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Autore: Shine_    18/10/2013    11 recensioni
[VIII parte Car wash; Ziam, menzioni Larry e Nosh]
- Non mi hai mai raccontato molto di quando.. dei tre anni in cui.. mi sei venuto dietro?- tentò incerto non capendo il motivo per cui si sentisse all’improvviso così fragile davanti ad un semplice paio di occhi nocciola.
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Car wash e seguiti'
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You changed my world with just one kiss

{A Fab, perché mi ha ispirata e le voglio tanto..

.. tanto, tanto bene <3

 

 

 

«Can this be true, tell me can this be real

How can I put into words what I feel

My life was complete, I thought I was whole

Why do I feel like I'm losing control.»

- God must have spent, 'N SYNC

 

 

 

 

- Domani potrebbe essere il giorno giusto.- sentì sussurrare dal maggiore che lo stava guardando con un sorriso dolce.

- Domani al lunapark?- chiese con lo stesso sorriso e gli occhi più luminosi, il cuore che batteva all'impazzata mentre il ventenne annuiva e appoggiava le labbra sulle sue.

- Sei tutta la mia vita, cucciolo.- e con quella frase nelle orecchie seguì la partita con un sorriso idiota stretto contro il corpo di Liam.

[It’s a revolution]

 

 

 

 

 

 

La partita era finita da almeno mezz’ora e Liam aveva appena chiuso la porta alle spalle di Josh che continuava a vantarsi per la vittoria della sua squadra preferita.

Tornò in salotto trovando il diciassettenne rannicchiato sul divano in posizione fetale con le mani giunte sotto la testa e un piccolo sorriso sulle labbra.

S’inginocchiò di fronte a lui, continuando a guardarlo, e mosse un dito lungo tutto il suo profilo, si soffermò sul naso per poi scendere lungo la mandibola e ritornare sulle labbra che si arricciarono facendolo ridacchiare.

Si sedette sui talloni spostando le dita tra i capelli sulla fronte e gli tirò indietro il ciuffo mordendosi il labbro inferiore quando lo sentì quasi miagolare strofinando la guancia contro il cuscino.

- Zee..- sussurrò muovendo un pollice sulla sua guancia combattuto tra lo svegliarlo per riportarlo a casa o far finta di nulla e farlo dormire con lui nel suo letto.

- Non ho mai visto così tanta bellezza in una persona.- continuò completamente perso in ogni particolare di quel ragazzo addormentato sul suo divano.

- Sei una cosa incredibile, Zayn.- ridacchiò appoggiando un gomito sui cuscini mentre con l’altra mano continuava ad accarezzargli il viso.

- Così bello e così mio.- aggiunse sorridendo come un idiota quando lo sentì parlare nel sonno e ripetere il suo nome come se fosse la cosa più importante del mondo.

Infilò una mano tra i suoi capelli muovendo il pollice lungo il profilo del suo orecchio e lo chiamò di nuovo con più decisione vedendolo sbattere le palpebre e spingere il viso contro il suo petto.

- Devo riportarti a casa, Zay.- sospirò appoggiando l’altra mano sulla guancia del moro che scosse la testa stringendo le dita sulla sua maglia tenendolo stretto.

- Leeyum.- lo sentì dire con un tono di voce che faceva capire quanto fosse ancora addormentato. - Non voglio andare via da te.-

- Ma i tuoi si preoccupano se non torni a casa..- borbottò inarcando un sopracciglio quando gli rispose: - Dico che sono a dormire da Harry e non faranno storie.-

- Ci sei già andato?- domandò sentendo lo stomaco contorcersi in una morsa mentre nella mente continuava a ripetersi che non era geloso di Harry Styles.

- Dove?- si morse il labbro inferiore staccandosi e lo guardò negli occhi mormorando: - Sei già stato da lui?-

- Vuoi chiedermi se sono stato a dormire da lui o se ci sono andato insieme?-

- No, non.. non volevo..- sospirò e poi rispose velocemente: - Entrambe. Voglio sapere se, oltre a quel bacio, è successo altro tra voi. Anche quando non stavamo insieme noi due.-

Tenne lo sguardo basso e quando lo sollevò di nuovo sul moro aveva le labbra arricciate in una smorfia.

- Io? Con Harry?- annuì dandosi dello stupido per essere così geloso di una persona che alla fin fine non conosceva neppure.

Stava insieme a Zayn da un mese, l’aveva visto la prima volta a giugno e non aveva proprio nessun diritto per intromettersi in quel modo nella sua vita privata. A parte il fatto che in realtà ne aveva tutti i diritti essendo il suo ragazzo.

