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Autore: evilkya    17/10/2013    5 recensioni
Non ci vediamo da troppo...
Verità che si mischiano a bugie. Amori Perduti e Ritrovati.
Pianto e Gioia. Felicità e Paura.
Quando strade separate si incrociano di nuovo, dopo tanto tempo, tutto è cambiato e tutto cambierà...
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2~Always in my mind
 
Pioveva.
Già stava piovendo...
Eppure lui era li, sotto la pioggia.
Non si muoveva.
Non si poteva muovere, era come bloccato. Da cosa, da chi. Non lo sapeva.
La pioggia continuava a cadere.
Gli bagnava la testa, i capelli. Le gocce iniziavano a scendere una per una sul suo volto...sulla sua schiena.
Erano ormai dappertutto.
Alzò la testa. Voleva sentire la pioggia. Voleva che gli bagnasse di più il viso...voleva che gli penetrasse negli occhi...voleva diventare tutt'uno con lei...
Come sarebbe stato se fosse diventato pioggia?
Sarebbe stato fantastico.
Avrebbe viaggiato su una nuvola tutto il giorno. Avrebbe visitato luoghi inesplorati. Avrebbe potuto decidere se cadere o meno.
Sarebbe stato libero...
Da lontano si sentiva chiamare...
Ma non voleva rispondere.
In quel momento si sentiva così stranamente bene...
La voce però si fece più insistente. E lui non poteva più ignorarla.
 
'Kyuhyun!! cavolo ti sto chiamando da due ore. Ma cosa ci fai qui sotto la pioggia, ti vuoi prendere una bronchite? Ma dico, sei impazzito? Che ti è preso all'improvviso? Ti ricordo che tra poche ore hai un concerto'
 
Il suo manager. O forse era meglio dire, quel rompicoglioni del suo manager.
 
'Niente hyung...tutto ok'
 
Andò sotto l'ombrello. Non voleva essere di nuovo rimproverato. Effettivamente non era un buon momento per ammalarsi.
 
'Kyuhyun capisco che sei stressato e che non ce la fai più. Ti prometto che appena il concerto di stasera è finito ti concedo un po' di tregua'
 
'Tregua...significa che mi dai una vacanza?'
 
Disse scherzando.
 
'Se, immagina se mi danno una vacanza', pensò tra se e se Kyuhyun. Era da 5 anni che lavorava senza sosta. Neppure con l'influenza gli avevano dato tregua, di certo lo stress non poteva essere un buon motivo per ottenere un po' di libertà.
In quei momenti, Kyuhyun capiva bene perchè altri avevano abbandonato questo sogno.
In quei momenti, si chiedeva perchè anche lui non ci  aveva ancora rinunciato.
 
'Si. Ti prometto che avrai una vacanza. Piccola però...ho detto che te lo prometto!' rispose il manager vedendo lo sguardo interdetto del ragazzo. Kyuhyun annuì, anche se sinceramente non credeva ad una sola parola. Non più.
Pian piano i due si avviarono alla macchina del manager. Dopo 2 ore c'era concerto. Non era il primo da solo, ma Kyuhyun aveva comunque paura...ma gli piaceva avere paura prima di un concerto. Gli dava la scarica d'adrenalina giusta per fare del meglio...per fare il meglio.
 
'Stasera verrà anche la tua fidanzata?'
 
'Ne dubito'
 
La sua fidanzata. Park Yu Hee. Lei non era davvero la sua fidanzata. Questa cosa però era chiara solo a Kyuhyun e a lei. Il loro era un accordo che portava benefici ad entrambi: il cantante non era più stato assillato dai suoi hyung e lei avrebbe potuto intraprendere una carriera in tv grazie al fatto di 'stare con Kyuhyun dei Super Junior'.  Non si amavano.
O perlomeno, lui non amava lei.
 
'Come mai non viene?'
 
