Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Amantide    16/10/2013    5 recensioni
Hermione si troverà alle prese con qualcosa in cui non è la migliore della classe e scoprirà che le punizioni non sono poi tanto male. Una Romione divertente ambientata al sesto anno.
Dal testo:
“Ho fatto un casino Harry!”
“Beh non sarebbe la prima volta!” Lo prese in giro Harry che non vedeva l’ora di sapere l’ultimo pasticcio in cui Ron era riuscito a cacciarsi. E la cosa più bella era che di solito nei pasticci ci finivano insieme, ma questa volta Ron aveva fatto tutto da solo: l’allievo aveva superato il maestro.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Minerva McGranitt, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

PUNIZIONI


Erano ormai parecchie settimane che Ron e Lavanda stavano insieme e ad Hermione la cosa proprio non andava giù.
Oltre ad essere insopportabili erano anche privi di ogni pudore. Non facevano altro che baciarsi e palpeggiarsi, non importava che fossero soli oppure no, che fossero in sala comune o nei corridoi, qualunque fosse il luogo o la compagnia, le loro attività rimanevano le stesse.
“E’ una cosa inaudita!” Disse Hermione ad Harry una sera in sala comune osservando schifata Ron e Lavanda che si contorcevano sul divano.
“Voglio dire… lei è un’oca e questo si sa ma lui… lui è un prefetto! Dovrebbe contenersi!”
Harry annuiva in silenzio. Ormai erano settimane che l’aveva capito: Hermione era completamente cotta di Ron. Harry lo sospettava da anni ma adesso ne era certo e sperava che questo flirt tra Ron e Lavanda aiutasse anche Hermione a capirlo. Dopotutto lei era la strega più brillante della sua età ed era troppo intelligente per non arrivarci.
“Prima o poi qualcuno li riprenderà per questi atteggiamenti!” Proseguì Hermione con tono saccente.
“Ancora parlate di quei due?” Ginny era appena arrivata nella sala comune e si sedette accanto a loro. “Ormai non fanno più notizia! Non sapete l’ultima novità? Neville ha ammesso di avere una cotta per Luna!” Concluse Ginny felice di aver trovato qualcuno a cui spifferare l’ultimo scoop. Harry e Hermione sorrisero e furono lieti di avere una nuova coppia di cui parlare, almeno per quella sera.
 
La mattina seguente Harry e Hermione fecero colazione di buon’ora e si recarono a lezione senza preoccuparsi di aspettare Ron. L’orario del giorno prevedeva due pesantissime ore di pozioni, così Harry e Hermione scesero le scale che portavano ai sotterranei in cui li attendeva il professor Lumacorno.
Appena entrati, presero posto a metà dell’aula e il professor Lumacorno cominciò la lezione elencando gli ingredienti della pozione che avrebbero dovuto preparare quella mattina. Ron e Lavanda non erano ancora arrivati. “Ben gli sta!” Pensò Hermione ben conscia del fatto che quel ritardo avrebbe fatto perdere almeno dieci punti a Grifondoro. Ormai la coppa delle case non era più la sua priorità, adesso la sua unica priorità era vendicarsi di Ron.
“Aprite il libro a pagina 729 e…” Lumacorno fu bruscamente interrotto dal cigolio della porta che si apriva alle sue spalle.
“Buongiorno professore.” Dissero Ron e Lavanda all’unisono. “Ci scusi per il ritardo.”
“Signor Weasley, signorina Brown! Un quarto d’ora di ritardo non è accettabile! Non nella mia classe! Solitamente non ammetto i ritardatari, ma visto che la lezione di oggi è troppo importante farò un’eccezione, e mi limiterò a togliere dieci punti a Grifondoro. Ritenetevi fortunati!” Lumacorno riprese a spiegare mentre sul volto di Hermione si dipingeva un ghigno soddisfatto.
