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Autore: Blooming    18/10/2013    3 recensioni
Sam e Dean sono due ragazzi, hanno rispettivamente diciassette e ventuno anni.
Sono già bravissimi cacciatori e seguono il padre nella caccia al mostro che uccise la madre anni prima. Durante il loro viaggio si fermano in una cittadina dove fanno conoscenza di una coetanea di Sam, timida e impacciata ma coraggiosa e follemente innamorata del più grande dei fratelli Winchester.
Genere: Fluff, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Winchester, Impala, John Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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- Questa storia fa parte della serie 'Mi fa piacere vederti! '
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I heard he sang a good song, I heard he had a style,
and so I came to see him and listen for a while.
And there he was this young boy, stranger to my eyes.
(Killing me softly; Roberta Flack)
 

Dean guardò con un sorriso il fratello
“Dove state andando di bello?” chiese
“In una tavola calda che conosco.” Rispose Anamaria che tornò, tutto a un tratto, timida e introversa
Sam sorrise nervoso capendo con uno sguardo i piani del fratello
“Vuoi venire anche tu?” Chiese sbuffando Sam al maggiore
Dean accettò e dopo aver trovato parcheggio per l’Impala, andò insieme al fratello e alla liceale che aveva adocchiato.
Lei camminava davanti ai due fratelli, c’era imbarazzo e nessuno voleva iniziare un discorso. Dean teneva le mani nelle tasche della giacca di pelle mentre Sam sbuffava per la presenza incombente del fratello che lo seguiva ovunque andasse. Anamaria pensava a come introdurre qualche discorso ma non usciva spesso e non era abituata a parlare per prima ma questo problema venne prontamente eliminato da Dean che le si avvicinò, rimanendo di qualche passo dietro di lei
“Così sei in classe con Sammy… quanti anni hai?”
“Diciassette, tu?” chiese arrossendo
“Ventuno, anche Sam ha appena compiuto diciassette anni. Non è vero Sam?”
Anamaria si girò con un sorriso dolce verso Sam e lo guardò
“Sì, li ho compiuti l’altra settimana.”
Tornò il silenzio e Dean tornò accanto al fratello e il mutismo generale proseguì fino a che non si arrivò davanti alle porte del fastfood
“Eccoci, io lavoro qui qualche fine settimana. Fanno degli ottimi hamburger.” Entrarono
Era un’accogliente tavola calda con i divanetti verdi e le lampade gialle, alcune delle cameriere che lavoravano lì riconobbero Anamaria e rimasero stupite del fatto che si trovasse in compagnia di due ragazzi, di solito era sempre sola. In più i ragazzi erano belli e affascinanti, dovevano essere per forza i ragazzi nuovi di cui avevano avuto subito notizie ma non riuscivano a capire come mai fossero con Anamaria.
La ragazza salutò gentile le cameriere e il cuoco che si sporse dalla cucina sorridendo gentile
“Voi sedetevi dove volete, arrivo subito.” Guardò i ragazzi dolcemente e sorrise con gli occhi bruni
I fratelli si diressero verso un tavolo vicino alla finestra e si sedettero uno di fronte all’altro, Sam appoggiò lo zaino accanto a sé sul divanetto e poi guardò serio il fratello
“So cosa vuoi fare.” Gli disse abbassando il tono di voce per non farsi sentire
“E cosa vorrei fare?” rise nervoso il fratello
Sammy lo guardò dritto negli occhi
“Lo fai sempre, ogni ragazza che trovi…”
“Va bene! L’hai vista prima tu, è tua.” Dean si appoggiò allo schienale
“Ma io non voglio farci niente.” Era la verità “E poi, in ogni caso, non avrei possibilità contro di te e i tuoi ventun’anni, hai l’Impala.”
“Che è di papà…” Dean sbuffò e sorrise al fratello “Allora… posso tranquillamente provarci?” Sorrise di nuovo e portò le mani dietro la nuca “La adoro. Le chiederò di uscire questa sera, dici che il cinema va bene fratellino?”
Sam lo guardò dapprima severo e poi con un sorriso sarcastico rispose
“Sempre se papà ti lascia l’Impala e sempre se non ha già trovato una pista…”
Dean lo guardò malissimo per qualche secondo
“Quando torna falla sedere vicino a me e dopo un po’ ci lasci soli.” Disse e a Sam non rimase altro da fare che accettare
Anamaria tornò dal bagno e incrociò una delle cameriere più anziane che la accompagnò al tavolo, ridevano insieme.
Si avvicinò al tavolo e Dean si spostò per farla sedere accanto a lui, lei timidamente e arrossendo si siede vicino a lui.
Tutti avevano capito che quel ragazzo ci provava con lei, tutti tranne lei. Troppo insicura per pensare che qualche ragazzo volesse uscire con lei che era solo una timida e ragazza di campagna.
La cameriera arrivò a prendere l’ordine
“Ciao ragazzi.” Era cordiale ed esuberante “Cosa vi porto? Come menù di oggi abbiamo un ottimo hamburger con cipolla e pancetta, patatine fritte.” Si picchiettò la penna sulle labbra pensando “E il gelato al cioccolato.” Sorrise
