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Autore: ShadowsOfBrokenGirl    16/10/2013    2 recensioni
"Qui nulla è quello che sembra!"
"Ma il mio amore per te, quello non cambierà mai"
"In realtà questa sarà la prima cosa a mutare."pensai angosciato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV CHOCOLA
Era una giornata d’inverno molto fredda. Aveva nevicato per tutta la notte e adesso la terra era coperta da un soffice manto di neve. La solennità del bianco favoriva l’inizio di quell’incontro con un uomo che fondamentalmente era morto. Camminai, stretta nel mio pesante cappotto, per qualche metro e poi svoltai a destra. Il mio passo era spedito : avevo percorso quella strada almeno una decina di volte in pochi giorni. Perchè in fin dei conti il mio cuore era lì, seppellito sotto quella pesante pietra, lì a marcire insieme al corpo senza vita di mio marito. Il mio cristallo che gli era appartenuto fin dal giorno in cui ci giurammo amore eterno, seppur in maniera non molto dolce e adesso se l’era portato con sé. Sì Pierre era morto…in modalità che non ero mai riuscita a chiarire.
Mi hanno raccontato che era giunto nel Palazzo con l’intento di far saltare in aria il pianeta, ma la Regina Candy con le sue dolci parole era riuscito a rabbonirlo. Aveva quindi rivelato la posizione delle bombe, che aveva precedente piazzato e abbandonato tutti i suoi piani. Qui il racconto dei presenti si interrompeva e la pagina lasciata bianca faceva sorgere mille dubbi.
Perché aveva deciso di uccidersi ugualmente? Non ne aveva potuto fare a meno? Era stato uno dei suoi raptus di follia a decretare questa affrettata decisione?
Mi chiedevo anche quale arma avesse usato, dato che non avevo visto nessuna cicatrice sul suo corpo quando avevo cercato inutilmente di soccorrerlo. Solitamente dedicavo la sera a queste riflessioni che non mi portavano mai a nessun risultato. Così alla fine abbandonavo tutti i miei pensieri e andavo a letto. Un’altra cosa strana era stata che nessuno dei miei coinquilini sembrava soffrire molto per la sua morte. Non che mi aspettassi di vedere Houx, Saule e Vanilla piangere per lui, ma avrei scommesso che Sylvette e sua madre avrebbero versato qualche lacrima. Invece tutti mantenevano un’aria di indifferenza. Che lo facessero per non mostrarsi deboli ai miei occhi?
Arrivai finalmente alla tomba di marmo, composta da due lastre di marmo, una verticale ed una orizzontale su cui era appoggiato un mazzo di fiori secchi. Mi tolsi dalla tasca una busta bianca e la infilai in una fessura. Sospirai e strinsi i pugni, cercando di trattenere il pianto. Nonostante fosse stato seppellito già da qualche settimana, non avevo ancora superato il dolore e inoltre da quando ero tornata sul pianeta Terra non avevo più avuto il coraggio di rimettere piede su Extramondo. I miei amici erano rimasti con me per supportarmi, ma ormai dovevano tornare alla loro vita ed io alla mia. Dovevo cominciare a vivere nella villa in cui aveva abitato Pierre da giovane, insieme a Sylvette e Marie Claude. Spesso mi ero chiesta dove fosse mia madre e se mai sarei riuscita a trovarla, ma ero troppo abbattuta per potermi impegnare nella sua ricerca. Mi dicevo che qualsiasi cosa sarebbe successa sarebbe stata negativa…
Improvvisamente le luci di fronte a me si fecero sempre più chiare fino a creare uno sfondo bianco.
In pochi secondi mi accasciai sulla neve : ero svenuta. Due braccia mi afferrarono ed una dolce voce femminile mi chiese cosa mi fosse accaduto e se stessi bene. Aprii gli occhi e mi specchiai in due iridi che mi sembrava di conoscere, di aver visto in un tempo lontano…magari in un sogno.
-Chocola!-mi chiamò una voce che sembrava essere quella di Vanilla.
Gli occhi della donna, che mi teneva ancora in braccio, si riempirono di lacrime e sul suo viso comparve un sorriso.
-Ti ho ritrovato…finalmente! Dopo tanti anni posso finalmente riabbracciarti!-
 
 
Attesi che la guardia si avvicinasse a me e mi desse il permesso di oltrepassare il cancello. Quando lui mi ebbe raggiunto, annuì e aprì la cancellata. Il mio passo risuonò in tutto il corridoio finché non arrivai di fronte ad una porta blindata. A guardia di questa c’era un’alta e possente guardia che quando mi vide mi chiese chi fossi.
-Sylvette. Ho il permesso della Regina Candy.-dissi e gli mostrai un foglio bianco.
Lui lo lesse attentamente e alla fine infilò la chiave nella serratura e la fece scattare. Io entrai ed osservai con interesse l’uomo seduto su un vecchio materasso dal quale fuoriuscivano delle molle.
