Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: _LuceStraniera_    15/10/2013    6 recensioni
"Io..io volevo dirti che sono felice...che..tu sia tornato.. " gli disse sorridendo incerta, credeva erroneamente che se gli avesse aperto il cuore lui avrebbe fatto lo stesso.
" E sorridi perchè sei felice? " una domanda inaspettata per entrambi.
" Cosa vuoi dire? Certo che lo sono Sas- "
" Mpf! Che sfacciata. " la interruppe bruscamenente.
Era stata una coltellata in pieno petto. L'aveva tirato fuori alla fine. Sasuke Uchiha le stava rivelando il rancore e l'astio che provava per lei.
Questa one-shot racconta di un ipotetico confronto tra Sasuke e Sakura post guerra. Leggete e recensiteeee!!!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Conseguenze”


Nessuno si aspettava fosse possibile, ma era accaduto. La guerra era finita.

Naruto ce l'aveva fatta, insieme al suo eterno amato rivale. Madara era stato sconfitto e il suo malato intento di creare lo tsukyomi infinito era stato totalmente sventato.

Cos'era accaduto dopo? Esattamente quello per cui Sakura aveva vissuto fino a quel momento: Naruto aveva riportato Sasuke a casa. Se le erano date di santa ragione quei due, il biondo gli aveva 'rotto le ossa' ,come preannunciato in un tempo ormai lontano, e l'aveva trascinato a Konoha.

C'era stato un processo, dei tumulti, delle accuse pesanti, ma alla fine Sasuke Uchiha era stato assolto da tutti i suoi crimini contro il villaggio, in fondo era anche merito suo se ne esisteva ancora uno di villaggio. Nessuno aveva potuto più obiettare. Sasuke Uchiha era tornato ad essere uno shinobi appartenente a Konoha, certo non era stato da subito abilitato alle missioni ma dopotutto Sasuke era finalmente a casa ed era questo quello che più contava.

Naruto non si era mai sentito tanto felice. Suo fratello,così sarebbe stato chiamato l'orgoglioso Uchiha da quel momento in poi, era di nuovo insieme a loro; il villaggio era salvo ed era tornato alla normalità; anche i bijuu erano salvi e aveva detto addio a suo padre nel migliore dei modi. E poi c'era Hinata. Sì Naruto non aveva dimenticato tutto quello che quella gentile creatura aveva fatto per lui. Le era stata vicina, l'aveva sostenuto, scosso quando era servito e aveva sempre, sempre creduto in lui, gli aveva fatto sentire quel calore che solo un amore puro privo di condizioni poteva sprigionare. Naruto si era semplicemente accorto di Hinata ed ora che Sasuke era tornato, poteva dedicarsi al nuovo amore che paziente aveva aspettato per sbocciare in tutta la sua bellezza.

Tutti e proprio tutti erano sicuri che Sakura sarebbe stata di nuovo capace di sorridere dal profondo del cuore, ma non era andata così. Era l'unica a sentirsi inquieta, l unica a non credere a quella felicità così tanto condivisa, l 'unica ad accorgersi che qualcosa non andava. Certo l'amore della sua vita era di nuovo al villaggio, era tornato a vivere nella sua vecchia dimora, ma quello non era il Sasuke che conosceva un tempo, e lei non era più la bambina spensierata che lo venerava. Qualcosa era cambiato per entrambi.

Qualcosa era cambiato tra loro due.

La verità era che nessuno dei due poteva dimenticare fino in fondo tutto quello che era accaduto in quei quattro lunghi anni. Erano stati lontani, avevano perso la fiducia conquistata nei giorni spensierati in cui erano parte di uno stesso team, si erano delusi a vicenda, ed erano tornati a combattere insieme per una stessa causa.

Quello che però né Sakura né Sasuke potevano dimenticare davvero, era che entrambi avevano cercato di uccidersi.

L'uno non poteva dimenticare la profonda delusione che aveva provato nel capire che la ragazza ,che in una notte d' estate gli aveva confessato il suo amore, l'unica ragazza a cui aveva permesso di avvicinarsi a lui e a cui aveva dato fiducia, lo voleva morto.

L'altra non poteva dimenticare che l'adorato compagno, l'ossessionante costante nella sua vita a cui aveva detto 'Ti Amo' aveva cercato di ucciderla senza pietà.

Non ci riuscivano.

