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Autore: alaskha    15/10/2013    6 recensioni
“Perché sei tornata?”
Era la domanda che voleva pormi dal primo momento in cui mi aveva vista, ne avevo la certezza.
Me lo aveva chiesto di getto, con le mani che quasi tremavano ed i suoi occhi sembravano addirittura lucidi.
Ma Zayn Malik non piangeva mai, ed io questo lo sapevo.
“Non posso stare lontana da questo posto per molto, lo sai”
“Barcellona è magica”
“Ciò che mi ha riportato qui lo è di più, però”
Zayn sospirò, ed io tornai nuovamente indietro nel tempo, quando lui sospirava perché io camminavo troppo veloce, tra le meraviglie di quella città.
SOSPESA
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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quando trovate l'asterisco ascoltare la cover di 'I miss you' dei 5 seconds of summer




 
(9)

I miss you


“Perché sei tu ad essere la mia vita, piccola”.
Mi divincolai dalla sua presa con non troppa facilità: oltre la forza delle sue braccia, c’era anche la mia incapacità nel separarmi da lui, ad aggravare il tutto.
“Spero potrai perdonarmi” dissi, asciugandomi una lacrima con il dorso della mano.
Zayn mi guardò con occhi confusi.
“Perdonarti?”
“Sì, Zayn, perdonarmi” confermai io, annuendo.
Volevo essere forte e giuro che ci stavo provando, ma era come se davanti ai suoi occhi, alle sue labbra: davanti a lui, tutte le mie sicurezze, venissero abbattute. Dal suo sguardo, dal suo respiro, dalle sue mani, dai suoi abbracci caldi: da lui, da Zayn Malik.
“E per cosa dovrei perdonarti?”
Stava urlando, Zayn stava urlando perché non capiva, e se c’era una cosa che odiava, era proprio il non capire. Zayn voleva sempre avere il controllo su tutto quanto, voleva che tutto gli fosse dovuto, voleva che le cose andassero come diceva lui. Ma non era così, e lo odiava.
“Perdonami, ma non ti credo più”
Gli diedi le spalle, camminando verso il portone un po’ cadente del condominio, decisa a non girarmi più, nonostante la sua voce stesse chiamando il mio nome.
“Athena..”
Continuai a camminare, avevo quasi raggiunto la mia meta.
“Athena, torna qui”
Odiavo quel tono autoritario, prepotente, arrogante: tutto ciò che era nascosto in lui.
“Athena, diavolo, girati!”
E tornò ad urlare, seguendomi furiosamente, prendendomi per un braccio e costringendomi a voltarmi verso di lui, con la forza. Trovai i suoi occhi proprio davanti ai miei, le sue labbra proprio appena dopo le mie ed il suo copro un po’ troppo vicino al mio. Rimanemmo a guardarci in silenzio, mentre le lacrime scendevano sul mio viso ed il suo respiro si spezzava, si affannava.
“Zayn, lasciala stare”
E continuammo così finchè non arrivò Niall, insieme a Louis, a cercare di riportare ordine. Zayn non smise di guardarmi, ed io nemmeno. Fino a che le braccia di Louis non presero quelle di Zayn, tentando di costringerlo ad andarsene, a farla finita.
Ma Zayn si divincolò senza complicazioni dalla sua presa.
“Toglimi le mani di dosso” ringhiò poi, nei suoi confronti.
Vidi la sua schiena sparire, verso il furgoncino blu di Niall, mentre lui e Louis se ne stavano si fronte a me, con sguardi preoccupati.
“Vuoi che saliamo un po’ da te?” mi chiese Lou, dolcemente.
Io scossi la testa, perché volevo chiarirmi quelle dannatissime idee che da un po’ giravano nella mia testa. E per farlo, dovevo essere da sola.
“D’accordo, per qualsiasi cosa, chiama – disse Niall – noi siamo giù”.
 
 
 
 
 