 
All’ora di pranzo Ron si sedette a tavola vicino ad Harry sbuffando. “Che hai?” Domandò questo all’amico che sembrava decisamente affranto.
“Ho fatto un casino Harry!”
“Beh non sarebbe la prima volta!” Lo prese in giro Harry che non vedeva l’ora di sapere l’ultimo pasticcio in cui Ron era riuscito a cacciarsi. E la cosa più bella era che di solito nei pasticci ci finivano insieme, ma questa volta Ron aveva fatto tutto da solo: l’allievo aveva superato il maestro.
“Non sfottere Harry! Piuttosto trovami una soluzione!”
“Lo farei se ti decidessi a dirmi qual è il problema!”
“Ok, allora, stamattina io e Lavanda siamo arrivati tardi perché…”
“Vi stavate sbaciucchiando come al solito!” Lo interruppe Harry ridendo.
“Nooo, cioè si in realtà si, ma non siamo arrivati tardi per quello!”
“E per cosa allora?”
“Beh… la Mc Granitt ci beccati in corridoio, e ha iniziato a farci la paternale dicendo che non potevamo comportarci così, perciò ha deciso di togliere dieci punti a Grifondoro. Però io sono un prefetto quindi la cosa era più grave perciò, per farla breve, mi ha messo in punizione.”
“Tutto qui?” Osservò Harry quasi deluso. “Come se fosse la prima volta che finisci in punizione!”
“Ma non è questo il punto Harry! Il fatto è che ha deciso di mettermi in punizione venerdì sera! E venerdì io e Lavanda dovevamo festeggiare i nostri tre mesi insieme!” Harry era allibito, non poteva credere che Ron fosse disperato per una ragione così assurda. “Beh a dire il vero…” Proseguì il rosso. “E’ Lavanda che tiene a questa cosa, a me non me ne frega un accidenti, ma lei mi sta facendo una testa così per questa faccenda e adesso dice che è colpa mia se sono finito in punizione, come se non fosse anche colpa sua.” Concluse Ron seccato.
“Mi dispiace interrompere il vostro confessionale, ma tra cinque minuti inizia la lezione di Piton, vi conviene darvi una mossa a meno che non vogliate far perdere altri punti a Grifondoro, vero Ron?” Così dicendo Hermione si affrettò ad uscire dalla Sala Grande per raggiungere l’aula di Difesa contro le arti oscure.
“Miseriaccia! Ci manca solo che oggi mi toglie dieci punti anche Piton! Sarebbe un recod! Dai Harry muoviamoci!”
 
Agli occhi di Harry Difesa contro le arti oscure insegnata da Piton perdeva gran parte del suo fascino. Per di più continuavano a esercitarsi con gli incantesimi non verbali con pessimi risultati e questo non giovava al clima della classe. Persino Hermione era in difficoltà, e quando Neville per sbaglio diede fuoco ai libri impilati sulla cattedra, Piton perse la pazienza del tutto. “Non ho parole per descrivere la quantità di lacune che questa classe ha accumulato nel corso degli anni.” Annunciò Piton con tono schifato e degradante. “Voglio una ricerca di almeno dieci pagine sugli incantesimi non verbali, e la voglio per domani!” Dall’aula si levarono proteste ed insulti per circa cinque minuti ma poi tutti gli studenti si arresero alla triste realtà e si avviarono verso le proprie Sale comuni.
 
“Dieci pagine di ricerca per domani!” Si lamentò Ron mentre si dirigevano al quadro della signora grassa. “La mia giornata non può proseguire peggio di così!”
Ma si sbagliava. Appena entrarono in Sala comune Lavanda, che non seguiva il corso di Piton, gli si gettò addosso. “Ronald Weasley! Sei riuscito a convincere la Mc Granitt a spostare la punizione?” A quelle parole Hermione s’indispettì, come si permetteva quella stupida di chiamarlo per nome e cognome? Solo lei si riservava di chiamarlo così quando era arrabbiata, per tutto il resto della scuola lui era Ron, o al massimo, Ron Ron per le oche come lei.
