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Autore: Nubes    14/10/2013    1 recensioni
“Non voltarti. Non agitarti. Rimani immobile. Respira piano e aspetta che tutto questo finisca.”
Lys quella mattina si svegliò con questa frase nella testa..ma un incontro le aprirà le porte della verità di una vita che non pensava potesse esistere.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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“Non voltarti. Non agitarti. Rimani immobile. Respira piano e aspetta che tutto questo finisca.”
Quando quella mattina Lys si svegliò aveva un gran mal di testa e nella sua mente una frase andava girovagando, ma più provava a rircordarne le parole e più queste le sfuggivano, fino a diventare solo una vaga sensazione di averle mai ascoltate davvero; l’unica cosa che sembrava ricordare era una voce..una voce che sentiva dal profondo dei suoi pensieri e che non le apparteneva.
Lys cercò di dimenticare il risveglio inquieto per prepararsi e andare a lavorare nella libreria che aveva ereditato dai genitori.
Scese le scale senza far rumore facendo attenzione a non svegliare Aaron, il fratellastro, non correrebbe il rischio di svegliarlo senza lasciarlo a smaltire la sua tipica sbronza del sabato sera, sarebbe stato insopportabile per tutto il giorno. Mise le sue cose nello zaino e prese le sue scarpe scolorite e un po’ rotte dall’ingresso e uscì di casa, dove una brezza gelida mattutina la investì in pieno viso. Prima di superare il portico malmesso di casa si infilò le cuffiette dell’mp3 nelle orecchie e si incamminò. Sulla strada incontrò un gatto spelacchiato e senza un occhio che da qualche tempo girovagava nel suo quartiere, si avvicinò per accarezzarlo ma questo soffiò e si dileguò.
  Le piaceva il paesaggio che si stagliava  nella sua casa di campagna un po’ arretrata, davanti a se aveva distese di campi e anche se in inverno erano aridi e coperti di neve, quel biancore senza fine la allontanava da casa e da tutte le sue responsabilità, l'unica cosa che rivangava alla realtà e l'unica strada che portava in città.
Non dovette aspettare molto per prendere il pullman che la portava in centro, a Blackpool dove aveva la sua biblioteca. Erano le sette e mezza di mattina quindi si prese del tempo per prendersi un caffè alla tavola calda all’angolo e per leggere due righe del suo libro.
Il “Three Coffees” era la tavola calda gestita da Marje dove andava sempre da anni, lì conosceva tutti. Vedeva Tom il falegname con la solita macchia di majonese sulla camicia verde a quadri; il vicesceriffo Robert che leggeva il giornale e sorseggiava un cappuccino e il pittore fuori di testa che in città non poteva non conoscersi. E poi se ne accorse, solo quando stava per pagare il suo caffè, della sagoma in fondo al locale di una persona che che non ne riconosceva la fisionomia e che pensava di non conoscere, il che era strano che lei non riconoscesse qualcuno. Così chiese informazioni a Marje, se dovevi avere informazioni su qualcuno chiedere a lei era come andare su Facebook.
-Ehi Marge, ma chi è quel tipo seduto in fondo? Non l’ho mai visto da queste parti.
Marje non abbandonava mai il suo grugno e dopo aver lanciata un'occhiataccia all'angolo rispose con la sua voce reduce da anni di fumo:
-Non lo so Lys. E’ entrato ha preso un latte con la menta e si è seduto lì. Non ha detto altro.
“Hmmm..” –Ok grazie Marje..adesso devo scappare sono già le otto devo aprire!
LYs correva per aprire la biblioteca, anche se era poco frequentata non avrebbe mai aperto in ritardo.
La libreria aveva lo stesso odore di sempre: legno, libri e pioggia. Accese tutte le luci e andò a sedersi all’ingresso nella scrivania e si mise a leggere.
Alla fine della giornata nulla era diverso, qualche libro venduto altri riportati indietro e un modesto via vai di abituari che volevano godersi la tranquillità di una lettura in solitaria. Bruscamente si sentì un tuono che fece sobbalzare Lys da farle cadere il libro dalle mani, "Basta è ora di chiudere ormai non verrà più nessuno". Iniziò a spegnere le luci dal fondo della libreria e quando arrivo alla porta si accorse di aver lasciato la luce della porta sul retro accesa, “Io non l’avevo accesa..non fa niente sarà meglio spegnerla subito prima che si fulmini”. Il corridoio che portava alla prota d’ingresso non era lungo ma il buio e il temporale ne accentuavano la profondità; Lys non si era accorta subito del silenzio spettrale che si era improvvisamente creato, non aveva paura del buio o della solitudine ma di colpo le salì un’inquietudine che riuscì quasi a scandire il suono di ogni singola goccia che cadeva. Andò a spegnere la luce e sentì un tonfo..pensò di essersi sbagliata e si voltò per andar via..un’altro tonfo..volle convincersi che fosse stato il temporale che faceva sbattere le inferiate ma in lei si insinuava il dubbio di non essere sola. Iniziò a camminare lentamente con l’agitazione che saliva e sentì un doppio colpo..si bloccò..non era sola e ormai lo sapeva, voleva far finta di niente ma non poteva. Si fece coraggio e andò ad aprire..non c’era nessuno, fece un sospiro di sollievo e si voltò per rientrare quando qualcosa l'afferrò alla caviglia e la strattonò..
-A..aiut-o..
  
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