CAPITOLO 19:
ALTALENA
Psyche aprì gli occhi lentamente
senza riuscire a riconoscere subito il posto il cui si trovava. Sentiva un
leggero peso all’altezza dei fianchi e quando si voltò leggermente per capire
cosa fosse si trovò davanti il viso di Ville Valo decisamente in stato R.E.M. e
abbracciato a lei. All’improvviso le venne in mente la sera precedente, anche se
gli ultimi sviluppi erano leggermente confusi… soprattutto dopo aver superato il
quarto della bottiglia di vodka. Il fatto di essere vestita la rassicurava sul
fatto di non aver fatto niente di cui avrebbe potuto pentirsi, ma non aveva
nulla a rassicurarla del fatto di non aver detto nulla di
compromettente.
Ti prego, dimmi che non ho detto
nulla di osceno o non avrò più il coraggio di guardare Ville negli
occhi! Pensò. Già,
come se prima avesse avuto il coraggio di guardarlo negli occhi! Fortuna che si dorme ad occhi chiusi. Si
disse la cameraman cercando di sollevare il braccio tatuato del cantante senza
svegliarlo e senza avvicinare troppo il suo viso a quello di lui. Ville mugolò
qualcosa senza senso e si spostò leggermente permettendo alla ragazza di alzarsi
dal letto.
Senza fare troppo rumore si fiondò
nel bagno accanto alla stanza e si diede una sistemata. Sempre cercando di fare
il minor rumore possibile (Fortuna che mi
sono messa le coverse!) infilò la borsa a tracolla e si diresse fuori dalla
stanza da letto del cantante. Era quasi arrivata alla porta quando una voce
profonda e per nulla insonnolita la fermò.
-Dove stai
andando?-
Psyche si bloccò in stand-by e si
girò verso la stanza che aveva appena lasciato. Ville Valo era più sveglio che
mai e aveva gli occhi puntati su di lei. Sperò vivamente che il calore
improvviso al viso non significasse che era arrossita –Ehm… Io… me ne stavo
andando.- era inutile girarci intorno, tanto era stata beccata in flagrante –Mi
dispiace averti svegliato.-
Ville fece spallucce rimanendo semi
sdraiato a letto –A dir la verità ero già sveglio da un pezzo, ma volevo vedere
quanto ci mettevi ad accorgertene.- confessò.
Psyche lo guardò sorpresa –E che
avresti fatto per tutto questo tempo?- insomma, tra lo svegliarsi, il ricomporsi
e tutto quanto ci aveva messo ben dieci minuti, forse anche un quarto d’ora
visto che aveva dovuto stare attenta ai suoi movimenti.
-Ti ho guardata dormire finché non
ti sei svegliata e poi ho aspettato di vedere se ti accorgevi che ero sveglio…
ma visto che te ne stavi andando ho deciso di fermarti.- rispose il darkman
-Perché stavi andandotene via?-
Adesso nulla poteva impedire al
volto di Psyche di andare in fiamme –Mi hai guardata dormire?- domandò
sconvolta. La cosa non la sorprendeva solamente: la terrorizzava! L’idea di
essere vista mentre non era in possesso delle sue facoltà mentali non le piaceva
per niente, soprattutto se oltre al sonno ci si metteva anche una bottiglia di
vodka al limone! –E perché?-
Ville scoppiò in una risata
divertita –Sai che a volte fai delle domande veramente
strane?-
-Non è una domanda strana! Non mi
va che la gente mi guardi mentre dormo.- replicò la
ragazza.
-Perché?-
-Perché non sono in possesso delle
mie facoltà!- rispose –E poi… mi vergogno.- aggiunse distogliendo lo sguardo
nocciola da quello verde intenso del cantante che non le si staccava di
dosso.
Questa volta Ville rise ancora più
fragorosamente –Tu ti vergogni? Davvero? Non si direbbe dalle cose che mi hai
detto ieri sera!-
Ecco. Il momento che più aveva
temuto era giunto: la sera prima aveva detto qualcosa di estremamente stupido o
di estremamente compromettente o, il che era peggio, entrambe le cose. –Cosa ho
detto ieri sera?- chiese con un tono che non ammetteva risposte troppo contorte.
Dal rosso le sue guance erano passate al pallido caratteristico del
terrore.
Ville sembrò valutare la sua
risposta, probabilmente stava pensando se riferirle o meno le parole esatte, ma
alla fine decise che era meglio non nascondere niente di quello che era
successo. –Allora, più o meno hai detto che sono troppo bello, sexy, figo… e che
ispiro sesso in modo spaventoso. E alla fine hai aggiunto che se fossi un altro
tipo di persona mi avresti legato al letto e scopato fino alla fine dei tempi.
