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Autore: AlexVause    15/10/2013    7 recensioni
Spesso, le situazioni in cui siamo immersi, ci portano a gesti che in altri casi mai avremo compiuto.
Ci sono giorni in cui, guardando negli occhi una persona, vedi solamente un ostacolo...altri giorni invece, in quegli occhi ti ci perderesti.
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Swan Queen
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amarsi e perdersi per poi ritrovarsi. Destino.'
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Capitolo 13
 
Regina era seduta nella cucina di casa Charming da sola.
Avevano deciso di farla restare per alcuni giorni, sia per il piacere di Henry, sia come precauzione nel caso Cora avesse deciso di tornare.
Una tazza di caffè bollente davanti a se.
Dopo quel litigio, non era più riuscita a parlare con Mary Margaret.
Fissava il vuoto, pensando a tutto e a niente.
Snow la vide. Voleva tornare sui suoi passi e lasciare la stanza, ma Regina la fermò.
Emma era sulle scale nascosta alle due.
- Ho cercato in tutti i modi di redimermi. Faccio del mio meglio, ma con te non ho successo.
Bevve un sorso dalla sua tazza di caffè.
Sguardo vuoto e immobile davanti a se.
- Ho fatto tanti errori in passato.
Ero costretta a stare con una persona che non volevo, vivendo una vita che mi stava stretta.
Morivo ogni giorno dentro me, vedendo te vivere ciò che avrei potuto avere io...essere ciò che sarei potuta essere io. Felice.
Giorno...dopo giorno, mi perdevo divenendo l'ombra di me stessa.
Ho fatto cose imperdonabili, convinta che fosse la cosa giusta da fare.
Ero accecata dall'odio e dal potere.
Ho preferito affogare nell'oblio, piuttosto che dare il giusto valore a chi mi stava accanto...a mio padre, per esempio.

Le si strinse un nodo alla gola nel ricordare quell'uomo che l'aveva tanto amata.
Non l'aveva mai ricambiato abbastanza.
Regina le parlava fissando la parete.
Sentiva i suoi occhi che la fissavano.
Snow ascoltava in silenzio.
- Lui era tutto ciò che mi era rimasto.
Abbassò lo sguardo sulle sue stesse mani poggiate sul tavolo.
- Ho messo in atto tutto...questo...solo per avere il mio stupido lieto fine.
Ciò che ho ottenuto invece, è stato un vuoto inimmaginabile dentro me.

Si alzò dalla sedia avvicinandosi a Mary Margaret. Fece un passo avanti per dirigersi verso la porta, ma decise di fermarsi, voltandosi a guardare Snow negli occhi.
Fu l'unico istante, in tutti quegli anni, che la donna vide in Regina tutto ciò che si portava dentro.
La malvagità e l'odio che albergava da sempre in quello sguardo profondo, venne sostituito dalla più totale tristezza. Se ti perdevi in essa, poteva trascinarti sempre più giù.
Si voltò per andarsene e in quel momento qualcosa cambiò.
La Evil Queen vide Emma sostare sulle scale. Sorrise...con le labbra e con gli occhi.
Era lei...era tornata la persona che l'aveva salvata quel giorno, quando era una bambina.
Proseguì verso la porta stringendone la maniglia.
Questa volta fu Snow a fermarla.
- Perché questo cambiamento?
Regina era immobile. Sguardo a terra.
La tristezza tornò a pervadere il suo volto.
- Mi sono guardata allo specchio. La donna che vi vedevo riflessa...non ero io.
- Perché adesso?

In quella stanza così silenziosa tutto sembrava sospeso, nel tempo che si era fermato.
- Sono stata riportata a galla.
Aprì la porta ed uscì.
- Regina!
Non rispose.
- Mi dispiace. Torna a ricoprire la carica di Sindaco. Per favore.
Senza proferire verbo chiuse la porta alle sue spalle, andandosene.
- Hai sentito tutto.
Disse la madre ad Emma.
- Si.
Scese dalle scale.
- Credo...credo di aver trovato la persona che cercavo da tanto tempo. Spero resti.
La figlia sorrise, sedendosi al posto dove prima c'era Regina.
- Farò di tutto perché resti.
 
Malefica era intenta ad arricciare della stoffa viola, attorno ad uno dei due tavoli, che sarebbero stati usati per presentare le torte in gara.
- Oh. Sei qui amica cara.
Disse la Strega, voltandosi verso la presenza della donna alle sue spalle.
- Non ti ho visto per tutta la giornata, ieri.
- Giornata pesante amica mia.