“Miseriaccia Lav, non ci penso nemmeno, vuoi che mi tolga altri punti?” Le rispose Ron che aveva il morale a terra. “E poi Piton ci ha assegnato un compito extra, non ho tempo di andare a discutere con la Mc Granitt!”
E senza volerlo Ron guardò Hermione rimpiangendo i giorni in cui lei lo aiutava con i compiti.
“Sei stata tu, lo so!” Esclamò Lavanda guardando Hermione con odio. “Io cosa?” Domandò lei stupita. “Sei stata tu a dire alla Mc Granitt che eravamo in quel corridoio, e l’hai mandata a riprenderci!” Lavanda era furiosa. “Non vedevi l’ora!”
“Ti sbagli, quello che fate tu e Ron Ron non è affar mio!” E sparì lungo la scala a chiocciola che portava ai dormitori femminili.
Hermione passò tutto il pomeriggio chiusa nel dormitorio, Harry e Ron non la videro nemmeno a cena ma non si stupirono, quando c’erano compiti extra in ballo lei era solita saltare i pasti.
Era quasi mezzanotte quando i due amici decisero che Piton e i suoi compiti potevano andare a quel paese. Entrambi erano riusciti a mettere insieme una ricerca decente, anche se era evidente che Ron avesse scritto più grande del normale per raggiungere il numero di pagine richieste.
 
Il mattino seguente, a Difesa contro le arti oscure, molti studenti si presentarono con le occhiaie e l’espressione assonnata, a quanto pareva Harry e Ron non erano stati gli unici a finire tardi quella maledetta ricerca. Il Professor Piton si presentò in aula puntuale come un orologio svizzero e appena raggiunse la cattedra lanciò un incantesimo d’appello per ritirare i compiti. Le pergamene si levarono dai banchi e con ordine s’impilarono davanti a Piton mentre sul suo viso compariva un’espressione soddisfatta. “Signorina Granger, lei non consegna? Dov’è il suo compito?” Disse Piton con il suo tono più perfido, mentre tutta la classe si girava a guardare la compagna sbiancare.
“Io…” Disse Hermione con un filo di voce.
“Lei ritiene forse facoltativi i miei compiti?” Piton era decisamente divertito, in sei anni non gli era mai capitato di poterla umiliare così tanto davanti all’intera classe.
“Assolutamente no Professore, mi sono dimenticata, le chiedo scusa.” Harry e Ron fissavano l’amica senza parole, Hermione che si dimenticava di fare i compiti era un paradosso.
“Punizione Signorina Granger, venerdì sera nel mio studio!” Hermione si limitò ad annuire e poi si affrettò a tirare fuori il libro sperando che la classe smettesse di fissarla. Era terribilmente a disagio e in imbarazzo. Lei, Hermione Granger, la studentessa modello, che si dimenticava di fare un compito, un compito di Piton per di più! Era furiosa, ma non tanto per la punizione, quanto per ciò che l’aveva distratta dai suoi compiti: Ron. Dopo che Lavanda l’aveva accusata in Sala comune Hermione aveva passato l’intera serata in dormitorio a pensare a come fosse possibile che un’oca come lei fosse riuscita a far breccia nel cuore di Ron. Quella sera, per la prima volta, Hermione si era trovata a fare i conti con qualcosa che non si poteva studiare sui libri, aveva capito che non poteva continuare ad ignorare le emozioni che Ron le suscitava.  Ripensando alle mille avventure che aveva passato con lui finì per addormentarsi senza aver neanche minimamente pensato al compito di Piton, e adesso ne stava pagando le conseguenze.
 
Venerdì sera arrivò presto. Hermione salutò di fretta i compagni e prendendo le sue cose uscì di corsa dal buco del ritratto diretta all’ufficio di Piton. Dopo un paio di rampe di scale raggiunse il portone di legno e bussò decisa. Il professor Piton aprì la porta e invece di farla entrare si unì a lei in corridoio. “Buonasera Signorina Granger.” Cominciò Piton.
