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Autore: Violet2013    18/10/2013    15 recensioni
Ranma torna a Nerima due anni dopo il matrimonio mancato, deciso a far tornare tutto come prima, ma ogni cosa sembra essere cambiata: nessuna faccia è più la stessa e gli equilibri si sono stravolti.
Riuscirà a riconquistare la sua amata Akane?
ATTENZIONE: IN VIA DI REVISIONE (modificata fino al cap 6)
TRATTO DAL CAPITOLO 7:
''Nessuno avrebbe mai conosciuto l'inferno che i due ragazzi stavano passando, e che avevano passato per due lunghi anni lontani l'uno dall'altra, con la forte consapevolezza di essere legati da un filo invisibile, un filo elastico che si allungava, e si allungava tanto, ma quando tornava a stringersi faceva così male da soffocare.
Quei due potevano stare lontani per giorni, mesi, anni, ma non potevano stare vicini. Non senza sentire lo stomaco in subbuglio, il cuore correre come un treno, le gambe tremare, le braccia che fremevano per toccarsi''.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Credevate che mi fossi dimenticata di voi, eh?
Scusate il ritardo, questa prima parte dell'ultimo capitolo è stata più difficile del solito da scrivere, inoltre mi sto dedicando ad un pazzo, pazzo progetto dei miei, di cui saprete qualcosa appena inizierà a prendere forma.
Non voglio annoiarvi con l'intro, nell'epilogo finale avrò tempo e modo di chiacchierare, ma devo assolutamente farvi vedere una cosa.
Ho recentemente conosciuto una ragazza splendida di nome Antonella, che legge questa storia e che saluto. E' una bravissima artista ed è stata così gentile da farmi questi bellissimi regali, che non potevo non mostrarvi.
L'affetto che dimostrate per questi personaggi che ho creato in una noiosa notte d'estate mi riempe il cuore, davvero! Grazie, grazie, grazie a tutti voi! <3
Fan arts by Spirit99
Image and video hosting by TinyPic Scena della lite in ascensore tra Ranma ed Akane dopo il parto di Ukyo. Image and video hosting by TinyPic Prima del bacio in ufficio. Image and video hosting by TinyPic Lite sul tetto tra Ranma ed Ataru. Image and video hosting by TinyPic Nabiki che sfoglia le vecchie foto di Mousse. Image and video hosting by TinyPic La mia preferita, il chiarimento tra Ranma ed Akane nella stanza da letto di lui. Non sono splendide? Vi lascio alla storia, come sempre fatemi sapere cosa ne pensate! Besos!


Prima parte:


''Dichiaro ufficialmente iniziata la sfida di arti marziali indiscriminate tra la Palestra Tendo e lo sfidante, Jordan Xing. Lo scontro si svolgerà in un unico round, non ha limiti di tempo e si concluderà quando una delle due parti avrà messo ko tutti gli avversari. Per rappresentare la Palestra Tendo combatteranno Akane, Mousse e Ryoga, mentre Jordan combatterà da solo. Che l'incontro abbia inizio!''

Con quelle parole solenni Soun Tendo aveva dato via al match.
Ukyo aveva lasciato il piccolo Peter con Kasumi per poter assistere all'incontro e sedeva con Nabiki, Ataru, Soun e Genma sul pavimento del Dojo, mentre il ragazzo venuto da lontano ed i suoi avversari si scrutavano silenziosamente.
Ryoga era in mezzo, Akane e Mousse, leggermente dietro di lui, ai lati. I due ragazzi si lanciavano delle occhiate furtive cercando di comunicare, mentre il giovane Hibiki si caricava d'odio ed energia per attaccare l'avversario per primo.
Qualcosa non quadrava, Akane lo aveva capito subito. L'aspetto esteriore del ragazzo era dei più innocui, ma l'energia che emanava era talmente forte da farle bruciare gli occhi.
Jordan era un ragazzino di si e no sedici anni, non molto alto, con i capelli neri corti e degli spessi occhiali squadrati sul naso. Nessuno sapeva da dove venisse e quale scuola rappresentasse, ma aveva fama di essere invincibile.
''Sto aspettando...''
Il ragazzino provocava Ryoga, che stava ancora raccogliendo le sue forze.
"Hai proprio fretta di morire, eh moscerino? Perchè non ti fai sotto?''
"Prima le signore...''
Ryoga si scagliò sull'avversario e lo attaccò iniziando a menare calci e pugni, Jordan schivava ma non contrattaccava, la sua velocità era impressionante.
''Che c'è, bimbo? Hai paura ad attaccarmi?''
Puntò il dito contro l'avversario, preparando la sua famigerata tecnica dell'esplosione, ma il cinesino si spostò all'ultimo momento facendo sì che il giovane dagli occhi verdi scaricasse tutta la sua energia sul pavimento, distruggendolo.

