Isoke è una bimba sveglia, con una grande immaginazione. Qualche giorno fa è stata adottata da una famiglia europea e deve partire a breve, è molto eccitata all’idea di avere una nuova famiglia. Ha già la borsa pronta, porta con se le poche cose che ha. Un peluche a forma di elefantino che le hanno regalato le suore missionarie per il suo compleanno e pochi vestiti. Suor Giorgia la viene a prendere per portarla in aeroporto. Isoke sale in macchina ed è pronta a partire.
Dopo tre ore sono all’aeroporto, fanno il check-in e la bimba è pronta a partire. Saluta un’ultima volta suor Giorgia con la sua piccola manina, una hostess si occuperà di lei per tutto il viaggio finchè non la verranno a prendere i suoi nuovi genitori. Isoke ha solo otto anni ma ne ha già passate tante nella sua vita. Si è ritrovata orfana ad appena cinque anni e doveva rubare per sopravvivere. Poi ha incontrato suor Giorgia e la sua vita è cambiata, è arrivata in orfanotrofio e ha conosciuto tanti bambini come lei. Le dispiaceva un po’ andarsene dai suoi amici..
Un ultimo bacio e saluto e via, si parte per l’Europa!
L’aereo è vecchio, malconcio, a viaggiare ci sono solo Isoke, qualche signora e un signore vestito tutto colorato, Isoke è seduta da sola e nel sedile accanto ha messo a sedere il suo peluche e si addormenta.
Dopo poco però viene svegliata da dei rumori, sente delle urla, l'aereo viene dirottato, i piloti provano un atterraggio di fortuna ma precipita. Isoke non riesce a slacciare la cintura, ha paura, poi l’impatto con il terreno.
Qualche ora dopo Isoke si sveglia con la faccia sul terreno rosso africano, è piena di lividi e graffi, stringe forte il suo peluche. Si mette a sedere e si guarda intorno. A terra ci sono i resti dell’aereo, i passeggeri sono sparsi sul terreno. Isoke si alza tutta dolorante e va a vedere se sono vivi. Nessuno. Sta per andarsene e cercare aiuto quando sente tossire, si gira e corre dove ha sentito il rumore. Proviene dal signore vestito tutto colorato. Gli si avvicina, non troppo. Prende un pastoncino e lo punzecchia per vedere se è veramente vivo. Lui alza un po’ la testa e poi la abbandona di nuovo sul terreno. Isoke si accuccia e aspetta che dia ancora segni di vita. Dopo un po’ l’uomo si da la spinta con le mani e si mette a sedere, si tiene la testa dolorante e guarda la bambina.
“Come ti chiami?”
“Morenike.. tu?”
“Isoke.”
“Dobbiamo cercare aiuto, Isoke”
“Sì.. mi accompagni?”
“Certamente!”
I due si alzano e si incamminano tutti e due zoppicando e doloranti. Nemmeno il peluche Nangila sembra in forma mentre isoke lo fa strisciare per terra sul terreno africano.
Angolo dell'autrice
Ciao! Spero che l'introduzione vi piaccia! Io amo le altre culture e in particolare Africa e India, così ho pensato di dedicare una storia ai paesi del mondo facendo viaggiare una piccola africana attraverso mondi, culture e tradizioni. Il prossimo capitolo sarà dedicato all'Africa, spero vi piacerà questa storia :)
Recensite!!
xox
Baghi
Dopo tre ore sono all’aeroporto, fanno il check-in e la bimba è pronta a partire. Saluta un’ultima volta suor Giorgia con la sua piccola manina, una hostess si occuperà di lei per tutto il viaggio finchè non la verranno a prendere i suoi nuovi genitori. Isoke ha solo otto anni ma ne ha già passate tante nella sua vita. Si è ritrovata orfana ad appena cinque anni e doveva rubare per sopravvivere. Poi ha incontrato suor Giorgia e la sua vita è cambiata, è arrivata in orfanotrofio e ha conosciuto tanti bambini come lei. Le dispiaceva un po’ andarsene dai suoi amici..
Un ultimo bacio e saluto e via, si parte per l’Europa!
L’aereo è vecchio, malconcio, a viaggiare ci sono solo Isoke, qualche signora e un signore vestito tutto colorato, Isoke è seduta da sola e nel sedile accanto ha messo a sedere il suo peluche e si addormenta.
Dopo poco però viene svegliata da dei rumori, sente delle urla, l'aereo viene dirottato, i piloti provano un atterraggio di fortuna ma precipita. Isoke non riesce a slacciare la cintura, ha paura, poi l’impatto con il terreno.
Qualche ora dopo Isoke si sveglia con la faccia sul terreno rosso africano, è piena di lividi e graffi, stringe forte il suo peluche. Si mette a sedere e si guarda intorno. A terra ci sono i resti dell’aereo, i passeggeri sono sparsi sul terreno. Isoke si alza tutta dolorante e va a vedere se sono vivi. Nessuno. Sta per andarsene e cercare aiuto quando sente tossire, si gira e corre dove ha sentito il rumore. Proviene dal signore vestito tutto colorato. Gli si avvicina, non troppo. Prende un pastoncino e lo punzecchia per vedere se è veramente vivo. Lui alza un po’ la testa e poi la abbandona di nuovo sul terreno. Isoke si accuccia e aspetta che dia ancora segni di vita. Dopo un po’ l’uomo si da la spinta con le mani e si mette a sedere, si tiene la testa dolorante e guarda la bambina.
“Come ti chiami?”
“Morenike.. tu?”
“Isoke.”
“Dobbiamo cercare aiuto, Isoke”
“Sì.. mi accompagni?”
“Certamente!”
I due si alzano e si incamminano tutti e due zoppicando e doloranti. Nemmeno il peluche Nangila sembra in forma mentre isoke lo fa strisciare per terra sul terreno africano.
Angolo dell'autrice
Ciao! Spero che l'introduzione vi piaccia! Io amo le altre culture e in particolare Africa e India, così ho pensato di dedicare una storia ai paesi del mondo facendo viaggiare una piccola africana attraverso mondi, culture e tradizioni. Il prossimo capitolo sarà dedicato all'Africa, spero vi piacerà questa storia :)
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