“Buonasera, credevo che avrei svolto la mia punizione nel suo studio professore.”
“Come al solito lei pensa di sapere sempre tutto, vero Granger?”
“Io, veramente…”
“Non ho mai detto che la punizione si sarebbe svolta qui, adesso mi segua per favore.” E con queste parole iniziò a camminare lungo il corridoio. “La sua punizione si svolgerà nei sotterranei, e più precisamente nella dispensa di pozioni.” Una volta raggiunto il sotterraneo Piton si fermò. “La dispensa necessita di un inventario, ecco in cosa consiste la sua punizione”
“Ma… professore, la dispensa è molto fornita, come farò a svolgere questo lavoro da sola?”
“Ancora una volta si sbaglia Granger, non ho detto che svolgerà questa punizione da sola… anche se vista la sua insolenza se lo meriterebbe.” Ringhiò Piton, gli occhi neri ridotti a una fessura che scrutavano Hermione da dietro i lunghi capelli corvini.
Hermione fissava il professore in silenzio, poi lui riprese a parlare. “Per sua fortuna anche la professoressa Mc Granitt ha uno studente in punizione questa sera, perciò non dovrà svolgere l’inventario da sola.” Così dicendo Piton aprì la porta della dispensa rivelando le persone all’interno.
“Signorina Granger, non sarà lei la studentessa che il professor Piton ha messo in punizione?”
“E invece è proprio così Minerva.” Ghignò Piton entrando nella dispensa.
“Oh beh, che brutta serata per Grifondoro!” Disse la Mc Granitt a disagio. “I suoi due prefetti in punizione insieme!” A quella frase il viso di Hermione si colorò di un rosso acceso, e se possibile il colore si accentuò ancora di più quando Ron sbucò da dietro uno scaffale.
“Hermione?!” Esclamò Ron non appena vide la ragazza e anche lui arrossì violentemente.
“Bene ragazzi, ora io e il professor Piton dobbiamo andare, ma sono certa che voi due farete un ottimo lavoro. Mi aspetto le schede dell’inventario compilate per intero.” E con questa frase i due insegnanti si allontanarono.
Hermione era scioccata, non solo era finita in quella situazione per colpa di Ron ma adesso gli toccava anche condividere la punizione con lui!
“Beh? Che hai da guardare? Mettiamoci al lavoro!” Disse acida Hermione mentre Ron la fissava come se non avesse ancora realizzato che la migliore studentessa della scuola fosse in punizione con lui.
“Ci conviene partire dal primo scaffale, io conterò le pozioni e gli ingredienti dividendoli per tipo, tu dovrai semplicemente segnare sul foglio le quantità. Pensi di riuscire a non combinare pasticci, Ronald?”
“Ma perché mi tratti come se fossi un Troll?” Domandò Ron irritato dal tono di Hermione.
“Perché sei un pasticcione, e io non voglio passare tutta la notte chiusa in questa maleodorante dispensa con te! Quindi vedi di non combinare casini!” Mentre pronunciava questa frase Hermione si sentì arrossire e iniziò a pensare che l’idea di restare chiusa dentro la dispensa con Ron tutta la notte non era poi così male. E in più avrebbe fatto infuriare Lavanda.
“Allora qui abbiamo tredici radici di mandragola, sette foglie di eucalipto, dodici bacche di prugnolo, e…” Hermione elencava gli ingredienti mentre li riordinava sullo scaffale e Ron, seduto sul pavimento, compilava attentamente le schede.
“Guarda che dobbiamo solo contare, non ci hanno chiesto di mettere anche in ordine!” Esclamò Ron dopo circa mezz’ora.
“Vuoi stare un po’ zitto? Mi fai perdere il conto! Trentasette infusi di ginepro, scrivi, scrivi!” Ron sbuffò. “E adesso cos’hai da sbuffare? Sono io che sto facendo tutto il lavoro. Di cosa ti lamenti?”