Lui non si accorse subito della mia presenza e dovette pensare che la porta fosse stata aperta per portargli la razione giornaliera di minestra. Potei quindi ispezionare lo stato pietoso dei vestiti del carcerato e lo squallore della cella troppo umida. Non riuscii a vedergli il viso perché era coperto dal libro che stava leggendo. Camminai fino a lui, ma mentre mi stavo avvicinando urtai con il piede una scodella. L’impatto seppur di debole intensità provocò un rumore che distolse l’uomo dalla lettura. Abbassato il libro potei vedere il suo viso: la sua pelle sempre pallida sembrava invecchiata e sulle guance era comparsa una barba biondo paglia, che mai vi avevo visto.
Gli occhi erano sottolineati da marcate occhiaie e nel complesso aveva un aspetto molto scialbo e trascurato, che non gli si addiceva. Aveva tuttavia un sorriso così vero e sereno…
Quando mi riconobbe, restò sconvolto: -Che ci fai qui? Tu... non dovresti essere qui? Chi ti ha detto che io ero qui?-
-Dovresti conoscermi, Pierre, io non mi fido mai di nessuno! Così quando è arrivata la bara ho preteso di aprirla per controllarne il contenuto. Avendo scoperto che non conteneva il tuo cadavere, ma della terra bagnata non mi sono allarmato, né ho divulgato la notizia. Il giorno successivo, però, sono andato dalla Regina e le ho chiesto spiegazioni : lei non ha voluto dirmi altro che tu eri qui.
Spero che tu mi spiegherai tutto dopo che avrò pagato la cauzione.-
-No, Sylvette, non te lo lascerò fare! Io devo restare qui. Adesso ti spiegherò tutto.-
Sbarrai gli occhi e lo guardai allibito: -Ti offro la libertà e tu la rifiuti? Preferisci marcire in un’umida cella piuttosto che tornare da Chocola? La prigione ti ha reso folle credimi…-
-No,no, lasciami parlare…-mi rispose ridendo.-Capirai tutto.-
-Meglio per te che sia così.-
Mi fece accomodare accanto a lui sul materasso e cominciò il racconto:
-Come sai, quando te ne sei andato insieme a Chocola ero risoluto nel portare a termine il mio piano. Per essere sicuro che l'indecisione non mi impedisse di compiere il mio gesto disperato, mi feci preparare una speciale soluzione di veleno. Il suo effetto era quello di uccidermi lentamente : i miei muscoli si sarebbero progressivamente irrigiditi fino a far sparire da me ogni segno di vita. Dopo averlo bevuto, ebbi la certezza che mi restassero solo tre ore per realizzare quello che mi ero prefissato. Avrai saputo come è andata : mi sono lasciato abbindolare dalle belle parole della Regina Candy e della sua Guardia e ho rinunciato al mio piano malefico. Penserai che mi sono rammollito, ma quando ho sentito quelle parole così sincere, che avevo aspettato da tutta la vita, non ho potuto resistere. Ho capito che la morte non avrebbe liberato il mondo dal male, né me dai rimorsi. Ho rivelato la posizione delle bombe e dunque salvato il Pianeta, ma per me non c’era più nulla da fare.
E mentre tutti correvano felici a disinnescare gli esplosivi e a salvare le loro famiglie ed i loro amici, io sono morto. Mentre sul pianeta riappariva la vita, il mio cuore si è fermato. Nei miei ultimi istanti mi è sembrato di sentire il profumo di Chocola, ma probabilmente l’ho immaginato! Tuttavia è stato bello morire con le narici piene della sua essenza.-
-Ma sei qui, vivo davanti a me…come è possibile?-mi chiese curioso.
-Non lo so. Deve essere accaduto un…come lo chiamano sulla Terra? Ah sì un miracolo!-
Lo guardai attonito e lui scoppiò in una sonora risata.
-Ammetto di essere cambiato, ma non così tanto!Sono ancora dotato di sanità mentale! La verità è che il servo a cui avevo commissionato la preparazione ha fallito nel suo compito : per far tacere gli scrupoli della sua coscienza, non ha aggiunto la pozione sufficiente per uccidermi. Mi ha soltanto provocato una morte apparente di qualche ora e dopo un po’ mi sono risvegliato. A questo punto la Regina Candy mi ha parlato e illustrato le due possibilità che avevo : scappare o pagare i conti.
Ed eccomi qui, dopo aver goduto per tutta la vita di migliaia di comfort, a riadattarmi ad uno scomodo letto e ad una squallida location. Mi ricorda i tempi in cui vivevo insieme ai miei genitori…sì la paga di un soldato semplice non è molto alta. Tuttavia devo dire che mi piace molto questa vita : è rilassante stare qui a leggere e ascoltare i propri pensieri. Vorrei però che mi mandassi il mio cuoco francese, qui la cucina è pessima!-
-Ti vedo sereno e ne sono molto felice ma mi chiedo che cosa hai intenzione di fare con Chocola. Hai deciso di rinunciare a lei per sempre?-
-Beh quando uscirò di qui potrò finalmente guardarla senza il timore che lei mi odi o mi disprezzi. Avrò pagato i miei debiti ed i miei errori.-
-Ma saranno passati almeno una decina di anni e lei potrebbe essersi rifatta una vita…insomma…potrebbe…-
-Essersi dimenticata di me? Sì l’ho messo in conto! Tuttavia questa volta voglio fare la cosa giusta e sento che questa lo sia. Quando uscirò, tornerò da lei e le spiegherò ogni cosa e spero che lei mi perdoni. Se non lo farà…pazienza! Mi farò una nuova vita e sparirò per sempre dalla sua memoria.
