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Autore: Dim    14/10/2013    1 recensioni
La Guerra è ormai conclusa.
Il Signore Oscuro è caduto.
Per coloro che hanno sventato la catastrofe è tempo di tornare ad Hogwarts e concludere gli studi.
Ma è certo che Voldemort non possa tornare ancora?
E mentre Harry, Ron ed Hermione tentano di scovare la minaccia che si nasconde nella Scuola, una giovane dai trascorsi sconosciuti si avvicina a loro.
Questa storia racconta di Evelyn Shar, ragazza Serpeverde dell'età dei protagonisti, pedina importante in uno dei tanti piani del Lord.
Prima fan-fiction, spero di avervi incuriosito abbastanza da spingervi a leggerla.
Dim
Genere: Dark, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Allora, voglio parlare chiaro. 
Se la storia non vi piace (come mi è parso di capire dato che nessuno l'ha calcolata) ditelo chiaro e tondo e io la cancello. 
Non voglio occupare spazio per una cosa che non piace. 
Ho scritto questa storia divertendomi, e per me è un peccato che vada persa. Ho fatto attenzione alla story-line, alla coerenza, alla grammatica... 
Ma se non piace la toglierò, tanto io so già come va a finire. 
Scusate questo sfogo, ne avevo bisogno. 
Se vi va, continuate a leggere e, sempre se ne avete voglia, lasciatemi un commentino, così che possa valutare se ne vale la pena di lasciarla.

Dim

Capitolo 1

Erano passati ben sette anni da quel giorno. 
Sette lunghi anni. 
C’era stata la Guerra e tutto il resto. Lord Voldemort era stato sconfitto da Harry Potter. 
Ora, chi avrebbe dovuto frequentare il settimo anno e non l’aveva fatto, era tenuto a frequentarlo quello stesso anno. 
E quindi molti, tra Grifondoro, Serpeverde, Corvonero e Tassorosso, si ritrovarono al binario 9 e ¾ quel primo settembre. L’Espresso per Hogwarts era pieno di studenti di ogni età, dagli 11 ai 18 anni. Era presente anche il famoso “Golden Trio”, ovvero Harry Potter, Ronald Weasley ed Hermione Granger, coloro che avevano reso possibile la distruzione del Signore Oscuro. Tutti li acclamavano come eroi, ormai. Evelyn passò accanto allo scompartimento dove stavano tranquillamente seduti a chiacchierare e gettò loro un’occhiata che a tutti parve indifferente, mentre dentro di lei ribollivano l’odio e la sete di vendetta. 
“Lui tornerà” si ripeté per l’ennesima volta “Tornerà, e finalmente io potrò uscire dall’ombra e stare al suo fianco” 
Proseguì e si andò a sistemare in uno scompartimento libero. 
Sapeva bene qual’era il suo compito, ora. 
Lui aveva previsto l’eventualità di venire distrutto una seconda volta da quel dannato mezzosangue di Potter, e di conseguenza aveva elaborato un piano ingegnoso e diabolico. 
E lei era una pedina fondamentale in quella partita. 
Evelyn ghignò. 
Oh, sì, finalmente veniva il suo momento.