Rispose Regina.
Mani nelle tasche del cappotto, si guardava attorno esaminando l'operato di Malefica.
- Hai fatto un buon lavoro con l'allestimento.
- Piace?
- Direi di si.

Fece un lieve sorriso il Sindaco.
- Ti va di fare due passi?
- Certo mia triste amica.

Rispose Malefica alla mora un po’ abbattuta.
Si incamminarono lungo la strada principale di Storybrooke.
Ad ogni lato della strada, c'erano bancarelle in allestimento.
- Vedo che Snow White si è data da fare.
Osservò Regina.
- No...lei ha dato solo i consensi. Tutto ciò che vedi ,è opera della personcina strana e della sua aiutante irritante.
Regina guardò l'amica incuriosita.
- Oh...e sarebbe?
- Lorna, Morna, Corna...Verna?
- Nova.
- Probabile. Lova o Tova infatti li ho scartati subito.

Camminarono un po’ nel silenzio, guardando la città, gli abitanti tutti intenti nei preparativi.
- Come va con la biondina?
- Credo bene.

Disse una Regina esitante.
- Credi?
- Bene...con lei bene.
- Ottimo allora.

L'espressione della mora accanto a se, non era della stessa convinzione.
- Regina. Posso essere schietta?
- Certo.
- Hai una relazione con la biondina o con Biancaneve tutta panna?

Regina strabuzzò gli occhi.
- Con Emma! Che domande.
- E allora della madre che ti importa. Mi sembra in grado di ragionare con la propria testa, la persona con cui stai.
- Si...si.

Malefica prese Regina sotto braccio.
- Non mi sprizzi gioia. Pensi a Daniel?
Silenzio.
Di li a poco raggiunsero una panchina dove si sedettero.
- Parlami dei tuoi pensieri.
- Perché?
- Lo hai sempre fatto. Che cambia adesso?

Regina sospirò.
- Ho notato che lei è...dolce. Mi fa molti complimenti sinceri, ma io...non ci riesco.
Sento il cuore stretto in una morsa.
- Ti fa male riuscire ad aprirti con lei?
- Si.
- Amica mia...io ti vedo persa per lei.
- E lo sono! Ma...ho paura.
- Che se ne vada, lasciandoti sola?

Regina non rispose.
- Devo andare a finire i controlli alla contabilità in teatro. Ti accompagno alla bancarella della gara.
Disse il Sindaco alzandosi in piedi.
- Va bene.
 
- Rubi!
- Emma!

Lo Sceriffo era entrato al Granny e salutò con vigore, l'amica che vi lavorava come cameriera.
- Potresti farmi due caffè? Uno lo porto a James.
- State montando il palco?
- Affermativo!

Rubi indicò con il dito indice una persona cara ad Emma, in piedi vicina al bancone, intenta a leggere il giornale.
Emma si voltò a guardare chi stesse indicandole.
- Senti...ti andrebbe questa sera di uscire con me e Belle?
Le chiese porgendole i caffè.
- Serata fra donne?
Chiese Emma tornando a guardare l'amica.
- Yes! Chiama anche Double M.
- Chi?

Lo Sceriffo fece una smorfia strana nell'udire il nome.
- Mary Margaret...Double M.
Le andò di traverso il caffè per non ridere.
- Chiederò.
Fece l'occhiolino a Rubi, prima di avvicinarsi alla donna persa nella lettura.
Era dietro di lei.
Le mise una mano sulla spalla.
Il Sindaco si voltò con sguardo brusco ,che subito immediatamente si addolcì alla vista della Bionda.
- Sempre alle spalle tu?
Emma sorrise a quella domanda.
- Sempre. Ma dimmi...non dovresti essere immersa nei numeri? Stai facendo una pausa?
Regina si voltò verso Emma che le si mise davanti.
- Sinceramente? Ho marinato la scuola, signora maestra.
Mise un piccolo broncio.
- Oh. Dovrei darti una nota, per il tuo comportamento indisciplinato.
Sorrise al Sindaco.
- Seriamente Regina. E' per quanto accaduto ieri?
- In parte.
- Pensieri?
- Tanti.
- Hai voglia di parlarmene?

Si fece vicina la bionda.
- No...scusami.
Regina abbassò lo sguardo sul giornale.
Emma le prese le mani.
- Ti va di uscire stasera? Ruby mi ha invitata ad una serata fra donne. Vieni con me dai.
Il Sindaco fece una fragorosa risata.
- Stai scherzando?
- No. Sono seria. Parola di scout.

