= L’ombra della
comprensione =
Gli unici segni di vita che diede
Zoisite nei tre giorni
successivi furono gli scherzetti ai danni dei sottoposti di Freezer.
Quanto al
resto, per quest’ultimo e suo fratello la shadowjin risultava
completamente
scomparsa da ogni radar. Ciò naturalmente era stato
ulteriore causa di
discussione tra i due, la cui rivalità -già aspra
da prima- si era
ulteriormente aggravata per colpa di Zoisite.
Se solo lei avesse finalmente deciso,
tutto si sarebbe
risolto, ma più in là si andava meno la ragazza
sentiva di essere in grado di
arrivare a una conclusione che la soddisfacesse veramente.
Cooler. Sapeva che, per quanto
stessero bene insieme -
davvero bene - non l’avrebbe mai amata, ed era stato
veramente perfido nei
confronti di suo fratello, troppo per i suoi gusti.
Freezer. Tra loro c’era
qualcosa di forte, che non sapeva
spiegarsi o definire. Ok, non era vero, se ci avesse riflettuto bene
avrebbe
saputo definirlo eccome, e aveva concluso che forse poteva anche dargli
una
chance… ma come avrebbe mai potuto fidarsi completamente?
Sarebbe bastato un
momento di rabbia per fargli dire addio a tutti i buoni propositi e ciao ciao Zoisite, buona morte, un raggio letale e via.
La libertà. Quella era
tornata ad essere la prima scelta: ripartire
all’esplorazione dell’Universo, da sola o con
qualche gruppo di altri alieni.
Magari sarebbe tornata con il gruppo di Doc. Come prospettiva non era
affatto
male…ma da quanto aveva conosciuto Cooler e Freezer aveva
cominciato a pensare
di volere di più.
“ma cosa
c’è di più?! Cosa
c’è di meglio della libertà? Se
me ne vado riprenderò a fare quel che mi pare senza rendere
conto a nessuno! La
libertà non è questa?”
Aveva iniziato ad avere dubbi sul
concetto stesso di
libertà, cosa che in tutta la vita non le era mai capitata.
Fino al suo arrivo
su Pianeta Freezer n.1 era stata felice, anche se fondamentalmente
sola. Le
persone lasciavano il tempo che trovavano così come, di
solito, i legami di
amicizia. Non aveva rimpianti ad allontanarsi quando decideva di farlo,
e non
aveva problemi a ricomparire nei gruppi in cui era già stata
se le piaceva
così. Non aveva paura di perdere quelle persone, non
davvero, e se accadeva -
nei casi in cui veniva a conoscenza della morte di qualcuno che aveva
incontrato - si limitava a pensare “peccato”. In
fin dei conti la vita da girovaghi
era quella che era, e tutti quanti conoscevano i rischi.
Adesso però le cose erano
cambiate. Anello a parte, sarebbe
stata davvero bene se si fosse allontanata da loro due, o da quello dei
due che
le avrebbe fatto rimpiangere quella decisione?
Forse la libertà non stava
tanto nell’andarsene a vagare
senza meta per l’Universo, quanto piuttosto nel sapere di
avere la possibilità
di farlo, o di fare senza paura ciò che, se non avesse
fatto, avrebbe ripianto
in futuro.
Un pensiero le aveva sfiorato la
mente alcune volte -più che
un pensiero un desiderio-: quello di avere sia modo di vagare
liberamente che
di avere qualcuno di importante con lei, un po’come aveva
fatto con Hayun, con
la differenza che avrebbe gioito nell’averlo accanto tutti i
giorni, e che non
ci sarebbe stato bisogno di droghe per andare a letto insieme. Zoisite
però
sapeva che quel sogno era destinato a rimanere tale,
perché…a chi dei due
proporre una cosa del genere? A che pro, sapendo che nessuno dei due
avrebbe
lasciato la propria parte di impero? Per non parlare del fatto che in
un
progetto del genere non c’era posto per i figli che entrambi
di certo volevano,
per quanto lei e Hayun - “quello stronzo!” -
fossero cresciuti proprio in
quelle condizioni, e senza nessuno a guidarli.
