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Autore: oO_Keira_Oo    14/10/2013    4 recensioni
Dal Capitolo 2
“C-come hai fatto a prendermi? Chi sei tu?” Chiese July in stato di choc.
“Davvero non ti ricordi di me?” Replicò lui.
“Dovrei?” Domandò ancora lei.
“Sai, quando eri piccola eri meno pesante da prendere al volo.” Scherzò di nuovo il ragazzo.
July lo guardò intensamente, poi qualcosa scattò e due semplici parole le vennero alla bocca, uscendo in un sussurro senza che lei se ne rendesse conto. “Peter...Pan...?”
Cari lettori, spero di avervi incuriosito almeno un pochino. É la mia prima storia in assoluto e sto cercando di renderla il più avvincente possibile. Le mie recensioni scarseggiano, ma l'importante é continuare, giusto? Ad ogni modo, nel malaugurato caso vi dovesse capitare di legge questa cosa oscena, siete i benvenuti! {COMPLETATA} ~ {SEQUEL A SETTEMBRE 2015}
FanFiction dedicata a Lucia & Luisa.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Pan, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Neverland'
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Neverland
Ti fidi di uno sconosciuto?

“E ricorda Cappuccetto Rosso, non dare mai confidenza agli estranei.”
-I fratelli Grimm, Cappuccetto Rosso.

ATTENZIONE, LEGGERE!
Volevo solo chiarire un punto importante: LA NONNA DI JULY, che se vi ricordate ho nominato nei capitoli precedenti, NON E' LA WANDY CHE CONOSCIAMO, MA LA NIPOTE DI WANDY DARLING!
Chiarirò tutto meglio nei prossimi capitoli.
Detto questo, buona lettura, spero che il capitolo piaccia e mi scuso per gli errori.



Dopo tutti questi anni, ritrovarsi lì, faceva venire in mente ogni cosa: le notti insonni piene di paura, i giochi, le battaglie, ma anche le speranze, le aspettative e le promesse; ormai tutto andato in fumo, quando all'ora pensava che quelle stesse cose sarebbero state il futuro. Non sapeva se ridere o piangere. No, piangere no, non più, mai più...
“Vorrei porle tre domande; la prima: desidera un bicchiere di brandy, Beatrice?”
La voce dell'uomo le arrivò come fosse una secchiata d'acqua al risveglio.
“No, la ringrazio, sto bene così”. Rispose senza emozione. “Preferisco sapere la ragione per la quale sono qui”.
“Cara vecchia amica,” Beatrice alzò un sopracciglio all'appellativo con cui l'aveva chiamata, ma non commentò “stavo per farle la stessa domanda, seguita da: Come siete arrivata?.” Chiese Hook mentre Spugna versava del brandy in un calice di cristallo.
“Questo non credo sia rilevante, considerando che non cambia il fatto che io sono qui seduta allo stesso posto di molti anni fa e lei mi sta interrogando...ancora. A pensarci bene, è tutto molto familiare, Uncino”.
“Caparbia come sempre” disse quasi ridendo “la mia era solo pura curiosità, considerando che all'isola ci si può arrivare solo volando... Ad ogni modo, ripeto la mia domanda: perché siete qui e per qui intendo in questo mondo” Uncino prese un sorso di liquore, assaporando il sapore alcolico.
“Negli ultimi tempi, mi sono accorta che il tempo passa con così tanta semplicità... e, prima di rimanere costretta a letto dalla vecchiaia, voglio sistemare tutte le questioni lasciate in sospeso, compreso l'argomento Pan. Per questo, sono venuta a cercarti, Giacomo Uncino”. Spiegò seria ed impassibile. Lui sbatté il bicchiere sul tavolo, arrabbiato.
“È per questo che è tornata? Per risolvere antichissime questioni amorose di ragazzini e pensa che io possa aiutarla?”
“No Uncino, credo che possa essere io ad aiutare lei”.