Anamaria guardò i ragazzi aspettando che ordinassero per primi, fu Sam a rompere il ghiaccio
“Per me l’hamburger e una coca-cola grazie.”
Poi toccò a Dean
“Io prendo tutto il menù. Grazie.” Sorrise a suo solito, un po’ irriverente e seducente
“Mi piaci ragazzo.” Commentò la cameriera ormai non più giovane e decisamente in carne “E tu An, che prendi?”
La ragazza sorrise
“Il gelato al cioccolato.”
“Solo?” chiese la cameriera “Come vuoi, se poi ci ripensi fammelo sapere. Torno subito ragazzi.”
I divanetti erano piccoli e così Anamaria fu costretta ad avvicinarsi a Dean, ci fu un momento in cui la coscia di lei coperta solo da una gonna a pieghe a vita alta rossa, si avvicinò troppo a quella di Dean, avvolta dai jeans ruvidi. Anamaria sentì quel contatto e poi sentì anche la mano di Dean scivolarle lungo la gamba e stringere la mano di lei appoggiata sulla coscia, Dean intrecciò le dita con quelle di lei che ebbe un sobbalzo e sentì un brivido lungo la schiena ma non si ritrasse, si sentì per la prima volta voluta e in qualche modo affascinante.
Non appena ritornò la cameriera, Dean ritirò la mano.
Mangiarono parlando e conoscendosi meglio, Anamaria chiese che lavoro facesse John e con uno sguardo veloce i fratelli risposero il meccanico, non spiegarono perché si spostavano così frequentemente e cominciarono a sommergere la ragazza di domande a cui lei rispondeva timidamente.
Dean le offrì delle patatine dal suo piatto ma la ragazza rifiutò e non avendo terminato il suo gelato considerandolo troppo, chiese ai Winchester se lo volevano e venne subito mangiato da Dean perché Sam aveva rifiutato l’offerta.
Rimasero a chiacchierare ancora qualche minuto e poi Dean diede un piccolo calcio al fratello, quello era il segnale e Sam si alzò
“Offro io.” Disse sorridendo imbarazzato
Anamaria lo guardò spalancando gli occhi
“Ma… vi ho invitato io, il minimo che possa fare è offrirvi…”
“Non ti preoccupare.” E con un sorriso Sam sparì
Anamaria tornò a sorridere a Dean
“Veramente lavori qui?” chiese per cominciare il discorso
“Sì, di solito il weekend ma non sempre. Diciamo che do una mano.” Arrossì sempre di più, il cuore le batteva all’impazzata e si perse nel verde degli occhi del ragazzo “Prima… la mano… io…”
Dean continuava a guardarla con un mezzo sorriso
“Ti è piaciuto?” chiese avvicinando la mano ancora a quella della ragazza
“Sì…” bisbigliò lei “Cioè…” era andata nel panico più totale, d’altronde Dean Winchester faceva sempre quell’effetto
“Ti va di uscire con me questa sera?” chiese continuando a studiarla
“Non lo so se posso,” Anamaria cercò una scusa “dovrei chiedere prima.” Guardò la sala alla ricerca di Sam “Forse devo già uscire con i miei genitori…”
“Andiamo al cinema e poi ti riporto a casa, per le undici.” Cercava di convincerla
“Veramente non so se…” lo guardò negli occhi
“Possiamo anche venire qui se preferisci.” Disse lui sorridendo amichevole
Il cuore di Anamaria batteva all’impazzata, non sapeva cosa fare e probabilmente non le avrebbero dato il permesso di uscire con un ragazzo appena conosciuto. Dean si appoggiò allo schienale continuando a sorriderle dolcemente attendendo una risposta
“No dai, andiamo al cinema.” Disse Anamaria di botto decidendo di lasciarsi andare con quel ragazzo straniero
“Allora usciamo!” ripose Dean bevendo un sorso di coca-cola
Anamaria sorrise, aveva capito fin da subito che Sam si era allontanato per lasciar spazio al fratello e quando ritornò, furono pronti per tornare indietro.
Ripercorsero la strada fino al parcheggio dell’Impala silenziosamente e quando arrivarono davanti alla macchina si salutarono. Anamaria fece qualche passo allontanandosi dal parcheggio quando, battendosi una mano in fronte, tornò indietro
“Scusa, devo darti l’indirizzo di casa.” Dean sorrise
La ragazza tirò fuori dalla borsa una penna e un foglietto e scrisse l’indirizzo
“Passo per le 9?” chiese il maggiore dei Winchester
“D’accordo. Ciao Sam, ci vediamo.” E si avviò verso casa
 

I fratelli Winchester rimasero in silenzio, solo con la musica a parlare. Dean sorrideva contento per la conquista, Sam era infastidito, non perché gli avesse tolto la ragazza da sotto gli occhi, ma perché il fratello era una costante appiccicosa nella sua vita, come la presenza del padre.
Dean guardò il fratello
“L’ho convinta a uscire.” Disse sorridendogli
“Ho visto. Ora devi convincere papà a darti la macchina.” Gli diede una pacca sulla spalla
Dean spalancò gli occhi, se n’era dimenticato
“Ti aiuto io a convincerlo.” Sam provò pietà nei confronti del fratello
“Ti devo un favore Sammy!”
“Me ne devi già altri mille, questo lo faccio gratis.”
E parcheggiarono davanti alla camera del motel. 
   
 
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