“Non è per te Hermione… stavo solo pensando che Lavanda domani sarà intrattabile. Sai… stasera avremmo dovuto festeggiare i nostri tre mesi insieme e invece io sono qui con te.”
Hermione si rabbuiò, erano già passati tre mesi! Per quanto ancora sarebbe durata questa faccenda?
“Beh non che mi dispiaccia essere in punizione con te, meglio tu che qualche viscido Serpeverde.” Continuò Ron.
“Senti Ron, questa è una dispensa e io non sono il tuo psicologo, quindi per i tuoi problemi di cuore rivolgiti a qualcun altro. Non sono la persona più adatta con cui parlare di queste cose… fidati.” Disse Hermione che continuava a dare le spalle a Ron per paura di arrossire.
“Problemi di cuore? Oh… è così evidente?” Domandò Ron stupito da come Hermione avesse colto al volo il suo poco entusiasmo nel parlare di Lavanda.
“Evidente? Cosa è evidente?” Chiese Hermione girandosi di scatto, non poteva essere… Ron non poteva aver capito i suoi sentimenti. Dopotutto lui era troppo stordito per accorgersene.
“Beh… a dire il vero… io e Lavanda… cioè io… io non voglio più stare con Lavanda, solo che non so come dirglielo!” A quelle parole Hermione fu investita da una miriade di sensazioni e sentì il cuore partire a mille. Ron non voleva più stare con Lavanda. Lo aveva detto lui chiaramente, non stava sognando.
“Hermione cosa c’è? E’ una cosa tanto orribile? Voglio dire… lei è una brava ragazza ma non fa per me. Non so se l’hai notato ma è un po’ pressante!”
“L’ho notato, l’ho notato.” Si riprese Hermione. “Ma non è una cosa orribile, anzi! Cioè, voglio dire… se non stai bene con lei è giusto che tu glielo dica!” Concluse senza riuscire a trattenere un sorriso.
Ron sembrò pensarci per un attimo, poi si ridestò e disse: “Hermione, mi sa che dobbiamo darci una mossa, guarda quanta roba ci manca!”
“Si, hai ragione! Siamo arrivati allo scaffale numero sette. Quello dei… filtri d’amore!” E mentre lo diceva Hermione pensò seriamente di rifilarne uno a Ron, le avrebbe decisamente risolto un sacco di problemi.
“Allora… dovrebbero esserci cinque dosi di Amortentia, confermi?”
“Si, sono cinque esatto.” Disse Hermione contando con attenzione.
“E quello cos’è? A no, la fiala è vuota.”
“Non è vuota, Ron!” Disse Hermione prendendo la piccola fiala dall’ultimo ripiano. All’interno si vedeva come una piccola nebbiolina rosata. “Anche questo è un filtro d’amore, ma è diverso da tutti gli altri! Non è liquido, è un gas. La sua potenza sta nel fatto che non è necessario ingerirlo per subirne l’effetto, è sufficiente respirarlo. Per questo è molto più pericoloso di tutti gli altri, è molto più facile da somministrare!” Spiegò Hermione mentre srotolava il piccolo angolo di pergamena legato vicino al tappo in sughero dove una calligrafia molto ordinata aveva scritto Aspasia.
“Aspasia… qui non c’è nessun’Aspasia.” Disse Ron consultato le schede dell’inventario. “E poi da quando sei così esperta di filtri d’amore?” Chiese lui con un sorriso malizioso che fece arrossire l’amica.
“E’ necessario che io ti dica che l’ho letto in un libro?”
“No, immaginavo che fosse questa la risposta, ma speravo dicessi qualcosa di più interessante.”
“Del tipo?”
“Non lo so… tipo che la stavi preparando per Cormac!”
“Cormac?! Ron, ti ho già detto che è spregevole!”
“Dai scherzavo!”
