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Autore: MaryElizabethVictoria    15/10/2013    2 recensioni
In una nuova StoryBrook, ricca di vecchi e nuovi personaggi, una nuova regina cattiva decide di sfruttare la maledizione per pareggiare i conti con la sua antica rivale, la Principessa Aurora, separandola dal suo vero amore. Ravenna non immagina però che le sue macchianzioni finiranno col riportare alla luce il suo stesso passato e la sua tormentata storia con Rumpelstiltskin, il demone con cui strinse il patto che fece di lei la più bella del reame...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aurora, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Belle correva a perdifiato sul terreno accidentato della Foresta Oscura, nel tentativo di seminare i suoi inseguitori. Si era spinta fino a quel territorio maledetto, che si diceva fosse sotto il dominio di un'altra regina cattiva,  pur di sfuggire ai suoi persecutori. Ma le guardie di Regina, la donna che al perseguitava da quando aveva lasciato la dimora di Rumpelstiltskin,  non avevano rinunciato ad inseguire fin lì la loro preda. Stavano ormai per raggiungerla e guadagnarsi il lauto compenso offerto dalla loro sovrana per la sua cattura. La povera fuggitiva affrettò il passo, per quanto stanca fosse non poteva fermarsi, i soldati le erano troppo vicini...

 Proprio in quell'istante però una delle cinghie della sua  tracolla cedette riversando sul sentiero il suo prezioso contenuto. Tutti i suoi preziosi volumi , i libri che aveva collezionato negli anni trascorsi a viaggiare per il mondo, giacevano ora sparpagliati tra il fogliame.

-Oh, no...- mormorò la ragazza, fermandosi giusto il tempo necessario per radunare quelli di maggior valore.

Quella breve sosta consentì tuttavia agli uomini di Regina di circondarla.

-Dovete venire con noi - la informò il capitano delle guardie, rivolgendole contro la propria spada mentre i suoi uomini avanzavano- O saremo costretti a trascinarvi con la forza.

-Potete provarci- ribattè la giovane sfoderando a sua volta la propria arma, pronta a difendersi.

-Oh, sarà un mio piacere...- commentò Regina stessa, sopraggiunta sulla sua carrozza nera per godersi lo spettacolo - Siete esattamente la stessa sciocca che ricordavo...e siete anche sola, a quanto vedo, contro un intero esercito. Inoltre, se non dovesse bastare, io posso sempre usare la mia magia per farvi mia prigioniera. Siete in mio potere- scandì con estrema soddisfazione.

-Permettetemi di dissentire- intervenne a quel punto  un giovane cavaliere, che si stagliava sul suo bianco destriero proprio sul margine della foresta - siete voi  signora a trovarvi nel nostro regno  e pertanto sotto la nostra autorità. Non avete alcun potere  qui pertanto vi esorto ad andarvene e a lasciare in pace questa fanciulla. O ne affronterete le conseguenze.

Come un cupo eco a quelle parole alcuni corvi insolitamente grandi che si trovavano appollaiati sugli alberi circostanti gracchiarono in maniera  sinistra e minacciosa.

-Chi diamine sareste voi e come osate intromettervi?- ruggì  Regina- Guardie , prendetela! E uccidete questo damerino...

Al suo comando i soldati avanzarono in formazione pronti ad eseguire gli ordini, per poi venire immediatamente respinti da uno stormo di corvi gracchianti  levatosi dalla foresta. Gli enormi volatili neri si misero a beccarli a sangue, strappando loro occhi e lingua con i loro artigli acuminati. Fu una sinistra carneficina che aveva ben poco di naturale. Sicuramente doveva trattarsi di qualche incantesimo messo a protezione della persona che li comandava quanto della foresta stessa .

Ad un cenno del cavaliere infatti l'attacco cessò e quel che rimaneva dell'esercito della strega batté velocemente in ritirata.

-Io sono il principe Philip, il legittimo sovrano di queste terre- si presentò a questo punto  il giovane,  smontando dal proprio destriero e frapponendosi tra Belle e la strega- E non occorre che vi dica chi sia mia madre- ebbe cura di sottolineare - nè che non vorreste averla come nemica. Andatevene ora , intanto che ancora ve lo permetto.

