Anime & Manga > Card Captor Sakura
Ricorda la storia  |      
Autore: Clarrie Chase    08/04/2008    6 recensioni
Roundrobin!!!Saranno dei capitoli in cui ognuno di voi è pregato di partecipare: questi capitoli tratteranno di eventi importanti per Sakura e Shaoran, riflessioni dei protagonisti sul loro passato o futuro, vanno bene anche song-fic, un pò tutto insomma! Il primo capitolo lo dedico a una ragazza che ho conosciuto proprio su questo sito...
Genere: Romantico, Commedia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Li Shaoran, Sakura, Sakura Kinomoto, Un pò tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Preannuncio che in questa storia i personaggi hanno sedici anni e che questa è la cosa più strana che io abbia mai pubblicato su questo sito, ma credo anche che sia una delle storie che mi siano uscite meglio, anche! La dedico alla mia amica FataFaby89, sperando che le piaccia almeno quanto a me è piaciuto scriverla!







Sakura aprì la finestra della stanza il più silenziosamente possibile annodandosi intorno alla vita un lenzuolo profumato e guardandosi intorno con circospezione. Aguzzò l’udito e acuì i sensi in cerca delle aure magiche delle persone presenti nella casa. Bene, non c’era nessuno in vista e ognuno era dove doveva essere. Dal corridoio non proveniva nessun tipo di rumore e probabilmente, vista l’ora, tutti stavano dormendo al caldo nei loro letti; da fuori le giungevano alle orecchie i versi armonici e ritmici delle cicale e dei grilli. Mise le ginocchia sul davanzale della finestra e lanciò un altro sguardo alla sua stanza: la scrivania era in ordine come sempre, i vestiti erano sistemati nell’armadio e un cuscino era infilato sotto le coperte al posto di Sakura. La ragazza sospirò:sarebbe stato meglio richiamare la carta dello specchio e farla mettere a letto al suo posto, ma in quella casa, abituati com’erano ad avvertire le vibrazioni magiche, l’avrebbero scoperta subito! E così ora si ritrovava lì, con le ginocchia sul davanzale della finestra con l’intento di arrivare sul tetto con le sue sole forze; rimpianse la Carta del Volo, che insieme alle sue compagne riposava nel Libro di Sakura dentro il cassetto della scrivania. Che faticaccia!, pensò lei mentre uscendo totalmente dalla finestra, mise un piede sul cornicione della casa. Un passo, un altro ancora, ed arrivò di fronte alla camera di Fel Mei, una delle quattro sorelle di Shaoran. Vinta dalla curiosità si accorse anche che il punto da cui era più facile raggiungere il tetto era proprio la finestra della camera della ragazza, così, sperando con tutto il cuore che lei stesse dormendo, arrivò di fronte alla finestra. Per fortuna non faceva freddo quella notte, era piena estate e a Hong Kong sembrava che il clima caldo si facesse sentire di più che a Tomoeda. Sospirò di sollievo quando avvistò Fel Mei dormire placidamente nel suo letto: bene, almeno visto che dormiva non avrebbe avvertito la sua presenza quando sarebbe arrivata sul tetto. Posò le mani sulla cornice della finestra e si diede una leggera spinta con le punte dei piedi, sufficiente per farle raggiungere con le mani il tanto ambito tetto. Si accorse con terrore di trovarsi a penzoloni al terzo piano di una villa: i suoi piedi non toccavano più il cornicione e si reggeva al tetto solo grazie alle mani. Proprio quando stava per essere presa dal panico un flash-back la colse in fallo: insomma, non era più una bambina capricciosa e fifona, no? Era una ragazza, quasi una donna, e non avrebbe dovuto contare sempre e soltanto su Shaoran o sulle persone che la circondavano, doveva imparare a credere in sé stessa. La presa al tetto divenne più salda e la ragazza raggruppando le ultime forze riuscì a portarvisi sopra. Gattonò, attenta a non scivolare di sotto, fino al centro del tetto, sedendosi e portandosi le ginocchia al petto posandovi sopra il capo. Quando fu sicura di essere messa in una posizione tale da non poter cadere, alzò il volto rimanendo affascinata: su di lei il manto scuro della notte era tappezzato da stelle brillanti che la facevano sentire protetta mentre in lontananza si potevano scorgere le luci della caotica Hong Kong. Sorrise riabbassando il volto sulle ginocchia mentre una brezza leggera le accarezzava le spalle.
