Fanfic su artisti musicali > Union J
Segui la storia  |       
Autore: greenapples    17/10/2013    15 recensioni
«Sei sicuro di volerla trovare?» chiese Josh, in attesa di una risposta.
«Sì, Josh, non capisci. Lei è diversa, quella giusta. Devo assolutamente ritrovarla.»
«Allora c'è solo un modo: devi baciare le tredici ragazze sulla lista e capire qual è quella che cerchi.»
«E' un'idea stupida, ridicola e senza senso... ma è pur sempre un'idea.»

-
Se Hallie non avesse deciso di uscire per la prima volta e di baciare uno sconosciuto proprio quella sera, forse l'introverso George non avrebbe mai trovato un pretesto per cui alzarsi ogni mattina.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George Shelley, Jaymi Hensley, JJ Hamblett, Josh Cuthbert, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

(16)



 

Hallie sapeva perfettamente che quello che stava facendo era immorale e stupido, ma era stufa di stare lì con le mani in mano – cosa che aveva fatto per tutta la sua vita.
«Va bene.» acconsentì finalmente Hallie.
George, Bonnie e Hallie erano seduti in quel bar da ormai tre ore, e finalmente sembrava che fossero giunti a un accordo. Inizialmente Hallie si era categoricamente rifiutata di mentire alla polizia, mentre Bonnie osservava la scena deliziata, prendendo appunti sul suo taccuino e mangiando pane e informazioni. Il ragazzo aveva provato a convincerla in tutti i modi, ma alla fine era stato solo un repentino cambio d’umore di Hallie a ribaltare la situazione.
«Davvero?» chiese incredulo George, spalancando gli occhi e le orecchie.
«Qualcosa andrà storto, me lo sento.» rispose scoraggiata la mora, passandosi una mano fra i capelli.
«Oh, anche io.» aggiunse Bonnie, sorridendo e continuando a scribacchiare.
La rossa si beccò degli sguardi torvi da parte dei due ragazzi.
«Hallie, andrà tutto bene.» la rassicurò George, posando una mano sopra la sua. La ragazza ritirò la mano velocemente, appoggiando la testa sul tavolo. «Stai zitto.» disse, piagnucolando lievemente.
Una smorfia di sconforto attraversò il viso di George, mentre il suo telefono prendeva a squillare. Hallie non mosse la sua testa di un centimetro, tenendola bene incollata al tavolo, non curandosi di sembrare una drogata in piena fase di crisi, mentre Bonnie sorrideva soddisfatta, in estasi dalla quantità delle informazioni che stava raccogliendo.
George si allontanò per rispondere al telefono e Bonnie aprì la bocca, colta dalla felicità. «Ho fatto proprio bene a cercare te per prima, questo sarà un vero e proprio scoop.»
In risposta però ricevette soltanto un grugnito da parte della ragazza che ormai si era arresa alle persone intorno a lei.
«Ragazze, ho una buona notizia.», annunciò George, tornando al loro tavolo. «Si va in campeggio!»
«Eh?! Cosa?» esclamò Hallie, alzando la testa e risvegliandosi improvvisamene dal suo stato comatoso.
«Evviva!» squittì Bonnie, lanciandola sua matita per aria.
«Dov’è finita la gelida e impassibile ragazza di ieri?» chiese la mora, voltandosi verso Bonnie.
«Sono una brava attrice.» rispose lei in sua difesa, assumendo per un secondo la stessa espressione del giorno prima e togliendosi i capelli da una spalla con una mano. Hallie tornò a fare il broncio, nascondendosi il volto fra le mani.