« guarda che se non
rispunta fuori è solo e soltanto colpa
tua! » sbottò Freezer, all’indirizzo del
fratello.
« no, è colpa
tua che facendo leva sulla pena “oh poverino è
stato investito” le avrai di sicuro riempito la testa di
stupidaggini! »
ribatté Cooler.
« non sono stupidaggini, le
ho solo fatto notare che tu la
stai impunemente manipolando…»
« manipolarla io!
Parla quello che ogni volta che
l’ha trovata debole oppure ubriaca ha approfittato della
situazione per
portarsela a letto ».
« l’ultima volta
la piccola shadowjin era a posto, eppure è
stata con me lo stesso. Come la mettiamo? »
Zoisite cercava di prendere una
decisione anche guardando
come si comportavano quando pensavano di essere soli, ma onestamente
quel che
vedeva non l’aiutava.
« “la
mettiamo” che una sbandata può capitare, o anche
due,
o tre. Non penso che significhino niente, Zy in fin dei conti lo sa che
sei
uno…com’è che dice lei?
“Psicotico isterico nevroticheggiante con tendenze
schizomaniacali - non troppo - sublimate nonché
stronzo” ».
« mi sa che sei tu la
“sbandata”, caro fratello. Lei alla
fine torna sempre da me».
« intanto non ha mai
ballato per te come invece ha fatto per
me il giorno del mio compleanno » ribatté Cooler
con aria assente ed un
sorrisetto « praticamente nuda ».
“ecco fatto, adesso se
scegliessi lo psicotico mi
toccherebbe rifarlo per il suo venticinquesimo compleanno, nemmeno per
il
trentesimo!” pensò la shadowjin, che comunque non
si troppo sentiva infastidita
dal fatto che Cooler ne avesse parlato. In fin dei conti lei era quella
del “mi
hai messo su due dita” urlato davanti a un mucchio di
soldati, ed era sempre
lei quella di “abbiamo scopato sette volte di
fila”. La discrezione fatta
persona, insomma.
« ti farei tagliare le
mani, solo per aver toccato qualcosa
di mio! »
« non capisci proprio che
è per questo tuo intestardirti a
definirla un “qualcosa” di tuo che lei ti evita
come la peste, vero? » rise
Cooler.
“già”
pensò la shadowjin.
« non vuole evitarmi. Mi ha
promesso una chance, se non lo
sapevi! »
« vuoi mettere una chance
contro una magnifica vacanza di
dieci giorni fatta insieme, in cui non ha pensato a te nemmeno una
volta? »
minimizzò Cooler « ma perché non lasci
perdere? Lo sai che con le donne non ci
sai fare. Potresti mandare Zoisite in coma dopo averla picchiata in un
giorno
di malumore, sempre che tu in quel frangente non la uccida.
L’unica cosa che tu
sei in grado di fare è questa, e non mi stancherò
mai di dirtelo: distruggere- le- persone
».
Cooler aveva l’inquietante
capacità di dare voce alle paure
di Zoisite.
Freezer stavolta reagì con
ancora più violenza del solito,
riuscendo addirittura a sorprendere Cooler che si prese un gran pugno
in pieno
viso.
« piccolo
nanerottolo!...» bofonchiò Cooler, pronto a
reagire con ancora più violenza.
Ok, doveva uscire allo scoperto prima
che distruggessero il
palazzo. « riabbassate il livello di testosterone, grazie
» disse seccamente,
uscendo fuori dalle ombre.
« oh, ma tu guarda chi si
rivede. Sei venuta a farci un
balletto? »
Cooler sogghignò. Proprio
come previsto, Freezer stava di
nuovo facendo il cretino. D’altra parte lui aveva parlato del
regalo di
compleanno proprio per quella ragione, che lei fosse stata presente a
cosa ancora
“fresca” era anche meglio: sarebbe stato diverso se
fosse stata lei stessa a
parlargli di quella cosa, o se lo avesse fatto lui stesso ma qualche
ora prima…
così, invece, era stato come aver acceso una miccia cosparsa
di benzina, e
l’esplosione si sarebbe verificata subito, con le conseguenze
del caso.
