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Autore: gateship    16/10/2013    1 recensioni
Sam si sente improvvisamente male durante una missione. Quello che Jack giudicava un malore passeggero è in realtà una grave malattia legata al naquadah... Riusciranno O'Neill e l'SG1 a salvarla? AU.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spoiler: 4x05, Divide and Conquer, minori per 1x16, Solitudes



I Nox non avevano risposto. I Tollan, nonostante le suppliche di Narim, avevano rifiutato di aiutare una razza più primitiva. Gli Asgard, invece, erano stati più che felici di aiutarli, ma sarebbero arrivati in orbita terrestre solo dopo due giorni. O'Neill era preoccupato: se non fossero arrivati in tempo o se non avessero potuto aiutare Sam, lei sarebbe morta.

 

“Uh” Sam gemette risvegliandosi.

“Ehi Lucy!”

“Ehi Sam, come stai?”

“Ja-Janet?” Sam era così sollevata di vedere il medico che non aveva neppure notato la presenza del Colonnello.

“Fa male Jan!”

“Dove Sam?” Janet era preoccupatissima

“Dappertutto... Morfi...Morfina, ti prego.” Carter ansimava, contorcendosi.

“Certo” Fraiser stava per iniettare la droga nella flebo quando Sam le fermò il braccio.

“Janet io credo...sto per...” Non riuscì a finire la frase che fu scossa da conati di vomito. Janet fece appena in tempo a metterle una bacinella davanti che il poco cibo che le avevano dato quando si era svegliata la seconda volta si svuotò nel recipiente.

“Scusate...” Disse con filo di voce, accorgendosi solo allora della presenza del Colonnello.

“Signore! Mi dispiace, non l'avevo vista...”

“Nessun problema Dorothy. Allora come va?” Chiese porgendole un fazzoletto.

Sam lo fissò un attimo: non aveva la forza di mentire. “Non sto bene Signore. Ho una terribile emicrania e a quanto pare... il mio stomaco e il petto sono in fiamme...” La sua onestà preoccupò immediatamente Jack, la conosceva e sapeva che normalmente avrebbe fatto di tutto per non far dìsapere le sue condizioni. Improvvisamente Sam smise di parlare e iniziò a respirare affannosamente.

“Janet!!”

“Tranquilla Sam, va tutto bene, è Sufentanil, più potente degli altri farmaci che ti ho dato, farà effetto tra poco.” Sam infatti poco dopo si calmò e chiuse gli occhi, stremata.

Riposati Sam, saremo qui vicino a te, andrà tutto bene.” Sentì prima di sprofondare in un caldo tepore.

 

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L'infermeria era buia e silenziosa, l'unico letto occupato era quello più lontano dalla porta e più vicino all'ufficio del medico. Gli unici suoni erano il continuo 'bip-bip' dei macchinari e il soffice respiro dell'occupante del letto.

“Dio Sam, mi dispiace tanto, è tutta colpa mia! Se solo avessi ascoltato Daniel! Se solo non avessi fatto quello che volevi quando era ovvio quanto stessi male! Diavolo Sam, mi dispiace. Non volevo che i miei sentimenti ci intralciassero, non volevo che gli altri se ne accorgessero, nemmeno Daniel e Teal'c! Mi dipiace, ho finito con l'allontanarti di più di quando avrei voluto. Non ti ho nemmeno trattata come una membro della mia squadra! Perdonami se puoi Sam.” Jack sospirò. Era tutta colpa sua, Carter sarebbe morta per colpa sua.

 

“Signore, la prego non si dia la colpa, per favore!” Sam gemette accanto a lui.

“Carter... tu, tu hai sentito?” Di di no, almeno questa volta di di no!

“Già. Signore, dobbiamo parlare. Ora.”

“ Sam ora devi solo riposarti, dormi.” Testardo.