«Non credo io abbia le forze per andare in campeggio. Dopo tutto questo disastro non ho le forze nemmeno di pensare.»
«Per questo lo dico. JJ ha proposto di andare a fare una gita e di invitare chi vogliamo, per svagarci un po’ data la situazione in cui ci troviamo.» disse George, camminando avanti e indietro davanti al piccolo tavolino di metallo.
«Ma che cavolo di ragionamento è questo?», esclamò Hallie. «Proprio data la situazione in cui ci troviamo proporrei un riposino generale.»
Hallie aveva deciso di perdonare temporaneamente George, e di stabilire una breve tregua fra loro due. E per “perdonare” intendeva “dimenticare temporaneamente che mi hai baciato”, ma andarci in campeggio insieme le sembrava un po’ eccessivo.
«E dove avete intenzione di andare?» chiese Bonnie, ignorando le occhiatacce che la intimavano di tacere da parte della ragazza seduta al suo fianco.
«Non lontano. Solo nella pineta qui davanti a dir la verità.»
Hallie si lasciò sfuggire una risatina sommessa. «Che campeggio.» disse, sarcasticamente.
«Appunto, non è un campeggio vero e proprio. Vieni e ci divertiamo. Faranno una festa e ci saranno un sacco di persone, e poi dormiremo in tenda.» disse George, cercando di convincerla.
Hallie non se la sentiva di dire a George che in realtà non voleva andarci perché non voleva parlare con le sue amiche e i suoi amici. Si sentiva una codarda, perché dopo averli ignorati – ed essere stata ignorata anche lei a sua volta, sia chiaro – aveva semplicemente pensato di lasciar trascorrere un po’ di tempo e di dar la colpa a qualche rara malattia congenita venuta a galla solo negli ultimi tempi. Eppure sembrava che il destino non fosse esattamente dalla sua arte e che avrebbe dovuto affrontare le sue paure prima del previsto.
«Con questo tempo?» chiese Hallie, alzando gli occhi verso il cielo grigio.
«Ci divertiremo.» promise lui.
George non l’avrebbe mai ammesso, ma la verità era che nemmeno lui sarebbe voluto andarci. Sentiva che ultimamente aveva perso ogni legame con i suoi amici e pensò che avere una persona come Hallie lì con lui l’avrebbe rincuorato e non poco. Si disse che se Hallie non fosse andata, anche lui a sua volta avrebbe trovato qualche scusa per mollarli all’ultimo secondo e fare una capatina a casa della mora con una scusa altrettanto stupida. Dal momento in cui Jaymi aveva fatto il nome di Riley, George aveva immediatamente pensato a Hallie, e di come lei fosse stata l’unica persona a preoccuparsi del rapporto fra lui e la sua ex fiamma.
«Dai, per favore.», la pregò lui, cominciando a saltellare sul posto. «Anche la giornalista viene.» disse, alludendo a Bonnie.
«Puoi scommetterci.» rispose lei, con un enorme sorriso.
Hallie aveva un’espressione piuttosto scocciata sul viso, ma sbuffando riuscì ad acconsentire, come sempre. «Va bene…»
«Grande!»
Hallie annuì, consapevole del fatto che stava compiendo una sfilza di scelte sbagliate, una dietro l’altra, e se lo sentiva.
«Quando e dove ci vediamo?» chiese Bonnie, ponendo le domande che sembravano ovvie.
«Alle otto davanti al cancello blu vicino alla pineta.», decretò il ragazzo, cominciando ad allontanarsi. «Mi raccomando!» gridò lui.
«E se piove?» chiese urlando Hallie.
«E’ previsto bel tempo!» rispose George, ormai lontano.
«Se lo dici tu.» sussurrò a bassa voce la ragazza.
 