« l’invidia
è una brutta bestia » fu il commento della
shadowjin.
“ altra benzina gettata sul
fuoco” pensò Cooler.
« invidia di cosa?! Se mi
andasse potrei far venire qui
anche trenta belle icejin che, altro che i balletti! Farebbero tutto
quello che
ordino! Qualunque cosa! »
sottolineò
Freezer. Diceva la verità, gli bastava fare qualche
telefonata per avere tutte
le icejin ancora viventi lì nel suo palazzo completamente a
sua disposizione. «
e magari lo farò proprio stasera ».
Sì, lo avrebbe fatto, almeno imparava, quella! Invidia di cosa, ma che stava
dicendo? Era l’onnipotente
Freezer, se voleva qualcosa lo otteneva, e se voleva andare a pari con
Cooler
divertimento parlando aveva tutto il diritto di farlo. Che pensava
Zoisite?
Pensava di poter giocare impunemente con lui? Lo aveva portato quasi a
pregarla
per una chance, a fare discorsi che non stavano né in cielo
né in terra.
All’inizio non ci aveva pensato, ma più ci
rimuginava sopra più si rendeva
conto di quanto si fosse dimostrato patetico e debole. Pensava di
poterlo
manovrare? C’era andata vicina tre giorni prima, anche
troppo…occorreva una
dimostrazione di forza.
Che in realtà
più che una dimostrazione di forza fosse una
dimostrazione di totale stupidità era un altro discorso.
“ così
è anche troppo facile…”
pensò Cooler, e si voltò
perché non si vedesse il suo sorrisetto ironico.
« io non te
l’impedirò di certo, se non sei in grado di
gestire una vera donna tieniti pure le tue leccapiedi dai colori
slavati » fu
la gelida replica di Zoisite « e stai attento alle malattie
veneree ».
Ma come? Le aveva chiesto una chance,
l’aveva perfino
ottenuta, e adesso se ne usciva con una cosa del genere? Dopo tutti
quei gran
discorsi sul male che si facevano, sul colpirsi, su “ Cooler
ti tiene
incatenata a lui con i bei regali” e su “me e te,
è inevitabile”… ma allora lo
aveva fatto solo per confonderla, sperando che sarebbe tornata a letto
con lui
altre volte.
« personalmente, ho sempre
amato il nero » intervenne Cooler
« tre giorni senza la mia migliore amica sono lunghi, lo sai?
Mi sei mancata.
Mi spiace aver discusso con te » disse piano Cooler,
ignorando completamente
suo fratello e facendo il baciamano alla shadowjin « mi
dispiace infinitamente
».
« sono sempre
dell’idea che tu abbia esagerato…» disse
Zoisite. Poi si voltò a guardare Freezer, che sembrava sul
punto di esplodere «
io e Cooler togliamo il disturbo, se vuoi iniziare i preparativi per il
tuo
festino fai pure » disse seccamente la ragazza, ostentando
totale indifferenza
con un retrogusto di disprezzo mentre usciva dalla stanza con Cooler,
che si
voltò un’ultima volta verso il fratello
guardandolo come per dire “ma quanto
sei cretino!”.
Freezer ricevette il messaggio,
ulteriore molla che lo
spinse a fare quelle telefonate. No, proprio non capiva di stare
facendo
l’ennesima grande stupidaggine. Pensava solo a dimostrarle
quanto non aveva
bisogno di lei, e che qualunque cosa succedesse tra loro era voluta. Si
contraddiceva, contraddiceva tutto quel che le aveva detto.
Se solo Zoisite avesse scelto, una
buona volta, non si sarebbe
trovato così in confusione!
« vedi, tutto sommato
averlo investito con Carson è stato
poco » disse Cooler, dopo aver camminato di fianco a Zy per
un po’.
Lei fece uno sbuffo nervoso.
« mica per niente, ma tre
giorni fa mi ha fatto un discorso semi lacrimevole del tipo
“se tu mi fai del
male io come devo fare, povero me, non mi hai dato nemmeno una chance,
come
faccio ad agire diversamente” e oggi se ne esce con un
festino! Ma quanto cazzo è stupido!