 
*Non ero la sua vita.
Quella era la mia conclusione di un pomeriggio passato sul divano, a guardare vecchi film spagnoli che mi ricordavano i momenti di quattro anni fa e la letteratura spagnola di Harry.  Ma io, Athena Lacoste, non ero la sua vita. Non ne facevo neanche più parte, figurarsi essere la sua stessa vita. Era fuori discussione.
Avevo finito un pacco di biscotti al cioccolato, desiderato Louis e Niall al mio fianco un paio di volte e versato qualche migliaio di lacrime. Ma finalmente avevo capito qualcosa di più di tutta quella situazione: io ero ancora inspiegabilmente, totalmente ed assolutamente innamorata di Zayn Malik. Non potevo fare nulla per liberarmi da quella maledizione ma, se non altro, avrei potuto provare ad avere un rapporto civile con lui. Saremmo potuti diventare davvero solo ‘Venditore ed acquirente’,  avremmo potuto ridurre il nostro rapporto ad un ‘Buongiorno’ la mattina ed un ‘Buonasera’ alla fine della giornata. Non era scritto da nessuna parte che io e Zayn Malik, avremmo dovuto essere qualcosa più di questo. Se Harry fosse stato insieme a me, in quel momento, avrebbe senz’altro detto qualcosa come: “Forse nel tuo cuore, Athena, pensaci”.
Ma io non volevo pensarci, non più.
Mi alzai dal divano, pronta ad iniziare quella nuova vita senza Zayn, quando qualcosa cadde dal tavolino in vetro. Mi chinai per raccoglierlo e, istintivamente, per quanto io non lo volessi, sorrisi davanti a quel ricordo.
Ricordai alla perfezione quel giorno di giugno: ero arrivata da poco a Barcellona, poco più di due settimane, ed il mio rapporto con Zayn stava andando nella giusta direzione. Avevamo iniziato a sopportarci di più, a cenare regolarmente insieme a casa mia, a confidarci i nostri sogni: era bello, davvero bello e me ne rendevo conto solo in quel momento, con in mano quel dannatissimo foglio.
Pioveva, Zayn mi aveva regalato quel diario nero, in quella libreria vintage, amata tanto da Harry. E poi avevamo deciso di condividerlo, ed io lo avevo ancora, lo portavo sempre con me: ricordavo perfettamente la prima pagina, dove scrissi quelle belle parole che mi aveva detto su Barcellona. Da quel momento, avevo iniziato anche io a paragonarla ad una bellissima modella, a cui tutti volevano somigliare.
Ma ricordavo anche cosa lui scrisse su quella pagina che avevo deciso di strappare una volta tornata a casa, perché l’avevo davanti ai miei occhi, in quel momento.
‘Per sempre’.
Zayn non ci credeva, e non l’aveva mai fatto, ma era come se insieme a me, provasse quasi a crederci o, almeno, a tentare di capire quel mio desiderio di trovare il mio ‘Per sempre’. E, dannazione, lo avevo trovato.
Lo avevo trovato e mi mancava, perché lo avevo lasciato andare, tornandomene a Londra, senza la forza di combattere. Era troppo triste sentirsi rifiutati:  il mio ‘Per sempre’, non mi ricambiava, non mi voleva.. e faceva male, eccome se faceva male. Mi sentivo lacerata dentro da un sentimento che provavo io ed io soltanto.
Mi mancava.
Sobbalzai, tornando al presente, quando il campanello del mio appartamento suonò. Tenni stretto tra le mie mani quel foglio, che significava tremendamente tanto per me, ed andai alla porta, convinta che si trattasse di Niall, di Lou o di entrambi.
“Ciao”
Ma non di lui.
Ero quasi tentata di chiudergli la porta in faccia, ed infatti lo feci, o almeno ci provai. Ma lui la bloccò, fermandola con una mano.
“Cosa vuoi?” domandai, stizzita.
“Parlare”
Guardai in basso, sospirando e pensando a tutto ciò che avevo pensato: era così impossibile per me riuscire a vedere Zayn Malik come un mio semplice venditore?
“Ma io no”
Zayn strinse i denti, guardando un punto impreciso, visibilmente arrabbiato.
“Athena, non costringermi ad entrare con la forza, sai che ne sarei capace”
“Non m’importa”
Lui si strinse nelle spalle, sotto la sua felpa.
“D’accordo, l’hai voluto tu”
In un attimo, mi prese in braccio, lasciandomi poi in soggiorno, tornando a chiudere (sbattere) la porta. Tutto ciò con molta tranquillità, come se avesse sollevato una scatola, e non una persona in carne ed ossa di sessanta chili.
“Ma che diavolo fai?”  chiesi, urlando.
Zayn allargò le braccia, come al solito.
“Io ti avevo avvisata”
Questa volta fui io a stringere i denti e, quasi sbattei i piedi per terra, per quanto ero arrabbiata  e stanca di tutta quella situazione.
“Ma tu che cosa vuoi dalla mia vita, eh? Diavolo, Zayn, dimmelo! O diventerò pazza.. – respirai, pesantemente, mentre lui mi ascoltava – sai che ti amo, anche se preferirei odiarti, e sai anche che tu, al contrario, non lo fai, allora perché mi tormenti? Perché non mi lasci perdere e la facciamo finita con tutta questa storia?”
“Vuoi davvero sapere perché, Athena?” domandò, apparentemente tranquillizzato, rispetto a prima.
“Certo” sussurrai.
“D’accordo, allora seguimi”
Zayn mi diede le spalle, camminando verso la porta d’ingresso, aspettandosi forse veramente che io l’avrei seguito. Ma quando non sentì i miei passi dietro di sé, si girò verso di me, ed allargò la braccia.
“Non vieni?”
Al suo sguardo non seppi dire di no e mi ritrovai a seguirlo, ancora.
 