''Mou...''
''Dimmi, Akane''
"Hai notato che i suoi movimenti non si riescono a distinguere ad occhio nudo?''
''Non preoccuparti, piccola. Questi giochetti basati sull'illusione ottica li ho inventati io!"
Con le sue catene, Mousse cinse Jordan dai due lati, imprigionandolo e non lasciandogli libertà di movimento.
Il giovane non sembrava minimamente turbato.
''Dunque tu sei Mousse. Non ti nascondo che l'idea di uccidere barbaramente un mio connazionale mi turba un pochino, ma...''
"Facciamo un derby, che ne dici?''
Jordan si liberò senza sforzo delle catene che lo imprigiovanano nello stesso esatto momento in cui Mousse, balzando in aria, lo aveva attaccato facendo uscire delle lame dalle sue maniche.
Mentre Mousse e Jordan combattevano, impegnandosi al massimo, Akane faceva un po' di stretching fremendo per l'impazienza, senza mai distogliere lo sguardo dall'incontro.
Voleva attaccarlo lei, voleva essere lei a schiacciare quel moscerino contro il vetro.
Dopo qualche minuto Mousse volò nella sua direzione, spinto da un unico energico pugno del suo giovanissimo avversario. Si sincerò che il suo amico stesse bene e lo lasciò alle cure di Ryoga, mentre correva e saltava per tirare un calcio in pancia a Jordan.
Il ragazzo incassò il colpo e si rialzò in piedi immediatamente, fissandola per un tempo interminabile.

''Brava, piccola!"
Ataru osservava la scena orgoglioso: Akane era riuscita a colpire Jordan alla prima occasione, mentre sia Mousse che Ryoga avevano fallito.
''Non ridi più, eh?''
"Sono un gentiluomo, bellezza. Ti ho solo lasciata divertire un po', ma adesso preparati che faccio sul serio"
"Sto tremando di paura!", lo schernì Akane.
"Dovresti. Ma non temere, non ti colpirò sul viso. Sono un artista, non rovinerei mai un capolavoro di Madre Natura...''
"Basta, fatti sotto!"
Iniziarono a combattere senza esclusione di colpi, emarginando totalmente Mousse e Ryoga, che osservavano la scena pronti ad intervenire in qualsiasi momento.

''Genma, amico mio...'' -Soun non distoglieva lo sguardo dalla figlia, preoccupato- ''Secondo te ho fatto bene a non riferire ad Akane quello che mi hai confidato?''
"Che Jordan ha battuto Ranma? Non lo so, Tendo. Orgogliosa com'è non credo che avrebbe chiesto il suo aiuto, ma se la voce fosse giunta alle orecchie di mio figlio...''
''Lo so. Mi chiedo se non sia stato un errore non chiamarlo''
"Beh, tu hai detto di non volerlo più vedere vicino ad Akane, ed io...''
Soun lanciò un'occhiata veloce ad Ataru, che guardava Akane con aria ansiosa mentre la ragazza schivava i colpi di Jordan.
"Lo sai? Non so se la scelta che all'apparenza sembra più conveniente sia poi anche la più giusta''
''Pensi che lei e Ranma...''
"Siano anime gemelle? Sì. Ci avevamo visto giusto combinando il loro matrimonio. Guarda il suo stile di combattimento. Da quando Ranma se n'è andato ha assimilato e ricalcato tutti i suoi movimenti''
Genma annuì mentre osservava Akane usare la tecnica delle castagne contro Jordan.
''Resta il fatto che tua figlia sta facendo nero quel nanerottolo, con o senza Ranma''
"No, amico mio. Guarda bene.''
Effettivamente, prestando più attenzione, Genma notò che Akane era visibilmente affannata, mentre il suo avversario pareva ancora fresco come una rosa. L'artista marziale comprese la tattica del giovane: aveva capito che era la più forte fra i tre e voleva farla stancare, esaurendone le energie. Si voltò immediatamente verso gli altri due ragazzi.
"Mousse, Ryoga, intervenite subito!"
"M-Ma signor Saotome, Akane sta andando bene"
"Ho detto intervenite!"