 
*
 
 
«Bel tempo eh?», chiese indispettita Hallie, stretta nel suo impermeabile verde mela, mentre guardava George con sguardo torvo. «Non basta che tutte le persone qui presenti, compresi la mia migliore amica e il mio quasi fratellastro, mi odino, ma anche a madre natura non sembro stare molto simpatica.»
Per tutta risposta un tuono rombò nel cielo, rompendo il monotono ticchettio della pioggia e facendo sobbalzare alcuni dei presenti.
«Non ti odiano, gli passerà in fretta.» rispose il ragazzo scuotendo con una mano l’acqua fuori dal ciuffo che era esposto alla pioggia, camminando con lo sguardo rivolto verso i suoi piedi, attento a non inciampare nel fango del terreno.
«Beh, in questo momento non mi stanno parlando.» constatò lei, indicando distrattamente le figure dei suoi amici, che camminavano in testa alla fila.
«Sono solo i capricci di Laine.» si limitò a dire George, saltando una grossa pozzanghera.
Hallie sbuffò. Normalmente non era una ragazza pessimista, ma quell’insieme di eventi la stavano mettendo davvero di cattivo umore. Con George aveva concordato che si sarebbero rivisti il giorno seguente, e fino ad allora non avrebbero tirato fuori la questione “Caso Bellwood” con grande dispiacere di Bonnie. Hallie si voltò per qualche secondo per guardare la rossa, che con le sue gambe corte stava facendo fatica a mantenere il passo del gruppo, composto da almeno una quindicina di persone. Aveva un impermeabile blu che le si era appiccicato in fronte, insieme ai capelli e strizzava gli occhi per vederci tra le gocciolone di pioggia che le cadevano in viso. Aveva un’aria proprio comica, e Hallie avrebbe riso volentieri, se non fosse stato per il fatto che la sua situazione non era tanto migliore.
Hallie camminava al fianco di George, che però sembrava aver perso la sua positività del pomeriggio, e si limitava a tenere gli occhi fissi davanti a sé, occasionalmente guardando dove mettesse i piedi. A un certo punto il ragazzo alzò la testa e Hallie vide i suoi occhi illuminarsi, mentre si strizzava gli occhi con una mano.
«Callie, ehi, sei venuta!» esclamò George, aumentando il passo e raggiungendo una ragazza bionda che camminava circa due metri avanti a loro.
“Ah, è per quello che gli si erano illuminati gli occhi.” pensò, leggermente delusa dal comportamento che assumeva il ragazzo in quei casi. Insomma, riusciva a essere la persona più ragionevole del mondo in un momento, e quella più superficiale in un altro; proprio non riusciva a capirlo. Evidentemente aveva sottovalutato la motivazione che spingeva George a voler trovare quella ragazza speciale.
Hallie non fece in tempo ad alzare gli occhi, che si scontrò con la persona che camminava davanti a lei.
«Oddio, scusami!» esclamò lei, mettendo le mani avanti, quasi avesse paura che quella persona potesse colpirla per il fatto che le avesse pestato il retro della scarpa.
«Figurati! Sono già un disastro, peggio non può andare…» rispose una voce maschile.
Il ragazzo si voltò, mostrando una carnagione molto chiara e degli occhi scurissimi. Sul corpo portava una mantella blu elettrico che si tolse dal capo con una manata infastidita, per scoprire dei capelli i media lunghezza altrettanto scuri.
«Io sono Dylan.», si presentò, stringendole la mano fradicia. «E tu hai le mani congelate.»
«Piacere, Hallie.», sorrise di rimando lei. «E lo so.»
I due ripresero a camminare, per non rimanere indietro.
«Di chi sei amica?» chiese lui, indicando il gruppo davanti a loro.
«George, Jaymi, JJ, Laine…» iniziò lei.
«Ah, la fidanzata di Josh.» concluse Dylan. Hallie sospirò, quel ragazzo aveva sentito almeno uno degli altri nomi che gli aveva detto?
«Già… non so se stiano insieme o meno, comunque.»
Ultimamente sembrava che la gente non volesse sapere altro che la situazione sentimentale della bionda e di Josh.
Il ragazzo annuì, per poi cambiare argomento, con grande sollievo di Hallie. «Hai una tenda?» chiese poi, guardando lo zaino di lei, il quale sembrava piuttosto piccolo.
«No, io e Bonnie dovevamo stare con George, ma a quanto pare sembra aver trovato qualcun altro.» lo indicò, qualche metro avanti, mentre circondava con le spalle una ragazza che stava sorridendo.
«Oh, Callie.» disse lui, identificandola.
