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Autore: KairiDestiny    09/04/2008    6 recensioni
La tua mano si poggia sui miei capelli, toccandoli, accarezzandoli, passandoli tra le dita.
Ti odio, ti odio fottuto bastardo.
Tiro su la testa, per guardarti negli occhi.
Gli catturo per un secondo, prima che questi siano troppo vicini.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Snow.


In questo cielo bianco, candido, puro e casto, si celano gli artefatti del mondo. Numerose guerre sono state combattute su questo campo di battaglia, numerose anime hanno perso la vita su questa terra.

Il sangue è stato il concime di questo posto.

Ed ora, ricoperto da arbusti, questo maledetto inferno sembra quasi un paradiso.

Perchè la gente tende a dimenticare, perchè la mente umana tende a cancellare ciò che è doloroso, per non soffrire, per non perdersi nell'oblio del ricordo.

Ma se io dovessi dimenticare tutto ciò che è stato doloroso nella mia vita, finirei col non ricordare nulla.


*

Un rivolo di sangue sgorga dalle tue labbra, fisso i tuoi occhi, neri, spettrali, morti. Mi chiedo se mai in quegli specchi di dolori ci sia stata vita.

E questo mi fa rabbia. Mi fai rabbia. E' come se ti sentissi speciale. Il povero piccolo Uchiha ha perso la famiglia per via del fratello brutto e cattivo, buh buh buh.

Tu dici di aver sofferto. Bè, apri gli occhi. Non è quella la sofferenza.

Tu avevi qualcuno da uccidere.

Avevi il ricordo di qualcuno da vendicare.

Avevi qualcuno, a casa, che nonostante tutto, ti avrebbe sempre aspettato.

Eri circondato da gente che ti amava, eri il più bravo dell'accademia, tutte le ragazze avrebbero donato l'anima per averti.

Ma io? Io cosa ho avuto da questa fottuta vita? Non avevo nessuno da odiare per la morte dei miei genitori.

Se non me stesso.

Non avevo il ricordo di nessuno. Ho sempre vissuto da solo.

Sono sempre stato solo.

Ed è stato effimero il momento in cui mi sono sentito importante per qualcuno, per qualcuno che eri tu, perchè hai strappato quest'istante portandotelo via, e gettandolo nella tomba del tuo odiato fratello.

Ed ora, ora che hai raggiunto il tuo obbiettivo, ora che ad accoglierti hai una vita normale, ora hai quello sguardo.

Come se non fossi ancora soddisfatto.

Come se fossi ancora una vittima.

Ma non lo sei più, ora sei solo un assassino.

Un traditore. Un bastardo.


Ghigni. Ti odio. Odio il tuo sfottermi di continuo.

Sei già stanco?” Mi sfidi.

Sì, sì che sono stanco. Ma per ripicca, o meglio, per usare una parola che ami tanto, per vendetta starei qui a picchiarti fino anche quando l'ultimo raggio del sole non sia sparito.

Se ti portassi in fin di vita, se ti facessi agonizzare, se ti condannerei ad una lenta morte, non soffriresti quanto ho sofferto io.

Quanto ho sofferto per te.

Fottiti.” Ringhio.

E tu lo sai. Lo sai perfettamente quanto sono stato male.


Infondo tu lo hai sempre saputo.

In fondo lo abbiamo sempre saputo entrambi.


Mi lasciò scivolare a terra. Sospiro, stringendo i pugni attorno ad un ciuffo d'erba e chiudendo gli occhi.

La testa mi fa male. Sento che potrei benissimo addormentarmi da un momento all'altro.

Ma chissà se poi avrei il coraggio e il desiderio di risvegliarmi.

Sento il tuo calore affianco a me, ed il gemito sordo che emetti – probabilmente – scontrando qualche parte dolente troppo ferocemente al suolo.

Nonostante tu mi abbia invitato a sfogarmi, a picchiarti, nonostante ti abbia colpito, nonostante tutto questo, non mi sento per nulla meglio.