Lei e Shaoran si trovavano ad Hong Kong dall’inizio delle vacanze, valeva a dire nove giorni; e per la prima volta dopo cinque anni di lotte e litigi con suo fratello e Kero-chan, vi era andata da sola, solo con Shaoran. L’unica cosa che le dispiaceva era che Tomoyo aveva dovuto andare in vacanza da suo padre a Kyoto e non aveva potuto aggregarsi ai due piccioncini. Tomoyo era andata spesso con loro ad Hong Kong (sotto la asfissiante supervisione di Touya e Kero-chan ), ma si era sempre comportata diversamente dal fratello e dal guardiano di Sakura: lei lasciava il loro spazio ai due fidanzati e, quando stava con loro, li faceva sentire a loro agio, senza metterli in imbarazzo. Si poteva quindi dire che i due erano felici di non avere fra i piedi quei due soliti guasta feste di Touya e Kero!
Il sorriso le si allargò ricordando il pomeriggio appena trascorso, come ormai accadeva sempre, in compagnia di Shaoran. Si erano recati al mare in quella giornata così particolarmente afosa e avevano passato la giornata da veri fidanzati, solo loro e nessun altro. Era stato magnifico, anche perché quel giorno era una data impressa a fuoco nel cuore di Sakura e Shaoran. Era il giorno in cui si erano messi ufficialmente insieme, e come ricorrenza, trascorrevano insieme quella giornata ogni anno. Cinque anni. Stavano insieme da cinque, meravigliosi, anni.
Sorrise ancora quando due braccia la circondavano da dietro e un busto caldo si appoggiava con leggerezza alla sua schiena.
“Buonasera, Sakura” scherzò Shaoran posando il volto nell’incavo del collo della compagna. “Shaoran! Che incredibile sorpresa, anche tu da queste parti, eh?” ridacchiò la ragazza mentre Shaoran le baciava teneramente il collo. “Non riuscivo a dormire, così mi sono concentrato, ho avvertito la tua presenza e ho deciso di venire a farti una visitina” disse Shaoran con tono vago sorridendole. La ragazza posò il capo sulla spalla di lui, specchiandosi finalmente nei caldi occhi castani di lui. “Bugiardo! Dì pure che ti sei concentrato per vedere se c’era qualcuno nei paraggi per venirmi a fare una delle tue solite visitine nel cuore della notte!” ipotizzò Sakura guardandolo con aria maliziosa. “Non si è innocenti fino a prova contraria?” chiese Shaoran posando le labbra sulle sue e baciandola dolcemente. Quando si separarono Sakura gli sorrise dolce con aria da angelo, dicendogli: “Guarda che è inutile che cerchi di evitare l’argomento, tanto non…” Ma Sakura non finì neppure di parlare, che Shaoran le chiese di rimando “ A cosa stavi pensando prima che arrivassi? Avevi un espressione così serena…” Sakura chiuse gli occhi accarezzando le mani di lui, che in quel momento, le cingevano la vita. “Stavo pensando a noi due” disse Sakura con tono dolce “Ah sì? E, a cosa in particolare?” chiese Shaoran con uno strano tremolio nella voce. La ragazza se ne rese conto e posò un bacio sulle sue labbra, come per calmarlo. “Stavo pensando a quanto sono stata fortunata ad incontrarti e a quanto sono fortunata ancora oggi, ad averti accanto ogni giorno…” Sakura lo baciò ancora, questa volta con più passione, continuando, a un soffio dalle sue labbra “ E a quanto ti amo, ogni secondo di più” Questa volta fu Shaoran a baciarla, trascinandola in un vortice di emozioni senza fine. Sakura si rigirò lentamente tra le sue braccia e passò una mano nei suoi capelli, arruffandoli. “Ti amo anch’io” sussurrò Shaoran un attimo dopo, con la fronte posata su quella di lei riacquistano lentamente il fiato mozzato dalla forza e l’amore di quel bacio. “Che ci fai quassù? E come hai fatto a salire? è pericoloso” gli chiese Shaoran stringendola a se e posando il capo tra i suoi morbidi capelli color miele.