Ranma spense il computer, staccò la spina dalla presa della corrente e diede un ultimo sguardo in giro. La sua avventura in quell'ufficio era ufficialmente terminata.
Shampoo lo raggiunse nella grande stanza con una valigia ed uno zaino, chiudendosi la porta alle spalle.

''Ti ho preso quello che ho pensato ti sarebbe servito''
"Grazie'', la abbracciò dolcemente, ''Davvero non so cos'avrei fatto senza il tuo supporto''
"La stessa cosa vale per me, Lanma. Mi mancherai tanto''
"Anche tu. Al mio ritorno spero di vedere un bell'anello su questo ditino'', le prese la mano sinistra e le accarezzò l'anulare.
"Domani andrò al Ristorante e gli parlerò. Gli dirò che lo amo, o la va o la spacca''
"Buona fortuna, te la meriti''
"Tu passi da lei prima di andare?''
"No. Gli addii illacrimati non fanno proprio per me''
"Già...''
Qualcuno bussò nervosamente alla porta. Era Rumi, la receptionist della Palestra, visibilmente agitata.
"Signor Saotome, scusi il disturbo! C'è un pazzo che urla e chiede di vederla!"
"Ma cos...''
Ataru irruppe nella stanza come un fulmine, spalancando la porta e facendo cadere la ragazza. Ranma e Shampoo lo guardavano interdetti.
"Ranma! Devi correre, devi venire ad aiutare Akane!"
Il codinato si agitò, lo avvicinò e lo prese per il colletto della polo, alzandolo di qualche centimetro da terra ed urlandogli in faccia.
"Che succede? Parla!''
"Akane... La sfida... La sta facendo nera!"
"Ti ha mandato lei?''
"N-no...''
"Ma è ferita? Che succede, parla! Dove sono Mousse e Ryoga?''
''No, sta bene. Stanno tutti e tre bene. Si stava difendendo, ma quel ragazzo, Julian...Ecco, lui l'ha colpita con un pugno e...''
Ranma tirò un sospiro di sollievo, mentre Shampoo aiutava Rumi ad alzarsi. Quel Dakashi non capiva nulla di arti marziali, probabilmente aveva visto che il combattimento entrava nel vivo e si era spaventato. Gli mise una mano sulla spalla, anche se lo odiava sapeva in cuor suo che non era cattivo.
"Tranquillo, ho potuto constatare sulla mia pelle quanto sia forte quel maschiaccio. Non le accadrà nulla, ne sono certo''
''Inoltre'' -Shampoo s'intromise nel discorso- ''Se conosco un po' Akane non accetterebbe mai l'aiuto di nessuno, tantomeno di Lanma''.
Ricordava perfettamente il giorno in cui aveva sfidato la Palestra Tendo, un anno e mezzo prima. Sebbene lei avesse sempre battuto Akane e Ryoga fosse lì pronto ad aiutarla, la giovane aveva preteso di combattere da sola.
''Vi prego, credetemi! Non l'avrei lasciata per correre da voi se la situazione non fosse stata grave! Quel...Quel James...Ha uno sguardo demoniaco! Non si farebbe nessun problema a fare del male ad una ragazza!''
"Si chiamano arti marziali indiscriminate proprio per quello, Dakashi! Non ci sono regole! Ti ho già detto che non interverrò, ora se sei tanto preoccupato puoi tornartene da lei, io ho un aereo da prendere"
"Tu non sei preoccupato?''
"Nemmeno un po'. Sono finiti i tempi in cui ero iper-protettivo con Akane, ora lei è cresciuta e migliorata ed è perfettamente in grado di cavarsela da sola, non sarei così tranquillo, altrimenti.''
