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Autore: _Luthien_    15/10/2013    2 recensioni
"Aslan non poté evitare il paragone che si creò nella sua mente: se fossero stati sulla Terra, invece che a Narnia, se fosse stato il 31 ottobre, invece che il tredicesimo giorno d’autunno, quel luogo avrebbe perfettamente rappresentato lo spirito di Halloween.
Ma non erano sulla Terra e non era il 31 Ottobre."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aslan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avanzava, lento, sicuro, imbattibile, bello, fiero come sempre. Regale.
Era sempre stato così.
Ma ora non più.
Erano passati secoli dall’ultima volta che si era stato in quel regno.
E non se ne era accorto.
Lui era Dio. Che significato hanno gli anni, i secoli, quando si ha tutta l’eternità?
Aveva lasciato che il tempo passasse senza rendersene conto. Era stato sulla Terra. Amava quel pianeta e i suoi abitanti. Erano contorti e confusi ma li adorava; non a caso molti dei suoi Sovrani provenivano da lì.
Come dimenticare Peter, Susan, Edmund, Lucy, Eustacchio?
Ma aveva commesso un errore: aveva trascurato Narnia per la Terra.
Ed ora, dopo anni, aveva trovato… nulla.
Sollevò lo sguardo e i suoi occhi ambrati si posarono su quella che un tempo era Cair Paravel.
Ora erano solo rocce.
Giunse faticosamente nella Grande Sala.
Buffo, tutto si era conservato quasi perfettamente, come se aspettasse  il ritorno dei Re.
Ma non sarebbe accaduto.
Avanzò lentamente lungo  la stanza, guardandosi intorno. Era spettrale.
Le tende lacerate, alcuni vetri rotti, polvere ovunque. Quel luogo era morto dentro.
Aslan non poté evitare il paragone che si creò nella sua mente: se fossero stati sulla Terra, invece che a Narnia, se fosse stato il 31 ottobre, invece che il tredicesimo giorno d’autunno, quel luogo avrebbe perfettamente rappresentato lo spirito di Halloween.
Ma non erano sulla Terra e non era il 31 Ottobre.
Da un angolo, muta, emerse una figura composta dai fiori. Aslan ridacchiò nella mente; quando le aveva create aveva dato loro una forma umana, senza rendersene conto.
Ma i fiori che la componevano non erano più rosa e belli. Erano sbiaditi, appassiti, morenti.
La creatura gli rivolse uno sguardo di rabbia mista a rassegnazione. Entrambi sapevano che lei stava morendo.
Scomparve all’improvviso, spegnendosi, quasi felice di essere arrivata alla fine.
Per Aslan fu una pugnalata al cuore.
I petali ingialliti e secchi andarono a costituire un cumulo che rese la Sala ancora più spettrale.
Il Grande Leone non poté evitare di immaginare i fratelli Pevensie lì. Sarebbero stati così delusi da lui. Ma se fossero stati sulla Terra, se fosse stato il 31 ottobre, allora quel posto gli sarebbe piaciuto da matti. Già vedeva Lucy guardarsi intorno ammirata, Edmund fingere di essere coraggioso, mentre quel luogo lo avrebbe spaventato a morte. Peter avrebbe certamente pensato a qualche scherzo da fare al fratello, mentre Susan avrebbe cercato di tenere tutto sotto controllo, come sempre.
Ma non era la Terra e non era il 31 ottobre.
Aslan uscì. Da lì poteva vedere il mare e la terra, le colline, le montagne, il cielo. Tutta la sua Narnia, ormai morente.
Decise di provarci, doveva.
Ruggì per far finire l’inverno.
Scosse la criniera per far arrivare la primavera.
Nulla accadde.
Sfoderò gli artigli e lacerò l’aria. Una volta. Due. Dieci. Mille. Poi perse il conto.
Non funzionava.
Nulla, nemmeno i suoi artigli o suoi ruggiti, ormai diventati strilli di disperazione, funzionavano.
Narnia stava morendo a causa sua e lui non poteva salvarla.
 




Note dell'autrice:
Questa storia è nata da un contest…mi è stato mandato un pacchetto contenente il personaggio e il prompt, ovvero Aslan e “artiglio”. Il grande, forte, rispettato Aslan.
Lo stesso Aslan che ha scelto degli umani per governare Narnia. Quello stesso Aslan che, nella mia storia, ha abbandonato Narnia per la Terra. Non fraintendetemi, non è una critica. In realtà, in questa storia ho messo molto di me stessa, e, ancora di più, ho espresso ciò di cui ho bisogno. Non intendo con questo iniziare una conversazione sulla presenza di Dio o altro (ognuno è libero di credere ciò che vuole). Ho semplicemente messo me, forse più che in qualunque altra storia.
Non ho molto da aggiungere, solo che spero vi piaccia e che i sentimenti e le emozioni del Dio Aslan siano in grado di colpire. 
 
  
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