«L’ho capito!»
Impegnata ai fornelli, Molly Weasley sentì dei passi pesanti provenire dal piano superiore. Seguì il trambusto provocato da un individuo che correva sgraziatamente nel corridoio e poi giù dalle scale, finché non vide sbucare il marito con indosso solo un asciugamano legato attorno alla vita. Aveva lasciato una scia di gocce d’acqua sulle piastrelle.
«L’ho scoperto!»
«Cosa hai scoperto?»
Sembrava qualcosa di molto importante. Quello che Molly ancora non sapeva era che fu proprio in quel momento, durante una permanenza di qualche giorno nella casa del figlio e della nuora, che Arthur Weasley aveva finalmente realizzato quale fosse il vero scopo di una paperella di gomma. O almeno così lui credeva.
Così il signor Weasley rese pubbliche le sue riflessioni:
«Le paperelle di gomma si presentano ai babbani con quel loro aspetto tenero e innocente, e così appaiono anche a noi maghi. Ma la verità è che è tutta un’illusione: un mascheramento così da poter avvicinare i babbani senza destare timori e sospetti. In realtà sono soldati quasi imbattibili e pieni di risorse. Vedi una paperella e la prendi, carina com’è, gialla con quel suo beccuccio arrotondato e rosso. La porti vicina e… zac! Il gioco è fatto. Io stesso ci sono cascato mentre facevo il bagno e non sapevo più come liberarmene. L’ho osservata, l’ho studiata e non c’è stata alcuna reazione. Allora ho perso interesse e ho tentato di allontanarla da me ed è a quel punto che è entrata in azione. L'ho spinta via più e più volte,  ma continuava a tornarmi addosso nuotando a pelo d’acqua. L’ho scostata con la mano, ma niente, non voleva lasciarmi stare. Allora ho provato anche ad annegarla, tenendola premuta sott’acqua, ma quella è schizzata fuori dalla superficie come un bolide e mi ha colpito dritto in un occhio. Lo vedi questo livido?»
Molly fissò l’ematoma sullo zigomo e poi guardò il marito con aria di sufficienza. Quella fissazione per il mondo dei babbani cadeva troppo spesso nel ridicolo.
«Sono esseri assassini, ti dico. Prenderanno possesso del mondo babbano!»
Lo sguardo si perse nel vuoto per qualche istante.
«Devo parlarne al Ministero».
Arthur Weasley si fiondò fuori dalla cucina e uscì di casa in asciugamano.
 
«Ron?» chiamò Hermione dall’ingresso.
«Sì?»
«C’era tuo padre nudo nel nostro salotto».
«Che stai dicendo? Avrai visto male. Mio padre si sta facendo il bagno».
La porta d’entrata si spalancò rumorosamente e il signor Weasley rientrò in casa, lasciando Ron e Hermione a bocca aperta.
«Per Merlino, che sbadato!» esclamò. Corse rumorosamente su per le scale e qualche secondo dopo ritornò a piano terra, mentre suo figlio e la moglie erano rimasti immobili e perplessi. Aveva indosso delle scarpe nere.
«Che sciocco» ridacchiò. «Ero andato fuori a piedi nudi».
Uscì nuovamente di casa in asciugamano e chiuse la porta con un tonfo.
Per qualche secondo regnò il silenzio.
«Hermione?»
«Sì?»
«C’era mio padre nudo nel nostro salotto».

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