Non ho bisogno di uno sfogo.

Non è di quello di cui ho bisogno.

Naruto..” Mi chiami, o meglio, soffochi il mio nome, mentre tenti, con una mano, di sederti meglio affianco a me. “Mi dispiace.. Molto.”

Fottuto. Fottuto, fottuto bastardo.


Socchiudo gli occhi, lasciandoli sfuggire sulla superficie lucida della lago che si spalanca difronte a noi, il sole estivo vi si riflette dentro.

Il caldo tepore scalda la mia pelle, mentre la tua, diafana, sembra non esser minimamente toccata dai raggi.

Perchè non sei rimasto?” Ormai non è più una domanda. E' un affermazione di dolore,è un disperato tentativo di ottenere una risposta diversa, una che non fa male. “Perchè non hai lasciato tuo fratello al suo lurido destino? Perchè non hai lasciato che fosse il rimorso a divorarlo? Perchè hai lasciato Konoha?”

Sono un fottuto debole.

Ma un pianto liberatorio, dopotutto, me lo merito.

Konoha, eh?”

Sussulto.

Porto le ginocchia al petto e ci affondo la testa. “Perchè?” Sussurrò.

Una scossa, un brivido, un calore inaspettato.

La tua mano si poggia sui miei capelli, toccandoli, accarezzandoli, passandoli tra le dita.

Ti odio, ti odio fottuto bastardo.

Tiro su la testa, per guardarti negli occhi.

Gli catturo per un secondo, prima che questi siano troppo vicini.

Sgomento. Terrore.

Felicità.


Sono calde. Non lo avrei mai detto, le tue labbra sono così calde.

Mi ricordo il nostra primo bacio, diversi anni fa. Allora le tue labbra erano gelide, ma non ora.

Ora scottano, sono fuoco, inglobano e bruciano ciò che incontrano.

Le dischiudi, facendo uscire la tua lingua.

Lambisce piano, lentamente le mie labbra. Gemo, di sorpresa.

Gemo, perchè è quello che ho sempre voluto.

E sorride, perchè me ne accorgo solo ora.

Ti faccio entrare, e al contatto delle nostre lingue, qualcuno dei due geme. Forse sono stato io.

Quasi sicuramente, tu non sei proprio il tipo da gemere così facilmente.

Le tue braccia cingono la mia vita, il mio petto tocca il tuo, le mie mani si posizionano sulle tue spalle.

E.. Dio. Uccido il mio ultimo fottuto neurone, non è ho bisogno. Non mi servono neuroni per impazzire con il mio rivale.

Ma ovviamente per impazzire, non intendo veramente impazzire.


Accarezzi l'interno delle mie guance, succhi la punta della mia lingua, facendomi gemere, per poi abbracciarla con la tua.

Cerchi di prendere aria, ma io te lo nego.

Riprendiamo a combattere quest'assurda lotta per la supremazia, anche se dopo poco mi stanco, e, vittima della mia inesperienza, vengo vinto da te.


Ci stacchiamo, ansimando, mentre un filo argenteo di saliva lega ancora le nostre labbra.

Ti odio” Borbotto ancora, con poca convinzione.

Sorridi in un modo strano, anomalo, in un modo in cui non ti ho mai visto sorridere.

In un modo dolce.

Anch'io” Dici premendo di nuovo le tue labbra sulle mie.

Ti stacchi, ti ricomponi, ti alzi.


Ti allontani, e io dico, alzando la voce.

Uchiha! La prossima volta – riprendo fiato – vincerò io.”

Giri il capo, e ghigni.

Vedremo, Uzumaki, vedremo”


*

Piccoli fiocchi di neve accarezzano la superficie dell'acqua.

Mi lascio sfuggire un sorriso, voltandomi nel tuo caldo abbraccio, e ti do un bacio veloce.

Ma forse, se dovessi dimenticare tutto ciò che di doloroso ho vissuto, forse, qualcosa, lo ricorderei.


Fine.




  
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