“Sono uscita fuori dalla finestra, ho camminato in bilico sul cornicione e sono salita sul tetto davanti alla camera di Fel Mei” disse Sakura con voce altezzosa. Il ragazzo la guardò male. “Ero curiosa” si giustificò Sakura trovandosi tutt’un tratto in braccio a Shaoran. Lui la guardò interrogativo. Sakura si sistemò meglio in modo che potesse guardarlo negli occhi e disse: “Volevo vedere il posto in cui passavi più tempo quando venivi qui senza di me” spiegò la ragazza osservando la reazione di lui. Non arrivò e allora continuò: “In una lettera mi hai scritto che ogni sera venivi qui, a guardare le stelle” Shaoran le sorrise baciandole la fronte ed alzando poi lo sguardo al cielo stellato. “E’ vero. Quando sono tornato ad Hong Kong per le faccende legali di mio padre da sbrigare, ogni sera venivo quassù a guardare le stelle. Era un modo come un altro per stare con te. D’altronde il tuo potere viene da lì, dalle stelle.” le spiegò il ragazzo ricordando contro voglia il periodo in cui era stato costretto da sua madre a tornare in Hong Kong per un periodo indeterminato per delle faccende urgenti da sbrigare. Cercò la mano di Sakura e una volta trovata la strinse nella propria quasi inconsapevolmente, come se quel gesto potesse dargli forza. Sakura ricambiò la stretta osservando l’ombra che aveva oscurato gli occhi ambrati di Shaoran. Alzò l’unica mano rimasta libera e gli accarezzò il volto con il dorso, mentre lui riportava la sua attenzione su di lei, portandosi la mano alle labbra e baciandone le dita. “Credevo che ti avrei perso. Credevo che ti saresti innamorata di qualcun altro durante la mia assenza. Temevo di perderti per sempre” confessò Shaoran stringendo ancora più forte ma dolcemente la mano di Sakura. La ragazza lo guardò dolcemente, spostando la mano dalle sue labbra e portandola dietro la sua nuca, abbracciandolo. “E’ stato così anche per me, Shaoran. Anch’io temevo che ti saresti stancato di me, della nostra relazione a distanza o che potessi incontrare una ragazza di Hong Kong e innamorarti di lei. Ho passato esattamente tutto quello che hai passato tu.” concluse la castana alzando anche lei lo sguardo al manto stellato. Un improvviso soffio di vento la fece rabbrividire tra le braccia di Shaoran. Il ragazzo sorrise mentre lei arrossì. “Hai freddo, Sakura?” le chiese lui, divertito. Sakura annuì con le guance in fiamme e si alzò in piedi stando attenta a non scivolare o cadere. Shaoran la osservò alzarsi e fece passare un brivido di freddo per uno sbadiglio. La ragazza lo notò comunque, e slegando il lenzuolo che aveva arrotolato alla vita si sedette accanto a lui, coprendoli entrambi. “Guarda che io non ho freddo.” le fece notare Shaoran coprendosi comunque con il lenzuolo. Sakura gli sorrise avvicinandosi di più a lui e posando il capo sulla sua spalla: le sembrava un sogno, lei e Shaoran avvolti in quel morbido e profumato lenzuolo sul tetto ad ammirare le stelle. Shaoran sorrise circondando la vita della sua ragazza. “Mi sei mancata tanto in questi giorni.” confessò Shaoran ad un certo punto. Sakura non capì cosa volesse dire: ma se erano stati sempre insieme da quando erano ad arrivati ad Hong Kong! Alzò lo sguardo verso di lui e quando sentì vagare la mano posata sulla vita scendere più in basso di quanto dovesse stare lo rimproverò: “Shaoran! Smettila!!!” Shaoran fece magicamente comparire