Così Sakura sorrideva esattamente come se Sasuke non fosse mai tornato e i suoi occhi non brillavano come se lui fosse proprio li a 'portata di mano', come i suoi amici avevano creduto avrebbe fatto.

Sasuke era sempre stato un disadattato sociale quindi nessuno si accorgeva delle lievi differenze, forse nemmeno Naruto.

Nessuno si era accorto di quella onnipresente ruga tra le sopracciglia ,né delle occhiaie ,né del pallore, né della continua perdita di peso, né del fatto che non parlasse affatto se non per stretta necessità. Nessuno si era accorto che continuava ostinato a chiudersi in quella casa, che non faceva altro che ricordargli le sue disgrazie, senza mai accettare l'invito di questo o di quell'altro. Non si erano accorti che lui continuava a tormentarsi per le sue colpe nè che aveva preso a bere per dimenticarsene.

Nessuno si accorgeva che Sasuke non riusciva ad essere felice.

Nessuno tranne Sakura.

Perchè dopotutto quel legame non era stato completamente reciso, Sakura era ancora innamorata di Sasuke, forse non lo venerava, ma Sakura amava Sasuke e lei si accorgeva di ogni cosa.

Poi un giorno era accaduto.

Quella goccia era caduta e aveva fatto traboccare il vaso. La goccia che aveva portato allo scontro, al confronto.

Accadde il giorno in cui Sakura era stata incaricata di avvertire Sasuke della riabilitazione effettiva alle missioni. Kakashi sperava profondamente che i due fossero in grado di parlarsi a cuore aperto e che tutta quella tensione sparisse del tutto. Per questo aveva detto a Naruto di uscire con Hinata e di lasciare andare Sakura a dare la notizia all'unico erede del nobile clan Uchiha.

Sakura era agitata e in tensione. Da quando Sasuke era tornato non erano mai stati completamente soli e questo la preoccupava. Si chiedeva quali parole usare e come l'avrebbe guardato, soprattutto si chiedeva come avrebbe reagito lui vedendola arrivare da sola, a quell'ora poi. Era così spaventata dell'esito di quella semplice visita che chiese persino ad Ino di accompagnarla.

Non essere codarda fronte spaziosa!” era stata quella la risposta che l'amica le aveva riservato, a darle la forza di andare.

Non si sarebbe comportata da vigliacca. Non più!

Si ricordò che un tempo avrebbe ucciso per una possibilità come quella e si rasserenò con quel pensiero in mente.

Nonostante il suo cuore palpitava, le gambe le tremavano e il Sole minacciava di nascondersi dietro il cielo bluastro della sera, Sakura si avviò verso il quartiere maledetto.

<< Sasuke-kun. Sono io Sakura. >>

Aveva bussato una prima volta ma nessuno era venuto ad aprirle, così senza lasciarsi scoraggiare aveva tentato una seconda dichiarando la sua identità.

Funzionò. Quella maledetta porta si era aperta.

Il padrone di casa si era degnato finalmente di apparire alla porta facendo perdere un battito all'ormai isterica kunoichi dai capelli rosa.

Sasuke era straordinariamente bello, nonostante le occhiaie, il colorito pallido e quel odore di alcool che lo circondava. Si era presentato avvolto in un morbido yukata di seta nera e quegli occhi color pece erano così profondi che la facevano sussultare non appena incontravano i suoi ; e quei capelli carbone, lisci come la seta, che gli ricadevano sul viso la turbavano tanta era la voglia di carezzarli. Il suo volto manteneva quei tratti nobili, virili tuttavia dolci, che tanto la facevano impazzire.

Si Sakura era pazza. Una pazza innamorata del suo carnefice.

<< Cosa ci fai qui? >> aveva risposto freddo.

Sasuke la odiava. Odiava la sua ipocrisia, odiava i suoi occhi color della speranza che andavano sbandierando quanto ancora lei gli appartenesse.

<< Devo consegnarti questa. >> e gli sventolò sotto il naso la busta contenente il documento della tanto aspettata riabilitazione mentre sul suo viso aleggiava un dolce sorriso.

<< Cos'è? >> chiese lui incerto, guardandola con sospetto.

<< Sei un jounin di Konoha a tutti gli effetti ora. Sei stato riabilitato >> ed eccoli di nuovo quegli occhi smeraldini piantati nei suoi e quel sorriso su quelle maledette labbra.

Quelle labbra che inconsapevolmente desiderava mordere.