Regina fremette dalla rabbia, ma non potè fare altro che ascoltare quel monito.

Come era appena stato dimostrato Ravenna era ancora più potente di lei e da quel che si diceva ancora in buoni rapporti con Rumpelstiltskin. Non poteva rischiare che quella donna rovinasse il suo piano , non ora che era così vicina ad ottenere da lui la Maledizione di cui aveva bisogno.

-Non finisce qui...- sibilò, prima di scomparire in una nube di fumo nero.

-State bene?- domandò il principe alla fanciulla- Vi prego , ditemi il vostro nome e cosa posso fare per aiutarvi...


-Isabelle!- esclamò Philip piuttosto sorpreso.

- Philip - lo salutò lei- che cosa c'è? Sembra che tu abbia visto un fantasma.

- Ma no... è che non mi aspettavo di trovare anche te qui- mormorò lui un po' imbarazzato.

Entrambi si trovavano di fronte al negozio del signor Gold, il quale era insolitamente chiuso, ed evidentemente  si trovavano lì per la medesima ragione.

-Sono preoccupata- confessò infatti la ragazza- Ultimamente a Storybrook stanno accadendo cose davvero strane...Prima la sparizione di tua madre e a desso nemmeno Alice e Drake si trovano più. Io... speravo che almeno il signor Gold ne sapesse qualcosa , ma a quanto pare possiamo aggiungere anche lui alla lista degli assenti.

-Già- commentò Philip - è davvero molto  starno...a quanto ne so non chiude praticamente mai questo  negozio! Inoltre ricordo che Alice intendeva venire qui l'ultima volta che le ho parlato. E adesso anche lei è scomparsa proprio come Raven.

-Tu credi... che il signor Gold centri qualcosa?- propose Isabelle, come se in fondo non ci credesse nemmeno lei.

-Non lo so- il ragazzo scosse la testa- ma sono intenzionato a scoprirlo!- affermò prima di sfondare senza alcun preavviso la vetrina del negozio ed introdursi al suo interno.

-Ma sei impazzito!Che cosa credi di fare?!- esclamò la ragazza cercando di sovrastare gli acuti dell'allarme - Philip, ragiona... stai commettendo un'effrazione: tutto questo è contro la legge! Aspetta almeno che sia lo sceriffo Swan a provvedere alla  perquisizione...

-Me ne frego della legge- ribattè lui- se qui c'è qualcosa che può aiutarmi a trovare Alice o Raven ho intenzione di trovarla adesso.  E tu, hai intenzione di renderti utile, French?

La ragazza pur a malincuore lo seguì all'interno del negozio , se non altro per dissuaderlo dal commettere ulteriori sciocchezze.

- E va bene...- disse levando gli occhi al cielo- Ma Philip, non c'è niente qui... solo le solite cianfrusaglie.

- Tu occupati del negozio Isabelle, io vado a cercare nel retrobottega.

-D'accordo, ma sbrigati, lo sceriffo potrebbe arrivare da un momento all'altro...

Dopo qualche minuto di ricerca Philip riemerse dalla stanza sul retro, l'espressione sul suo viso era trionfante. Sventolava in mano una busta bianca, sulla cui superficie era scarabocchiato un singolo nome nell'inconfondibile grafia svolazzante di Raven.

-Visto? Lo avevo detto che avremmo trovato qualcosa di utile... questa è senza alcun dubbio la scrittura di mia madre! Pensi che potrebbe averla lasciata lei? Era in bella vista su un mobile del salotto. Ora non ci resta che aprirla... ma Isabelle... mi stai ascoltando?

Isabelle  in effetti non pareva avergli prestato la minima attenzione. Era invece immobile , come pietrificata, di fronte a una vetrinetta del negozio. Il suo sguardo era fisso su una tazzina apparentemente del tutto innocente, che poteva facilmente confondersi con il resto del servizio all'interno del mobile...eppure ad osservare da vicino quella tazzina aveva davvero qualcosa di particolare, era scheggiata su un lato.

La ragazza la fissava in maniera febbrile.


-Chiedo scusa?!- esclamò il principe contrariato - Esattamente com'è che vi ho offesa a tal punto che vi rifiutate di dirmi il vostro nome? Non vi ho forse appena salvato la vita?!