sul suo viso un sorriso di scusa. “Non è mica colpa mia se tua madre ci ha messo in due stanze differenti!” si difese la ragazza sotto lo sguardo un po’ troppo lascivo di lui. Accidenti, voleva restare seria, invece la situazione non faceva altro che divertirla! “Andiamo, e poi in camera mia ci vieni comunque ogni notte!” continuò la ragazza ricordando a Shaoran i motivi della sua misteriosa stanchezza mattutina. “ Mia madre è una donna all’antica, secondo lei due persone possono dormire nello stesso letto solo se sono sposate!” disse Shaoran osservando Sakura che si liberava dal suo abbraccio e si abbassava per stendersi sul tetto. “Sakura, dai, è pericoloso stendersi quassù, se qualche tegola scivolasse faremmo un…” ma il ragazzo non finì di parlare osservando il sorriso che era comparso sul volto della giovane… Che lei volesse…??? No, sicuramente era troppo stanco ed iniziava ad avere delle allucinazioni, Sakura non avrebbe mai… “Shaoran, ho tanto freddo… Puoi aiutarmi a scaldarmi?” gli chiese Sakura guardandolo con un sorriso malizioso e la voce terribilmente ingenua… Si stese quasi automaticamente al suo fianco abbassandosi per baciarla mentre con il lenzuolo copriva meglio entrambi. Lei sorrise sulle labbra di lui mentre diceva: “Sai, tua madre non approverebbe…” Lui scese a baciarle il collo mentre rispondeva con la voce già affannata dall’eccitazione “ Allora vorrà dire che dovremmo sposarci…” Sakura si irrigidì e Shaoran, avvertendo il cambiamento della compagna, si fermò improvvisamente guardandola negli occhi. Sakura lo guardava con le sopracciglia inarcate, sul suo volto non v’era più traccia di quel che solo un attimo prima stava provando. “Ti… ti sei arrabbiata?” le chiese Shaoran osservandola attento. “No, non mi sono arrabbiata. Spostati.” rispose Sakura brusca posando una mano sul petto di Shaoran e spingendolo via da sé. Shaoran seguì il movimento della mano con naturalezza e si stese al fianco di Sakura leggermente scosso: come avevano fatto a passare da una situazione come quella, a una litigata in meno di tre secondi? Osservò il viso concentrato di Sakura: a prima vista sembrava che stesse scrutando il cielo, ma Shaoran sapeva che con la sua ragazza non c’era mai da rimanere alla prima impressione. Era arrabbiata, o almeno lo sembrava. Decise che era meglio non toccarla in quel momento, aveva imparato, spesso a sue spese, quanto la sua Cattura Carte potesse diventare manesca in certe occasioni. “Sakura?” sussurrò lui lentamente. Non ottenne nessuna risposta. “Ti prego amore mio, capisco di aver sbagliato, ma dimmi dove almeno. Per favore.” Aggiunse lui vedendo scomparire tutta la rabbia di poco prima e comparire un espressione di muto stupore, temendo di averla offesa. Sakura si girò lentamente verso di lui. “Come hai detto?” Shaoran non capì. “Come… come mi hai chiamata?” Shaoran non capiva dove la ragazza volesse arrivare. “Sakura. Ti ho chiamata Sakura.” le rispose lui come se fosse ovvio. “No, non prima. Nell’ultima frase… tu… tu mi hai chiamata… amore mio…” Shaoran annuì ricominciando impercettibilmente ad avvicinarsi a lei sentendo che era il momento giusto. “ Sì. Ti ho chiamata amore mio. Non vuoi?” La ragazza scosse la testa abbassando lo sguardo imbarazzata. “No, no! N… Non è questo. E’ che tu non mi avevi mai chiamata così. E’ solo una cosa nuova.” Shaoran le sorrise ancora.