<< ...>>

<< Congratulazioni Sasuke-kun! >> continuava a sorridergli nella vana speranza che lui le rispondesse in qualche modo, non si aspettava un sorriso ma un gesto, uno sguardo che le facesse capire che fosse.. felice?

<< … >> e invece nulla, solo il silenzio. La guardava alzando il sopracciglio sinistro con aria saccente.

<< Io..io volevo dirti che sono felice...che..tu sia tornato.. >> gli disse sorridendo incerta, credeva erroneamente che se gli avesse aperto il cuore lui avrebbe fatto lo stesso.

<< E sorridi perchè sei felice? >> una domanda inaspettata per entrambi.

<< Cosa vuoi dire? Certo che lo sono Sas- >>

<< Mpf! Che sfacciata. >> la interruppe bruscamenente.

Era stata una coltellata in pieno petto. L'aveva tirato fuori alla fine. Sasuke Uchiha le stava rivelando il rancore e l'astio che provava per lei.

<< Sasuke-kun, tu non sei in te. Non sai quello che dici. Forse..è meglio che vada. >> rispose con una punta d'amarezza nella voce. Probabilmente era solo ubriaco, si disse.

In realtà sapeva benissimo che non era quello il punto.

<< Hai ragione. Avrei dovuto dire ipocrita. >>

Un bruciore improvviso gli colpì il viso. Era appena stato schiaffeggiato da Sakura Haruno.

<< Sei proprio un idiota Sasuke. >> da quando Sakura poteva schiaffeggiarlo,poi insultarlo e chiamarlo senza onorifico? Da quando quella piccola ragazzina aveva il coraggio di trattarlo in quel modo? Erano forse gli anni di lontananza ad averle dato quella forza.

Di nuovo l'impulsività ebbe la meglio su la ragione e quando Sasuke aveva visto Sakura voltargli le spalle e mettere il primo passo verso l'uscita, come per andarsene, il corpo si era mosso da solo.

L'aveva afferrata per il braccio e trascinata dentro.

Sakura si era ritrovata letteralmente sbattuta al muro con una forza incontrollata ed iniziò ad avere davvero paura che Sasuke non fosse in sé.

<< Pensi forse di poterti prendere gioco di me? >>

Le mani che le stringevano così dolorosamente le spalle Sakura notò che tremavano di rabbia.

<< Ti presenti qui, sorridi come se non fosse mai accaduto nulla, mi guardi con quegli occhi... >>

<< Non sto prendendo in giro nessuno. Sono solo venuta qui perchè sono stata incaricata di portarti quel dannato documento. E tu mi dai dell'ipocrita..come se ne avessi ragione poi.. cosa ti aspetti che ti dica “grazie” forse? No quella è una tua prerogativa vero?>>

Sakura sentiva di volerlo ferire, voleva che sapesse quale macigno si era portata sul cuore per quei lunghi anni.

La realtà era che Sasuke nemmeno l'ascoltava.

<< 'Sono felice che tu sia tornato.' Non scherziamo. Tu mi volevi morto Sakura. >> ed eccolo lo schiaffo che Sasuke le aveva appena restituito. “Tu mi volevi morto”.

<< Non credo tu sia libero di accusarmi sai? >>

<< Oh. Certo. Vuoi forse nasconderti dietro al fatto che anch'io ho cercato di ucciderti. >>

<< Non mi nascondo dietro a niente! Anche Tu mi avresti uccisa. Non importa il perchè tu l'avresti fatto e senza pietà!!! >> il dolore e la rabbia che montavano in lei le diedero la forza per spintonare l'uomo che amava e liberarsi dalla sua gabbia. Una spinta così forte da far crepare la parete.

E ora i suoi occhi erano minacciosi proprio come quelli di lui promettevano vendetta.

<< Quale pietà avrei dovuto mostrare? Non meriti pietà. Hai decantato tanto quel tuo amore che avevo finito per crederci. Tu hai cercato di ingannarmi. Pensi davvero che io dovessi restarmene buono e lasciarmi ammazzare? >>

Sakura si rendeva conto che quella era la conversazione più lunga che avessero mai sostenuto. Quello che la spaventava però era che non ci fossero emozioni nella sua voce né nei suoi occhi, solo qualche barlume di rabbia.

<< Le cose non stanno così e tu lo sai... >> aveva abbassato lo sguardo perchè i suoi occhi stillavano lacrime e la sua voce tremava.