'Ha degli impegni lavorativi'
 
'Che peccato'
 
'Già, un vero peccato'
 
In verità Kyu era contento che non sarebbe potuta andare. Odiava recitare la parte del fidanzato premuroso. Gli dava il voltastomaco.
Le due ore successive passarono in fretta. In un baleno era già sul palco. In un secondo era già finito tutto.
Il dopo concerto era la parte più brutta. Ti senti sfinito, non hai forze. L'adrenalina che fino a quel momento ha pervaso il tuo corpo svanisce, lasciando un senso di vuoto.
Era ormai notte fonda e Kyu era in macchina con il suo hyung che lo stava riaccompagnando in hotel. Non volendo parlare, Kyuhyun si mise le cuffie nelle orecchie, impostando l'i-pod al massimo.
 
'Kyu svegliati, siamo arrivati'
 
Riuscì a sentire la voce del manager che lo chiamava. L'i-pod si era scaricato, ovviamente.
 
'Scusa hyung...allora questa vacanza da quando comincia?'
 
'Ho parlato con i capi. Hanno detto che puoi riposarti, quindi sei ufficialmente in ferie. Per un periodo illimitato...te lo sei meritato. Sono 5 anni che non ti fermi. E anche se lo delle volte siamo un po' duri ma non siamo mostri'
 
Gli disse sorridendo. Sorrise anche lui. Non pensava davvero che erano dei mostri. Non il suo hyung, almeno. In fondo era lui che lo aveva sostenuto e che gli era stato accanto per tutto questo tempo. Era grazie a lui se non era ancora crollato.
 
'Hyung non penso che siete mostri. Un po' duri si, ma vi voglio bene lo stesso. Grazie per la vacanza!'
 
'Kyu mi raccomando anche se sei libero non fare nessuna stronzata. E teniamoci sempre in contatto, ok?'
 
'Si, certo'
 
Certo libertà...limitata.
Kyuhyun stava per uscire dalla macchina quando il suo hyung lo bloccò per un braccio:
 
'Senti Kyu...te lo volevo chiedere già da un po' di tempo. Ma è successo qualcosa quella sera? Da allora non sei più lo stesso'
 
'No hyung...non è successo nulla'
 
'Forse rivedere i tuoi amici dopo tanto tempo...'
 
'Ho detto che non è successo nulla!'
 
Aveva alzato la voce, non voleva...gli dispiaceva.
 
'Scusa non volevo alzare la voce. Sono stanco. E se ci fosse stato qualcosa da dire te l'avrei detta. Non preoccuparti'
 
Era chiaro che era preoccupato, ma annuì e lo lasciò andare lo stesso.
Finalmente.
 
Steso sul letto della sua camera, Kyuhyun non riusciva a prendere sonno. Ripensava alle parole del suo manager. Certo che da quella sera non era stato più lo stesso. Come avrebbe potuto?
Erano 3 settimane che stava uno schifo.
Ricordava perfettamente tutto di quella sera. Ogni più piccolo particolare.
La cena con gli amici di una vita.
Era stato contento di rivederli, gli mancavano tutti davvero tanto. Ma era stato indeciso fino alla fine, non voleva andarci. Aveva paura.
Era sicuro che li avrebbe incontrato Sungmin. Il suo cuore non vedeva l'ora, mentre la sua mente realista sapeva che incontrarlo era un errore.
Ma alla fine il cuore aveva avuto la meglio (e anche la paura della vendetta di Heechul).
Rivedere Sungmin dopo tanto tempo lo avevo reso immensamente felice. In quel momento tutto era passato in secondo piano, c'era solo lui, lui e basta.
Sapeva che gli era mancato. Glielo si leggeva negli occhi.
A fine serata non voleva che lui andasse via. Non voleva che lo lasciasse di nuovo. Non in quel momento, quando finalmente si eravamo rivisti. Avevano bevuto un po' troppo e la mente non ragionava. Un attimo prima erano in macchina, un attimo dopo sul suo letto d'albergo.
Non credeva possibile che Sungmin provasse quello che provava lui, quello che Kyuhyun aveva sempre provato.
Stare li, così, con lui era la coronazione di un sogno.
Ma si sa, come tutti i sogni anche quello era destinato a finire.
La mattina si era svegliato. L'aveva visto li, nel letto steso nudo accanto a lui.. così bello e indifeso...si era sentito un verme. Cosa aveva fatto? Come aveva potuto? Perchè aveva ceduto?
Era stato un egoista. Irrompere di nuovo così nella sua vita, travolgendola.
Ma era soprattutto spaventato. E se Sungmin si fosse alzato dicendo che si pentiva di tutto? Se avesse dato a lui la colpa di quella notte? Se gli avesse rinfacciato di averlo sedotto?
Non poteva affrontarlo. Non ci riusciva. Così gli scrisse quel biglietto squallido, nascondendosi dietro quelle poche righe, come un ladro.
Ed ora eccoli li. Seduto su quello stesso letto. A pensare di nuovo a lui.
Da 3 settimane era il suo chiodo fisso.
 