Ataru s'infuriò. Non aveva capito una parola di quello che Ranma le aveva detto su Akane e la sua forza, nè gli interessava. Ciò che aveva visto era un uomo che non si curava della donna che aveva detto di amare, ed anche se quelle erano le regole della loro stupida arte le trovava ingiuste ed insensate. Se solo ne fosse stato in grado avrebbe combattuto lui al fianco di Akane, altro che quel codardo.
"Prima di andartene voglio dirti una cosa, Saotome''
"Spara...'' rispose lui, annoiato.
"Se succede qualcosa alla MIA fidanzata ti riterrò personalmente responsabile''
"Tsk!"
"Sono serio'', Ataru non era mai stato tanto furioso, ''Se quel Jason le torce un capello, io...''
Shampoo s'intromise nella discussione, divertita. Voleva stemperare il clima prima che Ranma, le cui vene del collo sembravano sul punto di scoppiare da quando il fotografo aveva usato l'aggettivo possessivo ''mia'' nei confronti di Akane, lo polverizzasse.
"Almeno potevi chiedere il nome a questo mostro a tre teste che sta facendo la bua alla tua Akane!"
"Eh?'', i due ragazzi si girarono verso la cinesina, lei continuò.
"Jason, James, Julian...Quanti sono, scusa?''
Ranma sorrise e si calmò, ''Ha ragione, lo hai chiamato in tre modi diversi''
Ataru era in imbarazzo. Erano mesi che Akane glielo ripeteva, ma il nome di quel moccioso non riuciva proprio ad entrargli in testa.
''No, è che... Julius... No, aspetta...E' cinese...Xi...Xing. Jason Xing. No, scusa, Jordan Xing''
Ranma e Shampoo si scambiarono un'occhiata eloquente. La ragazza spinse Ataru contro il muro scuotendogli le spalle, mentre Ranma con un balzo si era fiondato sulla scrivania ed aveva iniziato a buttare all'aria tutti i fogli che vi erano ordinatamente riposti sopra.
"Ne sei sicuro, ragazzo? Lanma, controlla la lista!"
"S-sì, ne sono certo, ma... Quale lista?''
La lista era il calendario delle sfide che Jordan aveva pianificato per quel semestre. Appena arrivato a Tokio, Ranma aveva chiesto ad un investigatore privato di farglielo avere in modo da andarlo a sfidare non appena si fossero trovati nello stesso posto, per avere la sua rivincita. Shampoo gliel'aveva portato in ufficio il giorno in cui lui ed Akane si erano baciati sulla scrivania. Il codinato era stato troppo distratto dagli eventi per consultarlo, e con il tempo, la distruzione della scrivania in vetro e l'accumularsi di pratiche burocratiche, lo aveva dimenticato.
Lesse avidamente il foglio fino ad arrivare alla quarta sfida in agenda, quella del 1 settembre.
Il sangue gli si gelò e la testa iniziò a pulsargli.
''Dakashi, hai la moto?''
"Certo!"
"Shampoo, vammi a prendere una maglietta nello spogliatoio, non posso combattere in giacca e cravatta!"
"Te le ho messe tutte nello zaino, Lanma...''
Il codinato aprì velocemente il borsone nero e vi infilò la mano, estraendone un lembo di stoffa rossa. Guardò negli occhi la sua amica, lei si strinse nelle spalle.
L'aveva trovata a casa sua poco dopo la partenza di Ranma, probabilmente dimenticata lì dopo una delle tante battaglie con sua nonna, visto che era tutta strappata e sdrucita.
L'aveva rammendata e conservata per due lunghi anni come suo unico ricordo, rifugiandosi nel suo profumo quando ne sentiva la mancanza.
''Shampoo...''
"Sapevo che prima o poi l'avresti rivoluta...''
  
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