<< No. Non lo so. Non mi interessa. Hai cercato di uccidermi questo è l unica cosa che so. Ora vattene. >> spietato, freddo come il ghiaccio. Ora era lui che stava per allontanarsi da lei.

Non glielo avrebbe permesso.

Con lo stesso coraggio con cui lo aveva schiaffeggiato Sakura lo aveva atterrato sui tatami con una forza tale che lui non aveva potuto opporsi.

I'm not sober all the time
You bring me down at least you try
Until we see this eye to eye
I don't want you..”

Occhi negli occhi, smeraldo nel carbone.

<< Io non ti avrei mai... Non ci sarei riuscita. Io Ti Amo Sasuke. E non avrei mai potuto... >>

Non la voleva, non la voleva così vicina, perchè la desiderava..

Sentiva le sue gambe aperte sulla sua vita e quella bocca, quella bocca velenosa che pronunciava parole tanto solenni, che quasi sfiorava la sua, i capelli rosei che gli solleticavano il collo, tutto risvegliava i suoi sensi di uomo.


I must be running out of luck
Cause you're just not drunk enough to fuck
And now I've had it up to here
I don't, I don't want you“

Si maledì mentalmente per aver pensato che se forse anche lei fosse stata ubriaca come lo era lui avrebbe potuto prenderla senza chiedere il permesso..

Forse Sakura aveva ragione era davvero un idiota.

Lui non la voleva, non la voleva assolutamente..

Eppure le sue mani e la sua bocca avevano agito come di volontà propria.

Si era appropriato di quelle labbra tentatrici,mentre una mano era intrappolata tra quei fili rosa per tenerla ancorata a lui, invece l'altra era stata meno cavalleresca e si era infilata sotto la gonna -che lui aveva sempre giudicato 'striminzita' dal primo momento che gliel'aveva vista indosso- e le stringeva la coscia possessivamente.

<< nh! >> era stato tutto quello che era riuscita a dire prima di abbandonarsi a quel bacio che sapeva di sakè.

Quando poi la mano di lui aveva lasciato i suoi capelli per andare a slacciarle lo scamiciato la ragione era tornata.

It took so long to see 
You walked away from me 
When I need you “

<< Io- io non posso Sasuke. Non così! >> si era staccata di getto senza che lui potesse prevederlo.

<< … >> Nessuna risposta.

Le lacrime le rigavano il volto e quando lui aveva cercato di accarezzarlo si era ritratta come se la sua mano potesse scottarla..

Ma la mano di Sasuke ne era davvero in grado..

Si sentiva bruciare in ogni punto in cui era passata.

<< Devo andare. >> si era alzata da quella posizione sconveniente ed era scappata via così come era venuta.

Era solo adesso. Di nuovo.

Lei se ne era andata.

Ora che aveva bisogno di lei come fosse ossigeno... lei se ne era andata.

Si disse che l'odiava. La odiava con tutte le sue forze perchè era l'unica, insieme a Naruto ,che in qualche modo lo faceva sentire vivo.

L'unica che non poteva ignorare davvero.

L'unica che voleva con tutte le sue forze. La voleva con l'anima e con il corpo.

<< Tsk! >> Un moto di stizza lo aveva percorso interamente facendolo tremare.

Si alzò lentamente reggendosi alla parete ormai segnata dalla crepa. 'Noiosa!' pensò.

Si diresse in cucina dove sperava avrebbe trovato sollievo bevendo quel poco di liquido alcolico rimasto nella bottiglia, ma non potè, non potè berne il contenuto.

Fu in quel preciso istante che Sasuke capì che non gli sarebbe più stato di alcun aiuto bere e fingere che nulla fosse mai accaduto. Non sarebbe stato l'alcool a risolvere i suoi problemi, a fargli dimenticare la colpa di aver ucciso suo fratello, di aver tradito la sua famiglia, il suo villaggio. Non sarebbe stato sufficiente bere per dimenticare, forse doveva solo andare avanti. Forse doveva abbandonarsi all'allegria del suo migliore amico, forse doveva imparare ad amarla... forse doveva ricominciare a vivere.

Tornò in corridoio e guardò quella busta lasciata a terra.

Era jounin adesso.

Poteva forse cominciare da li?




Sakura era corsa via come una furia, era arrivata al suo appartamento con la notte alle spalle, con la stessa fretta con cui era arrivata a casa e senza rivolgere parola ai suoi genitori si era chiusa nella sua stanza buttandosi sul suo letto e cercando conforto nel suo cuscino, testimone di tante lacrime.

