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Autore: AlexVause    17/10/2013    8 recensioni
Spesso, le situazioni in cui siamo immersi, ci portano a gesti che in altri casi mai avremo compiuto.
Ci sono giorni in cui, guardando negli occhi una persona, vedi solamente un ostacolo...altri giorni invece, in quegli occhi ti ci perderesti.
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Swan Queen
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amarsi e perdersi per poi ritrovarsi. Destino.'
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Capitolo 15
 
Il mattino seguente si trovarono da Granny.
Erano appena entrate quando videro i Charming.
- Grazie del biglietto.
Sorrise Emma arrivando al tavolo, seguita da regina, dove stavano facendo colazione i genitori.
- Non volevamo disturbare. Dormivate così bene.
James fece l'occhiolino alle due.
- Si...ringrazia tuo padre che ha afferrato Henry al volo. Si stava per lanciare su di voi. Voleva svegliarvi perché lo accompagnaste a scuola insieme.
Regina rise. Che dolce il suo Henry.
- Grazie. La prossima volta lascialo fare. Sono cose che un giorno ci renderanno nostalgici.
James si rattristò.
- Hai ragione Regina.
- Sedetevi...fate colazione con noi.

Le invitò Snow.
Emma si sedette vicino alla madre, Regina a fianco a James.
- Buongiorno!
Salutò Ruby.
- Buongiorno Red.
Ricambiò lo Sceriffo.
- Cosa vi posso portare?
- Caffè.

Dissero all'unisono Emma e Regina.
Entrambe risero.
- La nonna ha fatto dei buonissimi croissant alla crema. Sono ancora caldi.
- Portane due.

Disse Regina.
- Arrivano subito.
Una persona inattesa entrò al Granny's attirando l'attenzione di tutti i presenti, su di se.
- Che strano vedere tutti i Reali dell'Enchanted Forest, seduti allo stesso tavolo.
I quattro si alzarono in piedi per affrontare l'uomo.
James si irrigidì.
- Regina. Cerchi alleanze con chi ti ha rubato il trono?
- Non le abbiamo rubato il trono.

Puntualizzò Snow.
L'uomo rise.
- Hai ragione. Lo avete rubato a me. Finché io e Regina saremo vivi, voi Charming non governerete mai la Foresta Incantata.
- Non mettermi in mezzo.
Sbottò Regina duramente.
- Chi sei?
Chiese Emma con rabbia.
- Dovresti saperlo principessa.
- Lui è Re George.

Disse James quasi con disgusto.
- Perché sei qui?
Chiese Charming.
- Per una ragione. Posso tornare nella Foresta Incantata e mi riprenderò ciò che è mio.
- Nulla è più tuo.

Puntualizzò il Principe.
- Sbagli. Fai sapere a tutti chi sei veramente! Tu non sei e non sarai mai un Principe. Sono ancora
il legittimo sovrano del mio regno!

- Perché sei qui?
Chiese questa volta Regina.
- Voglio proporti un patto. Uniamo le forze. Crea la tua armata delle tenebre e governa con me.
- Cosa ne ricavi tu?
- Tu ti riprendi ciò per cui hai lottato e io ho un alleato potente, che mi aiuterà a trasformare l'Enchanted Forest nel mio mondo ideale.

- E se mi rifiutassi?
- Allora sarò costretto al ricatto. Sei sola Regina. La tua magia non può sconfiggermi.
Ho molti alleati più potenti di te.

- Dimentichi una cosa.
Malefica comparve al fianco di Regina.
- Lei ha me. Non te lo dimenticare.
- Malefica, qual buon vento. Siete solo in due.
- No. Ci siamo anche noi.

Disse James.
- Non mi sembra che Regina vi abbia menzionati.
Regina si avvicinò all'uomo.
- Non ho intenzione di tornare nella Foresta incantata.
- Ci tornerai vedrai, e di tua spontanea volontà...come tutti voi.

Qualcosa lo fece sparire, lasciando i cinque preoccupati.
- Se ha dalla sua parte la magia...i guai sono tornati.
James era preoccupato.
La porta del Granny si aprì lasciando entrare due uomini.
- Aspettavate me?
Disse uno dei due richiamando l'attenzione su di se.
- August! Sei tornato!
Esclamò Snow abbracciandolo.
- Si ed ho portato con me un amico.
Ad Emma non sfuggì "l'amico".
Da quando era entrato nella tavola calda, non le aveva tolto gli occhi di dosso.
- Neal.
- Emma.