» sbottò,
sbattendo un pugno contro la parete. Ecco la verità. Altro
che indifferenza,
adesso c’era “gelosia portami via” da
entrambe le parti!
« e bugiardo ».
«
…E bugiardo! »
« e manipolatore
».
«
…E manipolatore!!! »
Freezer non avrebbe potuto fargli un
servizio migliore, gli
aveva anche fornito l’occasione perfetta per mettere in atto
il suo scherzo. Un
po’di droga nei bicchieri di tutti -che sarebbero stati
già brilli di loro- il
buio, il manichino di regina Ice, la voce registrata e ta-daan! Meglio
di così
non poteva proprio andare. « meriterebbe di pagarla per
averti ingannata, non
pensi? Ti ricordi quello scherzo di cui ti parlavo? Quando la festa
sarà al
culmine, tu spegni tutte le luci tranne una o due, e blocca le uscite.
Al resto
penserò io » le circondò le spalle con
un braccio « pace, piccola? »
« pace, pace »
borbottò, senza dare troppo peso a quel che
le stava chiedendo o domandargli di aggiungere ulteriori dettagli. Si
sentiva
ingannata, presa in giro, ferita nell’orgoglio.
“ ‘posso avere
tutte le belle icejin che voglio’, ma se ne
vada al diavolo! ‘Me e te è
inevitabile’…sì, è
inevitabile che io finisca a
sputargli in un occhio! Se quello prova ad avvicinarsi ancora lo
spacco, lo
rompo, gli vomito addosso!”
Non pensava minimamente al fatto che
Freezer doveva essersi
sentito esattamente allo stesso modo sapendo che andava a letto con
Cooler…
“ è una cosa
diversa! Cooler è uno, ed è un probabile futuro
marito, è diverso da un’orgia!”
Qualunque fosse la verità,
comunque, il fatto era che
Zoisite stava assaggiando un po’della stessa medicina che
aveva dato a Freezer,
e che sapore amaro aveva!… si sarebbe sentita
così anche se fosse stato Cooler
a fare quel festino?
Il calore del braccio
dell’icejin attorno alle sue spalle
risultava confortante, e in quel conforto ammise a sé stessa
che no, non le
sarebbe importato affatto. Di Freezer invece sì.
Se le cose stavano
così,
allora…
Una musichetta allegra proveniente da
non si sa dove spezzò
le sue riflessioni.
«
cos’è questo suono? » domandò
Cooler.
A Zoisite ci volle un
po’per riconoscerlo, ma pochi istanti
dopo arrivò l’illuminazione. «
è... devo scappare, comunque per stasera è
ufficiale, ci sto » disse sbrigativamente la shadowjin
scivolando via dalla sua
presa e scomparendo nelle ombre, allontanandosi più che
poteva alla ricerca di
un posto isolato, e sperando che il telefono non smettesse di squillare.
Dovette spingersi addirittura sul
tetto per trovare un posto
in cui non ci fosse nessuno a portata d’orecchio, e rispose
appena in tempo. «
Doc! »
- ce ne hai
messo di
tempo a rispondere BabyZy - la salutò la voce roca
dello zetaliano - come stai?
«…vuoi proprio
saperlo? Incasinata ».
- come al
solito,
allora. Dove ti trovi?
« nella sezione nord di
questa galassia. Comunque sto
incasinata davvero Doc. Ti dico solo questo: sono a Pianeta Freezer n.1
».
Sentì Doctor Virus
trattenere il fiato. - vai via di
lì il prima possibile! Prima che Freezer ti trovi!
« troppo tardi. Ma il
peggio non è quello, quanto piuttosto
che sia lui che suo fratello si sono messi in testa di sposarmi, adesso
non so
che fare e…»
altro sospiro nervoso,
l’ennesimo della giornata « lascia perdere.
