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Autore: 0_Jasmine_0    17/10/2013    2 recensioni
Intanto, apro la storia con una premessa: Calendula Pollimon (personaggio inventato da me), sarà la sorella gemella di Grisam Burdock! In questa storia racconterò il matrimonio tra Grisam e Vì secondo me secondo me!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Matrimonio tra Vì e Grisam-4a parte
*Ecco il capitolo conclusivo della mia storia. Preparatevi a scoprire il meglio, cioè il peggio, perché deve ancora venire! ♡  ♡ ♡*
Confusa, Calendula si diresse verso casa sua e si stupì ancora di più nel vedere Babù, Flox, Shirley e Nepeta con i vestiti delle damigelle addosso.
“C-cosa sta succedendo qui?” chiese..
“oh Cal, guarda, e tu che dicevi che Vì era insopportabile: ci vuole come damigelle!!” esclamò Nepeta.
“Ma dove sono finite Sophie e Cecilia?”
“Non lo sappiamo. Sappiamo solo che faremo le damigelle!”
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Tomelilla, Pervinca, Grisam e le damigelle stavano svolgendo le prove per il matrimonio, di fronte a Quercia. Grisam chiese:
“Sapete dov’è Calendula?”
Sua sorella era sui rami di Quercia e saltò giù, proprio di fronte a Grisam:
“Sono qui! E c’è una cosa che dovresti sapere…” indicando Vì esclamò: “Lei è il Male! Ha trattato male le mie amiche. E deve aver fatto qualcosa anche alle damigelle, dato che non si trovano più. Inoltre, deve aver fatto qualcosa al mio gemello, dato che gli ha lanciato un incantesimo e lui ha ruotato gli occhi, così…” imitò suo fratello, poi, guardò Pervinca, che con gli occhi lucidi esclamò: “Perché, proprio tu mi fai questo?” e scappò via, piangendo.
“LO FACCIO PERCHE’ SEI IL MALE! E SE NON FACCIO QUALCOSA ROVINERAI LA VITA A MIO FRATELLO!”
Si girò e andò a sbattere contro un Grisam arrabbiato, con le mani sui fianchi e un’espressione tutt’altro che buona. Calendula sapeva che oltre ad aver offeso Pervinca, aveva offeso lui e di sicuro non meritava di essere testimone. Avrebbe voluto tenere la bocca chiusa, per una volta. Ma il guaio era fatto. L’atmosfera tra tutti era tesa, e tutti aspettavano la reazione di Grisam. Lui aggredì la gemella:
“Volevi sapere perché i miei occhi facevano…così? Da tempo soffro di forti emicranie e lei mi stava solo curando! Inoltre, le damigelle sono state rimpiazzate per cause familiari e se Vì ha trattato male le tue amiche, è solo perché ero molto occupato e lei ha dovuto occuparsi di tutto da sola. Sarà stressata ma lo è perché vuole che il nostro Grande Giorno sia perfetto. E scordati da farmi da testimone, inoltre se fossi in te, non mi presenterei al matrimonio. Ora se non ti spiace, vado a consolare la mia sposa”
Poi uscì dalla stanza, seguito a ruota dalle sue amiche e da Tomelilla, tutte concordavano con il futuro sposo, così lasciarono Calendula lì, a deprimersi, perché imparasse a chiacchierare di meno. Sconsolata, delusa e vergognosa, Calendula si sedette sulla panchina sotto Quercia, che le mise un ramo sulla spalla.
“Buuuurdooooockkkk, noooooooooooooon piaaaaaaaaangeeeeeeeeeeeeeereeeeeeeee. Tuuuuuuttiiiii sbaaaaaaaaaaaaglianooooooooooooo” le disse per consolarla Quercia, l’unica che la capiva. Quella quercia tanto saggia, che condivideva con la Strega del Buio il difetto della “lingua lunga”.
“Ma io ho fatto l’errore più grosso di tutti: potevo avere la mia migliore amica come parente, ma invece ho perso la fiducia di mio fratello e anche quella di Pervinca” rispose lei, con la testa fra le mani. Sentì dei passi venire verso di lei: era Vì.
“Non lo farò più” disse Calendula. Pervinca fece un sorriso malvagio e tese una mano verso di lei: “Di questo stanne certa!”
Calendula venne trascinata via da un fuoco verdastro, mentre la risata di Pervinca risuonava nella sua mente. Tutto sotto gli occhi dell’albero magico. Ma nemmeno Quercia riuscì a fermare Pervinca e Calendula scomparì.
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La giovane Burdock si ritrovò in una caverna buia, ricoperta da cristalli neri e ametiste di un viola scuro. Il pavimento di roccia nera, quei cristalli così maligni e nessun segno di vegetazione mettevano addosso a Calendula tristezza  e paura, un senso di angoscia che nemmeno le Gabbie Nere dei Magici potevano superare. Una luce colpì uno dei cristalli, lucidi come specchi e su di esso comparve il volto di Pervinca.
“Eccoti qui, hai avuto la punizione che ti meriti… lo sai che queste grotte sono praticamente sconosciute al popolo di Fairy Oak? A nessuno verrà in mente ti cercarti qui. Così potrò attuare il mio piano senza intralci!”
“Cosa, quale piano?”
“Ma il piano che ho in serbo per tuo fratello!”
“No, tu non oserai mai fare del male a mio fratello”
“Se vuoi impedirmelo, prova a prendermi… SONO QUI!”