Pensava a tutto quello che le aveva detto, a quanta cattiveria e freddezza le aveva sputato contro. Si guardò il braccio, e li vide i segni violacei della sua stretta.

Era furioso. Per tutto quel tempo lui l'aveva ritenuta capace di fingere. Aveva creduto che lei lo preferisse morto. Come poteva crederlo?

Non poteva negare di essersi sentita tanto disperata da aver pensato che la morte fosse l'unico modo per fermarlo, per impedirgli di cadere in quel baratro in cui lei non sarebbe mai potuta arrivare. Si era odiata per averci provato, ma alla fine aveva capito che non poteva. Se lui fosse morto lei lo avrebbe seguito senza fare storie. Lei non voleva vivere una vita senza di lui. Era stata una tortura vivere in quegli anni in cui lui non era insieme a loro, fingere che tutto andasse bene, fingere di aver smesso di pensarci.. la verità era che lei viveva solo grazie alla speranza che lui un giorno potesse tornare. Come poteva dunque sopportare una vita in cui sapeva di certo che lui non avrebbe mai e poi mai fatto ritorno, una vita senza speranza alcuna?

Lei non avrebbe mai ucciso Sasuke..

Invece lui si. Lui l'avrebbe fatta fuori senza alcun minimo scrupolo, glielo aveva letto in faccia. Se Naruto e Kakashi non fossero intervenuti quella volta, lei avrebbe smesso di respirare da un pezzo.

Quando la guerra li aveva visti combattere di nuovo insieme, si era dimenticata ogni cosa perchè lui era lì finalmente, con loro, combatteva per loro! Si erano comportati come se quei quattro anni non fossero esistiti e Sakura aveva sperato. Aveva ingenuamente sperato che tutto sarebbe tornato come prima.

Dopo il processo però, la realtà era venuta di nuovo a galla. E lei ricordava. Ricordava che Sasuke l'aveva abbandonata su una panchina con un “Grazie”, ricordava che aveva prima attentato alla vita di Naruto e poi alla sua.

E ora lui se ne usciva fuori accusandola di ipocrisia. Con quale diritto si permetteva?

D'altronde era Sasuke Uchiha e lui poteva permettersi ogni cosa.

Poteva permettersi persino di baciarla e di toccarla in quel modo.

Pianse tanto dal dolore e dalla rabbia che finì per addormentarsi.


L'alba si presentò alle finestre di casa Uchiha troppo presto a detta di Sasuke. La testa gli scoppiava e non era riuscito a chiudere occhio per l'intera notte.

Pensava. Si logorava dentro pensando a quello che lei gli aveva detto. 'Ti Amo'. Ancora una volta aveva detto quelle due odiose parole che proprio non ne volevano sapere di smettere di torturarlo.

E lui? Lui l'amava? Non lo sapeva. Non sapeva cosa volesse dire amare.

Però voleva. Avrebbe imparato. Ne era capace.

Si sentì stupido. Non era da lui pensare in quel modo.

Smise di guardare il soffitto della sua camera e si alzò dal letto sfatto. Si avvicinò alla finestra spalancandola e respirando forte l'aria frizzante che entrava nella stanza. Chiuse gli occhi e si beò del sollievo che l'aria fresca e pulita dava ai suoi sensi.

Poi si decise.

Sakura era sua ,lo era sempre stata e così sempre sarebbe stato.

Fece una doccia fredda e si asciugò velocemente e allo stesso modo si vestì. Uscì da casa sua largamente scocciato. Si sarebbe umiliato ed era difficile da accettare. Tuttavia doveva tentare.

Wake up I'm pounding on the door
I'm not the man I was before
Where the hell are you
When I need you...”



La porta di casa Haruno era proprio davanti i suoi occhi eppure toccarla gli sembrava impossibile. Si vergognava terribilmente. Suonò il campanello e quasi istantaneamente la madre di Sakura era venuta ad aprirgli.

Un imbarazzante silenzio chiedeva di essere rotto ma entrambi erano troppo sbalorditi per farlo.

Sasuke perchè si meravigliava di aver suonato il campanello per davvero e di essere proprio li.

La madre di Sakura perchè mai nella vita si sarebbe aspettata che il nobile Uchiha, il ragazzo di cui sua figlia era sempre stata innamorata e per il quale aveva sofferto tanto - nonché ex traditore - potesse bussare mai alla porta di casa sua.