Questo era davvero il colmo per il giovane sovrano. Secondo l'educazione che aveva ricevuto Philip riteneva suo preciso dovere soccorrere le povere donzelle in difficoltà, eppure era anche previsto dal protocollo che queste gli dimostrassero un minimo di gratitudine!

Non che la donzella che aveva davanti avesse qualcosa a che fare col modello di donzella che avrebbe potuto immaginarsi... nonostante fosse una ragazza piuttosto avvenente era vestita con abiti maschili, portava una spada alla cintola e non aveva paura di usarla e soprattutto non esitava a rispondere per le rime a chiunque...senza contare che si era quasi fatta uccidere per non perdere un mucchio di polverosi e inutili libri.

Philip era confuso , ma allo stesso tempo innegabilmente affascinato.

-Esattamente in questo modo- ribattè la ragazza, che era enormemente più contrariata di lui- sacrificando  per il vostro scopo la vita di questi uomini- aggiunse indicando i corpi mutilati dei soldati che giacevano sul freddo terreno intorno a loro.

- Volevano rapirvi- si giustificò lui , ancora incredulo della reazione della fanciulla -Io vi ho salvato la vita!- protestò nuovamente.

-Non per questo vi appartiene- rispose Belle.

- Vi prego, non intendevo questo. E quegli uomini avevano violato i nostri confini...avevo tutto il diritto di...

-Volete forse dire che è  per questo che meritavano una fine tanto orribile?! - insistette Belle colma di indignazione- Per di più stavano solo ubbidendo agli ordini di Regina, li avrebbe uccisi lei se si fossero ribellati.

-Quella donna è pazza- commentò il principe con un'alzata di spalle- E' anche pericolosa e con tutta evidenza ce l'ha con voi. Vi prego , aspettate... posso aiutarvi, se mi dite che cos'ha contro di voi.

Ma la ragazza non sembrava avere alcuna intenzione di prestargli ascolto. Aveva raccolto in fretta quanto poteva salvare del contenuto della sua borsa, impilando i libri più preziosi e stringendoseli al petto, prima di imboccare il sentiero più vicino.

-Come mi aiutereste? Utilizzando ancora la magia nera?- replicò ironicamente, poi per un istante si fermò per poterlo fissare dritto negli occhi mentre pronunciava le seguenti parole- Non siete migliore di Regina finchè utilizzerete i suoi stessi metodi.

Il principe si arrestò a sua volta, colpito da quelle semplici parole.

La magia non era una cosa fuori dal comune per Philip. Era cresciuto vedendola utilizzare sia per le cose più semplici ,come preparare un banchetto,  sia per le più straordinarie, come allestire un torneo in una sala da pranzo. Da bambino adorava la magia ed ora da adulto aveva imparato a considerarla come una cosa del tutto naturale.

Lui non era come quella plebe ignorante che temeva sua madre a causa dei suoi incantesimi.

Lui sapeva quanto lei fosse buona e non aveva mai dubitato nemmeno un istante che usasse la magia solo per scopi sacrosanti, come ad esempio proteggere le loro terre dai nemici. In quel momento tuttavia le sue certezze cominciarono a vacillare... e se ci fosse stato del vero nelle parole di quella strana ragazza?

Avrebbe voluto farle ulteriori domande in proposito, ma lei era già sparita nel folto della foresta.

Philip non potè fare a meno di domandarsi se l'avrebbe mai rivista.


Isabelle non potè fare a meno di domandarsi dove l'avesse già vista.

Quella tazzina che poteva apparire del tutto insignificante aveva scatenato come un turbine di emozioni che non riusciva a spiegarsi. Era estremamente faticoso per lei in quel momento concentrarsi su qualsiasi cosa le stesse dicendo Philip.

-Isabelle? Va tutto bene?- ripetè il ragazzo, stavolta seriamente preoccupato.

-Si- mormorò lei, riprendendosi a poco a poco- Scusa... non so cosa mi sia preso... stavi dicendo di aver trovato qualcosa?

-Guarda- disse lui consegnandole la busta perchè potesse esaminarla lei stessa.

Anche quell'oggetto poteva sembrare del tutto innocente a prima vista, eppure essa celava l'unico indizio che per ora avevano.