“E comunque, per tua informazione, l’Aspasia è diversa anche in questo dagli altri filtri d’amore. Non provoca infatuazione in tutti quelli che la respirano, ma solo in quelli che effettivamente nutrono dei sentimenti reciproci.”
“Ma allora che razza di filtro d’amore è? Se due persone nutrono dei sentimenti reciproci stanno insieme, è ovvio no?!”
“No che non lo è, Ron!” Disse Hermione disperata, con la fiala ancora in mano. “Voi ragazzi fate sempre tutto facile!”
“Noi ragazzi facciamo tutto facile?! Ma se ti ho appena detto che non so come fare per liberarmi di Lavanda!” Disse Ron scattando in piedi. “Anzi, non è che c’è una pozione che serve per scaricare le ragazze, che tu sappia?!”
“Una pozione per scaricare le ragazze?! Ron ma ti senti?” Disse Hermione agitando le braccia scioccata da quelle parole.
“Hermione, stai attenta a quella fiala per favore!” Disse Ron guardando preoccupato l’amica che si sbracciava con ampi gesti.
“Non mi dire quello che devo fare!” Rispose lei con tono acido. “Sei tu il pasticcione tra noi due ricordi?!”
“Si, si sono io, ma adesso dammi quella fiala per favore!”
“No che non te la do!”
“Ok, l’hai voluto tu!” Esclamò Ron bloccando Hermione contro lo scaffale e tentando di prenderle la fiala.
“Smettila, smettila, non fare lo stupido!” Hermione era divertita ma allo stesso tempo si sentiva a disagio per la vicinanza dell’amico e fu così che le venne un’idea. Era l’unico modo che aveva per scoprire se effettivamente Ron provasse qualcosa per lei, dopotutto se così non fosse stato il filtro d’amore non avrebbe avuto nessun effetto e il fatto che la fiala non risultasse negli elenchi della Mc Granitt giocava a suo favore, nessuno avrebbe potuto accorgersi della sua mancanza.
“Ron, così mi fai il solletico!” E in un attimo allentò la presa sul vetro della fiala che cadde a terra e si ruppe in mille pezzi. I ragazzi guardarono il vetro andare in frantumi mentre una grossa nuvola rosata li avvolgeva. Furono circondati da una miriade di profumi e sensazioni e si ritrovarono stretti in un bacio che non aveva nulla a che vedere con quelli di Ron e Lavanda. Nessuno dei due fu in grado di dire quanto tempo passarono a baciarsi ma entrambi riconobbero il cigolio della porta che si apriva.
“Potrei vomitare!” Esclamò Piton con freddezza alla vista dei due ragazzi.
“Signorina Granger, Signor Weasley!” Disse la Mc Granitt che non poteva credere che quei due fossero i suoi prefetti.
“Bene Minerva, direi che ancora una volta Weasley finirà in punizione per atti osceni, e la Granger per non aver concluso i suoi compiti.” Sentenziò Piton afferrando le schede dell’inventario decisamente incomplete.
“Già, ma per questa volta sarà meglio pensare a delle punizioni individuali.” Proseguì la Mc Granitt mentre lei e Piton uscivano dalla dispensa. “O sarò costretta a nominare due nuovi prefetti!” E così dicendo richiuse la porta della dispensa facendo l’occhiolino ai due ragazzi mentre sbeffeggiava Piton alle spalle.
Ron ed Hermione si guardarono imbarazzati e poi scoppiarono a ridere ripensando alla Mc Granitt che faceva il verso a Piton.
“Menomale che due persone che provano sentimenti reciproci stanno insieme, vero Ron Ron?!” Disse Hermione in una perfetta imitazione di Lavanda.
Lui arrossì violentemente e poi disse. “Già! Adesso per favore ti muovi a trovarmi questa pozione per scaricare Lavanda? Ci manca solo che venga a sapere che l’ho tradita con te il giorno del nostro mesiversario!”
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Amantide