Allora,
voglio parlare chiaro.
Se la storia non vi piace (come mi è parso di capire dato
che nessuno l'ha calcolata) ditelo chiaro e tondo e io la
cancello.
Non voglio occupare spazio per una cosa che non piace.
Ho scritto questa storia divertendomi, e per me è un peccato
che vada persa. Ho fatto attenzione alla story-line, alla coerenza,
alla grammatica...
Ma se non piace la toglierò, tanto io so già come
va a finire.
Scusate questo sfogo, ne avevo bisogno.
Se vi va, continuate a leggere e, sempre se ne avete voglia, lasciatemi
un commentino, così che possa valutare se ne vale la pena di
lasciarla.
Dim
Capitolo
1
Erano passati ben
sette anni da quel giorno.
Sette lunghi
anni.
C’era stata la Guerra e tutto il resto. Lord Voldemort era
stato
sconfitto da Harry Potter.
Ora, chi avrebbe dovuto frequentare il settimo anno
e non l’aveva fatto, era tenuto a frequentarlo quello stesso
anno.
E quindi
molti, tra Grifondoro, Serpeverde, Corvonero e Tassorosso, si
ritrovarono al
binario 9 e ¾ quel primo settembre. L’Espresso per
Hogwarts era pieno di
studenti di ogni età, dagli 11 ai 18 anni. Era presente
anche il famoso “Golden
Trio”, ovvero Harry Potter, Ronald Weasley ed Hermione
Granger, coloro che
avevano reso possibile la distruzione del Signore Oscuro. Tutti li
acclamavano come
eroi, ormai. Evelyn passò accanto allo scompartimento dove
stavano
tranquillamente seduti a chiacchierare e gettò loro
un’occhiata che a tutti
parve indifferente, mentre dentro di lei ribollivano l’odio e
la sete di
vendetta.
“Lui tornerà” si ripeté per
l’ennesima volta “Tornerà, e finalmente
io potrò uscire dall’ombra e stare al suo
fianco”
Proseguì e si andò a
sistemare in uno scompartimento libero.
Sapeva bene qual’era il suo compito,
ora.
Lui aveva previsto l’eventualità di venire
distrutto una seconda volta da
quel dannato mezzosangue di Potter, e di conseguenza aveva elaborato un
piano
ingegnoso e diabolico.
E lei era una pedina fondamentale in quella partita.
Evelyn ghignò.
Oh, sì, finalmente veniva il suo momento.
Il banchetto
iniziale non fu allegro e spensierato come
quello degli anni precedenti.
Nella mente di ognuno era ancora vivo il ricordo
della Battaglia, che peraltro si era svolta proprio in quel luogo, il
dolore
per la perdita di persone importanti e la consapevolezza di non aver
del tutto
vinto. Infatti moltissimi sostenitori del Signore Oscuro erano ancora
in
libertà. Alcuni si dicevano pentiti, altri ancora si
dichiaravano innocenti
affermando di aver agito sotto gli effetti della Maledizione Imperius.
Ma il
Ministero non credeva più a certe bugie, memore degli errori
commessi nel
passato.
Evelyn era seduta al tavolo dei Serpeverde e stava osservando
svogliatamente il contenuto del suo piatto, il gomito destro sul tavolo
e la
mano a sorreggerle la testa.
Ad un certo punto infilzò una patata arrosto con
la forchetta e se la rigirò un paio di volte davanti agli
occhi, indecisa se
mangiarla o meno.
-Stai cercando di farla Evanescere con pensiero?-
Una voce
strascicata e palesemente sarcastica le fece alzare lo sguardo: un
ragazzo
pallido, dai chiarissimi capelli biondo argentato e gli occhi grigi la
guardava
sprezzante.
“Draco Malfoy” constatò la ragazza quasi
senza accorgersene
“Serpeverde, Settimo Anno. Ex Mangiamorte.
Traditore.”
Evelyn sapeva che Malfoy
era stato costretto contro la sua volontà a frequentare
l’ultimo anno di studi
ad Hogwarts, mentre i suoi genitori erano stati mandati dritti dritti
ad
Azkaban, dove sarebbero rimasti per un tempo ancora
indefinito.
Non gli
rispose, ma riappoggiò la forchetta sul piatto e gli rivolse
un’occhiata
indifferente.
Malfoy ricambiò con astio e stava per dire qualcosa quando
la
McGranitt, ora nuova preside di Hogwarts, si alzò in piedi e
fece cenno di
voler parlare.
