15/10/2013
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Questa One Shot e' un Missing Moments appartenente alla storia Il passato torna sempre a farci visita, potete collocare questa storia tra il capitolo 7 e il capitolo 8, che verrà pubblicato a breve.
« Simone era mio fratello. »
Lo so, Sah. Sah. Da quanto ho cominciato a chiamarti come ti chiamano gli amici che hai da una vita?
« E' morto, due anni fa. »
So anche questo. Non puoi neanche immaginare quanto sia stato male quando l'ho saputo.
« E' stato ucciso dal succhiasangue che prima si è introdotto nella riserva. E' complicato da spiegare... Sai chi sono i Volturi? »
Cosa?!
Annuii incapace di dire altro. Ci mancava solo che scoprisse tutto nel momento sbagliato.
« Caius, uno dei tre pezzi grossi; è determinato a portare a termine quella che ormai da anni è divenuta la sua missione, sterminare la mia razza. Ha creato un suo esercito, al quale adibire il lavoro sporco. Riuscendo così a celare il tutto ai suoi stessi fratelli. »
Non potevo credere alle mie orecchie. Avrei dovuto staccargli la testa quando nè avevo avuto la possibilità.
« Perchè Simone detestava il branco? » Meglio cambiare argomento.
Avevo promesso ad Anne che non mi sarei fatto scoprire, dovevo onorare questa promessa. Esattamente come dovevo tener fede a quella che avevo fatto anni fa al mio amico.
Non mi aveva spiegato nei dettagli, mi aveva solo chiesto di proteggere sua sorella.
Lui sapeva sarebbe tornata a La Push e sapeva che avrebbe avuto bisogno di qualcuno accanto.
« Ad essere sincera, io ho sempre attribuito la sua ostilità verso di loro al fatto che non desiderasse questo destino, per ognuno di noi, ma non nè ho mai avuto la certezza. »
Come potevi? Non lo avrebbe mai ammesso neanche a sè stesso.
Conoscevo Simone praticamente da sempre, avevamo passato insieme ogni fottuta estate della nostra vita, almeno fino a un paio d'anni fa.
Inizialmente anche sua sorella, per l'estate, tornava a La Push; poi semplicemente non è più tornata. Simone aveva detto che suo padre non voleva, così lei e sua madre rimanevano in Italia. Ma con il tempo aveva capito che c'era qualcosa sotto, non aveva però fatto in tempo a rivelarmi cosa fosse.
« Nico ha detto che state tornando ai suoi metodi. » Mi decisi poi a riprendere parola.
Di quali metodi parlava?
« Lo dice ogni volta che gli si danno degli ordini. » Sulle sue labbra nacque un sorriso. Chissà a cosa stava pensando.
« Fa così perchè sa che con te se lo può permettere, sa che una volta passata l'incazzatura tu sarai ancora lì pronta ad accoglierlo. Quando è Jacob a dargli degli ordini non replica. » Il mio corpo aveva assunto uno stato di calma apparente.
« Probabilmente è così perchè sa che gli ordini di Jacob può agirarli, mentre i miei deve eseguirli e basta. »
Ammetti che per una volta ho ragione, Sah. Sei troppo buona; e Nico se ne approfitta, come biasimarlo in fondo? Dopo tutto quello che ti ha detto sei ancora qui che cerchi di trovare delle giustificazioni nei suoi comportamenti.
Ad intromettersi nella nostra conversazione fu il telefono.
Era ormai mezzanotte passata, chi era quel cretino a cui era venuto in mente di rompere a quest'ora?
Sarah aveva assunto una aria strana, sul suo volto non vi era la solita espressione interrogativa che l'aveva accompagnata in queste settimane, c'era qualcosa di più e non riuscivo a capire di cosa si trattasse. Avevo notato che questo suo nuovo comportamento era emerso nel momento in cui Nico era arrivato alla Riserva.
Aveva qualcosa da nascondere? Sapevo che aveva alle spalle un passato che ancora tormentava le sue giornate, sapevo che nella sua famiglia vi erano questioni irrisolte, sapevo che la morte di suo fratello era stata un duro colpo per lei ma non riuscivo a capire cosa potesse essere sepolto sotto tutto questo.
Quando Sarah fece il suo ingresso nella stanza tutto il mio mondo si capovolse in un attimo.
Ogni singola cosa che mi aveva sempre accompagnato nella mia vita era scomparsa, ora contava solo Lei.