<< Cosa... hai bisogno che ti chiami Sakura? >> il modo in cui arrossì frivola gli ricordò la sua compagna di team. Forse era da lei che aveva preso Sakura.

<< No. Vorrei entrare. >> sembrava un maniaco. Si sentiva tale in realtà. Come gli era saltato in mente di dire alla madre di Sakura che voleva entrare in casa?

<< Ehm.. è molto presto Sasuke-kun...io non so se sia il caso.. >> si chiese se sua figlia non avrebbe tentato di porre fine alla sua vita dopo aver saputo che lei aveva quasi impedito a Sasuke Uchiha di parlarle.

<< Ho bisogno di parlarle. Senza occhi indiscreti. >>

Qualunque altro genitore avrebbe sbattuto la porta in faccia all'arrogante Uchiha ma era stata proprio l'indole superficiale della madre, o forse il tono tanto autoritario che aveva usato, a permettergli di entrare nel modesto appartamento degli Haruno.

Ancora una volta si ritrovò davanti una porta. Odiava le porte. I fusuma erano di gran lunga migliori. Non c'era bisogno di bussare. Erano meno umilianti.

La madre di lei ebbe la premura o la stoltezza di andarsene e di lasciarli soli. Di nuovo.

Bussò una prima volta e non arrivò risposta, bussò una seconda e ancora nulla, una terza ma niente. Gli prese allora una sorta di frenesia che lo costrinse a bussare alla porta come un ossesso.

Stava impazzendo, era ufficiale.

<< Sakura svegliati dannazione! >>

Sakura si era svegliata al primo colpetto sulla porta a dire il vero, ma era confusa non poteva essere sua madre, lei non bussava mai.

Quando i colpi erano aumentati di numero e di potenza era certa che fosse qualcun altro.

Un idea le era subito balenata in testa, ma non riteneva possibile che proprio lui fosse li.

Poi quella voce. Quella voce.

Era lui, era Sasuke ed era li in casa sua, e bussava come un pazzo alla sua porta.

L'euforia mista alla paura le avevano dato una scarica d'adrenalina talmente forte che credeva di poter morire d'infarto da un momento all'altro.

Si avvicinò lentamente alla porta cercando, invano, di non fare rumore ma una volta arrivata proprio davanti a quell'ostacolo fatto di legno e ottone che la divideva da Sasuke Uchiha, finì con l'accasciarsi a terra. Le gambe le tremavano così tanto che alla fine avevano ceduto.

Sasuke sapeva che Sakura era sveglia, aveva potuto sentire perfettamente le molle del letto cigolare appena, i suoi passi leggeri malamente celati e quel tonfo proprio vicino alla porta. Era forse caduta? Forse era un villano ma non gli interessava se Sakura fosse caduta o meno, tutto quello che interessava era che lei gli aprisse, almeno si sarebbe sentito meno stupido. Non lo fece però. Rimaneva li immobile con la mano sulla maniglia senza avere la forza di spingerla verso il basso.

<< Sakura. >>

<< … >>

<< Apri la porta. >> non c'era gentilezza nel suo tono, era un ordine.

Sakura dall'altra parte non sapeva davvero se aprire la porta all'uomo che tormentava i suoi pensieri e i suoi sogni da tutta una vita o se lasciarlo proprio li fuori dalla sua stanza.

<< Devo parlarti. Apri. >>

Fu sufficiente ripeterle l'ordine una seconda volta per farle prendere una decisione.

Si alzò da terra e fece proprio come gli era stato chiesto...oppure ordinato?

<< B-buongiorno Sasuke-kun... >> era la frase più banale e inappropriata con cui iniziare una conversazione ma dopotutto era ancora confusa e spiazzata.

<< Sakura. >> era stata un impresa titanica per lui calpestare il suo orgoglio,presentarsi li, in casa sua, ridicolizzarsi davanti alla madre di Sakura e rimanere davanti alla sua stanza come il peggiore dei cretini ad aspettare che lei uscisse.

La Guerra era stata una barzelletta al confronto.

Alla fine però Sakura lo aveva ascoltato ed era venuta fuori dalla sua camera e nell'istante in cui se la ritrovò davanti pensò che in fin dei conti non poteva lamentarsi, ne era valsa la pena.

Sì. Doveva essersi proprio rincretinito.

Era li davanti a lui, la pelle lattea coperta solo da un calzoncino di cotone verde acqua e un canottierina dello stesso colore; le labbra, che solo qualche ora prima aveva assaporato, rosse e gonfie; e gli occhi un po' lucidi e arrossati ma comunque bellissimi.

