Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: vul95    15/10/2013    2 recensioni
-Al liceo, la mia professoressa un giorno ci parlò di “Rivoluzione Copernicana”.- ci fu una pausa –Lo sai cos’è?- chiese.
L’altro sbuffò –Senpai, per favore.-
Lui rise –No, non quella di Copernico.-
-Ce n’è un’altra?- borbottò Masaki, affondando il viso tra i capelli del più grande, odorandone il profumo.
Annuì –Una cosa attua una “Rivoluzione Copernicana” quando “sposta il suo centro”.-
[AtsuMasa] [10/15]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kariya Masaki, Minamisawa Atsushi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Rivoluzione Copernicana

Alla GemeH, che ha cambiato il mio “centro” OTPoso

(quanto sono poetica gente uhuh)

 

Rivoluzione Copernicana

 

Quando Copernico formulò la sua teoria di centralità del sole nell'Universo, tutti lo contestarono, perchè aveva "spostato il centro” dalla terra alla sfera solare.

"Spostare il centro" era troppo audace, troppo mortificante, perchè demoliva anni ed anni di precedenti convinzioni.

Atsushi non aveva mai capito cosa esattamente significasse "spostare il centro", perchè non aveva mai avuto un "centro" al di fuori di sè stesso, non concepiva altro che potesse fungere da "centro" oltre quello e mai aveva voluto cercarlo, perchè essere il "centro" di sè stessi era facile.

Cambiarlo stava a significare impegno, ricerca, rivoluzione, ed era tutto troppo oltre Atsushi, tutto troppo dispendioso e faticoso e perfettamente inutile.

Concentrarsi su di sè e bastarsi andava bene, semplicemente. Non perchè degli altri non c'era da fidarsi o perchè aveva paura di soffrire (per evitare di soffrire gli bastava fare in modo che gli altri non so fidassero di lui), ma solo perchè risultava più facile. Quindi, per comodità, Atsushi aveva arbitrariamente deciso che il suo "centro" non sarebbe mai cambiato.

 

-E Marte. Ah, Marte.- Masaki sorrise inconsciamente, sospirando.

-Cosa, Marte?- Atsushi ridacchiò, guardandolo. Quando parlava di astronomia Masaki partiva per un mondo tutto suo, e a volte cominciava a discutere da solo, e lui non riusciva a seguire i suoi ragionamenti.
Il più piccolo si voltò a guardarlo, arrossendo come fosse stato colto a fare qualcosa di disdicevole –Ah. Niente.- balbettò, soffiando dal naso, a disagio, e Atsushi rise di nuovo –Cosa, è il tuo pianeta preferito?- domandò l’altro, alzando gli occhi al cielo notturno dove si indovinavano solo poche stelle, visto che in piena Tokyo era impossibile avere una vista decente.
Masaki scosse la testa –No, non è il mio preferito.- biascicò, seguendo il suo sguardo e fissando la volta celeste –Preferisco Plutone.-
-Non è un pianeta.- puntualizzò Atsushi, altezzoso: amava riprenderlo su cose in cui era ferrato.
Masaki borbottò un “lo so ma chissenefrega lo preferisco comunque”, guardandolo male –E’ solo stato declassato a pianeta nano per ovvi motivi.-

-Del tipo?-

-Non lo capiresti, stupido senpai.-

Atsushi rise di nuovo –E perché ti piace?- domandò, interessato, guardandolo.
L’altro parve pensarci un po’ su -… Perché è diverso dagli altri, credo.- mormorò, poggiando il viso al palmo della mano –La sua orbita è, rispetto alle altre, inclinata di…- e cominciò a tirare giù nozioni che Atsushi non avrebbe mai ricordato –E’ diverso da tutti gli altri, è quello “con l’orbita eccentrica”. E’… particolare.- concluse.
Il più grande sospirò –Per me è uguale a tutti gli altri.- sbattè le palpebre, commentando tranquillo.
Il compagno si voltò a guardarlo -In quale mondo lo vedi uguale.- piccato dall’essere stato contraddetto, incrociò le braccia al petto, e non disse nulla quando l’altro replicò con un semplice –Il suo centro è sempre lo stesso degli altri.-