-Rumpelstiltskin - mormorò la ragazza leggendo l'intestazione sul dorso della busta- Ho già sentito questo nome...anche se al momento non ricordo proprio dove.

-E' stato scritto da mia madre, riconosco la sua calligrafia... ma perchè avrebbe dovuto farlo? Lei non conosce nessuno che si chiami così- precisò Philip.

-E soprattutto che cosa ci faceva la busta nel salotto del signor Gold?

-Apriamola- si risolse il giovane- Forse al suo interno c'è scritto qualcos'altro...

Entrambi trattennero il fiato man mano che il sigillo che chiudeva la busta si sgretolava, entrambi si aspettavano di trovare una missiva che avrebbe chiarito la situazione...invece tutto quello che scivolò fuori dalla busta fu un piccolo oggetto metallico.

-Una chiave?- esclamò Philip piuttosto contrariato - Che cosa dovrebbe significare?

-Scopriamolo- propose Isabelle- E' la chiave di una cassetta di sicurezza, come quelle della Banca di Storybrook. Domani potremo andare a chiedere là.

La chiave  da loro ritrovata apparteneva in effetti alla banca di Storybrook, solo che dal numero di serie  Philip riconobbe la chiava che dava accesso alla camera blindata della  stessa Raven. Purtroppo a quell'ora la banca era chiusa, ma questo non sarebbe certo bastato a fermare Philip, che non era estraneo a certe pratiche non del tutto lecite . In passato non aveva sempre seguito la via della legge.

-No, ci andremo adesso- decise il ragazzo, sorprendendosi solo in un secondo momento di aver parlato a nome di entrambi.

Isabelle sospirò, sapendo che si stava cacciando nell'ennesimo guaio.


Attraversata la foresta Belle era giunta ormai a sera inoltrata presso un tratto paludoso , che sarebbe stato impossibile guadare al buio. La ragazza si stava dunque apprestando ad allestire il suo campo per la notte, quando un fruscio tra i cespugli la mise in allarme.

Poco dopo un uomo coperto da un logoro mantello si fece avanti, le mani alzate in segno di resa.

Quale non fu la  sorpresa della giovane nel ritrovarsi davanti lo stesso bell'imbusto incontrato pochi giorni prima nella Foresta Oscura. Quello che non aveva battuto ciglio di fronte ad un massacro compiuto dalla magia nera. Solo che questa volta anziché la sua armatura scintillante  e  intarsiata di gemme era vestito con poveri abiti da viaggio che lo rendevano quasi più simile ad un mendicante che a d un principe.

-Voi? Che cosa ci fate qui?

-Vi cercavo- ammise subito Philip, sembrò sul punto di aggiungere qualcos'altro, ma poi parve notare le condizioni pietose in cui appariva agli occhi della fanciulla che invece avrebbe voluto in quel momento impressionare con le sue vesti più splendide - Perdonate il mio aspetto, mia signora... ma per compiere un viaggio attraverso la foresta non si può che badare alla praticità- si affrettò a spiegarle.

-Così avete abbandonato la vostra bella armatura...- commentò lei, ancora piuttosto diffidente- ... quando con un semplice incantesimo avreste potuto comparire qui fresco e riposato.

Philip quasi arrossì a quelle parole, ma visto che ormai era giunto fin lì decise di farsi coraggio e di proseguire nel suo intento.

- E' proprio questo che sono venuto a dirvi :avevate ragione. Riguardo alla magia e riguardo a tutto il resto. Non mi sorprende che non abbiate voluto accettare i miei servigi.  Io non ho scuse per il mio comportamento.... non oso neanche immaginare che cosa penserete ora di me.

-Pensavo foste soltanto un bambino viziato che giocava a fare il principe...- precisò lei.

-Mi sono comportato come tale- ammise il ragazzo, chinando il capo.

-...ma ora siete qui- sul volto di Belle si aprì per la prima volta un tenue sorriso e Philip in quel momento pensò che era la cosa più bella che avesse mai visto- Avete compreso il vostro errore e vi siete scusato, ma non crediate che questo basti- lo ammonì lei- da questo momento in poi dovrete anche impegnarvi affinché queste non rimangano solo belle parole.