Sbuffò e scosse la testa alzandosi in piedi, appoggiò una mano sulla spalla del ragazzino e cercò di sorridere mentre riprendeva a parlare dicendo: - Non è importante, se c’è stato qualcosa tra voi ormai è passato.-

- Liam.- s’irrigidì di colpo guardandolo negli occhi e strinse inconsapevolmente la mano sulla sua spalla rilassandosi solo quando le labbra del moro si piegarono in un sorriso.

- Non c’è mai stato nulla tra noi. Lui era troppo impegnato con Louis e io non volevo rovinare la nostra amicizia per provare cose nuove. Era il mio unico amico dentro quella scuola e non avevo bisogno di sperimentare e rovinare tutto quanto, no? E poi ero completamente innamorato di un altro ragazzo quindi..- gli aveva spiegato tranquillamente concludendo con un’alzata di spalle.

- Non mi hai mai raccontato molto di quando.. dei tre anni in cui.. mi sei venuto dietro?- tentò incerto non capendo il motivo per cui si sentisse all’improvviso così fragile davanti ad un semplice paio di occhi nocciola.

- Te lo racconterò un giorno, forse.- annuì con un sorriso nervoso passando una mano tra i capelli mossi per distrarsi. - Ma è una delle cose che preferisco non dirti.- lo sentì scoppiare a ridere e cercò di rilassarsi guardando il suo sorriso.

- Non potrai tenermelo nascosto per sempre, prima o poi il tuo passato oscuro verrà a galla.- scherzò cercando di scacciare quel nodo allo stomaco e tutta quell’ansia per quelle parole che si stava tenendo dentro con la forza.

- O forse no.. forse riuscirò a tenertelo nascosto per sempre, chi lo sa.- lo osservò attentamente mentre si alzava in piedi stiracchiandosi e infilò le mani nelle tasche dei jeans dondolandosi sui piedi con quell’ansia che continuava a salire e crescere mettendolo quasi alle strette.

- Dai, ti riporto a casa.- borbottò dandosi ripetutamente dell’idiota quando prese le chiavi della macchina dal mobile ignorando lo sguardo confuso del moro che lo seguì in silenzio lungo il viale.

Sentiva la mano prudere per il bisogno quasi soffocante che aveva di stringere quella del diciassettenne che gli camminava affianco, doveva concentrare tutte le sue forze sui passi che faceva per non stringerlo tra le braccia e dirgli quelle due parole, ripetergliele fino allo sfinimento, inciderle sulla sua pelle e renderlo suo. Completamente suo.

Ingranò la marcia quando prese posto in macchina e si voltò confuso verso quello che doveva avergli chiesto qualcosa, qualcosa che lui non aveva sentito perché era troppo preso a ripetersi di respirare e non parlare; respirare e continuare a guidare perché sarebbe finita presto.

- È la terza volta che ti chiedo se sei pronto a passare il lunedì con le mie sorelle.- lo sentì parlare vedendolo di sfuggita piegare le labbra in una smorfia.

- Non proprio.- ridacchiò nervoso tamburellando le dita sul volante ripetendosi di guardare la strada e cercare di raggiungere più in fretta la casa di quel ragazzo che stava man mano perdendo il sorriso.

- C’è qualcosa che non va?- scosse la testa appoggiando una mano sulla sua coscia per poi ritirarla velocemente quando sentì il palmo dell’altro sulla sua. La riportò sul volante nonostante sapesse benissimo di aver fatto una cazzata quando sentì il sospiro di quello che quasi si spinse contro il finestrino allontanandosi da lui.

- Perché?- domandò fingendo un sorriso che assomigliò più ad una specie di smorfia. - Sono solo stanco e triste perché la mia squadra ha perso.- si giustificò vedendolo annuire e guardare fuori dal finestrino con un’alzata di spalle.

Fermò la macchina davanti a casa del moro che scese velocemente, come se anche per lui il clima fosse diventato soffocante, lo salutò con un semplicissimo cenno del capo e un “ci vediamo domani” e poi scappò quasi via come un ladro. Lanciò una veloce occhiata allo specchietto retrovisore e vide il ragazzino, fermo sul viale, stringere le braccia attorno al suo corpo e poi dargli le spalle ed entrare in casa quasi di corsa, come se la vista della sua macchina fosse fin troppo dolorosa.

Si sentiva strano quella sera, stava andando tutto bene fin quando il pensiero di quello che avrebbe detto il giorno dopo non l’aveva colpito mozzandogli il fiato.

Parcheggiò nel garage sentendo un tuffo al cuore quando intravide la Ferrari, un’ondata di ricordi che lo stavano quasi soffocando. Corse fino al portone d’ingresso salutando velocemente le sorelle appena rientrate e si chiuse in camera appoggiandosi contro la porta con il respiro affannato.

Si sentiva in trappola, il cuore che gli batteva velocemente e il respiro che non riusciva a regolarizzare. Non sapeva come calmarsi e senza pensarci portò una mano alla tasca dei jeans prendendo il cellulare e cercando nella rubrica un contatto.