Sempre che non sia già scomparso dalla sua testa e dal suo cuore.-
-Scommetto che sarà felicissima di saperti vivo e verrà a trovarti più spesso di quanto tu possa immaginare…-
Lui chiuse gli occhi ed immaginò la scena mentre un dolce sorriso appariva sul suo volto. Improvvisamente scosse il capo e disse: -No, non può accadere. Se sapesse che sono qui, lei non si separerebbe mai più da me e mi aspetterebbe e non è giusto. Lo desidererei…ma non può essere così.-
-Dovrò quindi vederla piangere senza poterle rivelare che tu sei vivo?-
La guardia entrò e mi avvertì che il mio tempo a disposizione era finito.
Pierre mi osservò con gli occhi traboccanti di tristezza. Capii che le sue erano menzogne, che il pensiero di restare da solo con i propri fantasmi e pensieri per anni ed anni, senza la speranza di poter vedere un volto amico lo spaventava. Nonostante fosse vissuto per tutta la sua vita da solo, non si era mai abituato alla solitudine. Non è affatto facile abituarvisi.
Mi strinse la mano e mi disse addio.
-Cosa dici? Credi di esserti liberato di me? Verrò a trovarti presto e ti porterò nuovi libri da leggere…dubito che quelli che hai ti basteranno e poi hai anche bisogno di vestiti nuovi e di un rasoio… questo abbigliamento non ti dona!-
Lui sorrise e la tristezza sparì dalle sue iridi color ghiaccio.
-A presto allora.-
Uscii e mentre percorrevo il lungo corridoio, presi un foglio di carta dalla tasca e mi misi a leggerlo.
Era la lettera che Chocola aveva lasciato sulla tomba di Pierre qualche settimana prima. Lessi sorridendo le parole “Ti amerò per sempre”.
-Spero che tu lo faccia sul serio, cara!-
Immaginai il momento in cui Pierre sarebbe finalmente uscito dalla cella e sarebbe tornato da lei. La vidi impallidire e poi cominciare a gridare furiosa “Perché mi hai tirato un tiro del genere?Perchè non mi hai detto che eri vivo?”. Alla fine,dopo essersi calmata, sarebbe stata felice, avrebbe abbracciato il suo sposo e le avrebbe presentato suo figlio o sua figlia.
Quello era l’unico particolare che non potevo conoscere, dato che avevamo ricevuto la notizia solo da qualche giorno. Infatti il mancamento della ragazza aveva fatto insospettire sia me, sia sua madre. La donna dunque dopo aver riabbracciato la figlia ed essere stata accolta in casa nostra, le aveva ordinato il giorno successivo di recarsi dal medico per accertarsi di stare bene. E beh così avevamo appreso la grande notizia.     
Comunque quando uscii dal Palazzo, mi sentii invadere da una ventata di ottimismo. Osservai l’orizzonte di fronte a me e non scorsi più l’alta torre nera del vecchio castello degli Orchi. Doveva essere stata distrutta… Ora il cielo sembrava più limpido e sereno, senza quella vetta scura a coprire l’orizzonte, un orizzonte pieno di gioia e speranza. Scossi la testa e risi di me stesso. Quella ragazza  con la sua sincerità e il suo amore era riuscita a cambiare non solo Pierre, ma anche me. E forse aveva mutato tutto : la vita e il destino non solo degli Orchi, ma  di tutto il Regno.
Aveva trasformato quel pezzo di cioccolato fondente in una dolce tavoletta di cioccolata a latte.
Ed io non l’avrei mai potuta ringraziare abbastanza.
 
Ed ecco il finale di una storia che è durata più di un anno!! E’ stato bellissimo scrivere questa lunghissima storia e leggere le vostre recensioni.(PER CUI VI RINGRAZIO TRA L’ALTRO).
Spero vi piaccia questo finale un po’ particolare. Perché è particolare? Perché ognuno di voi può interpretarlo come vuole: potete immaginare che Chocola accetti Pierre dopo tanti anni o che intanto si sia sposata con un altro. Credo così di aver accontentato tutti e di aver lasciato spazio all’immaginazione…
Credo che sparirò per un po’ da questo fandom e scriverò qualche storia originale (ho già qualche idea in testa…una storia di  una zingara…) e se volete appena sarà pronta vi invierò il link. Grazie ancora di avermi seguito e ciao! J
  
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