Regina sentì che qualcosa non andava.
- Emma? Vi conoscete?
Chiese Snow alla figlia.
- Lui...lui è il padre di Henry.
Regina rimase impietrita.
Malefica istintivamente si avvicinò all'amica.
Il mondo le cadde nuovamente addosso.
- Chi è Henry?
Chiese Neal.
Regina si voltò verso Emma.
- Io...devo andare.
- Regina non...

Il sindaco uscì dalla porta e si diresse verso l'auto.
- ...farlo.
 
Era seduta su di una panchina. Da quante ore era li a guardare le piccole onde che si infrangevano
sul molo? Ne aveva ormai perso il conto.
Sentiva il cuore sgretolarsi nel petto.
Ora che Neal era comparso si sarebbe portato via Emma...Henry...il suo Henry.
Aveva sempre rinnegato l'amore proprio perché non voleva stare male.
"L'amore è debolezza". Si...ti rende debole ti ferisce...ma sa darti cose indescrivibili.
Qualcuno si sedette sulla panchina a fianco.
- Da quanto lo sapevi?
La bionda sospirò. Si sentiva mancare il respiro. L'avrebbe persa?
Un groppo alla gola.
- Da ieri.
- Immaginavo che non ti fossi trattenuta solo a causa di Leroy.

Il suono delle onde faceva da sottofondo a quel silenzio, altrimenti assordante.
- Vuoi fargli conoscere Henry?
- E' suo padre.
- Capisco.

Regina si alzò per andarsene. Via da tutto...via da lei.
Fece qualche passo ma Emma la fermò, afferrandola da un braccio.
Voleva trattenerla li con se.
- Non so come comportarmi.
La sentiva scivolare via dalle sue mani...dalla sua vita.
Quella risposta ebbe fin troppo senso per Regina.
- Hai già detto tutto.
- No.

Emma la tirò verso di se baciandola.
Aveva bisogno di lei.
- Io...Ti Amo Regina.
Il cuore del Sindaco sussultò.
Una lacrima scese sul suo volto.
- Non ne sarei così sicura fossi in te.
Emma non se lo aspettava.
Lasciò la presa sulla mora che si allontanò andandosene.
Possibile che quella donna, sapesse più di ciò che Emma voleva ammettere a se stessa?
Omettere l'arrivo di Neal alla donna che ama, era come nascondere quanto ciò davvero la turbasse.
Perché venire a Storybrooke? Perché ora?
- Ti ho cercata ovunque...volevo parlarti.
La bionda si voltò verso l'uomo.
- Dimmi perché sei qui.
 
Erano passati due lunghissimi giorni da quando Re George aveva fatto la sua comparsa in
caffetteria...dall'arrivo di Neal nelle loro vite...
Regina ed Emma erano sedute in sala da pranzo.
Il Sindaco controllava e firmava alcuni documenti mentre lo Sceriffo stilava rapporti.
Regina ruppe il silenzio.
- Ho deciso di andarmene...di tornare a casa mia.
Emma si sentì morire.
- Perdonami ma, non riesco a fingere di essere felice.
Non ti accorgi nemmeno di quanto stai prendendo le distanze da me.
- Regina no...ti prego.

Lacrime iniziarono a rigare il viso della bionda.
Se ne era resa conto solo ora Emma, che da quando Neal era arrivato in città lei si sentiva confusa
e inevitabilmente aveva preso le distanze dalla mora.
- Non cercarmi...non seguirmi.
- Non lasciarmi indietro con il passato Regina.

Henry sentì tutto.
Corse giù dalle scale, aprì la porta d'entrata e fuggì via.
Emma gli corse dietro, ma Regina on la magia fu più veloce, arrestando la corsa del figlio
comparendo davanti a lui.
La bionda uscì di corsa poco dopo.
- Perché te ne vai? Devi sempre rovinare tutto.
Henry si dimenava dall'abbraccio della madre, con rabbia.
- Guardami.
Lui la guardò negli occhi furente.
- Non posso rovinare una cosa che non esiste. Hai tua madre e tuo padre. Io sono...a parte.
Il ragazzino piangeva.
- Ma io voglio te...voglio stare con te, con voi.
- Ho bisogno di te.

