, dobbiamo aspettare che si svegli.”

“Ammesso che lei lo sappia, Janet”

“Ammesso che lei lo sappia.” Sospirò Janet con un filo di voce. “Colonnello, dovremmo andare al briefing ora.” Disse guardando l'orologio.

 

Il percorso verso la Sala Briefing non era mai stato così lungo e silenzioso.

Improvvisamente Jack si fermò.

“Sta bene Colonnello?”

“Io non... diavolo Doc... È tutta colpa mia!”

Janet sospirò, non sapeva cosa fosse successo su quel pianeta, ma sapeva per certo quanto Sam e Jack tendessero a darsi la colpa per le sventure dell'altro. “Colonnello, non avrebbe potuto farci niente. Non avremmo potuto fare niente neanche se fosse rimasta qui. Non è colpa sua.”

“Questo non lo puoi sapere, Janet.”

“Colonnello...”

“Andiamo, se no faremo tardi.”

Stettero in silenzio per il resto del percorso. Una volta dal Generale, ci fu il resoconto dell'SG1 su quello che era successo sul pianeta, seguito naturalmente da quello di Janet.

“Suggerirei inoltre di chiamare i Tok'ra Generale."

“Dottoressa?”

Janet diede una scrollata di spalle: “Qualunque cosa sia riguarda il naquadah, Signore, il naquadah di Jolinar. I Tok'ra potrebbero saperne qualcosa in più”

“Capisco Dottoressa Fraiser, potete procedere.”

 

 

Tre ore dopo Jacob entrò in infermeria. Dopo una veloce rapporto da parte di Janet toccò a Selmak parlare:

“Credo di sapere cos'abbia il Maggiore Carter. È venuta per caso a contatto con del naquadah liquido?”

“No, Selmak.”

“Non che io sappia.”

“Si” gemette Sam. Aveva gli occhi aperti e leggermente offuscati. La pelle e le labbra erano più bianche di quando l'ashra'k aveva provato ad ucciderla.

“Carter!”

“Sam!!”

“Janet?! Che succede?!? Io... oddio Janet, fa male!”

“Dove Sam?” Fraiser passò velocemente dal ruolo di amica a quello di dottoressa.

“Dappertutto...!! Janet ti prego, fallo smettere! JANET!”

“Ok calma Sam, ti inietto altri antidolorifici, Sono felice che tu ti sia svegliata!”

“Perché? Ero solo incosciente” Poi, vedendo gli sguardi degli amici disse: “Oddio non ero...?”

“Si Carter eri in coma. Sam, cos'è questa storia? Non puoi essere venuta a contatto con del naquadah liquido!”

Sam trasse un paio di respiri per calmarsi e cominciò: “Signore io... mi dispiace! Sono...stata... colpita da... una lancia Jaffa... ODDIO!” Si portò una mano al petto, cercando disperatamente di respirare.

“Tranquilla Sam, tranquilla. I medicinali dovrebbero fare effetto tra poco. Sam mi dispiace ma devi continuare. Ce la fai?”

“Io... Ok. Signore, Colonnello, mi dispiace! Pensavo che non fosse niente, non era niente. Un Jaffa mi aveva colpito di striscio, tutto qui. Giuro, non era niente! Ma il naquadah presente nella lancia deve essere entrato in circolo e...” Smise di parlare, respirando affannosamente

“Jan, non credo che i farmaci stiano facendo effetto... È il naquadah, blocca gli effetti degli...” La voce di Sam si spense e lei si accasciò nuovamente sul letto.

“Janet sta...?!”

“Sta bene Daniel. È solo incosciente. Almeno adesso abbiamo qualcosa su qui lavorare.”

“Cioè?”

“Colonnello, nella vostra ultima mission3 siete caduti in una imboscata Jaffa. Dev'essere stato allora. È stato 6 giorni fa. Signore il naquadah si alza di 3 livelli al giorno. Abbiamo due giorni prima che la dose divenga impossibile da gestire per il suo organismo, e poi... Poi morirà Colonnello.”

“E se le impiantassimo un simbionte Tok'ra?”

“Non si può Teal'c, è proprio il fatto di essere stata ospite Tok'ra che la rende così delicata al naquadah. Quello che le sta succedendo potrebbe uccidere anche il simbionte. Non possiamo correre il rischio.”

Jacob parlò con la profonda voce di Selmak, il viso sconvolto dal non poter aiutare la figlia.

“Mi dispiace Jack, non possiamo fare altro.”

Era il padre di Sam a parlare e aveva gli occhi lucidi di lacrime non versate.

“Ma il dispositivo di guarigione? Il sarcofago?”

“La ucciderebbero entrambi più infetta Jack. Sono costruiti con il naquadah.” Sussurrò Daniel.

“E allora? Non possiamo lasciarla! Non lei! Dobbiamo fare qualcosa!” Janet piangeva.

“Non la abbandoneremo Janet! Chiederemo agli Asgard, ai Tollan, ai Nox dannazione! Lei non morirà!” Jack era sconvolto quanto determinato.

Lei non morirà” ripetè.

N/A: Hola! O forse buenas noche! So che quando uno esce dal coma di solito non si metta a parlare, ma Sam ha il naquadah nel sangue e per lei è tutto diverso...

Fifth: Grazie Grazie Grazie!!! Bellissimo nickname e soprattuto bell'avatar!

 

 

  
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