La mora rispose con un'alzata di sopracciglio.
- Non si dicono le bugie Regina.
Malefica era dietro al Sindaco.
- A proposito di?
Chiese Emma.
- Mi aveva detto che andava a fare conti. E invece se ne sta qui a bighellonare.
Le fece l'occhiolino, Malefica.
- Strisce rosse mi fai un tè? Con un po’ di torta al limone per favore.
La Strega si andò a sedere ad un tavolo.
- Arrivano subito.
- Malefica.

Chiamò Emma.
- Si?
- Ehy Emma non...

Regina cercò di trattenere la sua quasi compagna, afferrandola al braccio.
Emma posò il dito indice sulle labbra della mora, lasciando di stucco lo stesso Sindaco.
- Vieni ad una serata fra donne?
- Sarebbe?

Chiese la Strega incuriosita.
- Nulla Malefica.
Rispose veloce Regina.
Rubi era attonita. Davvero la sua amica aveva invitato quelle due?
E soprattutto...cosa stava accadendo fra Emma e Regina? Doveva indagare!
- Oh...è una cosa assai divertente.
Disse Emma, sedendosi davanti a Malefica.
- Spiegati.
Era sempre più incuriosita.
- Una stupida uscita a bere e chiacchierare.
Disse Regina svogliatamente, sedendosi accanto a Malefica.
- Tu ci vieni?
- Ovvio che...
- Si!

Rispose Emma al posto di Regina che sbuffò.
- Benone, allora contate su di me mie festaiole amiche!
Disse Malefica raggiante.
- Fantastico!
Aggiunse Rubi.
- Sarà una cosa fuori dal comune!
- Che succede fuori dal municipio?

Chiese Snow, trascinando un piccolo carretto provvisto di ruote, pieno di scartoffie.
- Festa fra donne. Ci devi essere!
Disse Rubi sprizzante.
- Fuori dal municipio?
Chiese accigliata Biancaneve.
- Ma no! Al Rabbit Hole!
- Ahhhh!
Regina indicò il carretto guardando Snow.
- Oh...Regina...non ho la magia per farti comparire i documenti sul tavolo. Ti prego riprenditi tutto.
Chiese supplichevole la figliastra.
- Già stanca di "Governare"?
Il Sindaco mimò le virgolette con le dita.
- Ha. Ha.
Snow fece una smorfia a Regina.
- Ha.
Finì Biancaneve.
Il Sindaco fece sparire le carte.
- Il carretto non mi serve.
Svanì.
- E adesso dov'è andata?
Chiese Malefica.
Emma, Rubi e Snow fecero spallucce.
 
La giornata era trascorsa velocemente, nonostante tutto.
Regina era comparsa seduta su di un'altalena, nel castello progettato da lei, per i bambini di Storybrooke.
Era un bel posto per pensare e con tutti quei preparativi in cui erano impegnate pure le scuole, sarebbe stato vuoto.
- Mamma!
- Henry?

Regina alzò lo sguardo, vedendo arrivare il figlio di corsa.
- Va tutto bene?
- Io si. Pensavo e ti ho vista.

La madre era incuriosita.
- Vieni a pensare qui?
- Andavo nel vecchio fortino in legno. Ora vengo qui.

Regina sorrise.
- Almeno qualcosa ti ho trasmesso.
- Anche tu per pensare andavi al fortino?
- Spesso...si.

Il ragazzino si sedette sull'altalena libera accanto alla madre.
- Ricordi cosa facevamo, quando eri piccolo ed avevi paura di salire sull'altalena?
Henry sorrise al ricordo.
- Si. Ti sedevi sull'altalena e io mi sedevo in braccio a te.
Stettero un po’ a dondolare in silenzio.
- Cos'è accaduto poi?
- Quando mamma?
- Scusami...domanda sbagliata. Cos'è accaduto, quando Mary Margaret ti ha dato il libro?

Il ragazzino guardò la terra sotto i suoi piedi.
- Dopo averlo letto, sapevo che tu era la Regina Cattiva.
A Regina venne un groppo in gola.
- Pensavo che dopo tutte le cose che avessi fatto, tu mi odiassi, perché chi è malvagio non può amare.
- Decidendo di dimenticarti di me...di noi.

Una lacrima le scese sul viso e si voltò perché il figlio non vedesse.
Henry scese a terra.
- Mi dispiace mamma.
Si tuffò su Regina abbracciandola.
Non accadeva da tanto tempo.
Un'altra lacrima le scese dagli occhi, ma questa volta era di felicità.
- Vieni...andiamo a vedere cosa fa la mamma.





Note di Alex: Scusate i tanti dialoghi.
Aspetto i vostri commenti :D
Ringrazio tanto chi mi segue e gli utenti che l'hanno messa come preferita.
Alla Prox.
  
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