Sakura era...bella.

Voleva toccarla, baciarla, abbracciarla, fare l'amore con lei.

<< Sasuke-kun..perchè sei qui? >> chiese timorosa e speranzosa allo stesso tempo.

Sapeva che Sasuke aveva compiuto un atto assolutamente inaccettabile per il suo ego ma quello per cui la sua curiosità la stava tormentando era il perchè di tanto sforzo.

<< Non ti chiederò scusa. >>

<< ...>>

Sakura si indispettì appena, certo non si sarebbe mai aspettata delle scuse, questo le sembrava persino scontato, ma in qualche modo voleva credere che si fosse pentito.

<< … e non ti dirò che ti amo. >>

<< … >>

Si sentì delusa e si abbracciò teneramente da sola,sfregandosi le braccia come a voler riempire quel vuoto che la stava di nuovo divorando.

No Sasuke non l'aveva mai amata, ormai l'aveva capito bene.

<< Sasuke..perchè sei qui? >> glielo chiese ancora, ma ora non c'era più quel pizzico di euforia nella sua voce ma solo tristezza.

<< Non mi pento delle mie scelte né delle mie azioni. >>

La frase appena pronunciata dall'Uchiha la scosse al punto tale che sbottò senza potersi controllare.

<< Sasuke perchè non te ne torni a casa. Sono stanca, anzi sono esausta! Sono stanca di correrti dietro, di preoccuparmi per te. Tu non meriti tutto questo. Ho passato cinque anni della mia vita senza mai sentirmi realmente felice una sola volta. Ora basta! Ne ho abbastanza! La sai una cosa? Per un solo inutile,stupido istante mi sono illusa che tu fossi venuto qui per dirmi l'esatto contrario, che sciocca vero? Pensare che fossi venuto per dirmi che avevi capito e che-- >>

Non potè finire il suo discorso perchè Sasuke l'aveva appena zittita con un bacio. Non un bacio di foga e passionale come quello del giorno prima, quello era un bacio di tenerezza.


Wake up I’m pounding on the door
I’m not the man I was before”




<< Adesso stai zitta e lasciami finire. >>

Era di nuovo imperativo ma nessun altro ordine era sembrato mai tanto dolce all' Haruno quanto quello appena pronunciato.

Un turbine di emozioni la stava cogliendo impreparata. Rabbia, amore, sorpresa, felicità, confusione. Avrebbe voluto urlare.

Sasuke invece si rimproverava di essere diventato tanto impulsivo e si chiedeva se la presenza di quella ragazza dalla testa tutta rosa fosse davvero un bene per la sua fiera persona.

<< Non rinnego nulla di quello che è stato il passato. Se non avessi preso la mia strada cinque anni fa non avrei mai scoperto la verità su mio fratello, non avrei mai capito quanti sacrifici aveva fatto per me e per la mia felicità, non avrei mai capito quanto mi amava e quanto era importante per me. Se non me ne fossi andato non avrei mai capito quanto tu e Naruto foste importanti nella mia vita, non avrei mai realizzato quanto ero legato a voi, un legame che mio malgrado non sono riuscito a recidere. Non avrei mai capito che mi era stata donata una nuova famiglia Sakura. Non posso cancellare il mio passato, posso solo accettarlo e imparare dai miei errori. Posso solo andare avanti. Perciò Sakura non mi pento di nulla perchè tutto quello che è accaduto mi servirà per diventare un uomo...migliore.

>>

L'aveva sputato fuori tutto di un fiato, aveva cercato di darsi un tono, di non sembrare un totale scemo, un debole ma dentro di lui continuava a sentirsi un perfetto idiota.

<< Sasuke...io... mi dispiace. Sono una stupida...superficiale e.. >> aveva iniziato a piangere, non perchè volesse intenerirlo, non perchè voleva sembrargli una vittima da consolare ma perchè si sentiva terribilmente colpevole. Colpevole di essere stata superficiale di nuovo e di aver pensato solo a se stessa. Forse non era cresciuta affatto, forse era ancora una stupida ragazzina noiosa che lui non sopportava. Si odiava.

Le lacrime di dispiacere e di frustrazione e il volto rivolto verso il pavimento non le permisero di vedere per la prima volta l'espressione di conflitto che aleggiava sul viso di lui.

