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Autore: Kazuha95    14/10/2013    4 recensioni
Essendosi accorto dei sentimenti che lo legano a Kazuha, Heiji decide di doversi dichiarare al più presto. Il problema è: quando? ma soprattutto come? Ed ecco che gli si presenta un’occasione propizia… Riuscirà nel suo intento? O si farà prendere dal panico?
È una fan fiction ambientata un anno dopo gli avvenimenti del film “La mappa del mistero”.
Se vi ho incuriosito un po’, leggete e commentate. Visto che questa è la prima storia che scrivo in assoluto, accetto qualsiasi consiglio o critica (purché sia costruttiva) così da riuscire a migliorarmi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nel frattempo Heiji era appena arrivato al tavolo e si sedette accanto alla ragazza.
«Che voleva quello?», le chiese sottolineando l’ultima parola con una leggera punta di stizza.
«Niente… diceva di voler tener compagnia a una graziosa fanciulla ma io l’ho liquidato subito perché l’ho visto cinque minuti fa mentre corteggiava un’altra ragazza. Non mi interessa uno come quello!». Sarà per caso… geloso?
«Perché ti interessa?»
«Curiosità…». Nonostante tutto continuava a negare. In realtà era davvero sollevato a quelle parole.

Lei continuava ad avere uno sguardo triste. Si era sbagliata ancora. Perché non poteva semplicemente arrendersi all’evidenza? Perché continuava a sperarci?
«Ehi, c’è qualcosa che non va?», le chiese molto preoccupato. Non aveva parlato molto dal loro arrivo, cosa molto rara per una chiacchierona come lei.
«No, non è niente», lo rassicurò. Peccato che non fu molto convincente…
«Ho un’idea. Ti va di ballare con me?», le propose di punto in bianco.
«T-tu sai ballare?». Era veramente molto sorpresa. Ignorava che lui ne fosse capace.
«Forse si, forse no. Accetta e lo scoprirai», la stuzzicò. Era certo di riuscire ad incuriosirla.
«Ok, d’accordo. Spero di non calpestarti i piedi. Non sono sicura di riuscire a ballare bene con queste scarpe», lo avvisò in modo da non dover sentire lamentele di questo genere. Voleva proprio vedere se diceva la verità.
«Non ti preoccupare per i miei piedi, sopravviveranno. E poi ho sopportato cose peggiori di queste, non credi? Dai andiamo», la rassicurò porgendole la mano, come farebbe un perfetto gentiluomo, prontamente afferrata da lei e portandola verso la pista da ballo.
Lei posò il suo braccio destro sulla sua spalla, la mano sinistra del ragazzo stringeva quella di lei mentre quella destra le sfiorava la schiena. Così i due ragazzi iniziarono a ballare un lento sotto gli occhi felici delle loro rispettivi genitori.
«Sai, devo dire che non sei tanto impacciata per le scarpe, te la cavi bene…». Stavolta doveva proprio essere sincero: era veramente brava nonostante portasse quei trampoli.
«Questo è anche merito tuo. Non credevo fossi tanto bravo. Cos’altro c’è che io non so?», lo elogiò un po’. Almeno così le avrebbe rivelato di più su questa inaspettata “dote”…
«Credo che tu sappia tutto quello che c’è da sapere. Mia madre mi ha costretto a prendere delle lezioni proprio per queste occasioni quando ero piccolo. Non te l’ho detto perché non volevo che mi prendessi in giro. È un po’ imbarazzante... Beh, ora lo sai anche tu». Avrebbe voluto tenerlo nascosto ancora un po’ ma tanto prima o poi lo avrebbe scoperto. Sperava solo non scoppiasse a ridere…
«Capisco», rispose seria. Almeno non aveva riso!  

Dopo un po’ la ragazza spostò istintivamente le mani dietro la nuca del ragazzo lasciando che le mani di lui scorressero dolcemente sulla schiena.
Un momento… La stava volutamente accarezzando! Il solo sentire le sue mani su di lei le fece venire la pelle d’oca. Fortunatamente di questo lui non si accorse minimamente. Per nascondere il rossore delle guancie provocato da quel gesto assolutamente inaspettato, appoggiò la testa sulla sua spalla.
Lui, invece, era intento a crogiolarsi nel suo buon profumo di vaniglia e ad accarezzarla come fosse la cosa più naturale al mondo. Rimasero in quella posizione per un po’ fino a quando la musica non terminò e loro furono costretti, controvoglia, ad allontanarsi. Entrambi, indubbiamente, avrebbero voluto durasse di più…
«Ehi, piccola che ne dici di fare un giretto fuori?», le propose sicuro che avrebbe accettato.
«Non vedo l’ora». Era proprio quello che avrebbe voluto fare: era come se riuscisse a capire quali fossero i suoi desideri. Così entrambi si incamminarono verso l’uscita. 

Angolo dell'autrice:
Bene, eccoci qua con un nuovo capitolo e ci stiamo avvicinando alla fine.
Il nostro Heiji ha iniziato a darsi una mossa! (era ora!) Per quanto riguarda il ballo mi ha ispirato questa canzone: 
http://www.youtube.com/watch?v=x94m407UJSI.
E' uno dei cantanti che preferisco. (ovviamente dopo Paolo Meneguzzi the best, si intende).
So che la storia delle lezioni di ballo non sembra stare in piedi ma altrimenti non avrei saputo come spiegare il fatto che sapesse ballare.
Ora vado. Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate.
   
 
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