Non era più la gravità a tenermi legato alla terra era lei, quella ragazza che anni prima avevo promesso di proteggere, senza sapere che la mia natura mi avrebbe inevitabilmente portato a farlo.
Lo so, Sah. Sah. Da quanto ho cominciato a chiamarti come ti chiamano gli amici che hai da una vita?
« E' morto, due anni fa. »
So anche questo. Non puoi neanche immaginare quanto sia stato male quando l'ho saputo.
« E' stato ucciso dal succhiasangue che prima si è introdotto nella riserva. E' complicato da spiegare... Sai chi sono i Volturi? »
Cosa?!
Annuii incapace di dire altro. Ci mancava solo che scoprisse tutto nel momento sbagliato.
« Caius, uno dei tre pezzi grossi; è determinato a portare a termine quella che ormai da anni è divenuta la sua missione, sterminare la mia razza. Ha creato un suo esercito, al quale adibire il lavoro sporco. Riuscendo così a celare il tutto ai suoi stessi fratelli. »
Non potevo credere alle mie orecchie. Avrei dovuto staccargli la testa quando nè avevo avuto la possibilità.
« Perchè Simone detestava il branco? » Meglio cambiare argomento.
Avevo promesso ad Anne che non mi sarei fatto scoprire, dovevo onorare questa promessa. Esattamente come dovevo tener fede a quella che avevo fatto anni fa al mio amico.
Non mi aveva spiegato nei dettagli, mi aveva solo chiesto di proteggere sua sorella.
Lui sapeva sarebbe tornata a La Push e sapeva che avrebbe avuto bisogno di qualcuno accanto.
« Ad essere sincera, io ho sempre attribuito la sua ostilità verso di loro al fatto che non desiderasse questo destino, per ognuno di noi, ma non nè ho mai avuto la certezza. »
Come potevi? Non lo avrebbe mai ammesso neanche a sè stesso.
Conoscevo Simone praticamente da sempre, avevamo passato insieme ogni fottuta estate della nostra vita, almeno fino a un paio d'anni fa.
Inizialmente anche sua sorella, per l'estate, tornava a La Push; poi semplicemente non è più tornata. Simone aveva detto che suo padre non voleva, così lei e sua madre rimanevano in Italia. Ma con il tempo aveva capito che c'era qualcosa sotto, non aveva però fatto in tempo a rivelarmi cosa fosse.
« Nico ha detto che state tornando ai suoi metodi. » Mi decisi poi a riprendere parola.
Di quali metodi parlava?
« Lo dice ogni volta che gli si danno degli ordini. » Sulle sue labbra nacque un sorriso. Chissà a cosa stava pensando.
« Fa così perchè sa che con te se lo può permettere, sa che una volta passata l'incazzatura tu sarai ancora lì pronta ad accoglierlo. Quando è Jacob a dargli degli ordini non replica. » Il mio corpo aveva assunto uno stato di calma apparente.
« Probabilmente è così perchè sa che gli ordini di Jacob può agirarli, mentre i miei deve eseguirli e basta. »
Ammetti che per una volta ho ragione, Sah. Sei troppo buona; e Nico se ne approfitta, come biasimarlo in fondo? Dopo tutto quello che ti ha detto sei ancora qui che cerchi di trovare delle giustificazioni nei suoi comportamenti.
Ad intromettersi nella nostra conversazione fu il telefono.
Era ormai mezzanotte passata, chi era quel cretino a cui era venuto in mente di rompere a quest'ora?
Sarah aveva assunto una aria strana, sul suo volto non vi era la solita espressione interrogativa che l'aveva accompagnata in queste settimane, c'era qualcosa di più e non riuscivo a capire di cosa si trattasse. Avevo notato che questo suo nuovo comportamento era emerso nel momento in cui Nico era arrivato alla Riserva.
Aveva qualcosa da nascondere? Sapevo che aveva alle spalle un passato che ancora tormentava le sue giornate, sapevo che nella sua famiglia vi erano questioni irrisolte, sapevo che la morte di suo fratello era stata un duro colpo per lei ma non riuscivo a capire cosa potesse essere sepolto sotto tutto questo.
Quando Sarah fece il suo ingresso nella stanza tutto il mio mondo si capovolse in un attimo.
Ogni singola cosa che mi aveva sempre accompagnato nella mia vita era scomparsa, ora contava solo Lei.
Non era più la gravità a tenermi legato alla terra era lei, quella ragazza che anni prima avevo promesso di proteggere, senza sapere che la mia natura mi avrebbe inevitabilmente portato a farlo.