“Beh, dovrai abituarti, amore mio .” Il volto di Sakura si indurì ancora e Shaoran si dette mentalmente del deficiente. Possibile che l’avesse fatta arrabbiare ancora? “Smettila” scandì debolmente la giovane Kinomoto. “Io non capisco, Sakura. Davvero. Che cosa ho fatto adesso?” chiese Shaoran leggermente esasperato e allo stesso tempo divertito da quella situazione. “Parli con troppa leggerezza. Ora che ti ho fatto notare che non mi hai mai chiamata amore mio, non devi cominciare a chiamarmi sempre così. Non è una cosa che si dice con leggerezza. Esattamente come prima, quando te ne sei uscito con il matrimonio.” La ragazza fece una piccola pausa poi continuò mentre il viso sorpreso di Shaoran le dava il coraggio di parlare. “Prima hai detto quella frase. Quindi tu mi sposeresti solo per poter fare l’amore con me senza che tua madre si metta in mezzo???” Gli chiese ancora la Kinomoto dando sfogo alla sua rabbia.
Shaoran la guardò sorpreso. Quindi… era per quello che si era arrabbiata? Solo per quello? “Sei una sciocca, Sakura Kinomoto” concluse anche lui dando voce ai suoi pensieri e dimenticando tutto l’imbarazzo. “Tu credi che se un giorno io dovessi sposarti, accadrebbe soltanto perché adoro fare l’amore con te e non voglio che mia madre faccia una cosa tanto stupida come metterci in due camere separate? Pensi questo? Io ti ho parlato di matrimonio perchè ti amo da impazzire, perché quando ti vedo con qualcuno che non sono io muoio di gelosia, perché voglio passare tutta la mia vita con te, perché voglio che essere parte del tuo mondo tanto quanto tu fai parte del mio, perché voglio svegliarmi ogni giorno e vedere come prima cosa il tuo sorriso e perchè voglio che i miei figli abbiano i tuoi magnifici occhi verdi! Ecco perché! E nel caso tu te lo stia chiedendo, Signorina-Sakura-mi-offendo-per-un-no-nulla-Kinomoto, è una proposta, questa!” Quando Shaoran finì di pronunciare/gridare queste parole arrossì di botto, trattenendo il respiro: si poteva sapere quale Divinità della Fortuna gli aveva dato il coraggio di dare voce ai pensieri che da ormai una settimana lo torturavano?! Dio, se pensava a tutte le prove che aveva fatto davanti allo specchio della sua camera per cercare di dirle tutto nel modo più romantico possibile gli veniva da ridere. Le aveva praticamente urlato in faccia se voleva diventare sua moglie. Sua moglie. Non ebbe neppure il tempo di osservare la sua reazione che se la ritrovò praticamente addosso. Allora provò a dire qualcosa, ma lei imprigionò le sue labbra in un bacio infinito che esprimeva tutto l’amore e la passione che provavano l’uno per l’altro.
Quando si separarono avevano entrambi il fiato mozzato per la potenza del bacio e gli occhi incatenati gli uni negli altri.
“E’ un sì?” chiese Shaoran in un sussurro mentre alzava nuovamente il capo per fare incontrare quelle labbra rosse e bollenti con le proprie. “Sì, sì e poi sì. Desidero sposarti più di qualsiasi cosa al mondo, Shaoran-kun. Desidero amarti ed averti al mio fianco per sempre” Si baciarono ancora, le mani di Shaoran vagarono fin sotto la maglietta di lei. “Sai che c’è solo un modo per sposarci a sedici anni?” chiese Shaoran mentre la privava della maglietta e lei lo baciava divertita. La ragazza annuì mentre lui la baciava nuovamente attendendo però la sua risposta. “Sì, Shaoran.” sussurrò lei con voce sensuale “Dovrei aspettare un bambino tuo” disse lei accarezzandogli i capelli intanto che lui le baciava il collo. Ci furono solo altri due pensieri coerenti quella sera: “Sai che Touya ci ucciderà, vero?” “Per una volta non mi importa di nulla, Shaoran. Desidero solo che tu mi ami, questa notte e per sempre”







Beh… che altro dire! Ah, Spero che posterete degli altri capitoli!A presto!!!
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Card Captor Sakura / Vai alla pagina dell'autore: Clarrie Chase