Lo voleva vedere.
Ma non poteva.
Voleva stare con lui.
Ma non poteva.
Voleva sentire la sua voce.
Ma non poteva.
Lo voleva.
Ma non poteva.
 
Ad un tratto, squillò il cellulare. Un messaggio. Era la sua 'fidanzata' che gli chiedeva come era andato il concerto.
Non le rispose. Sicuramente lo avrebbe saputo dai giornali. Ciò le bastava.
Si alzò in piedi.
Sapeva che non poteva... ma il problema era che lo voleva.
Decise così di chiamare Min, il suo Min...
Digitò il numero, e con ansia aspettò che squillasse, ma invece rispose una voce metallica..Il cellulare era staccato.
Kyuhyun però non si arrese, digitò un altro numero, quello di casa di Sungmin. Al secondo squillo, gli rispose la mamma:
 
'Salve signora Lee...quanto tempo, sono Kyuhyun...c'è Sungmin?'
 
'Kyu...da quanto tempo!! Vorrei aiutarti ma... no, veramente Min non c'è'
 
'Ah, e sa dove posso trovarlo? Il cellulare è staccato...'
 
'In verità non lo so nemmeno io. Dopo la cena con tutti è tornato, ha fatto la borsa e ha detto che andava via per un po'. Ci ha anche raccomandato di non stare in pensiero. Ma sono un po' preoccupata. Non ha mai fatto una cosa del genere...sinceramente avrei voluto chiamarti, voi eravate così amici.. forse tu sai dov'è andato...'
 
'No, mi dispiace non lo so'
 
'Non fa nulla. Aspetterò. Ti ho visto in tv qualche giorno fa. Sei sempre più bello e bravo. Mi manchi sai, eri diventato come un altro figlio...'
 
'Mi mancate anche voi. Appena posso vi vengo a trovare. Promesso'
 
'Ciao Kyu'
 
Attaccò.
Si sentiva male.
Dove era andato Min?
Lo doveva trovare.
Per la mamma.
Per la famiglia.
E anche per se stesso.
Lo sapeva, continuava a comportarsi da egoista.
Ma si sa...al cuore non si comanda.
 
 
 
Sungmin aprì gli occhi.
Era mattina presto. Un leggero fascio di luce attraversava la stanza colpendolo in pieno volto, impedendogli di dormire.
Decise così di alzarsi dal letto, e di andare a fare una passeggiata nel boschetto che circondava il piccolo cottage, dove si era trasferito da poco.
Per il sentiero aveva trovato qualche frutto. Ne raccolse un po', intenzionato ad usarli per la colazione.
Solo quando il sole di era fatto più caldo, decise di tornare indietro.
Arrivato al cottage, all'uscio, trovò ad aspettarlo una persona.
Era palesemente agitata ma appena lo vide si rabbuiò all'istante.
 
'Dove sei andato?'
 
'Solo a farmi un giro'
 
'Non farlo più senza avvertirmi, mi sono preso un colpo quando non ti ho visto nel letto'
 
Sungmin sorrise e si avvicinò al ragazzo, che aveva ancora il muso, abbracciandolo.
 
'Ok'
 
'Hai promesso di non lasciarmi mai'
 
'Lo so, Hyuk...non ti lascerò mai...te l'ho promesso'
 
Eunhyuk a quelle parole sorrise rilassandosi finalmente tra le sue braccia...
 
 
  
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