«La conosci?» chiese la mora, sorpresa. Forse questa “ragazza sulla lista” sarebbe potuta diventare più di un semplice nome, forse era più interessante della altre, forse era quella giusta per George.
«Sì, Callie Rovers, è una mia amica.» rispose sorridendo sinceramente.
«Ti piacciono le bionde?» chiese curiosa, sperando di sembrare troppo invasiva o pazza-paranoica.
«Perché?» chiese lui, con una risata.
«No, dico, prima quando ti ho detto che sono amica di Laine hai fatto una faccia tutta compiaciuta, e adesso lo stesso con Callie…»
«Ah, beh, diciamo che ho sempre avuto un debole per Laine, e Callie, beh, è una mia amica.» rispose, onesto, ripetendo le sue stesse parole, quasi per paura di fare un passo falso.
Era esattamente per questo motivo che Hallie non aveva rifiutato l’offerta del campeggio. Perché dopo una certa ora, se si camminava al buio e sotto la pioggia, si cominciava a dire tutto quello che si pensava. Ci sono quei dieci minuti di confessioni ogni volta che un gruppo di ragazzi si ritrova insieme – non importa se si siano già incontrati prima oppure no – e in qualche modo si finisce a dire ogni pensiero più profondo. Per esempio, Hallie ebbe l’impressione che Dylan stesse attraversando uno di quei momenti.
«Beh, non so quanto ti farà piacere, ma ti dirò che credo che per un altro po’ Callie rimarrà solo una tua amica.», gli confessò, facendo spallucce e saltando sopra una grossa radice. «E Laine, in realtà non so nulla su di lei ultimamente, a parte per il fatto che è cotta di Josh, quindi non so se hai tutte quelle speranze.»
«Non mi stai affatto consolando.» affermò Dylan, senza però smettere di sorridere.
«Mi spiace.» rispose Hallie, senza essere realmente dispiaciuta.
Dylan scosse la testa, quasi sconsolato. Eppure rideva. «Fai troppo morire.»
Hallie non seppe se prenderlo come un complimento oppure no. «Puoi sempre provarci con Bonnie.» gli propose lei, indicando con la testa la ragazza minuta che avevano alle spalle.
Dylan scosse la testa. «Non sono così disperato da farmi raccomandare, non esageriamo.»
«Dicono tutti così.» lo prese in giro Hallie.
«Sono serio.» ribatté lui, senza smettere di ridere.
La ragazza per tutta risposta alzò le spalle, quasi a prenderlo in giro. Dylan sembrava proprio la copia di George quando parlava, solo che a lui piacevano le bionde.
«L’ho già sentita questa frase.», sussurrò lei sottovoce, quasi sconsolata. «Comunque scherzavo, era solo per dire.» riprese a un tono di voce udibile al di sopra del rumore della pioggia ininterrotta.
Il ragazzo rise, per poi saltare sopra un tronco d’albero e poi aiutare Hallie a fare lo stesso, prendendola per una mano. I quindici ragazzi erano finalmente arrivati alla loro destinazione, una radura lontana dagli alberi che potevano risultare pericolosi durante un temporale e mentre tutti si cominciavano a sistemare, Hallie sembrava essere spersa fra quelle persone che non le rivolgevano nemmeno una parola. Dylan sembrò notare il suo disagio, e le offrì un aiuto. «Ho una tenda abbastanza grossa, vi unite a me e il mio gruppo?»
Hallie esitò un attimo, ma fu quello che vide con la coda dell’occhio a farle dare la risposta definitiva. «Certo, grazie.» disse, prima di chiamare Bonnie.
Meno un’altra ragazza, adesso era arrivato a baciarne cinque in meno di tre settimane. Certo che George ci sapeva davvero fare.



_____



Ciao melinde :)
Mi dispiace averci messo più di una settimana ad aggiornare, ma ho dovuto pensare molto al fatto di cancellare questa fan fiction. Tranquille, non lo faccio, ma il commento di una ragazza su twitter mi ha sconvolto e non poco. Avevo chiesto consiglio a una mia amica e questa ragazza si è intromessa dicendo "la tua fanficiton non la segue nessuno perchè Hallie è noiosa e lei e George non fanno mai niente". Le botte che le avrei tirato. Caruccia, se stai leggendo, sappi che Hallie è ispirata a una ragazza normale con pensieri normali e George è un cazzone normale che vive la sua vita normale. Se vuoi leggere una fan ficiton hard sei pregata di cambiare autrice. 
Detto questo... mi fareste sapere se devo cambiare davvero qualcosa di questa fan fiction? Ne dubito sempre di più...
Alla prossima. Un bacione enorme,



Apple.

 
   
 
Leggi le 15 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Union J / Vai alla pagina dell'autore: greenapples