“No. Mi ascolti: nonè colpa sua. Non avremmo potuto fare niente e sono sicura che neanche se fossi rimasta in infermeria dal primo giorno non avrebbe cambiato nulla. Jack... Forse abbiamo, ho, sfidato il destino troppo volte. Non ce la farò, non stavolta. E tu devi accettarlo. Devi promettermi una cosa Jack, non piangermi per il resto dei tuoi giorni, non sentirti in colpa per il resto della tua vita. Non devi. Sfogati, parlane con qualcuno, con Daniel, Teal'c, Janet, Cassie... Ma ti prego non deprimerti ancora, non fare come hai fatto con Charlie. Ti prego, promettimelo.” Sam era pallida ma più determinata che mai.

“Sam, tu non morirai, gli Asgard ti aiuteranno, capito? E poi ora stai meglio no?”

“La proverbiale calma prima della tempesta. Jack, se gli Asgard non arrivassero in tempo o sei io non ce la facessi...”

“Sam devi riposarti ora, dormi. Domani starai meglio.” Non posso sentirlo, non puoi dirmi che stai morendo, non puoi dirmi che non mi devo deprimere, non puoi pretendere che non ti pianga per il resto dei miei giorni!

“No Jack, non starò bene. Starò solo peggio, lo sappiamo entrambi, forse non sarò nemmeno in grado di parlare. Dovevamo tenerlo in quella stanza, ma io non ci riesco, non ora. Sappi che io ti amo Jack, ti ho amato e ti amerò per sempre.” Sussurrò Sam piangendo.

“Sam..”

“Promettimelo.” Ti supplico Jack, per favore!

“Sai che non posso farlo, Sam. Io ti amo.”

“Lo so e io amo te, ma tu me lo devi promettere, fallo per me.”

“Sam...”

“Jack, ti supplico, fammi morire in pace.” Era una preghiera, sapeva di stare morendo e voleva solo che l'uomo che amava stesse bene.

“Te lo prometto. Ma ti prometto anche che tu non morirai.” Jack la guardò negli occhi.

“Tu non puoi saperlo, nessuno può.” Sam lo guardò con occhi tristi, il suo destino era segnato.

“Sam, ti ricordi in Antartide? Ti ricordi? - ad un cenno affermativo mescolato a un singhiozzo sfocato Jack continuò – Ti ho promesso che ne saremmo usciti vivi e ora siamo qui. Puoi fidarti di me. Ce la faremo, insieme, come l'ultima volta.”

Stettero in silenzio un attimo.

“Signore, Jack... io non voglio morire!” Singhiozzò sommessamente Sam.

“Ehi, vieni qui.” Jack allargò le braccia per permettere a Sam di abbracciarlo.

Sam si avvicinò tremando al suo CO e si avvinghiò a lui. Era il loro rituale - pensò la ragazza - e quella sarebbe stata l'ultima volta.

“Tu non morira, Sam, tu non morirai. È una promessa.” Jack le accarezzò la schiena fino a quando i singhiozzi non si calmarono e lei non si addormentò.

Stava per andarsene quando Janet entrò per controllare l'amica.

“Colonnello! Non sapevo fosse qui! Si è svegliata? Ha fatto qualcosa?”

“Sì, abbiamo parlato un po' e si è addormentata di nuovo. Qualche notizia doc?”

“Già, ma nessuna buona Signore, il livello continua ad aumentare. Quando dovrebbero arrivare gli Asgard?”

“Domenica, alle 12, dice Thor.”

“Signore ma è tra due giorni! È al limite massimo!”

“Lo so, ma le loro navi sono in una qualche galassia, Alcmena credo.”

“Ah. Colonnello, dovrebbe andare a riposarsi.”

“Resto qui Janet.”

“Colonnello, non lo faccia diventare un ordine.”

“Janet ti prego, devo stare con lei.”

“Vada a letto. Signore, non è un ordine, è solo... Nei prossimi giorni Sam starà peggio, molto. Avrà bisogno di tutti noi qui. Specialmente lei.”

“...Va bene... E doc? Si riposi anche lei.” E senza aspettare una risposta uscì dalla stanza.

  
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