-Cari ragazzi e care ragazze, fra poco ognuno di voi andrà a
riposarsi nei rispettivi dormitori, ma prima volevo annunciare che
quest’anno
ci saranno delle novità.- disse, e subito un brusio si
sollevò dai tavoli.
-Tanto per iniziare, come avrete certamente notato, ho preso il posto
del
professor Piton...-
Andò avanti ad enunciare i vari cambiamenti. Niente di
particolarmente degno di nota.
Evelyn ritornò ad appoggiare la guancia sulla
mano sospirando annoiata.
-Inoltre- continuò la McGranitt -è mia premura
annunciare agli studenti del settimo anno, e solo a loro, che
verrà organizzato
un ballo a carnevale a cui sono pregati di prendere parte. Ovviamente
il ballo
sarà in maschera e ogni ragazza dovrà avere un
accompagnatore e viceversa. Non
si può venire da soli. Mi spiace ma è la
regola.-
La giovane mora annaspò
stupita.
-Un ballo?! Ma come le viene in mente a quella dannata vecchia?! Un
ballo in un momento del genere!- sbottò inacidita.
-È un’idiozia! Un’idea degna
di una vecchia rincoglionita come quella!- commentò Malfoy
nello stesso
momento.
I due si guardarono in cagnesco per un attimo, ma poi Evelyn si
riscosse.
“Non devo farmi notare. Devo continuare a far finta di non
esistere
fino al momento opportuno. Come ho sempre fatto in questi
anni” pensò
rimettendosi seduta composta
“Non posso rovinare tutto adesso”.
Già
dalla mattina dopo le lezioni ebbero inizio, e tutti
gli alunni si ritrovarono alle prese con le solite vecchie materie che
studiavano da sempre.
I Serpeverde del settimo anno alle 13 avevano Pozioni in
coppia con i Grifondoro. Evelyn non era bravissima in quella materia,
ma si sforzava
comunque di tenere i propri voti nella media. Il professor Lumacorno
quel
giorno pareva di ottimo umore. Fece fare loro solo della teoria, e
nessuna
pratica. La ragazza passò tutto il tempo totalmente persa
nei propri pensieri,
senza prestare molta attenzione a quello che succedeva attorno a lei.
Non
appena quella noiosa lezione giunse al termine si alzò dal
banco e recuperò i
propri libri di testo.
Stava appunto riponendo la penna d’aquila con la quale
scriveva nella cartella che Malfoy la urtò di proposito,
facendola cozzare a
sua volta contro un banco.
Una dozzina di fogli di carta bianchi svolazzarono a
terra producendo un rumoroso fruscio.
-Ehi!- protestò la ragazza chinandosi
subito a raccoglierli.
-Oh, scusa. È stato un errore- rispose lui in tono di
scherno.
La mano di Evelyn scattò istintivamente ad afferrare la
bacchetta di
ebano e piume di fenice che portava sotto il mantello, ma la giovane si
trattenne dallo scagliargli contro un qualche tipo di maledizione.
Terminò di
raccogliere i fogli e si rialzò, risistemandoli sul banco.
Senza degnarlo di un
singolo sguardo afferrò la propria cartella e si
avviò verso l’uscita della
classe.
Malfoy si era già dileguato.
Lumacorno era in piedi di fianco alla
porta, intento a conversare con il Golden Trio.
-Sono certo che anche
quest’anno sarai bravissimo, Signor Potter- stava dicendo
-Del resto lo hai nel
sangue-
Evelyn fece una smorfia impercettibile.
-Ah, quasi dimenticavo-
aggiunse il professore -Minerva vi vuole vedere. È una cosa
importante-
Dal suo
tono di voce la ragazza capì che era veramente
importante, e si incuriosì.
-Certo professore- disse la Granger con un sorriso
-Ci andiamo subito-
Harry, Ron ed
Hermione arrivarono nello studio della
preside nel giro di pochi minuti.
Con loro immensa sorpresa, oltre alla
McGranitt trovarono ad aspettarli anche Draco Malfoy.
-E lui che ci fa qui?!-
sbottò Ron poco gentilmente.
La professoressa gli mandò un occhiataccia di
rimprovero e cominciò a parlare: -Vi ho chiamati per una
cosa estremamente
urgente e di vitale importanza. Mi spiace turbarvi al vostro secondo
giorno,
ma...- Si interruppe.
-Ma...? Che succede, professoressa?- chiese Hermione
curiosa.
-Ecco... Abbiamo sospetti secondo i quali un Mangiamorte sia entrato
qui ad Hogwarts.-
I tre sgranarono gli occhi. -Cooome???- fecero increduli.