Il banchetto iniziale non fu allegro e spensierato come quello degli anni precedenti. 
Nella mente di ognuno era ancora vivo il ricordo della Battaglia, che peraltro si era svolta proprio in quel luogo, il dolore per la perdita di persone importanti e la consapevolezza di non aver del tutto vinto. Infatti moltissimi sostenitori del Signore Oscuro erano ancora in libertà. Alcuni si dicevano pentiti, altri ancora si dichiaravano innocenti affermando di aver agito sotto gli effetti della Maledizione Imperius. Ma il Ministero non credeva più a certe bugie, memore degli errori commessi nel passato. 
Evelyn era seduta al tavolo dei Serpeverde e stava osservando svogliatamente il contenuto del suo piatto, il gomito destro sul tavolo e la mano a sorreggerle la testa. 
Ad un certo punto infilzò una patata arrosto con la forchetta e se la rigirò un paio di volte davanti agli occhi, indecisa se mangiarla o meno. 
-Stai cercando di farla Evanescere con pensiero?- 
Una voce strascicata e palesemente sarcastica le fece alzare lo sguardo: un ragazzo pallido, dai chiarissimi capelli biondo argentato e gli occhi grigi la guardava sprezzante. 
“Draco Malfoy” constatò la ragazza quasi senza accorgersene “Serpeverde, Settimo Anno. Ex Mangiamorte. Traditore.” 
Evelyn sapeva che Malfoy era stato costretto contro la sua volontà a frequentare l’ultimo anno di studi ad Hogwarts, mentre i suoi genitori erano stati mandati dritti dritti ad Azkaban, dove sarebbero rimasti per un tempo ancora indefinito. 
Non gli rispose, ma riappoggiò la forchetta sul piatto e gli rivolse un’occhiata indifferente. 
Malfoy ricambiò con astio e stava per dire qualcosa quando la McGranitt, ora nuova preside di Hogwarts, si alzò in piedi e fece cenno di voler parlare. 
-Cari ragazzi e care ragazze, fra poco ognuno di voi andrà a riposarsi nei rispettivi dormitori, ma prima volevo annunciare che quest’anno ci saranno delle novità.- disse, e subito un brusio si sollevò dai tavoli. -Tanto per iniziare, come avrete certamente notato, ho preso il posto del professor Piton...- 
Andò avanti ad enunciare i vari cambiamenti. Niente di particolarmente degno di nota.
Evelyn ritornò ad appoggiare la guancia sulla mano sospirando annoiata. 
-Inoltre- continuò la McGranitt -è mia premura annunciare agli studenti del settimo anno, e solo a loro, che verrà organizzato un ballo a carnevale a cui sono pregati di prendere parte. Ovviamente il ballo sarà in maschera e ogni ragazza dovrà avere un accompagnatore e viceversa. Non si può venire da soli. Mi spiace ma è la regola.- 
La giovane mora annaspò stupita. 
-Un ballo?! Ma come le viene in mente a quella dannata vecchia?! Un ballo in un momento del genere!- sbottò inacidita. 
-È un’idiozia! Un’idea degna di una vecchia rincoglionita come quella!- commentò Malfoy nello stesso momento. 
I due si guardarono in cagnesco per un attimo, ma poi Evelyn si riscosse. 
“Non devo farmi notare. Devo continuare a far finta di non esistere fino al momento opportuno. Come ho sempre fatto in questi anni” pensò rimettendosi seduta composta 
“Non posso rovinare tutto adesso”.

Già dalla mattina dopo le lezioni ebbero inizio, e tutti gli alunni si ritrovarono alle prese con le solite vecchie materie che studiavano da sempre. 
I Serpeverde del settimo anno alle 13 avevano Pozioni in coppia con i Grifondoro. Evelyn non era bravissima in quella materia, ma si sforzava comunque di tenere i propri voti nella media. Il professor Lumacorno quel giorno pareva di ottimo umore. Fece fare loro solo della teoria, e nessuna pratica. La ragazza passò tutto il tempo totalmente persa nei propri pensieri, senza prestare molta attenzione a quello che succedeva attorno a lei. Non appena quella noiosa lezione giunse al termine si alzò dal banco e recuperò i propri libri di testo. 
Stava appunto riponendo la penna d’aquila con la quale scriveva nella cartella che Malfoy la urtò di proposito, facendola cozzare a sua volta contro un banco. 
Una dozzina di fogli di carta bianchi svolazzarono a terra producendo un rumoroso fruscio. 
-Ehi!- protestò la ragazza chinandosi subito a raccoglierli. 
-Oh, scusa. È stato un errore- rispose lui in tono di scherno. 
La mano di Evelyn scattò istintivamente ad afferrare la bacchetta di ebano e piume di fenice che portava sotto il mantello, ma la giovane si trattenne dallo scagliargli contro un qualche tipo di maledizione. Terminò di raccogliere i fogli e si rialzò, risistemandoli sul banco. Senza degnarlo di un singolo sguardo afferrò la propria cartella e si avviò verso l’uscita della classe. 
Malfoy si era già dileguato. 
Lumacorno era in piedi di fianco alla porta, intento a conversare con il Golden Trio. 
-Sono certo che anche quest’anno sarai bravissimo, Signor Potter- stava dicendo -Del resto lo hai nel sangue- 
Evelyn fece una smorfia impercettibile. 
-Ah, quasi dimenticavo- aggiunse il professore -Minerva vi vuole vedere. È una cosa importante- 
Dal suo tono di voce la ragazza capì che era veramente importante, e si incuriosì. 
-Certo professore- disse la Granger con un sorriso -Ci andiamo subito-