È successo qualcosa? »
Lo zetaliano avrebbe voluto saperne
di più. Cos’era quella
faccenda?! Era stata forse presa in ostaggio e costretta a scegliere
uno dei
due fratelli? In quel caso non avrebbe potuto fare niente per lei. Gli
icejin,
specie quelli del clan Cold, erano troppo forti da affrontare, quindi
BabyZy avrebbe
dovuto cavarsela da sola. Se non altro il fatto che potesse parlargli
liberamente prometteva bene. - sei…in
pericolo di vita? - le chiese, pur pensando che fosse una
domanda cretina.
« a dire il vero no, non
proprio, almeno in teoria… sempre
in teoria, facendo un minimo di attenzione potrei anche raggiungerti
»
aggiunse, pensando che magari quando quella sera Freezer sarebbe stato
distratto dalle sue puttanelle lei avrebbe potuto approfittarne per
rubagli
l’anello e filarsela sul serio. « torniamo a te!
È successo qualcosa? » gli
chiese di nuovo.
- una
probabile
missione…
Figurarsi. C’era da
aspettarsi che Doc non avesse chiamato
solo per chiederle come andava la vita. «
l’ennesimo virus usato per scopi
malvagi? E mi rivorresti nel gruppo?...lo chiedo perché
altrimenti non vedo il
senso della telefonata » disse la shadowjin scostandosi i
capelli dal viso.
- stavolta
è qualcosa
di diverso. Dovremmo penetrare all’interno della sezione est
della galassia
confinante con la sezione sud della nostra
- le spiegò lo zetaliano - un
viaggio
lungo, lo so…
« vedi tu, ci vorrebbero
circa otto mesi per arrivare là, almeno
da qui dove sono io! Di che si tratta? »
- mi
è arrivata voce di
un ritrovato che ha quasi del miracoloso. Permette ai malati terminali
di
guarire se assunto regolarmente, riequilibra gli scompensi mentali che
si
presentano nei malati di ogni specie, fa risvegliare i pazienti in
stato di
coma profondo qualunque sia la causa! Dobbiamo impadronirci di quanti
più
campioni possibili di quel medicinale e della formula prima che i
proprietari
delle aziende farmaceutiche distruggano tutto.
« già, per loro
non sarebbe conveniente che un simile
ritrovato venga messo in giro. Poi nessuno userebbe tutte le altre
medicine, e
anche tutti gli psichiatri andrebbero a casa »
osservò Zoisite.
- appunto.
Per questo
ti ho chiamata, al gruppo servono ancora le tue capacità
BabyZy…non dirmi di
no…è una delle cose più importanti che
abbiamo mai fatto, ti rendi conto spero!
« mi rendo conto, Doc, ma
non so se… » pensò al gruppo, e
poi ai due icejin, e a tutto quello che al momento rendeva quella
scelta
difficile e caotica « devo decidere subito? »
- tempo una
settimana
e partiamo, con o senza di te. Spero con. Al momento siamo anche noi
nella
sezione nord, non lontanissimi da dove sei tu; ci raggiungeresti in una
giornata, ma nemmeno.
« quindi ho sei giorni
».
- spero che
sarai dei
nostri, davvero…sì beh…a meno che tu
voglia convolare a nozze.
« ho tre scelte, ognuna
appetibile al 33,3%. Vedrò che fare
».
-
d’accordo. Ci
vediamo BabyZy…forse.
Fu lo zetaliano ad interrompere il
contatto. Zoisite si
prese la testa tra le mani. Se già prima era difficile
scegliere, figuriamoci
adesso.
“ tira fuori la gente dal
coma” pensò, ricordando le parole
di Doc riguardo a quel farmaco. Se le cose stavano così,
allora…
« oh, ecco
dov’eri andata a finire! »
Trasalì sentendo la voce
di Cooler, che l’aveva colta alla
sprovvista. « ri- ciao ».
« prima sei fuggita come se
ti fossi trovata davanti un
demone dell’inferno…»
« non sono fuggita quando
ho visto Freezer in faccia la
prima volta, che effetto vuoi che mi facciano i demoni
dell’inferno? » scherzò
lei « non era niente. Volevo solo…» fece
dei gesti vaghi « capito ».
