Fanfic su artisti musicali > HIM
Segui la storia  |       
Autore: Kuji13_musicaddict    08/04/2008    1 recensioni
Una collaborazione inusuale fra tre artisti diversissimi tra loro, un video e la preparazione di un festival metal...cosa attende Ville Valo, Alexi Laiho e Tuomas Holopainen? A voi scoprirlo!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 19: ALTALENA

 

Psyche aprì gli occhi lentamente senza riuscire a riconoscere subito il posto il cui si trovava. Sentiva un leggero peso all’altezza dei fianchi e quando si voltò leggermente per capire cosa fosse si trovò davanti il viso di Ville Valo decisamente in stato R.E.M. e abbracciato a lei. All’improvviso le venne in mente la sera precedente, anche se gli ultimi sviluppi erano leggermente confusi… soprattutto dopo aver superato il quarto della bottiglia di vodka. Il fatto di essere vestita la rassicurava sul fatto di non aver fatto niente di cui avrebbe potuto pentirsi, ma non aveva nulla a rassicurarla del fatto di non aver detto nulla di compromettente.

Ti prego, dimmi che non ho detto nulla di osceno o non avrò più il coraggio di guardare Ville negli occhi! Pensò. Già, come se prima avesse avuto il coraggio di guardarlo negli occhi! Fortuna che si dorme ad occhi chiusi. Si disse la cameraman cercando di sollevare il braccio tatuato del cantante senza svegliarlo e senza avvicinare troppo il suo viso a quello di lui. Ville mugolò qualcosa senza senso e si spostò leggermente permettendo alla ragazza di alzarsi dal letto.

Senza fare troppo rumore si fiondò nel bagno accanto alla stanza e si diede una sistemata. Sempre cercando di fare il minor rumore possibile (Fortuna che mi sono messa le coverse!) infilò la borsa a tracolla e si diresse fuori dalla stanza da letto del cantante. Era quasi arrivata alla porta quando una voce profonda e per nulla insonnolita la fermò.

-Dove stai andando?-

Psyche si bloccò in stand-by e si girò verso la stanza che aveva appena lasciato. Ville Valo era più sveglio che mai e aveva gli occhi puntati su di lei. Sperò vivamente che il calore improvviso al viso non significasse che era arrossita –Ehm… Io… me ne stavo andando.- era inutile girarci intorno, tanto era stata beccata in flagrante –Mi dispiace averti svegliato.-

Ville fece spallucce rimanendo semi sdraiato a letto –A dir la verità ero già sveglio da un pezzo, ma volevo vedere quanto ci mettevi ad accorgertene.- confessò.

Psyche lo guardò sorpresa –E che avresti fatto per tutto questo tempo?- insomma, tra lo svegliarsi, il ricomporsi e tutto quanto ci aveva messo ben dieci minuti, forse anche un quarto d’ora visto che aveva dovuto stare attenta ai suoi movimenti.

-Ti ho guardata dormire finché non ti sei svegliata e poi ho aspettato di vedere se ti accorgevi che ero sveglio… ma visto che te ne stavi andando ho deciso di fermarti.- rispose il darkman -Perché stavi andandotene via?-

Adesso nulla poteva impedire al volto di Psyche di andare in fiamme –Mi hai guardata dormire?- domandò sconvolta. La cosa non la sorprendeva solamente: la terrorizzava! L’idea di essere vista mentre non era in possesso delle sue facoltà mentali non le piaceva per niente, soprattutto se oltre al sonno ci si metteva anche una bottiglia di vodka al limone! –E perché?-

Ville scoppiò in una risata divertita –Sai che a volte fai delle domande veramente strane?-

-Non è una domanda strana! Non mi va che la gente mi guardi mentre dormo.- replicò la ragazza.

-Perché?-

-Perché non sono in possesso delle mie facoltà!- rispose –E poi… mi vergogno.- aggiunse distogliendo lo sguardo nocciola da quello verde intenso del cantante che non le si staccava di dosso.

Questa volta Ville rise ancora più fragorosamente –Tu ti vergogni? Davvero? Non si direbbe dalle cose che mi hai detto ieri sera!-

Ecco. Il momento che più aveva temuto era giunto: la sera prima aveva detto qualcosa di estremamente stupido o di estremamente compromettente o, il che era peggio, entrambe le cose. –Cosa ho detto ieri sera?- chiese con un tono che non ammetteva risposte troppo contorte. Dal rosso le sue guance erano passate al pallido caratteristico del terrore.

Ville sembrò valutare la sua risposta, probabilmente stava pensando se riferirle o meno le parole esatte, ma alla fine decise che era meglio non nascondere niente di quello che era successo. –Allora, più o meno hai detto che sono troppo bello, sexy, figo… e che ispiro sesso in modo spaventoso. E alla fine hai aggiunto che se fossi un altro tipo di persona mi avresti legato al letto e scopato fino alla fine dei tempi. Devo ammettere che la cosa mi ha fatto alquanto piacere…-

Il rossore che aveva abbandonato le guance di Psyche tornò rapidamente a farsi vivo mentre gli occhi della ragazza si sbarravano a causa dell’incredulità che l’aveva colta –Io… io… ehm, io ho detto così?- sussurrò cercando di trovare il fiato necessario per farsi sentire da Ville.

