Not them, you
« Fare di tutta l'erba un fascio »
Detto di origine contadina
PrologoDetto di origine contadina
Krystal Eaber sospirò soddisfatta dopo esser riuscita a trasportare il pesante baule all'interno dello scompartimento. Finalmente avrebbe potuto riposare almeno un poco, le sue braccia non erano abituate a tanti sforzi fisici.
Tutto quel che voleva era un po' di pace, era già abbastanza impaurita da ciò che la aspettava, le sembrava che tutti si aspettassero troppo da lei, una ragazza che aveva un cervello come altri. Dopo tutto poco importava se gli Eaber erano da generazioni dei Corvonero, lei non era "gli Eaber" ma "Krystal" ma nessuno sembrava capirla, nessuno voleva capirla, dicendole "scrivici quando sarai una Corvonero".
Fu con quei pensieri che la ragazza si addormentò, nonostante i bruschi movimenti del treno e gli schiamazzi degli studenti più vivaci che davano il meglio di loro stessi con scherzetti vari.
Lentamente Krystal aprì gli occhi, vedendo tutto sfumato; inizialmente attribuì la cosa al fatto che si era appena svegliata, ma dopo esssere uscita dallo stato comunemente chiamato "dormiveglia" si accorse che qualcuno le aveva tolto i grossi e squadrati occhiali neri. Quelli che lei chiamava "fondi di bottiglia", infatti erano appoggiati delicatamente vicino alla finestra. Lentamente la Eaber si mise a sedere, accorgendosi di avere un gran male al collo per via della scomoda posizione in cui aveva dormito. Chi le aveva tolto gli occhiali?
Se fosse stata davvero completamente sveglia ci sarebbe arrivata subito, avendo la risposta sotto al naso ma in quel momento era ancora assonnata, forse non era del tutto uscita dal dormiveglia, e aveva solo una gran voglia di tornare a dormire.
« Stai bene? » chiese un ragazzo con i capelli castani-rossicci e ricci seduto vicino alla porta dello scompartimento. Krystal osservò per un attimo senza capire gli occhi azzurri dello sconosciuto prima di connettere. Ripensandoci forse il suo cervello era addirittura peggiore del comune.
« Sì... certo, ma tu chi sei? » Chiese senza staccare gli occhi dal ragazzo che dedusse non poteva avere più di dodici anni. Forse non era il modo migliore per fare conoscenza ma il bon ton era l'ultimo dei pensieri della ragazza in quel momento.
« Clyde, Clyde Nerbour. » Replicò il biondo, tendendole la mano sinistra.
In un modo o nell'altro Krystal era decisa a tenersi lontani i cattivi pensieri, almeno finché la vice-preside non fosse arrivata alla lettera "E" durante lo Smistamento.
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Angolodella persona che ha scritto questa schifezza di Hawkins
Mi è venuta in mente leggendo un'headcanon che se trovo metterò in un capitolo, e allora l'ho scritta.
Spero vi piaccia. Il contesto è dopo Albus Severus Potter - credo che Harry sia già morto, ci devo pensare.
Tutto quel che voleva era un po' di pace, era già abbastanza impaurita da ciò che la aspettava, le sembrava che tutti si aspettassero troppo da lei, una ragazza che aveva un cervello come altri. Dopo tutto poco importava se gli Eaber erano da generazioni dei Corvonero, lei non era "gli Eaber" ma "Krystal" ma nessuno sembrava capirla, nessuno voleva capirla, dicendole "scrivici quando sarai una Corvonero".
Fu con quei pensieri che la ragazza si addormentò, nonostante i bruschi movimenti del treno e gli schiamazzi degli studenti più vivaci che davano il meglio di loro stessi con scherzetti vari.
Lentamente Krystal aprì gli occhi, vedendo tutto sfumato; inizialmente attribuì la cosa al fatto che si era appena svegliata, ma dopo esssere uscita dallo stato comunemente chiamato "dormiveglia" si accorse che qualcuno le aveva tolto i grossi e squadrati occhiali neri. Quelli che lei chiamava "fondi di bottiglia", infatti erano appoggiati delicatamente vicino alla finestra. Lentamente la Eaber si mise a sedere, accorgendosi di avere un gran male al collo per via della scomoda posizione in cui aveva dormito. Chi le aveva tolto gli occhiali?
Se fosse stata davvero completamente sveglia ci sarebbe arrivata subito, avendo la risposta sotto al naso ma in quel momento era ancora assonnata, forse non era del tutto uscita dal dormiveglia, e aveva solo una gran voglia di tornare a dormire.
« Stai bene? » chiese un ragazzo con i capelli castani-rossicci e ricci seduto vicino alla porta dello scompartimento. Krystal osservò per un attimo senza capire gli occhi azzurri dello sconosciuto prima di connettere. Ripensandoci forse il suo cervello era addirittura peggiore del comune.
« Sì... certo, ma tu chi sei? » Chiese senza staccare gli occhi dal ragazzo che dedusse non poteva avere più di dodici anni. Forse non era il modo migliore per fare conoscenza ma il bon ton era l'ultimo dei pensieri della ragazza in quel momento.
« Clyde, Clyde Nerbour. » Replicò il biondo, tendendole la mano sinistra.
In un modo o nell'altro Krystal era decisa a tenersi lontani i cattivi pensieri, almeno finché la vice-preside non fosse arrivata alla lettera "E" durante lo Smistamento.
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Angolo
Mi è venuta in mente leggendo un'headcanon che se trovo metterò in un capitolo, e allora l'ho scritta.
Spero vi piaccia. Il contesto è dopo Albus Severus Potter - credo che Harry sia già morto, ci devo pensare.