Regina alzò lo sguardo verso Emma che aveva pronunciato quella frase.
- Vorrei fosse vero.
Diede un bacio sulla testa del figlio.
Le lacrime scesero senza sosta sul viso della mora, che svanì lasciandoli soli.
 
Dopo la minaccia ai Reali, Re George non si era più fatto vedere.
Cosa stava covando?
A Regina non importava.
Era passata ormai una settimana.
Era sparita dalla vita di Emma, da quella del figlio.
Voleva starsene sola.
Ricordava le parole di Gold fuori dal Granny...
Regina ferma immobile a guardare le due persone più importanti della sua vita, fare colazione come
una vera famiglia.
- Si dice che i cattivi non abbiano mai il lieto fine.
- Grazie a te, Tremotino, ho sprecato la mia vita.

Si riscosse dai suoi pensieri sentendo chiamare il suo nome.
- Regina!
Emma urlava per richiamare l'attenzione della donna.
- Henry è stato rapito!
A quelle parole il cuore del Sindaco si fermò.
- Come?
- Non c'è tempo per spiegare!

Emma afferrò Regina per un braccio portandola nella sala comunale.
- James!
Gridò la figlia.
Il padre era imprigionato da rami di rampicanti lungo il muro.
- Ehy ma cosa succede!
- L'ha preso quell'essere! E' andato là, presto!

Con la testa indicò una porta che dava su di un ufficio.
Si sentiva la voce di Henry urlare da dentro la stanza.
- Henry!! Siamo qui!
Urlò Regina.
Emma si mise a prendere a calci la porta che cedette dopo qualche colpo.
La mora creò una palla di fuoco ed entrarono nella stanza.
Henry era legato ad una sedia.
Un uomo robusto e abbastanza alto si voltò verso le due donne.
Regina gli lanciò la palla di fuoco, che purtroppo venne assorbita dalla mano dell'essere e poi
rilanciata al mittente che per schivarla finirono a terra.
- Sono immune alla magia. Povere stolte.
- I giochi sono finiti.

Gridò Emma rialzandosi in piedi.
- Non sto giocando. Questo è puro piacere e la ricompensa per la morte di questo moccioso, sarà
immensa!

- Devi solo provare a fargli del male!
Emma voleva uccidere quell'uomo con le sue stesse mani.
Regina gli lanciò un'altra palla infuocata ma anche quella fu riassorbita e fatta tornare indietro
addosso alla donna che si scansò.
L'essere estrasse un coltello e si girò pronto a colpire Henry.
Nello stesso istante in cui lui si voltò, Emma estrasse la pistola dalla fondina e sparò.
Il coltello cadde a terra e sia l'uomo che Henry svanirono in una nube verdastra.
Regina si voltò a guardare la bionda ma prima di dire qualsiasi cosa, dietro la finestra vide Re
George correre assieme ad un uomo che teneva Henry sulle spalle.
- La fuori!!!
Gridò la Evil Queen.
Corsero fuori dall'edificio raggiunte da Snow, James che era stato liberato da Neal, Malefica e
Gold.
Re George lanciò un fagiolo che aprì un portale e vi si tuffò dentro assieme all'uomo ed Henry e
immediatamente dopo riuscirono ad entrarvi tutti gli altri sette prima che si richiudesse dietro di
loro.
Malefica era dolorante ma viva. Si trovava su di una spiaggia. Poco più lontana da lei c'era
Regina. Sembrava svenuta.
- Amica mia sei viva?
Si udì qualche protesta seguita da dei lamenti.
- Regina...
- La mora si destò.
- Henry!!

Malefica le mise una mano sul braccio.
- Ci siamo solo noi due purtroppo.
Regina si guardò attorno.
- Dove siamo?
- Nella foresta incantata.





Note di Alex: Rieccomiiiii...preparatevi a qualche altra avventura.
Scusate se ho velocizzato la storia, ma dilungare sarebbe stato inutile.
Niente Neverland...tutti nella Foresta Incantata! Lasciamo che i personaggi possano dare sfogo al meglio di loro stessi nel proprio mondo.
Alla Prox :)
  
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