Sasuke non sapeva come comportarsi,non sapeva come consolare una donna, non si era certo aspettato una reazione come quella. Sakura piangeva e una forza misteriosa dentro di lui gli stringeva lo stomaco in una morsa mortale e tutto quello che voleva era che la smettesse. Così si abbandonò di nuovo all'istinto e Sakura potè sentire distintamente le braccia di lui avvolgerla in un caldo e rassicurante abbraccio.

Voleva che le lacrime cessassero di rigarle le guance ma lei aveva preso addirittura a singhiozzare.

La lasciò andare per poterla guardare negli occhi, ma lei non accennava ad alzare quel suo viso che ora si accorse di definire bello, così lasciò che le sue dita lo sollevassero al posto di lei.

<< Voglio cominciare da capo Sakura. E tu... >> si sentiva in grave difficoltà, avrebbe voluto chiederle di renderlo felice perchè qualcosa dentro di lui sapeva che era l'unica donna che voleva al suo fianco. Avrebbe tanto voluto dirle che sperava lei gli insegnasse ad amare perchè quello che desiderava davvero era imparare ad amarla. Il problema era che non sapeva come dirlo. Come dirle tutte quelle cose senza sentirsi ridicolo?


Wake up I’m pounding on the door
I won’t hurt you anymore

La verità era che Sasuke non le disse mai tutte quelle parole che Sakura forse avrebbe desiderato sentirsi dire. La verità è che Sakura non glielo lasciò fare.

Non potè trattenersi. Quando i suoi occhi si erano decisi a guardare in quelle pozze nere, che erano gli occhi di Sasuke, Sakura ci aveva letto dentro tutte quelle parole che lui tentava così disperatamente di formulare, e così si era semplicemente abbandonata a lui.

Si era abbandonata alla sua bocca, alle sue braccia piene di cicatrici, alle sue mani bollenti, ai suoi respiri affannati e alle sue carezze inesperte.

Sakura quel giorno fece l'amore con l'uomo della sua vita, l'uomo che non avrebbe mai smesso di amare.

Sasuke invece quel giorno capì per la prima volta cosa volesse dire abbandonarsi a quel sentimento che aveva sempre rifiutato e capì per la prima volta che forse era quella la forza più potente al mondo... sì..né odio né vendetta avrebbero mai potuto competere...











Note dell'autore.. o dell'autrice O.o??? :

Salve a tutti!!! Probabilmente saluto il nulla XD anche perchè è da vedere se qualcuno avrà il coraggio o la benevolenza di leggere questa fan fiction :D ! La verità è che ci spero tanto, insomma è stato un vero parto! Mi piacerebbe sapere molto cosa ne pensa il mondo di EFP più che altro per migliorami e capire se posso continuare a scrivermi o se devo “darmi all'ippica”! Comunque punti esclamativi a parte che qui sto mettendo un po' ovunque, vorrei dirvi due cosette proprio su questo part-- no scusate fiction. Dunque capisco lo sconcerto che proverete all'idea di un Sasuke che si alcolizza, l'ho provato persino io non appena m'è saltata l'idea in testa, ma non ho proprio potuto resistere sapete? Quando ho ascoltato “Wake up” dei Three Days Grace, che infatti il suo testo accompagna questa fiction, l'ispirazione è venuta fuori all'improvviso e ho cominciato a scrivere. Devo dire che ho scritto piuttosto velocemente la prima parte invece per quanto riguarda la seconda, ovvero quella che riguarda il finale, è stato piuttosto difficile,ho avuto un blocco pazzesco e non ho scritto per settimane (espressione dell' urlo di munch!). Il punto è che scrivere di un Sasuke sfacciatamente OC mi deprime, però alla fine è un po' come io immagino che debba sentirsi, o meglio come potrebbe sentirsi. Un confronto tra i due mi sembra necessario, Kishimoto non approfondirà mai e poi mai un argomento simile, ma è quello che realisticamente, sempre secondo il mio modesto parere, dovrebbe accadere. Non si può cercare di uccidersi a vicenda e poi fare finta che nulla sia successo e tornare l'allegra combriccola di sempre, io dico NO! U.U

E così ragazzuoli questo è il motivo per cui mi sono decise a scrivere 'sto obbrobrio.

(potevi risparmiarcela! nd. Voi)

Miei cari cos'altro dire? Vi prego recensite, è un appello disperato, squallido, come volete ma vi prego fatemi sapere che cosa pensate!

Ciao a tutti!!!


  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: _LuceStraniera_