- Danielle.- sussurrò lasciandosi scivolare a terra con le ginocchia strette al petto.

- Liam. È da.. tanto.- annuì passandosi una mano tra i capelli e rispose: - Tu non hai più chiamato e io non volevo disturbare. Se volevi sentirmi il mio numero lo sapevi, no?-

- Tra poco ho le prove con il corpo di ballo quindi.. perché hai chiamato?- prese un respiro e sussurrò: - Mi sono innamorato.-

- Di quello Zayn?- annuì ripetendo: - Di quello Zayn, sì.-

- E perché hai..- la interruppe parlando velocemente: - Ma mi sento in gabbia. Io so di provare qualcosa di davvero forte per lui ma mi sento ancora legato a te. Non so come spiegartelo, io.. non è amore quello che ci lega ormai, è solo un insieme di ricordi, troppi ricordi. Ne abbiamo passate così tante assieme, tutti i nostri progetti, tutte le nostre promesse..e poi non ci è rimasto più nulla.-

- Ti manca?-

Prese un respiro e fissò la bacheca riuscendo a riconoscere una loro fotografia, la loro prima fotografia.

- Non lo so.- sospirò appoggiando il mento sulle ginocchia. - Forse..- si morse il labbro inferiore continuando: - Oppure mi manca solo un ricordo che non posso avere più.-

- Non so cosa dirti, Liam.. i ricordi non potrai mai cancellarli.-

- Lo so, ma fanno davvero male.- sussurrò premendo il palmo di una mano sulla fronte chiudendo gli occhi. - Certe volte vorrei non averli mai vissuti ma poi..mi hanno reso quello che sono adesso, no? E forse era scritto nel destino che tra noi finisse così.-

- Forse se non avessi accettato di partire..-

- O forse sarebbe finita ugualmente, in un altro modo.. non possiamo saperlo.- mormorò con un filo di voce mordendosi il labbro quando i suoi occhi si posarono sui due disegni di Zayn e su quello di Safaa. - Forse era davvero destino..- sussurrò con un piccolo sorriso appoggiando la testa contro la porta.

- Ci credi?- inarcò un sopracciglio sentendola ripetere: - Tu ci credi nel destino?-

Continuò a fissare i fogli distendendo le gambe e sussurrò: - Penso di sì, Dan. Credo proprio di sì.-

- Sono davvero felice per te, è fortunato ad aver vinto il tuo cuore, Li.- sospirò passandosi una mano tra i capelli e poi si decise a chiedere: - Posso sapere se è vero?-

- Vero, cosa?-

Deglutì e strinse le dita tra i capelli spiegando: - Il tradimento. È vero che mi hai tradito?-

- Liam, io..-

- Non dirò nulla, voglio solo la risposta.-

- Un lavoro di bocca e basta. Stavamo per.. per fare sesso ma non me la sono sentita.-

Annuì chiudendo gli occhi e restò in silenzio per qualche minuto sentendo il respiro dell’altra ragazza.

- Non abbiamo mai chiarito una cosa.- sussurrò incrociando le gambe e stringendo il telefono tra le dita. - Noi due non siamo più nulla da anni, ma non ci siamo mai..lasciati, capisci? E io non posso voltare completamente pagina forse anche per questo.-

- Io, sì, penso di capirti..-

- L’ultima cosa che mi hai detto guardandomi negli occhi è stata “ti amo” e non possiamo chiuderla con una semplice telefonata. Tu sei stata importante per me, Danielle, davvero importante. Non possiamo dirci solo “è andata così e saluti a tutti”.- borbottò passando una mano tra i capelli.

- Cosa vuoi che faccia? Tornare ad Houston e dirti addio? Liam, mi dispiace, ho degli impegni. Non posso tornare solo perché tu non ti senti sicuro e libero..-

- Non lo so.- sospirò fissando il soffitto. - Ma non ci siamo neppure lasciati!- insistette alzando la voce. - È solo diminuito il tempo delle chiamate e man mano anche le chiamate ma non ci siamo lasciati. Nessuno dei due ha detto: è finita.- concluse cercando di farsi capire dalla ragazza che sembrava ostinata a non dargli ragione.