Harry, Ron ed Hermione arrivarono nello studio della preside nel giro di pochi minuti. 
Con loro immensa sorpresa, oltre alla McGranitt trovarono ad aspettarli anche Draco Malfoy. 
-E lui che ci fa qui?!- sbottò Ron poco gentilmente. 
La professoressa gli mandò un occhiataccia di rimprovero e cominciò a parlare: -Vi ho chiamati per una cosa estremamente urgente e di vitale importanza. Mi spiace turbarvi al vostro secondo giorno, ma...- Si interruppe. 
-Ma...? Che succede, professoressa?- chiese Hermione curiosa. 
-Ecco... Abbiamo sospetti secondo i quali un Mangiamorte sia entrato qui ad Hogwarts.- 
I tre sgranarono gli occhi. -Cooome???- fecero increduli. 
Malfoy, invece, rimase totalmente impassibile. 
-Avete capito bene. E non uno qualunque, ma il braccio destro del Signore Oscuro- continuò la McGranitt in tono cupo. 
-In che senso “entrato”? Come studente?- insistette Hermione, la prima a riprendersi dallo sconcerto, visibilmente in ansia. 
-Non lo sappiamo. Potrebbe essere uno studente, un insegnante o qualunque altra cosa. Abbiamo solo il sospetto che ci sia- sospirò la donna scuotendo la testa e lasciandosi cadere sulla propria poltrona. 
-Mi scusi, professoressa- disse Harry a quel punto -Ma ancora non capisco cosa c’entri Malfoy in tutto questo- 
Il biondo parve riscuotersi dai suoi pensieri solo in quel momento, ed emise uno sbuffo seccato. 
-Oh, be’, il signor Malfoy è stato un Mangiamorte per un certo tempo, e sarà molto
felice di aiutarvi a trovare quest’uomo- spiegò la preside accennando un sorrisetto. 
Ma l’espressione del Serpeverde diceva tutto il contrario. 
Il trio annuì e poi i quattro ragazzi uscirono dalla stanza. 
-Chiariamo subito una cosa Potter- disse Malfoy non appena furono nuovamente per i corridoi -Io lo faccio solo perché sono costretto, non perché ho voglia di farla- 
Harry sospirò. -Certo, avrei dovuto immaginarlo...- 
Ron invece borbottò un sarcastico “E ti pareva?”. 
-Su, andiamo in biblioteca- propose Hermione sconsolata -Dovrebbe essere deserta a quest’ora. Non ci disturberà nessuno- 
Raggiunta la biblioteca cercarono un posticino un po’ isolato e si sedettero. 
-Allora, com’è questo tipo?- chiese Ron impaziente, mentre Hermione prendeva pergamena, penna e inchiostro per appuntarsi ogni cosa. 
Draco Malfoy sospirò. -Nessuno di noi lo ha mai visto in faccia. Nemmeno mia zia Bellatrix o mio padre, anche se erano due dei più stretti collaboratori del Signore Oscuro. Indossava sempre un lungo mantello nero e teneva sempre il cappuccio calato sul volto. Non parlava mai.- raccontò fissando in soffitto con aria assorta, come se stesse rievocando quelle immagini nella sua mente, ripescandole da chissà quale ricordo. -Stava sempre accanto a Voldemort e spesso lui gli rivolgeva degli sguardi strani, come...- 
Si interruppe, pensieroso. 
Dopo un istante riprese: -Non so, avevo sempre l’impressione che si parlassero col pensiero o qualcosa del genere...- mormorò, quasi tra sé e sé. 
I tre si scambiarono un’occhiata. 
-E di aspetto com’era? Statura, fisico...- fece Hermione sollevando appena gli occhi dalla pergamena. 
-Non era molto alto. Più o meno come te, Granger. E per quanto riguarda il fisico... Il mantello che indossava era molto largo, non saprei dirvi- rispose Malfoy. 
-È pochissimo su cui basarsi per trovare una persona!- sbottò Ronald stizzito. 
Il Serpeverde lo incenerì con lo sguardo. 
-È pur sempre meglio di niente- replicò Harry in tono accondiscendente. 
-Allora, elenchiamo le opzioni possibili. Se è uno studente (anche se mi pare estremamente improbabile) sarà stato smistato al 99% in Serpeverde.- affermò Hermione ricontrollando i suoi appunti. -Quindi, Malfoy, tieni d’occhio quelli della tua casa- 
Il biondo cercò di protestare, ma venne ignorato e la ragazza continuò: -Inoltre potrebbe aver bevuto la pozione Polisucco per prendere il posto di un professore (o di uno studente, ovvio), come successe al nostro quarto anno. Oppure potrebbe essere un Animagus e ora si sta nascondendo come fece Sirius Black. In ogni caso, teniamo gli occhi ben aperti- 
Ronald ed Harry annuirono. Nessuno di loro si accorse della ragazza mora seduta poco più in là, nascosta da una serie di scaffali straboccanti di libri, che teneva gli occhi puntati sulle pagine di un grosso volume ma non lo leggeva. 
Evelyn aveva ascoltato la loro conversazione. 
Dall’inizio alla fine.

  
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