Devo ammettere che la cosa mi ha fatto alquanto piacere…-
Il rossore che aveva abbandonato le
guance di Psyche tornò rapidamente a farsi vivo mentre gli occhi della ragazza
si sbarravano a causa dell’incredulità che l’aveva colta –Io… io… ehm, io ho
detto così?- sussurrò cercando di trovare il fiato necessario per farsi sentire
da Ville.
-Direi di sì, che l’hai
detto.-
-Ieri sera… io… ero ubriaca! Tutti
sanno che gli ubriachi sparano cazzate a raffica!- cercò di trovare un appiglio
la cameraman, ma sapeva che stava parlando con uno che di ubriachi ne sapeva
decisamente più di lei.
-Per esperienza personale so che un
ubriaco dice essenzialmente quello che pensa, anche se arricchito di un po’ di
pazzia dovuta all’effetto dell’alcol.- obiettò infatti Ville –Tuttavia posso
concederti un momento di defaillance e fartela passare liscia.- ridacchiò alla
fine. –Mi hai anche chiesto se ero reale.-
-Omioddio!- esclamò la ragazza
–Dimentica quello che ti ho detto! O almeno non usarlo contro di
me.-
Il cantante si passò due dita
attorno al pizzetto e sogghignò alzandosi per raggiungere Psyche che era
appoggiata allo stipite della porta della sua camera –Non lo farò, ma devi
ammettere che sei estremamente interessante quando sei ubriaca.-
disse.
-Ti avverto che non mi piace quando
le persone mi prendono in giro per più di 30 secondi.- lo ammonì lei cominciando
a trovare fastidioso il tono ironico del cantante.
-Avanti, è così divertente farti
arrabbiare!- ghignò lui. Quella frase non piacque per niente alla cameraman che
si allontanò dalla porta per raggiungere l’uscita prima di cominciare a litigare
nuovamente col darkman: aveva fatto quelle figure di merda perché era venuta a
chiedergli scusa tardi e lui l’aveva invitata a dormire lì, non aveva intenzione
di chiedergli scusa un’altra volta. –No!- gridò Ville correndole dietro e
bloccandola sul pianerottolo con le spalle contro il parapetto, le sue braccia a
impedirle di scappare, con le mani strette al corrimano. –Ho cambiato idea: non
voglio farti arrabbiare.-
-Buono a sapersi, perché io non ho
alcuna voglia di arrabbiarmi… anche perché sai già come potrei diventare se mi
arrabbiassi, e quello con la Avalon era solo un piccolo assaggio di quanto posso
diventare perfida.- replicò Psyche sentendosi leggermente a disagio in quella
posizione, ma stando bene attenta a non farlo notare.
-Allora devo spaventarmi.- sorrise
il darkman inclinando leggermente la testa e fissando i suoi occhi in quelli
della ragazza.
Psyche dovette fare uno sforzo
disumano per impedirsi di saltare al collo del cantante, con quegli occhi che
lei adorava a una distanza decisamente troppo ravvicinata per il suo
autocontrollo e Ville che le ostruiva le uscite laterali bloccandola contro il
parapetto del pianerottolo.
-Quando ieri ti ho detto che ti
trovavo veramente bellissima non stavo scherzando, Psyche, e non ero nemmeno in
preda all’alcol. Credevo veramente a quello che dicevo.- disse lui staccando una
mano dal corrimano per scostarle un boccolo dalla fronte dietro cui la cameraman
si era nascosta fino a quel momento e
avvicinando il viso al suo. Psyche non seppe dove trovò la forza psicologica per
fare testina e sfuggire a quel bacio scivolando di lato, sfruttando il fatto che
Ville aveva lasciato la presa, tuttavia si ritrovò a due passi dal cantante che
la guardò colto in contropiede.
-Senti, Ville… io… veramente, devo
correre… Ci vediamo fra una settimana.- si affrettò a biascicare prima di
cominciare a correre giù per le scale sentendo lo sguardo accusatore di Ville
puntato sulla sua schiena dall’alto del pianerottolo.
In effetti Ville era arrabbiato,
per la prima volta era arrabbiato con una ragazza solo perché non aveva
accettato di baciarlo. In realtà c’era ben più che quello: lei non riusciva a
sbilanciarsi, prima si avvicinava, poi si allontanava, poi si riavvicinava e poi
si allontanava nuovamente! Non era più in grado di starle dietro, voleva avere
delle certezze anche lui! In fondo ne aveva diritto dopo la storia schifosa che
aveva avuto nell’ultimo anno! Senza sbollire la rabbia, il darkman rientrò in
casa e andò a farsi una doccia liberatoria.
oh, è da tanto che non scrivo un ringraziamento quando posto... comunque, io e la mia collega Kuji siamo molto felici di vedere che la FF sta piacendo e che la seguite abbastanza [anche se, concedetemelo, i commenti scarseggiano... ma meglio pochi e buoni]. kepp on enjoying us, then! XD
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