Malfoy, invece, rimase totalmente impassibile.
-Avete capito bene. E non uno
qualunque, ma il braccio destro del Signore Oscuro- continuò
la McGranitt in
tono cupo.
-In che senso “entrato”? Come studente?- insistette
Hermione, la
prima a riprendersi dallo sconcerto, visibilmente in ansia.
-Non lo sappiamo.
Potrebbe essere uno studente, un insegnante o qualunque altra cosa.
Abbiamo
solo il sospetto che ci sia- sospirò la donna scuotendo la
testa e lasciandosi
cadere sulla propria poltrona.
-Mi scusi, professoressa- disse Harry a quel
punto -Ma ancora non capisco cosa c’entri Malfoy in tutto
questo-
Il biondo
parve riscuotersi dai suoi pensieri solo in quel momento, ed emise uno
sbuffo
seccato.
-Oh, be’, il signor Malfoy è stato un Mangiamorte
per un certo tempo,
e sarà molto felice di aiutarvi a
trovare quest’uomo- spiegò la preside accennando
un sorrisetto.
Ma
l’espressione del Serpeverde diceva tutto il
contrario.
Il trio annuì e poi i
quattro ragazzi uscirono dalla stanza.
-Chiariamo subito una cosa Potter- disse
Malfoy non appena furono nuovamente per i corridoi -Io lo faccio solo
perché
sono costretto, non perché ho voglia di farla-
Harry sospirò. -Certo, avrei
dovuto immaginarlo...-
Ron invece borbottò un sarcastico “E ti
pareva?”.
-Su,
andiamo in biblioteca- propose Hermione sconsolata -Dovrebbe essere
deserta a
quest’ora. Non ci disturberà nessuno-
Raggiunta la biblioteca cercarono un
posticino un po’ isolato e si sedettero.
-Allora, com’è questo tipo?- chiese
Ron impaziente, mentre Hermione prendeva pergamena, penna e inchiostro
per
appuntarsi ogni cosa.
Draco Malfoy sospirò. -Nessuno di noi lo ha mai visto in
faccia. Nemmeno mia zia Bellatrix o mio padre, anche se erano due dei
più
stretti collaboratori del Signore Oscuro. Indossava sempre un lungo
mantello
nero e teneva sempre il cappuccio calato sul volto. Non parlava mai.-
raccontò
fissando in soffitto con aria assorta, come se stesse rievocando quelle
immagini nella sua mente, ripescandole da chissà quale
ricordo. -Stava sempre
accanto a Voldemort e spesso lui gli rivolgeva degli sguardi strani,
come...-
Si interruppe, pensieroso.
Dopo un istante riprese: -Non so, avevo sempre
l’impressione che si parlassero col pensiero o qualcosa del
genere...- mormorò,
quasi tra sé e sé.
I tre si scambiarono un’occhiata.
-E di aspetto com’era?
Statura, fisico...- fece Hermione sollevando appena gli occhi dalla
pergamena.
-Non era molto alto. Più o meno come te, Granger. E per
quanto riguarda il
fisico... Il mantello che indossava era molto largo, non saprei dirvi-
rispose
Malfoy.
-È pochissimo su cui basarsi per trovare una persona!-
sbottò Ronald
stizzito.
Il Serpeverde lo incenerì con lo sguardo.
-È pur sempre meglio di
niente- replicò Harry in tono accondiscendente.
-Allora, elenchiamo le opzioni
possibili. Se è uno studente (anche se mi pare estremamente
improbabile) sarà
stato smistato al 99% in Serpeverde.- affermò Hermione
ricontrollando i suoi
appunti. -Quindi, Malfoy, tieni d’occhio quelli della tua
casa-
Il biondo cercò
di protestare, ma venne ignorato e la ragazza continuò:
-Inoltre potrebbe aver
bevuto la pozione Polisucco per prendere il posto di un professore (o
di uno
studente, ovvio), come successe al nostro quarto anno. Oppure potrebbe
essere
un Animagus e ora si sta nascondendo come fece Sirius Black. In ogni
caso,
teniamo gli occhi ben aperti-
Ronald ed Harry annuirono. Nessuno di loro si
accorse della ragazza mora seduta poco più in là,
nascosta da una serie di
scaffali straboccanti di libri, che teneva gli occhi puntati sulle
pagine di un
grosso volume ma non lo leggeva.
Evelyn aveva ascoltato la loro conversazione.
Dall’inizio alla fine.