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Autore: stuck_in_daydreams    15/10/2013    0 recensioni
Vim è una ragazza solitaria, energica ma dallo sguardo triste e tanti segreti nascosti che si trasferisce a Londra per un lungo periodo.
Qui incontra Harry, star ormai affermata, allegro e realizzato all'esterno, per media e fans, svuotato all'interno, alla ricerca di qualcosa che possa cambiare la sua vita.
Lui le insegnerà come amare, Lei come essere forte.
Riusciranno a salvarsi a vicenda?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Butterflies
and

Angels

 

-Prologue

 

Vim sapeva molte cose.
Sapeva cos'era l'ebola, di avere la pelle secca e anche di mangiare troppo per essere veramente magra.
Sapeva di avere le mani piccole, che non sarebbe mai riuscita a non rispondere a tono alla gente e che suo padre era veramente vecchio.
Sapeva di non piacere ai cani e che non avrebbe mai sopportato le persone petulanti o false. Sapeva anche di essere fastidiosamente cinica e acida e segretamente sensibile. Che prima o poi avrebbe preso una moto, di quelle grandi da turismo, e che il latte intero le faceva venire il mal di pancia.
Avrebbe sempre odiato tenere le finestre della sua stanza completamente chiuse e si sarebbe sempre annoiata a studiare i caratteri cinesi -“come diavolo fanno ad essere così tanti?!”-
Aveva cercato di riuscire a rimanere nella stessa stanza di uno sconosciuto in lacrime per più di sette minuti senza agitarsi, impegnarsi di più a scuola, mettersi a dieta e anche fare la ruota (esperimento fallito).
Sapeva perfino che non avrebbe mai capito l'amore, ma aveva sempre capito gli uomini e le donne che lo provavano, troppo scontati per essere un dubbio.
E allora perchè, pur conoscendo tutto questo, Vim non riusciva ad sentirsi veramente bene?

 

La ragazza uscì dall'aereo, caldo ed accogliente, con un sorriso rivolto alla giovane hostess, trascinando il pesante bagaglio a mano e un borsone di tela scolorito giù per gli scalini della scala metallica, resa scivolosa dal ghiaccio. Il cielo era grigio e l'aria umida era abbastanza fredda da pungerle le guance rosate.
Già molti le avevano raccontato lamentandosi del brutto tempo di Londra, e tuttavia ciò non l'aveva assolutamente turbata: Vim si era già abituata da molto ad andarsene in giro con pioggia, vento e freddo.
Fuori dall'aeroporto i taxi, le navette e le macchine di chi parte e chi arriva si susseguivano in ordine, con il rumore dei motori e lo smog.
La ragazza allungò una mano per ottenere un passaggio. Ci volle un po', ma alla fine riuscì ad arrivare alla stazione metropolitana di Notting Hill Gate ed accaparrarsi un taxi giallo, al volante un uomo di mezza età, calvo e con il pizzetto.
-Dove posso portarla, signorina?-
-Notting Hill- rispose Vim -Colville Gardens, accanto a Portobello Road, W11-
La vecchia auto partì con uno scossone e, dopo parecchio tempo più del previsto, si fermò davanti al condominio in cui stava l'appartamento affittato. La ragazza ringraziò l'autista, lo pagò e lo liquidò con un cenno di saluto.
Preso l'ascensore e caricato i bagagli, la porta numero 15 del terzo piano si aprì su un monolocale. Dopo un breve giro di controllo, non fu difficile constatare che era molto più piccolo di come il sito internet su cui lo aveva notato la prima volta lo presentava. Più che 70 mq sembravano 38, e la cucina che doveva essere a vista dava su un fantastico palazzo cadente e il letto matrimoniale era incassato in un angolo del soggiorno.
Meglio di niente...- pensò Vim -l'importante è essere qui”
Così, con questo pensiero e mentre già s'immaginava tutte le cose fantastiche che avrebbe potuto vedere, si mise al lavorò per sistemare i vestiti e gli oggetti della valigia nell'armadio, che si era portata da casa, in Italia. La raccolta di classici, il portatile, la sua vecchia e fedele Canon, i CD di Ed Sheeran e dei Coldplay, troppo importanti da lasciare nonostante tutte le canzoni (e non) fossero state accuratamente salvate nell'iPod; il cellulare, iPod e la foto di lei a sette anni e sua cugina vestite da Babbo Natale in pieno agosto, perchè “Non è mai troppo tardi per fare ciò che vuoi”, come puntualmente diceva lei. In quel momento Vim avrebbe voluto che fosse lì con lei. Ma adesso era grande e doveva cavarsela da sola, perciò impostò Fix you (leggera tendenza verso canzoni deprimenti) e tornò ad infilare i calzini nei cassetti dell'armadio.

 

 

 

Ciao Ragazzi :)

E' da un po' che ho questa storia nel cassetto, e dopo averla rispolverata l'ho pubblicata.
I capitoli pronti sono solo il prologo, il primo e il secondo, perciò tutto dipende da voi: se recensirete o mi farete sapere che la storia vi piace, continuerò a pubblicare, altrimenti stop. Continuerò comunque con l'1 e il 2, poi si vedrà. Questo non perchè sia cattiva o incazzata ma perchè il mio tempo è veramente ristretto e scrivere storie è un impegno. Inoltre in passato ho pubblicato storie che non sono state minimamente cagate e mi ci è voluto un po' per trovare il fegato di pubblicarla (lo so, ho il coraggio di un coniglio).
Per ora, vi saluto :)
A presto! stuck_in_daydreams

 

 

 

  
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