- Io lo farò- si impegnò il principe- Parlerò con mia madre... sono sicuro che riuscirò a farle cambiare idea riguardo alla  magia.

Lo farò per voi, non ebbe il coraggio di aggiungere.

Quelle parole  tanto nobili e risolute intimidirono un poco la fanciulla, benché ella stessa non sapesse dire con certezza il motivo di quello starno timore che le aveva serrato il petto .

Era da quando aveva lasciato il castello per vivere avventure in giro per il mondo che non aveva a che fare con prodi cavalieri alla ricerca di una nobile missione, si disse la ragazza, probabilmente quella era la spiegazione più razionale. Non era assolutamente impressionata dall'ardore di quel giovane...o almeno così si disse.

Proprio mentre stava pensando che la situazione non poteva diventare più imbarazzante, uno stormo di lucciole guidato da un bizzarro individuo incrociò il loro cammino fermandosi a svolazzare proprio sopra  la testa dei due giovani.

-Thò guarda, due innamorati che si dichiarano amore eterno al chiaro di luna- dichiarò con una certa soddisfazione Ray la lucciola- A Evangeline questo piacerà di sicuro!

I due "innamorati" in questione arrossirono simultaneamente, affrettandosi a negare malgrado le vigorose insistenze della lucciola e di tutto il suo seguito.

-Chi è Evangeline?- domandò infine Philip, sperando così di cambiare definitivamente il discorso.

- Eccola lassù! E' la lucciola più dolce di tutto il creato...- sospirò il bizzarro animaletto come in estasi indicando loro una luminosa stella nel cielo- ... lei è lassù che brilla davanti a tutti voi!E io l'amo con tutto il mio cuore...io adoro la mia Evangeline!

-Quella non è una lucc...- stava per dire Philip prima di essere zittito da un calcio ben assestato di Belle.

A quel punto Ray prese a cantare e tutte le lucciole lo seguirono, volando al contempo  in maniera da creare armonici cerchi di luce. La mano di Philip sfiorò quasi inavvertitamente quella di Belle e a  quel punto per cavarsi dall'impaccio fu praticamente costretto ad invitarla a ballare.

La ragazza accettò con un mezzo sorriso. Concesse al principe quel ballo e anche il seguente. I due ragazzi risero molto quella notte e parlarono di molte cose, trovandosi praticamente in disaccordo su tutto.

Questo naturalmente non impedì al principe ad un certo punto di inginocchiarsi e supplicare quella fanciulla di cui ancora non conosceva il nome di concedergli la sua mano...

Belle sembrava sul punto di accettare quando, seguendo un impulso ben più razionale, rispose che il tutto le sembrava troppo avventato. Propose al principe di dormirci su almeno una notte e se al mattino sarebbe ancora stato  della stessa idea lei avrebbe detto di sì. Philip andò a dormire cullato  da quella dolce promessa, ma al suo risveglio scoprì che la ragazza era ripartita.

In una sola notte aveva trovato la sua Evangeline ... e l'aveva persa per sempre.


Il caveau in cui i due giovani si erano introdotti grazie alle notevoli abilità di scassinatore di Philip era praticamente l'equivalente del negozio del signor Gold, ovvero  era pieno zeppo degli oggetti più strani e disparati: un tappeto persiano, delle scarpette di cristalli rossi, una lunga stecca di cristallo e mille altri aggeggi male assortiti. 

I due ragazzi non sapevano cosa pensare messi di fronte a quel bizzarro ritrovamento, ma soprattutto ignoravano quale utilità potesse trovare Raven in quegli oggetti al punto da volerli tenere il più possibile al sicuro , nascosti nel caveau di una banca.

L'oggetto più peculiare di tutti , che attirò subito l'attenzione di Philip e Isabelle, si trovava tuttavia proprio nella teca centrale . Essa , collocata non a caso nel posto d'onore, conteneva un lungo pugnale a tratti ricurvo  dall'aspetto decisamente inquietante, sulla lama era inciso il nome di Rumpelstiltskin. Lo stesso che Raven aveva scritto sulla busta.

-Questa storia diventa sempre più strana...come dovrebbe aiutarci a ritrovarla?!- commentò Philip, senza nascondere tutta la sua frustrazione per essere costretto a quella bizzarra caccia al tesoro, senza un indizio che avesse davvero senso.