*

-Sai, pensavo.- Masaki spostò il capo sul petto nudo di Atsushi, accoccolandovisi sopra.
-Mhn?- commentò l’altro, carezzandogli distrattamente i capelli. Si guardarono, poi Masaki voltò il capo al soffitto e lo fissò in silenzio qualche secondo –Magari l’hai presa dal punto di vista sbagliato.- continuò.
Atsushi lo guardò confuso –Cosa?-
-La storia dell’orbita di Plutone.-
-Ancora ci stai pensando?- rise il più grande, scuotendo la testa, e Masaki si voltò pancia sotto, e la coperta scivolò giù dal letto nel mentre dell’operazione –No, davvero. Pensaci.- biascicò, guardandolo –Tu la vedi troppo negativa.- sospirò.
Il senpai inarcò un sopracciglio –Non è negativa, dico solo che non cambia dagli altri, ha lo stesso centro.-
-E se Plutone ruotasse attorno al sole proprio perché è il centro?- avvampò ed abbassò lo sguardo quando vide che il più grande aveva sgranato interdetto gli occhi –Masaki, parliamo di un pianeta, non capisco come possa desiderare di ruotare attorno al sole perché è il sole.-
Masaki borbottò qualcosa –Sei un cinico antipatico.- e si ributtò con il capo sul materasso, rotolando ad abbracciare il suo senpai, affondando il viso nel suo incavo tra collo e spalla –Intendevo dire che a volte le persone non sono così diverse l’una dall’altra, anche se credono sia così. Hanno sempre qualcosa al di fuori di loro come centro.- balbettò.
Atsushi né lo guardò né commentò la sua ultima considerazione -Quindi Plutone, se ho capito bene,- gli cinse il fianco con la mano ed alzò lo sguardo –è scontento della sua diversità?-
-Non esattamente.-
-Cerca di essere uguale agli altri pianeti girando attorno al sole?-
-No.-
-E dove lo vedi il lato positivo?-
-Bhè, magari il fatto di avere lo stesso centro è per lui motivo di gioia invece che di tristezza, anche se esterno. Ma non è questo il punto.- teorizzò Masaki, e al “Questo discorso non ha senso” e la risata del più grande sbuffò –Plutone è diverso, ok?- cominciò –Se ne sta per conto suo, e pensa solo a sé stesso, perché ha l’orbita particolare, quindi se lo può permettere.- rotolò via dal senpai –E una volta ogni, boh, qualche decina di anni, però, incontra gli altri pianeti, ed alcuni sono così vicini che basterebbe davvero poco a sfiorarli. Ma non può farlo perché la sua orbita è diversa, e ogni volta se ne dispiace. Però sa che il sole rimarrà per sempre al centro del suo giro.-
-Questo vale per i pianeti, non per le persone.-
-Chi te lo dice.-
Si guardarono di nuovo, e poi inaspettatamente Masaki si allungò a lasciargli un bacio sulle labbra.
-Anche se ha l’orbita eccentrica, ha un centro fuori di sé anche lui.- gli mormorò ad un soffio dalla bocca, ed Atsushi rimase a guardarlo come perso, la mano poggiata sul suo collo –E questo lo accomuna a tutti gli altri. E si sente meno solo. Perché il sole lo guarda sempre. E anche se è geloso che gli altri lo abbiano come centro, chissenefrega.- lo baciò di nuovo, e di nuovo ancora.

