# Gioco di specchi #
Sangue,
sudore,
lacrime.
Con cui piangere se qualcosa
va storto,
se per esempio anche
quella mattina, come le precedenti, sbagliasse la nuova tecnica
insegnatagli da
Kakashi.
Se fosse
stato
circondato da amici e compagni avrebbe cominciato ad allenarsi anni e
anni
prima di chiunque altro?
O forse avrebbe
abbandonato nella polvere sia sudore che fatica, per divertirsi senza
alcun
problema al mondo?
Avrebbe
perseguito il
sogno di diventare un ninja? Di diventare il più potente tra
questi?
No. Lo
sapeva, il suo
cuore glielo aveva suggerito sussurrando tra palpiti di fatica:
E stoltamente sapeva
che godeva nell’essere speciale.
Aveva sempre bramato
uno sguardo dissimile da parte dei cittadini di Konoha, da parte dei
maestri,
dei compagni, di lei: Sakura.
durante le notti
insonni spese a tormentare l’aere immenso e fin troppo
avvenente;
durante le ore di
lezioni, quando le chiacchiere futili dei compagni si riversavano su di
lui
come olio bollente per poi scivolare inascoltate nell’oblio;
Aveva
sofferto.
[Sofferto
per il suo
essere formato a metà]
Amava sentir parlare
di sé, ma subito il sentore della vergogna, della
pietà lo spingeva a rendersi
sordo.
Invidiava
loro, perché
erano normali, con famiglie ordinarie, vite ordinarie;
eppure disprezzava
loro, perché troppo normali, assoggettati ad una
società che li avrebbe
rigurgitati soli ed inermi all’oscurità.
L’esempio
lampante era
lui, Sasuke.
Lo odiava perché al
suo cospetto i suoi sforzi venivano adombrati e i suoi errori messi su
di un
palcoscenico.
Ma al contempo, spregiava
Sasuke perché era posseduto da un’ira non sua.
Era affascinante ed apprezzatola
chiunque, ma inerme come una bambola di pezza;
Scaltro, intelligente
ma facilmente abbordabile dal rancore.
Lui era dotato di
maggiore autostima,
non doveva dimostrare
alcunché anche se spesso era tentato dalle insidie
dell’Orgoglio;
Lui era più forte, più
pericoloso, più libero.
In realtà…non era
autonomo.
Non dipendeva dal
Demone, né da Kakashi, né da Sasuke.
Ma da se stesso.
Intrappolato in un
gioco di specchi.
Tra un Ma ed un Sé.
Forse, Posso, Devo,
Credo, Voglio, Desidero, Temo.
Come un
“non puoi
farcela” o un “sei un mostro” possono
pesare l’intera tua esistenza.
Come un “Sei un buono
a nulla” ed un “Non hai forza, non hai
volontà” possono annientare i tuoi
sogni.
L’unica soluzione è il
silenzio.
Per lui e il
suo
essere inferiore e superiore in ogni cosa.
Per lei, il cui
respiro non lambirà mai la mia pelle.
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Eccomi con
una nuova
raccolta su Naruto e i suoi personaggi.
Volevo
sottolineare
alcune cose:in primis, queste fan fiction sono state scritte quando
avevo
appena iniziato a seguire l’anime, quindi potrebbero esserci
delle incongruenze
sull’introspezione del personaggio. Gran parte
dell’introspezione stessa
proviene da un mio modo personale di elaborare la storia, quindi
può anche non
essere condivisibile.
Inoltre sono
fan
fiction scritte molto tempo fa; sebbene adesso non sia un genio della
scrittura, posso vedere queste fiction come esperimenti.
Consideratele
innocui
punti di vista di una fan molto inesperta ^_^
Buona
lettura.