« a dire il vero no, non ho
capito molto, ma va bene lo
stesso. È tutto ok adesso? »
« ma certo ».
« pronta allo scherzo del
secolo? »
« non mi hai ancora
spiegato i dettagli…»
« ah, quelli non servono!
Tu limitati a spegnere le luci e
il resto, poi faccio tutto io ».
@@@
La festa ormai era al culmine, e
Freezer pensava di starsi divertendo.
Voleva convincersi di questo.
Aveva ventotto splendide icejin
lì, alle quali aveva dato
gli ordini più perversi, e loro li avevano eseguiti tutti
senza alcuna
eccezione. Quella sì che era vita! Niente rischi di morsi in
qualche posto
particolarmente delicato, nessun pericolo che gli venisse dato dello
scemo
pagliaccio, niente “Moira”, niente
“Penny”, niente insolenze; solo
“sì grande
Freezer! Come vuoi tu grande Freezer”!, tanto vino, tanto
sballo e tante
porcate.
Tutto alla faccia di quella piccola
arrogante shadowjin. Non
poteva credere di essersi ridotto in quel modo per una ragazza. Non
esisteva
proprio.
Poi che più volte avesse
chiamato “Zoisite” alcune delle
ragazze mentre “lavoravano” era una sciocchezza
sulla quale si poteva
facilmente sorvolare.
Come si poteva sorvolare sul fatto
che non provava
assolutamente niente mentre faceva a quelle ragazze tutto
quel che gli passava per la testa. Non
c’era quella passione, non c’erano quelle
“scintille”, e di fuochi d’artificio
nemmeno a parlarne. Loro erano né più
né meno che oggetti di piacere urlanti,
delle inutili bamboline da usare e poi gettare via. Lei
invece non era così. Con la piccola shadowjin era tutto
così
diverso…più coinvolgente, più
inebriante, semplicemente più bello. Forse anche
più sensato, nel suo non avere senso. Quel che stava facendo
adesso non era
altro che movimento, attività fisica, e quella poteva farla
in qualunque
palestra.
Basta pensare. Era inutile in quel
frangente, e anche
pericoloso.
Si sentiva la testa un
po’confusa, probabilmente era per via
del vino. Non ricordava nemmeno quale fosse, ma doveva essere uno a cui
era
stata aggiunta una qualche spezia particolare…
Non seppe dire quando le ragazze, un
po’per la fatica, un
po’per l’alcol e la droga sapientemente inserita da
Cooler in ogni bottiglia di
vino che era stata preparata per la festa cominciarono a cadere
addormentate.
Sulle prime non lo notò nemmeno.
Spinse via in malo modo
l’ultima, facendola cadere dal
divano. « beh?! Cos’è questo mortorio?
Siete tutte a terra? »
Fu a quel punto che le luci
cominciarono a spegnersi,
distrutte sistematicamente da qualcosa di invisibile finché
ne rimase solo una.
A quel punto le uscite vennero bloccate.
Freezer fece una risata sarcastica,
eccola lì Zoisite, aveva
spento le luci, bloccato le uscite e - teoricamente - se
n’era andata. Pensava
che così gli avrebbe rovinato la serata? Che illusa! Se
anche le icejin erano a
terra svenute o addormentate lui poteva continuare a divertirsi lo
stesso, non
serviva che fossero coscienti.
«
Freezer…»
Il tiranno a sentirsi chiamare
voltò la testa da una parte
all’altra. « ah, ma allora una di voi è
ancora sveglia…vieni fuori, cara! Ce
n’è anche per te! »
Non aveva notato il tono decisamente
gelido e spettrale
utilizzato.
« Freezer…sono
qui…»
Lo aveva chiamato ancora, chiunque
fosse. Non ricordava di
aver mai sentito quella voce. « vuoi addirittura che venga a
prenderti? Che
sfacciata…sarai forse Zoisite? »
bofonchiò, muovendo qualche passo barcollante
in direzione della voce. La ragazza, donna, o quel che fosse era
voltata di
spalle. « eccomi qui! »
Vide la donna voltarsi lentamente.
