Ciao a
tutti!
Allora, io
sono dramy96123, e questa è la prima volta che scrivo su Ranma.
Ho seguito tutto l’anime, ho letto tutti i volumi, ho
visto gli OAV e i film, e sono davvero, davvero innamorta
della serie! E’ per questo che cercherò di fare più IC
possibile i personaggi e cercherò di rendere la storia divertente e realitstica! (negli standard Saotome,
ovvio.)
Questa
storia sarà di tre capitoli, questo è un po’ corto ma cercherò di scrivere di
più nei prossimi due! Un ringraziamento speciale va a Zoraya,
amante come me del manga, e a _Eterea_ sempre paziente nel farmi da beta!
Sperando
vi piaccia!
Un bacio
dram
“Akane si… sposa?
Chi l’ha deciso? Quando? Cos’ha quello più di me? E CON CHI POI?!” Cronache di un ragazzo col codino preso a caso.
Capitolo 1
Era
una tranquilla giornata di sole, a Nerima. Regnava la
pace da quando Ranma Saotome
e suo padre Genma non procuravano guai alla maggior
parte della popolazione con la loro sola presenza. Perché, si sapeva, bastava che Ranma uscisse di casa per fare una
passeggiata che la strada in pochi minuti si trasformava in un campo di
battaglia.
Le
dinamiche ancora non erano state spiegate logicamente, ma sembrava, avevano
ipotizzato i compagni di scuola Daisuke e Hiroshi,
che Ranma avesse perfezionato una sorta di magnetismo
per i guai, col passare del tempo.
Da
pattinatori stravaganti a porcellini irascibili, sino a pazze in body e strani vecchietti con vari reggiseni
in testa…ecco. Tutti Ranma, li incontrava.
Ma in quel
periodo la città era in una sorta di ozioso torpore. E questo perché gli
elementi di disturbo se n’erano andati. Involontariamente.
O
almeno, uno di loro di sicuro non se ne sarebbe andato, ma il padre era così
desideroso di passare un po’ di tempo padre e figlio…
Fatto
stava che Genma Saotome,
nelle più che dignitose vesti da panda, aveva trascinato senza troppe cerimonie
il figlio in un viaggio di allenamento in giro per il Giappone, che sarebbe dovuto
durare due settimane ma che si era invece protratto per quattro mesi.
Quattro
lunghi mesi.
“Mi
ero scordato che le lotte per il cibo fossero all’ultimo sangue.” Aveva pensato
il ragazzo la prima settimana di viaggio, quando Genma,
evidentemente insoddisfatto del bambù, aveva adocchiato la ciotola di ramen dell’amato erede.
“Mi
ero scordato che effetto faceva restare senza soldi e dormire all’aperto.”
Aveva ancora pensato Ranma dopo un mese. Era arrivato
il tempo delle piogge. E lui era diventato – per l’ennesima volta – una lei.
“Mi
ero scordato anche il fatto che se papà è stanco devo portarmelo io in spalla.”
Aveva ringhiato il terzo mese di viaggio, mentre il padre dormiva
pacificamente.
Uno dei cartelli più frequenti di Genma era qualcosa tipo “Mi ero scordato di quanto fossi lamentoso,
Ranma. Sei sempre più femminile! Che vergogna.”
Inutile
dire che Ranma spezzava regolarmente quei cartelli.
Ma erano
finalmente tornati.
Ranma era di
nuovo resistente, in forma, forte. Ed era ancora una ragazza.
Dettagli.
Un
unico cartello svettava da giorni ormai sulla testa dei due, grazie al
perseverante panda.
“Kasumi. Cibo. Kasuuumi.”
-
Va bene, papà, comincia ad andare a casa Tendo! Prendo
un’altra strada, vediamo chi arriva prima. – Esclamò esasperato Ranma, e senza aspettare una risposta saltò sull’inferriata
e poi sul tetto di una delle case vicine, evitando per un pelo il getto d’acqua
dell’innaffiatoio.
E
prendendo in pieno il contenuto del secchio del balcone vicino.
Ranma si
trattenne dall’imprecare, arrotolandosi le maniche e continuando a saltare di
tetto in tetto. Voleva entrare di soppiatto in casa Tendo per coglierli di
sorpresa.
Era
davvero tanto che non li vedeva.
-
…Si sposa, eh? – Una
voce familiare lo fece fermare all’improvviso. Quella era Ucchan,
senza ombra di dubbio! La ragazza col codino si
sporse, e vide subito l’amica d’infanzia, inconfondibile con i suoi capelli
lunghi e la spatola sulla schiena. Stava
parlando con tre persone che non riusciva a vedere. Stava per saltare giù per
salutarla, quando sentì la risposta di qualcuno con un timbro di voce più profondo.
-
La signorina Tendo? Con quello lì? – disse la persona che gli stava di spalle. Ranma riconobbe solo in quel momento la voce.
“Konatsu? Aspetta,
chi è che si sposa?!”
Sentì
la voce incuriosita di Ukyo levarsi nuovamente.
-
Ma a voi quando lo hanno detto? Insomma, dev’essere stata una cosa molto recente. –
-
Altroche’! Meno di tre mesi, a dirla tutta. Si
conoscevano da un sacco di tempo, ma nonostante fosse palese che lui provasse
qualcosa per lei si sono dichiarati solo adesso! –
“Mousse…allora
è tornato dalla Cina. Ha detto che si conoscevano da tempo…ma
CHI? Kasumi e Tofu? Nabiki
e un qualche miliardario? Akane e…oh, Kami.”
Ranma senza far
rumore si legò i pantaloni più stretti (che ci poteva fare se aveva una vita così sottile?) e scese dal tetto senza far
rumore.
-
Lei lo ha sempre rifiutato! Sempre! – Disse ancora Ucchan. Ranma inizio a sudare
freddo.
“Oh…Kami.”
-
Beh, si sapeva anche che a lei non interessassero i ragazzi.-
L’acuta
voce di Shan Pu chiarì ogni possibile dubbio rimasto
a Ranma.
-
D’altronde, ha un carattere così impossibile che era ovvio pensare che avrebbe
aspettato a vita. Pazienza! Una rivale
in meno per quanto riguarda Lanma! –
I
quattro ragazzi sentirono un leggero tonfo arrivare dall’angolo della strada.
Pochi secondi dopo una specie di ringhio arrivò loro alle orecchie.
-
Cos’è, una bestia feroce? – chiese Mousse raddrizzandosi gli occhiali sul naso.
-
Non sembrava umano. – disse Konatsu, correndo a
vedere. Ma nella via non c’era nessuno.
Nello
stesso momento Ranma, ancora con sembianze femminili
e vestiti gocciolanti, sedeva sul tetto, con la testa fra le mani e gli occhi
sbarrati.
Scioccato.
Non
lo si vedeva così dal suo primo bacio.
Quello
con l’affascinante Mikado Senzenin.
L’affascinante
ragazzo Mikado Senzenin.
-
Akane si sta…sposando? Perché? Quando lo ha deciso? Perché io non ne sapevo niente?! E CON CHI, POI?! –
Spero di scrivere in fretta il prossimo capitolo!
Nel frattempo vi ringrazio anche solo per aver
letto la storia!
Un bacio
Dram