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July correva attraverso la foresta. I rami le graffiavano il viso e le braccia scoperte, le strappavano il vestito il cui orlo era sporco di terra e le radici degli alberi rendevano la frenetica corsa ancora più complicata. Doveva cercare un posto dove nascondersi e doveva farlo il prima possibile. Si sentì un forte urlo proveniente dalle sue spalle; si girò in direzione della voce continuando a correre, finché il suo corpo non ne colpi uno più grosso, forte e robusto.
Era alto, dai capelli mossi neri d'ebano lunghi fino alla mascella, gli occhi blu che ricordavano le immense profondità marine e la pelle abbronzata di chi lavora per tutto il giorno al sole.
Indossava una maglietta grigia con le maniche tagliate che metteva in risalto le spalle larghe ed i possenti muscoli delle braccia.
Il sole che lo illuminava da dietro lo faceva sembrare ancora più imponente sulla figura della ragazza.
“Mi dispiace, vi siete fatta male?” Chiese premuroso lo sconosciuto.
vi siete fatta male?” Wow, strano trovare qualcuno in questo posto che sia così educato.
“No, vi ringrazio, e voi?” Rispose July.
“Nulla. Piuttosto, stavate correndo, c'è qualcuno che vi insegue?” Continuò guardando alle spalle di July se ci fosse qualcuno.
“No, non c'è nessuno. Vi ringrazio, ma in questo momento ho bisogno di trovare un nascondiglio.” Disse guardandosi intorno.
“Siete sicura che non ci sia nulla di preoccupante?” Chiese interessato.
“No, nulla. Per favore, ora devo andare.” July passò il ragazzo e continuò la sua camminata per il bosco, lasciando il ragazzo lì con la bocca aperta.
“Aspetta,” la chiamò lui venendole dietro “se hai bisogno di un posto dove nasconderti io conosco il posto perfetto.” La ragazza si fermò permettendogli di raggiungerla.
“Va bene... però smettila di darmi del voi, sono solo July”. La ragazza gli porse la mano destra.
“Io mi chiamo Jake.” Il ragazzo la strinse. “Seguimi, non è molto lontano.”
Jake la precedette attraverso la foresta, facendo strada. July camminò seguendolo senza nemmeno dar voce alle sue milioni di domande; come sotto ipnosi, voleva chiedere dove fosse questo posto, voleva chiedergli da dove venisse e perché la stesse aiutando, voleva andarsene, girare le spalle e scappare, ma c'era qualcosa che glielo impediva.
Forse perché sembrava un tipo affascinante, misterioso, un diavolo ammaliatore.
“Vieni.” July nemmeno aveva fatto caso al fatto che il ragazzo si fosse fermato. Ora le stava tendendo la mano ai piedi di un grande cavità nel terreno alla base di un grosso albero.
“Dove porta questo...passaggio?” Chiese titubante senza accennare a voler prendergli la mano.
“Dai, seguimi” vedendo la faccia poco convinta di July, continuò “Ti fidi di uno sconosciuto?”
No, no, no e poi, NO! E poi, col cavolo che io seguo un tizio appena incontrato in un buco sottoterra che chissà dove porta, chissà cosa c'è all'interno e chissà se crolla.
“Va bene, mi fido.” Gli prese la mano.
No, aspetta, COSA?
Tenendola per mano, Jake la guidò attraverso il buio e scuro tunnel sotterraneo.
July seguiva il ragazzo che stava continuando sicuro.
Poi finalmente chiese:
“Scusa ma dove porta questo tunnel?”
“Seguimi e vedrai.” Rispose lui facendo ancora strada.
Qualcosa si vedeva in fondo, come una piccola luce.
Forse si esce...
“Chiudi gli occhi, così dopo lo spettacolo è ancora più bello.” Le disse Jake girandosi a guardarla. July obbedì tenendosi alla sua mano, che la guidava.
“Va' bene, aprili!”
Si trovavano in una caverna, la più bella che July avesse mai visto.
Diamanti, smeraldi, topazi, rubini, opali, ed ogni tipo di pietra preziosa era incastonata in un punto della caverna, e tutte insieme creavano una luce che aveva i colori dell'arcobaleno.
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“Certo che secondo me, la mamma si è nascosta proprio bene!” Disse Volpe grattandosi la testa. I bambini erano tutti in uno spiazzo della foresta, insieme a Trilli e Peter, che avevano catturato tutti... tranne July.
“Ragazzi, silenzio! Ho bisogno di pensare! Allora, abbiamo cercato per tutta la foresta, e... se i pirati l'avessero catturata?” Azzardò Peter camminando avanti e indietro, per poi fermarsi mentre pensava all'ultima possibilità.
I bimbi sperduti sobbalzarono sgranando gli occhi: la cosa era possibile.
“Peter, amico,” disse Pennino avvicinandosi “non essere catastrofico, avrà soltanto trovato un buon nascondiglio...”
“Il punto è che abbiamo perlustrato tutta l'isola che non c'è!” Continuò Peter
“Allora è questo il punto!” Gridò Orsetto. “Peter Pan è stato battuto e non lo vuole ammettere!” Tutti i bambini più Trilli scoppiarono a ridere.
“Non, è vero! Io non sono stato battuto! Solo... che non l'ho ancora trovata!” Sbotto lui voltando le spalle ai bimbi, incrociando le braccia e mettendo il muso.
“Dai, non è la fine del mondo, se vuoi possiamo aiutarti a cercarla.” Propose Pennino.
Peter si girò lentamente guardando le facce sorridenti dei bimbi.
Uff, ma perché non la lasciamo in pace nel suo nascondiglio per, circa... non so, un mese? Un anno? Per sempre?
Pensò la dolce Trilli.
“Andiamo, allora!” Decretò il Pan. I bambini esultarono, Trilli sbuffò e le ricerche ricominciarono.


*&*&*&*&*&*&*&*&*


“È... magnifico...” commentò July guardandosi in torno.
“Speravo che ti sarebbe piaciuto...” Rispose lui.
Delle voci si sentirono provenire da fuori.
“Chi è?” chiese Jake.
“Le persone da cui stavo scappando.” Disse la ragazza quasi ridendo. “Non preoccuparti, sono solo dei bambini, ma ora devo andare... è stato un piacere incontrarti.” conclude lei un po' triste di doverlo lasciare così presto, in fondo era un ragazzo simpatico e... carino, decisamente carino.
“Non preoccuparti, anche io credo di dover tonare. Ci vediamo domani qui?” Propone Jake spostandosi un ciuffo di capelli neri dagli occhi.
“ Si...” risponde July sorridendo “Ciao Jake.” Saluta con la mano.
“Ciao July, a domani.” Ricambia Jake fissandola intensamente mentre esce. La ragazza sente qualcosa di caldo formarsi all'altezza delle guance, che pizzica e scotta.
Cosa diavolo succede?
N/A:
Volevo ringraziare tutti perchè considerando tutti e due i posti dove ho pubblicato, ho avuto un totale di 27 recensioni!
Non è molto, ma fanno sempre piacere. Non scriverò "se non lasciate recensioni non scrivo più", perchè mi sembra un ricatto e poi non è vero xD.
Comunque è vero che le recensioni aiutano a scrivere. Non voglio farvi sentire obbligati, per cui chiudo qui.
Mi scuso per il disaggio di prima, io ODIO il nuovo editor!! Happy Week! (Yeah, i hate monday too... si, il mio inglese è pietoso)
-Giulia!!!!














   
 
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