Nonostante il buio e le
droghe riconobbe immediatamente i tratti somatici della persona che per
anni ed
anni era andato a trovare tutte le sere, raccontandole le sue giornate,
parlandole nella speranza che si riprendesse, e che non gli aveva mai
dato
risposta.
Stava andando in iperventilazione, il
cuore a mille, gli
occhi sgranati dalla sorpresa e dalla paura. «
ma…madre…?...»
Regina Ice era lì! O
meglio, il suo manichino, anche se chiamarlo
manichino era riduttivo considerando quanto era realistico, tanto da
muoversi
da solo.
«
sei una delusione,
Freezer…»
Gli occhi di sua madre erano vuoti
come nell’incubo che
aveva avuto, ma stavolta regina Ice stava parlando, cosa che rendeva
tutto
ancora peggiore. Inoltre, come previsto da Cooler, le droghe facevano
sì che
non capisse che era un manichino fatto particolarmente bene,
né che si
chiedesse come sua madre fosse uscita dal coma e arrivata lì.
« madre,
io…non…» balbettò il
tiranno, che non sembrava più
tanto “tirannico” adesso, quanto piuttosto un
bambino terrorizzato.
«
una vera e propria
delusione. È solo questo che sai fare, deludere e
distruggere le persone…»
avanzò, mentre Freezer arretrava di tre passi, barcollando,
gli occhi fissi su
di lei « guarda cos’ hai
fatto a me. Io
sono andata in coma per colpa tua! »
il manichino sollevò il mento, cosa che gli diede
un’aria di disprezzo.
Freezer stava tremando, adesso.
L’unica luce rimasta stava
per fulminarsi, andava a
intermittenza.
« n-non è colpa
mia, madre…»
«
è stata colpa tua,
colpa tua, solo tua…» scandì
il manichino di regina Ice.
La registrazione con la voce
modificata era venuta
eccezionale, bisognava dirlo.
« no! Io non
volevo…»
«
si, è colpa tua! Io
mi sono sacrificata per metterti al mondo. Per mettere al mondo
te… un inutile
mostro come te ».
« io non sono inutile! Non
sono un mostro! Non è colpa mia!
» esclamò disperatamente l’icejin
« io non volevo farlo! Ti prego…» era in
ginocchio davanti a quella che credeva sua madre. In ginocchio! Lui,
l’onnipotente Freezer!
«…che
sbaglio ho
fatto. Dovevo lasciarti morire. Tanto non servi a niente, e nessuno ti
ama,
perché amare un essere come te è impossibile. Ti
disprezzo profondamente, sii
consapevole di questo ».
«
madre…»
«
ho fatto venire al
mondo un aborto della natura. Che errore …avrei dovuto
lasciarti morire »
ripeté il manichino « sarebbe
stato meglio per tutti quanti ».
Freezer guardava fisso quella figura,
tanto più alta di
lui…e quegli occhi vuoti…quei terribili occhi
vuoti, e quelle orribili
parole…anche sua madre lo odiava, lo odiavano tutti, lo
odiavano veramente
tutti.
«
è colpa tua ».
« non è colpa
mia…» disse flebilmente « non
è colpa mia ».
«
sì, è tutta colpa
tua. Non dovevi nascere, Freezer ».
Quella frase concluse la
registrazione. Il manichino crollò
su se stesso, l’unica luce accesa sfrigolò
fulminandosi per la troppa energia
concentrata solo su di essa .
Fu a quel punto che Freezer
urlò… e si rese a stento conto
che stava diventando un’ombra.
@@@
Zoisite adesso capiva.
Ecco perché Cooler prima
non le aveva detto niente, poi
aveva cercato di convincerla a rimanere fuori dalla stanza tutto il
tempo, e ci
era riuscito quasi fino all’ultimo, quando lei aveva capito
che in tutta quella
faccenda c’era qualcosa che non andava, che c’era
sotto qualcosa di più orribile
del solito.