-Rumpelstiltskin...- mormorò di nuovo Isabelle, sempre più pensierosa, poi d'improvviso il suo volto si illuminò- ... ora ricordo dove l'ho già sentito! Aspetta un momento...- disse la ragazza che si mise subito a frugare nella propria borsa.

Pochi istanti dopo ne estrasse un volume dalla rilegatura sottile che aveva tutto l'aspetto di un libro di fiabe. Philip si trattenne a stento dal commentare che Isabelle era l'unica persona che conoscesse ad andarsene in giro con metà della propria biblioteca nella borsa... ma almeno in quella circostanza questa sua abitudine si era rivelata molto utile.

-Ecco- la ragazza aprì quindi il libro per farlo vedere a Philip alla pagina dove si parlava di Rumpelstiltskin.

-Che cosa sarebbe... l'eroe di una fiaba per bambini?- domandò lui , senza capire dove la ragazza volesse andare a parare.

-No, veramente si tratta del cattivo della storia...ma non lo vedi? Tutto qui dentro si può ricondurre alle fiabe...il tappeto di Aladdin , le scarpette del mago di Oz, la bacchetta della Fata Madrina...e anche questo pugnale!

-E quale utilità pratica dovrebbe avere per ritrovare mia madre?- domandò per l'ennesima volta il ragazzo, che manteneva un ostinato scetticismo nei confronti della tesi fiabesca.

- Bè, se credi nella magia...- suggerì Isabelle, quasi timorosa della sua stessa proposta.

-Non stai dicendo sul serio- ribattè Philip quasi incredulo - la magia non esiste Isabelle! Non abbiamo tempo da perdere con queste sciocchezze...

Proprio in quell'istante un rumore li fece trasalire entrambi.

-Lo hai sentito anche tu?

-E' impossibile che ci sia qualcuno... a quest'ora la banca è chiusa.

-Già, nemmeno noi dovremmo essere qui- non mancò di sottolineare la ragazza- probabilmente sono solo venuti ad arrestarci.

-Presto, nascondiamoci qui dietro...- Philip, che aveva ancora con sè il pugnale, riuscì prontamente a trascinare la ragazza dietro un paravento, impedendo così alle persone appena sopraggiunte di notare la loro presenza.

I due  rimasero così nascosti in attesa. Philip apparentemente si dimenticò di lasciare la mano di Isabelle, ma nemmeno la ragazza parve accorgersene.


Giaceva da giorni dimenticato in quella segreta del palazzo di Ravenna, spoglio, lacero  e dimenticato come un relitto di nessuna utilità. Gli avevano anche tolto l'uncino, ma ormai non gli importava più niente,  men che meno di quel pezzo di metallo...

Quando le guardie  lo avevano preso Killian aveva opposto una resistenza talmente fiacca che di per sè sarebbe bastata a farlo vergognare di sè stesso. Dopo avergli servito la sua razione di botte, a cui il pirata aveva a mala pena reagito, lo avevano gettato in quel buco oscuro dove ancora si trovava, incurante del tempo che passava e di quanti giorni o forse minuti  lo separassero dalla sua esecuzione.

-Devo essermi tratto in inganno- esclamò una voce nell'oscurità - non può trattarsi del capitano Killian Jones. Questo non è l'uomo che è conosciuto ovunque come il flagello dei sette mari. Il demonio a cui è stato dato il soprannome di Hook.

Hook alzò lo sguardo apatico sul giovane cavaliere che aveva appena parlato.

La sua armatura scintillante gli provocava un enorme fastidio agli occhi non più abituati alla luce, ma a provocargli ancora più fastidio era la sua faccia compita e quasi inespressiva. Un bravo soldatino di piombo, ecco che cosa gli ricordava.

-In persona. Cosa c'è ...principino? Vedete qualcosa che vi piace?- lo provocò il pirata, quasi più per abitudine che per altro.

-Vedo un uomo che non è che l'ombra di sè stesso- lo corresse il principe Philip - e con cui non ho tempo da perdere in inutili schermaglie : in questo momento ho una principessa da salvare. Sono venuto a chiedervi di venire con me per aiutarmi a liberarla. Di certo non avete di meglio da fare...

