Sas'kè's sadness.

È questo che deve meritare dopo aver passato un intera vita bramando vendetta?
Ora che sono riuscito a vendicarmi, il mondo mi è caduto addosso come non mai, non doveva finire così, non dovevo perdere l'unica persona che fino alla fine mi ha sempre amato.
Ho permesso alla mia mente di aprirsi, e tutto il dolore che avevo accumulato negli anni, ora comincia a sgorgare, come una ferita profonda, dalla quale esce sangue. Tutto quello che ho passato, tutte le persone che ho conosciuto, ormai per me sono solamente che ricordi.
Ricordi lontani, che la mia mente aveva soffocato da tempo, perchè? Per non crearmi altro dolore, ma ora che finalmente è tutto chiaro, è giusto che tutta l'oscurità che mi avvolgeva cominci a scemare, ho sempre brancolato nel buio, forse è giunta l'ora di vedere com'è realmente la luce.
Non pretendo essere felice, perchè ormai quella sensazione è morta da anni ormai, quel briciolo di speranza di riaverla accanto a me è stata brutalmente uccisa nell'arco di questi lunghi anni.
Ma ormai è troppo tardi per tornare ad essere com'ero un tempo, quando potevo considerarmi felice, quel Sas'kè è morto in quella maledetta notte, è rinato con il rancore al posto del sangue, ma anch'esso è morto, quando Itachi fece la stessa fine, ma ora in me pervade una sensazione di sconforto, una sensazione di disperazione, che mai prima dall'ora mi aveva lacerato quel poco d'anima che era rimasta.
E ora mi sorge spontanea una domanda: Chi sono? O meglio, cosa farò adesso? Mi ero imposto di aumentare la mia forza per superare quel muro che prima per me era in scavalcabile, ora che lo superato cosa faccio?



Erano queste le domande che si poneva nella propria mente Sas'kè, mentre da quegli occhi colmi di tristezza come non mai, fissi sul coprifronte del fratello, si colmavano di lacrime, che tardavano a scendere sul volto candido del moro, come se volesse mantenere ancora vivido il dolore che stava provando in un tempo prolungato. Ma alla fine quelle maledette lacrime scesero, prima lentamente, e poi sempre più con velocità;
Sentiva in fondo alla gola come se stesse per uscire un urlo, la bocca si aprì ma da essa non uscì nulla, l'espressione sul volto esprimeva una sofferenza atroce, ora tutto il dolore stava uscendo, tutto insieme con una tale forza d'urto che fece piangere il ragazzo.