Le gocce di pioggia si
infrangevano sul finestrino dell’auto nera.
La strada, vista dall’interno della macchina, sembrava un’ anaconda pronta a divorare qualsiasi essere le si presentasse. Dubhe osservava zitta, non volendosi nemmeno distrarre con le cuffie. Sua madre guidava, in silenzio, credendo che nessuno riuscisse a vedere le lacrime che le bagnavano il viso. Dubhe guardava fuori. Non parlava.