Dalla mano di Calendula si scaturì un lampo di luce che andò a finire contro l’ametista, ma troppo tardi, perché Pervinca scomparve e ricomparve su un altro cristallo. Continuarono così, da cristallo in ametista, fino a che la giovane non colpì un solido muro di roccia che andò in pezzetti, rivelando Vì Periwinkle. Era spettinata, piangeva e aveva uno sguardo triste e malinconico, così angosciante che Calendula non ce la fece ad aggredirla. Quando si accorse che Pervinca aveva gli occhi verdi, sorrise e corse verso d lei, abbracciandola.
“Vì, sei tu? Oh che bello ti ho trovata!”
Le due amiche, si strinsero in un abbraccio fraterno e finalmente Pervinca parlò:
“Sono rimasta in queste grotte per giorni interi, senza patire né fame né sete, tanto la magia dei cristalli mi faceva sentire in prigione, che non sentivo altro che tristezza. AS rinchiudermi qui dentro è stata Scarlet: ha trovato un vecchio libro di alchimia che l’ha resa una mutante, così prese il mio aspetto e ora trama di sposare Grisam, per impadronirsi del potere. Lo sta usando!”
“No, non possiamo lasciare che accada, dobbiamo intervenire. Quella Strega non deve toccare mio fratello nemmeno con un’unghia.”
“Ma come facciamo ad uscire? I Magici non conoscono l’esistenza di questo posto e tutto qui è bloccato da muri di pietra e cristalli oscuri”
“Dici? Perché a me sembra di vedere il cielo lassù” disse Calendula, indicando un’apertura nel soffitto. L’aveva aperta lei quando aveva cercato di colpire Scarlet.
“Sei grande Cal! Forza, tu civetta io pipistrello, ora!”
E così si trasformarono e, volando, uscirono da quel luogo dove, giurarono, non avrebbero rimesso più piede. Planando sul mare arrivarono alla Piazza della Quercia, si posarono sui rami e si ritrasformarono. Poi, Calendula sgusciò dietro il grande albero e, prima che gli sposi si scambiassero le promesse urlò: “FERMI TUTTI!”
“Oh, ma non capisco perché voglia rovinare il mio giorno perfetto!”
Pervinca comparve dietro a Quercia e disse:
“Perché non è il tuo giorno perfetto: E’ IL MIO!”
“Scusate ma perché ce ne sono due?” chiese Babù, cercando di riconoscere la sua vera gemella.
“Semplice Vaniglia, lei è Scarlet Pimpernel, che usando un incantesimo da un libro di alchimia è diventata una mutante e ora vuole prendere il mio posto da Sindachessa!”
Tutti i presenti ammutolirono, mentre al posto della falsa Pervinca, in una nuvola verde, comparve Scarlet:
“Hai reso l’idea perfettamente, mia cara! Ma sai, per il mio matrimonio, ho portato qualche amichetto” indicò fuori dalle mura del villaggio, dove dei mostri stavano attaccando la Porta Nord.
“Sono i mutanti!” esclamò Tomelilla. Erano creature tra l’umano e i mostri, una sottospecie di animali che avevano la capacità di trasformarsi in altri oggetti, animali o persone. Quello era diventata Scarlet, una di loro.
“Ah è c’è un’altra cosa: grazie a quel libro sono riuscita a incantare Grisam e ora lui è sotto il mio controllo: ama solo me, in qualsiasi forma! Dico bene TESORO?”
Il giovane biascicò qualcosa.
“Oh no, non è più il mio Grisam!” esclamò Vì.
“Già, sono stata brava non vi pare?” poi cominciò a canticchiare, con la chioma di capelli biondi che frustava il vento e gli occhi azzurri che scaturivano lampi. La Porta Nord stava cedendo e i mutanti stavano per penetrare nel villaggio.
“Maledetta” sussurrò tra i denti Calendula. Poi si volse verso Pervinca e le disse: “Tu puoi fermare quella vipera, puoi liberare Grisam dall’incantesimo che lo maledice. Ma devi far uscire la tua vena romantica, il tuo Amore nei suoi confronti, e io lo so che è grande Vì, lo so. Quindi vai dai lui e liberalo da ogni malvagità!”
L’amica non se lo fece ripetere due volte. Andò dal suo amato e lo baciò, con un bacio forte, che lo liberò da ogni impurità. Quando Grisam si risvegliò, balbettò:
“Pervinca, cosa...? Oh no!” vide cosa stava succedendo e cercò di lanciare un incantesimo che potesse fermare i mutanti. Ma dalla sua mano non uscì nemmeno una scintilla, i suoi poteri erano stati prosciugati dalla maledizione di Scarlet.
“Io…non…ce…la faccio! Ho perso i miei poteri!”
“Con il mio amore riavrai la tua forza” disse Pervinca.
Grisam la guardò con dolcezza e stavolta fu lui a baciarla. Una luce bianca e intensa li avvolse e mentre si stringevano ancora, la luce colpì i mutanti, che vennero trascinati via, insieme a Scarlet. L’Amore aveva vinto. Di nuovo.
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La settimana dopo, finalmente il matrimonio si fece, e fu perfetto. PERFETTO.
 
*Angolino autrice: Ecco qua, siamo giunti al finale. Spero che questa storia vi sia piaciuta, ho usato due giorni della mia vita per scriverla tutta (tra questi due giorni, i 22 minuti li ho usati per vedere la puntata dei My Little Pony da cui ho tratto la storia xD) detto questo vi saluto e alla prossimaaaaaaaaaaaa!!!*

 
  
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