Aveva sentito solo l’ultima
frase di quello che, di certo, era
un manichino di regina Ice, ma dalla faccia che aveva Freezer - era
rimasta
sconvolta guardandolo - aveva immaginato che tutto il discorso fosse
stato
sullo stesso tono.Le aveva fatto accapponare la pelle. Lei aveva
creduto che
investirlo con Carson fosse stato eccessivo, ma non era stato niente in
confronto a questo.
Quello non era uno scherzo. Quello era stato un gesto…non
avrebbe saputo definirlo. Qualcosa più che malvagio.
Disumano. Inconcepibile, inaccettabile.
Freezer e Cooler erano fratelli, santo cielo, fratelli! Aveva capito
che si
odiavano, ma mai avrebbe anche solo immaginato che Cooler potesse
arrivare a
tanto.
Aveva decisamente sottovalutato
quell’odio, lo aveva preso
come una cosa da ridere, quasi, mentre invece non c’era da
ridere per niente.
Cooler, Doc, le ventotto ragazze,
l’anello, le minacce…non
contavano più niente, erano spariti dalla mente della
shadowjin che adesso
pensava solo a portare via di lì quel povero disgraziato in
stato di shock. Lo
aveva fatto diventare un’ombra come lei, lo stava portando
con sé fino in
camera sua, dove si erano visti la prima volta. Presumibilmente una
volta
tornato normale avrebbe vomitato anche l’anima, era quello
l’effetto che faceva
agli altri diventare ombre la prima volta, ma pazienza; non poteva
lasciarlo lì
a urlare al buio e con il manichino di sua madre davanti.
Arrivarono sul posto, e Zoisite si
sorprese vedendo che
contrariamente alle aspettative non stava dando di stomaco, ma tremava
ancora,
e lo sguardo era assente.
« non è colpa
mia. Diglielo che non è colpa mia »
mormorò lui
« aiutami…aiutami…»
Non solo la shadowjin si sentiva
terribilmente in colpa
pensando che era stata lei a dare il via libera a Cooler -e ad aiutarlo
perfino-
ma era anche preoccupata. Non voleva vederlo in quelle condizioni. Era
stato il
suo carceriere, e forse avrebbe dovuto gioirne, ma al momento tutto
sentiva
meno che gioia. Piuttosto avrebbe dato tutto quello che possedeva
perché tutto
a un tratto alzasse la testa, facesse un sorrisetto sarcastico e se ne
uscisse
con “sei proprio una stupida col cuore tenero piccola
shadowjin. Hai visto che
è a me che tieni di più?” e poi facesse
quella risata che lei aveva sempre
trovato insopportabile.
«
aiutami…»
Era già tanto che si
rendesse conto che lei era lì, anche se
probabilmente aveva ancora la voce del manichino nelle orecchie e la
sua
immagine davanti agli occhi.
« non è colpa
mia, non è colpa mia!» ripeté ancora.
Sembrava
in grado di dire solo quello.
La ragazza non sapeva che fare. Come
ci si comportava con
qualcuno in quello stato, specie se quel qualcuno era Freezer?!
L’icejin alzò lo
sguardo verso di lei, per un attimo sembrò
quasi essere tornato lucido, ma fu solo un istante.
«…lo è? » le chiese con un
filo di voce.
A quel punto Zoisite capì
cosa doveva fare. « non è colpa
tua, e tua madre non ti odierebbe mai. Nessuna madre che ha fatto quel
che ha
fatto la tua odierebbe il proprio figlio, qualunque cosa sia
diventato».
Gli andò vicina e lo
abbracciò, esattamente come aveva fatto
lui quando ad essere sotto shock era stata lei.
Al momento quel che aveva passato lei
le sembrava irrisorio,
se paragonato a questo. Non osava immaginare come dovesse essere
convivere con
quel senso di colpa per tutta la vita, dover affrontare tutti i giorni
l’odio
di chi avrebbe dovuto volerci bene, e fare di tutto per compiacere
qualcuno
che, in mancanza di tali successi, non ci avrebbe rivolto uno sguardo.
Lei tutto questo prima lo aveva solo visto, registrato, e
usato come arma.
Adesso aveva capito, ed era diverso.