 
 
 
 
 
 
Zayn parcheggiò il furgone blu a due passi da quella che ormai conoscevo bene come la libreria di Harry. Sbattè la portiera del passeggero e camminò velocemente verso di essa, mentre io lo seguivo.
“Perché siamo venuti qui?” domandai, scocciata.
“Lo sai perché”
“No, invece”
Zayn mi puntò gli occhi addosso, con ovvietà.
“Quattro anni fa, eravamo qui, insieme, io e te, sotto la pioggia e, perché no.. anche felici” disse, gesticolando, di fronte a me.
“E allora? Perché me lo dici adesso?”
“Perché le cose devono cambiare, Athena? Perché non possiamo tornare ad essere quelli di quattro anni fa? Stavamo bene insieme, io e te”
“Zayn io sono innamorata di te, d’accordo? – mi sentivo una stupida a dire quelle cose, ma era necessario, lui doveva capire – e tu continui ad affermare di non esserlo, senza preoccuparti troppo dei miei sentimenti, ma come pensi che possano andare le cose tra di noi?”
“Come andavano quattro anni fa”
“Vale a dire?”
“Vale a dire splendidamente, Athena”
Scossi la testa, ridendo amaramente, con la malinconia nel cuore.
“Non ci credo che non ti ricordi, Athena, non ci credo..”
“Zayn non si tratta di ricordi ma..”
“No, fammi finire – m’interruppe lui, avvicinandosi a me, intrappolandomi con il suo corpo – devi ricordarti per forza di quel giorno, quando c’eravamo io, te, la pioggia e le nostre parole”
“Me lo ricordo, Zayn”
Tirai fuori dalla tasca dei jeans il foglio accartocciato, quello a cui ero, forse troppo, legata.
“Ce l’hai ancora?”
“Sempre”
Zayn sorrise nostalgico, facendomi inumidire gli occhi.
“Ti ricordi quelle sere in cui speravamo che tutto ciò che avevamo non finisse mai?”
“Sì – annuii – e solo adesso mi rendo conto di quanto fossero vane, quelle speranze”
Zayn scosse la testa, convinto.
“A me manca, Athena”
“Che cosa?”
“Tutto: mi mancano le nostre serate, mi manca festeggiare qualsiasi cosa insieme a te, mi manca guardarti scrivere, mi manca guardarti dormire, mi manca parlare con te – iniziò ad elencare con le dita, ad alta voce – mi manchi tu”
Si avvicinò ancora di più, posando la mano destra sul mio collo, con forza, accarezzandomi l’orecchio con il pollice, ma dolcemente.
“Mi manchi tu, Athena”
E le sue labbra sussurravano quelle parole all’angolo delle mie, facendomi impazzire, letteralmente. Lottai contro me stessa e, soprattutto, contro di lui. Lo spinsi via con forza, singhiozzando e combattendo perfino con le mie lacrime, cercando di allontanarlo da me, tirandogli pugni sul petto. Ma più mi dimenavo, più lui mi stringeva a sé.
“Lasciami!” gridai, a pieni polmoni, facendo girare tutti verso di noi.
Ma poco importava di ciò che gli altri dicevano: loro non sapevano, non potevano neanche immaginare ciò che io e Zayn avevamo dietro.
“No che non ti lascio”
“Lasciami, ti prego, lasciami..” diventò una supplica.
Finii per aggrapparmi totalmente  a lui, piangendo contro la sua felpa e stringendolo a me più che potevo, desiderando che quel momento durasse per sempre. Non m’importava delle lacrime, avrei potuto continuare a piangere per sempre, pur di averlo con me, purchè mi stringesse forte.
“Mi stai uccidendo”
Zayn appoggiò le labbra sui miei capelli “Non è mia intenzione, piccola”
“Non devi chiamarmi così”
Lui rise, nonostante tutto.
“Sei sempre stata tu Athena, tu e solo tu”
“Non ti credo”
“Non ho avuto più nessun altra, da quando te ne sei andata”
“Non ti credo, non ti credo e non ti credo!” continuai ad urlare.
“Shh..” tentò di calmarmi, accarezzando i miei capelli con le sue labbra.
“Sei odioso - gli dissi, facendolo ridere – e non c’è nulla da ridere”
“Mi sei mancata davvero, Athena”
Per quanto poco gli credessi ancora, sembrava sincero, quella volta.
“Mi credi?”
Tentennai, perché era vero, ormai gli credevo poco e niente. Ma, forse, delle parole sincere le sapevo ancora riconoscere.
“Sì”.









 
#4 anni dopo
ciao raga :))
è arrivato il momento che veniate a conoscenza della mia poco sana ossessione per i 5sos sjdfhds
quei ragazzi sono qualcosa di pezzesco, sono spettacolari, secondo me non sono umani..
a voi piacciono? (se dite 'no', sarete bandite per sempre)
scherzo raga sjhsdjf vi amo shdfgd
cosa ne pensate del capitolo? spero vi sia piaciuto e spero che me lo facciate sapere *occhionidolci*
poi volevo ringraziare tutte le dolcissime ragazze che mi contattano su twitter, siete troppo sdkjfhd
adesso vi saluto. 
vi amo mucho <3<3<3
Adios, Simo.
p.s: sto ascoltando 'Sick of you' di Selena, ve la consiglio #Selenatorpower
p.p.s: vi lascio Twitter






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