15/10/2013
5 recensioni
E chiamami pure idiota a star di nuovo qui a scrivere al vento, ma dopo oggi ne ho tutti i buoni motivi.
L’avresti sicuramente odiato tu, ti saresti opposto sicuramente.
Kurt e Blaine si sposano.
Ora mi dirai “ e a me che me ne frega?”
Hai ragione, a te niente. Ma a me si.
Li vedevo li su quella scala, cantavo col resto dei Warbler, sorridevo perché l’amore che aleggiava in quella sala era talmente intossicante che persino Sebastian si stava commuovendo.
Ma io mi sentivo morire dentro, perché la persona in cui ho riposto il mio amore è lontana.
No, non mi fa male che non ricambi, mi fa male che non ci sia. Ed è colpa mia. Lo sappiamo tutti che è colpa mia se sei li ora.
È colpa mia perché ti amo troppo e non riuscivo a stare li a vederti buttare via così, i Warbler sono stati solo la spinta per aiutarti.
Si, hai letto bene, ti amo, non ho paura a scrivertelo, non ho paura a dirtelo perché è così. Potrò sembrare patetico, innamorato di un ragazzo etero, ma non si sceglie chi amare.
È lo sai perché mi sono innamorato di te? Perché ho passato anni nelle retrovie, ad essere ignorato, ad osservare la gente intorno a me.
E tu eri diverso. Potrà sembrare quasi visionario, della serie che mi sono convinto che facessi certe cose e invece non le facevi perché mi piaci, ma non è così.
Li ho visti, sentiti e apprezzati i piccoli gesti che riservavi solo a me. Il sorriso un po’ più sincero quando facevo un osservazione particolarmente brillante. La mano che mi mettevi sulla spalla prima di correggermi, se non mangiavi da solo eri sempre seduto vicino a me, e non solo perché eri, sei , il mio compagno di stanza.
Tu cerchi la mia presenza.
Non te l’ho mai rinfacciato, non so nemmeno se ne sei cosciente. Ogni tanto cammini nel sonno. Ho perso il conto delle volte che ti sei infilato nel mio letto e poi sei tornato nel tuo dopo un po’, a volte ore. Un sabato hai dormito talmente tanto che ti ho dovuto spostare, e poi te la sei presa con me perché ti avevo disturbato.
E lo sai anche perché? Perché c’è stato un momento, per un secondo soltanto, ti sei tolto la maschera da soldatino perfetto e ti sei lasciato andare. Un solo secondo quando hai capito che tanto era finita li. Quel secondo in cui hai quasi ricambiato il mio abbraccio prima che andassi via.
Quindi smettila, non devi essere Captain America, non hai una guerra mondiale, un organizzazione nazista da sconfiggere, nemmeno un invasione aliena da scongiurare.
Non devi niente a nessuno, solo a te stesso.
E fammi essere presuntuoso e pensare di sapere tutto, ma tu hai bisogno d’amore.
E si, voglio essere io. Perché io ti conosco.
L’ho già detto, ho passato una vita ad osservare gli altri, e ho osservato te e ti ho capito.
Ora la smetto, perché non so nemmeno più cosa sto scrivendo, non so nemmeno se questo ha un senso, ma è ok.
Ho solo voluto scriverti quello che sentivo.
O almeno provarci. Non sono bravo con le parole come Blaine. Io sono più bravo in cucina.
Non mi aspetto risposte chilometriche, l’ho detto, mi basta anche solo un messaggio vuoto, per sapere che non parlo col vento.
Ti amo, non ho paura di questo. E tu?
Trent
Trent
Premetto che , come Trent, non so cosa ho scritto. Nella mia testa lo vedevo li tutto agitato che scriveva un frase, cancellava, si alzava, faceva una pausa , riprovava a scrivere e poi si legava alla sedia finche non lo finiva. Un po’ come ho fatto io.
Precisazione. Quel Trent è la risposa del messaggio di Hunter. Perché visto che doveva essere unilaterale? Perché mi avete fatto capire (grazie 6 anime che avete recensito <3) che volete le risposte, e non potevo pubblicare una sola parola. Quindi la risposta che leggerete di hunter sarà un po’ come quella di Sebastian (spoiler, troppi spoiler)
Ora, ho altra roba da ricopiare al pc, perché domani la sottoscritta compie gli anni e si è scritta una storia da sola (patetico lo so)
Melipedia