-Aurora? Le è successo qualcosa?- per la prima volta la voce dell'uomo  tradì l'ombra di un emozione.

-E' caduta vittima di una maledizione- lo informò Philip - vi interessa per caso?

-Bè, come potete vedere sono un uomo pieno di impegni , per cui in data odierna non mi sento incline ad ottemperare alla vostra gentile richiesta...

- Hook...

-Significa no- precisò il capitano con una certa ostinazione- ho chiuso con le principesse.

-Forse non mi avete compreso... bere troppa acqua di mare deve avervi annacquato il cervello...E' intrappolata in un sonno eterno che potrebbe ucciderla- continuò Philip - capite quello che sto dicendo? Aurora potrebbe morire!

-Voi l'amate?- domandò improvvisamente il pirata, incapace di trattenersi oltre.

-Io ... io spezzerò la maledizione e poi la sposerò- rispose in tutta sincerità il principe.

-Non è quello che vi ho chiesto. Voi l'amate?- domandò ancora Hook, questa volta quasi con rabbia, dando fondo alle poche energie che gli restavano per afferrare le sbarre di ferro.

Le catene ai suoi polsi tintinnarono sinistramente, in quel momento il capitano era preda di una tale furia che sarebbe stato in grado di spezzarle a mani nude.

-Non sono affari vostri- ribattè Philip con altrettanta collera.

-Ma state accorrendo a salvarla- protestò il pirata- Vi siete abbassato a venire in questa segreta... a supplicare un povero condannato di venire ad aiutarvi a salvarla. Per chi fareste tutto questo se non per la donna che amate?

-Per la mia Evangeline - si lasciò scappare Philip - Perchè lei vorrebbe che lo facessi.. lei vorrebbe che facessi la cosa giusta. Per questo salverò quella ragazza e voi, che lo vogliate o no, mi aiuterete- stabilì colmo di risolutezza.

-Che cosa stiamo aspettando allora? Certo che per uno che va di fretta ne avete di tempo da perdere, principino...presto, toglietemi questi ceppi- lo sollecitò Hook, una luce sinistra nello sguardo- A quanto mi dicono, abbiamo una principessa da salvare.

 

 

Dear Julie: ce l'ho fatta, finalmente anche questo capitolo è andato!;) Sono contenta che ti sia piaciuto l'ultimo e spero che troverai anche questo di tuo gradimento, visto che avevo intenzione di inserirlo da tempo...inoltre dovevo assolutamente citare 'La principessa e il ranocchio' in questa storia e ho scelto di farlo con la coppia che più mi ha emozionato, ovvero Ray e la sua Evangeline. Nel prossimo capitolo ti anticipo che ci sarà , e avrà un ruolo molto importante, la nostra cara Rapunzel che come vedi non ho dimenticato... è solo che ho costruito un casino di tramini tra i personaggi, è una faticaccia gestirli tutti!Spero di esserci riuscita al meglio, o quanto meno alla meno peggio...Grazie ancora per le belle parole, che mi rendono sempre molto soddisfatta!! A presto cara, un grosso bacione!!^^


Dear Lady Andromeda: Sono contenta che ti sia piaciuta l'idea di Wonderland, che effettivamente non ho potuto sviluppare interamente, ma questa storia ha già talmente tanti personaggi che è già un'impresa non indifferente gestire questi...ahah! Tutti dei gran scalmanati per giunta!!XD Ebbene si : Drake è finalmente rinsavito e alla fine di questo capitolo a quanto pare anche Hook ha ammesso con sè stesso quello che prova per Aurora. Adesso non gli resta che a partire al galoppo per salvare la principessa...mentre nel mondo reale Drake deve ancora fare i conti con una Milah ossessionata da lui quanto dalla sua vendetta! Come hai perfettamente intuito, tutti gli abitanti di Storybrook saranno costretti a collaborare per sventare questa minaccia...Ne devono accadere ancora di cosa, proprio non saprei da dove iniziare a scrivere ma purtroppo in questi giorni ho così poco tempo che mi riduco a farlo di notte, per questo non grantisco sul risultato eheh...Un bacione dearie, alla prossima!!^^

 


  
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