-Direi di sì, che l’hai detto.-

-Ieri sera… io… ero ubriaca! Tutti sanno che gli ubriachi sparano cazzate a raffica!- cercò di trovare un appiglio la cameraman, ma sapeva che stava parlando con uno che di ubriachi ne sapeva decisamente più di lei.

-Per esperienza personale so che un ubriaco dice essenzialmente quello che pensa, anche se arricchito di un po’ di pazzia dovuta all’effetto dell’alcol.- obiettò infatti Ville –Tuttavia posso concederti un momento di defaillance e fartela passare liscia.- ridacchiò alla fine. –Mi hai anche chiesto se ero reale.-

-Omioddio!- esclamò la ragazza –Dimentica quello che ti ho detto! O almeno non usarlo contro di me.-

Il cantante si passò due dita attorno al pizzetto e sogghignò alzandosi per raggiungere Psyche che era appoggiata allo stipite della porta della sua camera –Non lo farò, ma devi ammettere che sei estremamente interessante quando sei ubriaca.- disse.

-Ti avverto che non mi piace quando le persone mi prendono in giro per più di 30 secondi.- lo ammonì lei cominciando a trovare fastidioso il tono ironico del cantante.

-Avanti, è così divertente farti arrabbiare!- ghignò lui. Quella frase non piacque per niente alla cameraman che si allontanò dalla porta per raggiungere l’uscita prima di cominciare a litigare nuovamente col darkman: aveva fatto quelle figure di merda perché era venuta a chiedergli scusa tardi e lui l’aveva invitata a dormire lì, non aveva intenzione di chiedergli scusa un’altra volta. –No!- gridò Ville correndole dietro e bloccandola sul pianerottolo con le spalle contro il parapetto, le sue braccia a impedirle di scappare, con le mani strette al corrimano. –Ho cambiato idea: non voglio farti arrabbiare.-

-Buono a sapersi, perché io non ho alcuna voglia di arrabbiarmi… anche perché sai già come potrei diventare se mi arrabbiassi, e quello con la Avalon era solo un piccolo assaggio di quanto posso diventare perfida.- replicò Psyche sentendosi leggermente a disagio in quella posizione, ma stando bene attenta a non farlo notare.

-Allora devo spaventarmi.- sorrise il darkman inclinando leggermente la testa e fissando i suoi occhi in quelli della ragazza.

Psyche dovette fare uno sforzo disumano per impedirsi di saltare al collo del cantante, con quegli occhi che lei adorava a una distanza decisamente troppo ravvicinata per il suo autocontrollo e Ville che le ostruiva le uscite laterali bloccandola contro il parapetto del pianerottolo.

-Quando ieri ti ho detto che ti trovavo veramente bellissima non stavo scherzando, Psyche, e non ero nemmeno in preda all’alcol. Credevo veramente a quello che dicevo.- disse lui staccando una mano dal corrimano per scostarle un boccolo dalla fronte dietro cui la cameraman si era nascosta fino a quel momento e avvicinando il viso al suo. Psyche non seppe dove trovò la forza psicologica per fare testina e sfuggire a quel bacio scivolando di lato, sfruttando il fatto che Ville aveva lasciato la presa, tuttavia si ritrovò a due passi dal cantante che la guardò colto in contropiede.

-Senti, Ville… io… veramente, devo correre… Ci vediamo fra una settimana.- si affrettò a biascicare prima di cominciare a correre giù per le scale sentendo lo sguardo accusatore di Ville puntato sulla sua schiena dall’alto del pianerottolo.

In effetti Ville era arrabbiato, per la prima volta era arrabbiato con una ragazza solo perché non aveva accettato di baciarlo. In realtà c’era ben più che quello: lei non riusciva a sbilanciarsi, prima si avvicinava, poi si allontanava, poi si riavvicinava e poi si allontanava nuovamente! Non era più in grado di starle dietro, voleva avere delle certezze anche lui! In fondo ne aveva diritto dopo la storia schifosa che aveva avuto nell’ultimo anno! Senza sbollire la rabbia, il darkman rientrò in casa e andò a farsi una doccia liberatoria.

oh, è da tanto che non scrivo un ringraziamento quando posto... comunque, io e la mia collega Kuji siamo molto felici di vedere che la FF sta piacendo e che la seguite abbastanza [anche se, concedetemelo, i commenti scarseggiano... ma meglio pochi e buoni]. kepp on enjoying us, then! XD

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > HIM / Vai alla pagina dell'autore: Kuji13_musicaddict