L’altro socchiuse gli occhi –Stai parlando di Plutone adesso o di qualcun altro?- ricambiò il bacio più profondo di Masaki, aggrappandosi alle sue spalle. I loro nasi si scontrarono, così come i loro petti scoperti, e quando si divisero respiravano già più veloce. Il più piccolo era paonazzo, ed ancora nascose il viso all’altro –Stupido senpai, non te lo dico di chi sto parlando.- biascicò, la voce soffocata dal cuscino, e la risata di Atsushi vibrò sul materasso.
Voltò il capo, sfiorandogli l’orecchio con le labbra –Il sole però guarda solo Plutone, proprio perché ha un’orbita eccentrica e strana.-
-Strana?!- squittì Masaki, piccato, e cotto d’imbarazzo lo spinse via –E poi smettila, non stavo parlando di me! Non fare l’egocentrico!- sbottò, tremendamente in imbarazzo, prendendolo a calci, senza riuscire però a smorzare le sue risa. Si fermò e mise il broncio, voltandosi di schiena –Ti odio, stupido senpai.- borbottò, nascondendosi sotto la coperta, che raccattò da terra.
Passò qualche secondo di silenzio -No, non è vero.- mormorò Atsushi dietro di lui, e si sporse a baciargli la guancia. Lo sentì agitarsi, e in un attimo gli occhi ambrati di Masaki si ritrovarono ad un soffio da quelli castani dell’altro. Lo vide sobbalzare, ed il suo sguardo divenire liquido d’imbarazzo –Senpai.- lo chiamò, ed allungò una mano verso il suo viso. Atsushi non chiese “che c’è?”, ma aspettò che fosse Masaki a continuare.
-Sei il mio centro.-

 

Quando Copernico formulò la sua teoria di centralità del sole nell'Universo, tutti lo contestarono, perchè aveva "spostato il centro" dalla terra alla sfera solare.

 

-Ehi, Masaki.- chiamò Atsushi, poggiato sul petto nudo del più piccolo. L’altro gli carezzava distrattamente i capelli –Mhn?-

-Tutto questo parlare di orbite e di centro…-
-Si?-
-Mi ha fatto ricordare una cosa.- lo abbracciava stretto, e soffiava sulla sua pelle bianca, lentamente, lasciando che le sue dita sulla nuca scandissero il ritmo del suo respiro.

 

Atsushi non aveva mai capito cosa esattamente significasse "spostare il centro", perchè non aveva mai avuto un "centro" al di fuori di sè stesso, non concepiva altro che potesse fungere da "centro" oltre quello e mai aveva voluto cercarlo, perchè essere il "centro" di sè stessi era facile.

 

Masaki non gli domandò “cosa?”, ed aspettò che fosse Atsushi a rispondere.
-Al liceo, la mia professoressa un giorno ci parlò di “Rivoluzione Copernicana”.- ci fu una pausa –Lo sai cos’è?- chiese.
L’altro sbuffò –Senpai, per favore.-
Lui rise –No, non quella di Copernico.-

-Ce n’è un’altra?- borbottò Masaki, affondando il viso tra i capelli del più grande, odorandone il profumo.
Annuì –Una cosa attua una “Rivoluzione Copernicana” quando “sposta il suo centro”.-

 

Quindi, per comodità, Atsushi aveva arbitrariamente deciso che il suo "centro" non sarebbe mai cambiato.

 

Le carezze si fecero più lente, più dolci, ed Atsushi socchiuse gli occhi, abbandonandosi a Masaki.
-E quindi?- domandò il più piccolo, fermandosi poi d’un tratto.
Atsushi alzò lo sguardo verso di lui –E quindi cosa?-
-Tu l’hai mai avuta? Una Rivoluzione Copernicana?- c’era una nota di malcelata speranza nella sua domanda, e Atsushi non potè fare a meno di accorgersene con un sorriso. Si sporse con il collo e le loro labbra si incontrarono ancora una volta.
Soffiò.

 

Poi era arrivato Masaki. Non era qualcosa di programmato, perché il suo “centro” era previsto che non sarebbe cambiato in ogni caso.

Ma senza accorgersene, senza impegno, senza ricerca, senza rivoluzione, il suo “centro” si era lentamente spostato.
Come per i contemporanei di Copernico, Atsushi aveva fatto fatica ad accettare quella miriade di contraddizioni con il suo modo di pensare precente, ma quando poi finalmente il suo “centro” si era accorto di Masaki, fuori di lui, esterno alla sua orbita, aveva semplicemente capito che non aveva aspettato altro per tutta la vita.
E così aveva lasciato che accadesse. E, semplicemente, il suo “centro” si era spostato.

 

-Una volta sola.-

 

La sua piccola Rivoluzione Copernicana.

 

*

ATSUMASA
RAGAZZI

IL MIO PRIMO

ATSUMASA

DAY

NON CI REGOLIAMO

STO SBROCCANDO

E’ STUPENDO

ODDIO.
Ok.
Sto sbroccando. Si.
Ecco.
Andiamo con ordine.
Ragazzi, buon AtsuMasa day. Davvero. Mi spiace se festeggiate altre coppie e sto facendo l’ignorante, ma è il mio primo 1015 e sto esplodendo di gioia. Che poi inrealtà sto scrivendo che è il 1014, quindi tipo MinamisawaNishiki ma SSH

Che poi, spero sia mezzanotte precisa. Più o meno. Perché questa OTP è molto importante e boh, ci tenevo a postarla subito, per avere la soddisfazione di dire “ehi, la prima AtsuMasa dell’AtsuMasa day è mia, visto? VISTO CHE FIGO?” e una cosa simile. No, seriamente. Oddio. Ora parte il papiro strappalacrime (?).
No, serio. La scippo da meno di un anno, ma è davvero la mia OTP e, bhè, GemeH mia (shinkocchi_) è solo merito tuo pls. Che poi me lo sono sempre chiesta, ma tipo, quel giorno in cui abbiamo scelto l’una per l’altra i personaggi per ruolare, cosa pensavi avrei detto? Lo ammetto, io pensavo avresti detto Kirino, quindi su Masaki sono andata sicura. Sono così contenta tu abbia detto Atsushi. Credo sia la mia prima OTP che mi dà così tanti feels a così tanto tempo di distanza. Nel senso. Che mi uccide lentamente e dolorosamente con uno sguardo che manco si danno nell’anime. Oh, si, giusto, a proposito, gente, oggi su Disney XD c’è la puntata con la Gassan Kunimitsu, guardatevela che è l’unica puntata a parte un’altra dove Atsushi e Masaki compaiono insieme per un nanosecondo in qualche screen.
Comunque,. Riguardo la fic. Bhè, cioè, oddio, spero si capisca. La prof stava spiegando Kant, ormai un mese fa, e ci ha detto “Kant effettua una Rivoluzione Copernicana. Visto che è un modo dire molto figo, usatelo qualche volta, si dice di qualcosa che ha spostato il proprio centro”. E così, SBEM, idea AtsuMasa. Inizialmente questa fic doveva essere un’altra, ma l’ho cambiata all’ultimo perché l’ispirazione ha le sue vie (?).

Il discorso su Plutone- è complicato lo so (?) Masaki cerca solo di dirgli che anche se è una persona diversa dalle altre, per lui Atsushi è comunque il centro. E’ importante. E i dice lo stesso, anche se Masaki non lo sa.

Perché si amano da morire. Davvero. Da morire. Di quell’amore che ti distrugge ma ti fa così bene, che è sempre in perfetto equilibrio, e si amano così tanto e- sto divagando.
Fede, io spero davvero che quello che ho detto sull’astronomia sia giusto e che non mi picchierai (?). Te la dedico perché sei la mia Masaki, e senza di te questa ship nemmeno esisterebbe. Gente inchinatevi a noi supreme (?) *ride
Ti voglio bene, tanto <3
Ancora, buon AtsuMasa day, e, uhm- buonanotte (?)
Alla prossima <3

Greta.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: vul95