- Mi sembra che tu stia già con un altro però.- strinse i pugni e sbottò: - Tieni Zayn fuori da tutto questo.-

- Sinceramente non me ne frega nulla di te o di lui, io non torno solo perché tu non riesci a dirgli quelle belle paroline. Ho un lavoro, Liam. Non posso lasciare per questa idiozia, cerca di capirlo.-

- E tu?- chiese non appena la sentì calmarsi. - Hai detto che hai fatto un lavoretto a quel tipo e poi? Non ci credo che non ti sei scopata nessuno e..-

- Certo che me lo sono fatto!- la sentì gridare irritata. - Dopo che tu mi hai trattata da schifo per un mese! Eri freddo e ogni volta cercavo di spiegarti quel che era successo e tu cambiavi argomento!-

Scosse la testa con gli occhi lucidi e sibilò: - Non sono cose che devi dirmi al telefono.-

- Ero in Europa, Liam! Non potevo prendere un aereo e..-

- Sì che potevi!- gridò con gli occhi sempre più lucidi. - Dicevi di amarmi ma non sei tornata a casa per dirmi una cosa di quell’importanza! Se fossi tornata, io..- nascose il viso tra le gambe strette al petto e non concluse la frase per colpa del magone che gli chiudeva la gola.

- Non potevo, Liam! Non potevo abbandonare tutto e..-

- Non volevi, Danielle.- sussurrò mentre una lacrima scavava il suo percorso su una guancia. - Non volevi tornare, non volevi risolvere, non volevi affrontare le conseguenze del tuo gesto. Ammettilo, Danielle.-

- Io.. io devo andare, Liam.-

Annuì e sussurrò: - Ti ho amata, Danielle, tantissimo. E ti ho aspettata, per tanto. Non farmi sentire in colpa se dopo tre anni sto cercando di essere di nuovo felice.-

- Devo andare, mi dispiace.- sospirò quando sentì il rumore della fine della chiamata e si alzò dal pavimento trascinandosi fino al letto.

Fissò il soffitto con i vecchi e nuovi ricordi che scorrevano dietro i suoi occhi e si addormentò ancora vestito con una smorfia ad arricciargli le labbra.

 

 

 

 

 

 

 

La mattina dopo si svegliò ancora più stanco della sera precedente, si fece una doccia cercando di togliersi tutto il nervosismo e scese al piano inferiore per far colazione notando le occhiate delle sorelle che dovevano aver sentito la chiamata tra lui e Danielle.

Sembravano quasi indecise a parlargli o lasciar correre ed evitare l’argomento mentre gli passavano le cose che chiedeva quasi meccanicamente riempiendosi il piatto.

Quando finì tutto si alzò da tavola e tornò in camera sua cambiandosi con una maglietta a maniche corte, un paio di pantaloni della tuta e una felpa morbida.

Afferrò il cellulare dal letto e scese le scale come una furia bloccandosi sulla porta quando la sorella poco più grande di lui lo prese per un braccio.

- Liam..- scosse la testa cercando di nascondere di nuovo tutti i ricordi che stavano cercando di tornare a galla e sussurrò senza forze: - Lascia stare, Ruth.-

- Quando vorrai parlarne.. se vorrai parlarne con me.. sai che ci sono sempre, vero?- annuì con un piccolo sorriso e si sporse per baciarle una guancia correndo poi fuori, le cuffie che mise subito alle orecchie cercando di concentrarsi sulla musica e non su tutto quello che gli stava stringendo lo stomaco in una morsa.

Iniziò a correre percorrendo varie vie e superando qualche incrocio trovandosi dopo qualche minuto davanti a casa dell’amico, suonò il campanello e abbracciò subito Josh non appena se lo trovò sulla porta ancora mezzo addormentato.

- Cosa succede, Liam?- scosse la testa stringendosi a lui e nascose il viso contro il suo collo cercando di trattenere il pianto.

- L’ultima volta che sei scoppiato così è stato per..- annuì senza lasciarlo concludere e si lasciò sfuggire un verso simile ad un singhiozzo.

- Aspettami qui, mi cambio e torno. Vado a prendere tutto, va bene?- si staccò dal ragazzo che gli sorrise correndo in casa e si passò una mano sul viso appoggiandosi contro il muro con la schiena.

In poco tempo gli era di nuovo accanto e stavano facendo la strada in silenzio, la palla ovale e marroncina che continuava a rigirare tra le mani sentendosi sempre meglio.

- Eccoci qui, solito posto. Gli anni passano e noi siamo ancora insieme.- sorrise più genuinamente e gli lanciò la palla quando raggiunsero quel prato in mezzo ad una distesa di case più simili a baracche.

- Ieri l’ho chiamata.- spiegò prendendo la palla e tenendola per un po’ tra le mani accarezzando la scritta d’orata per poi ripassarla e continuare: - Credo sia una cosa stupida, sento che in parte sono ancora legato a lei.. non riesco a voltare pagina se non la vedo e non le dico che è finita guardandola negli occhi.-

- Lei cosa ne pensa?-

Fece spallucce borbottando: - Che sia una cosa stupida ed immatura.- lanciando poi con più forza la palla.

- O forse ha paura di lasciarti andare..- torturò il labbro tra i denti indietreggiando e facendo un piccolo salto per colpa del lancio troppo lungo dell’amico.

- Forse.- sussurrò stringendo le estremità tra i palmi delle mani e schiacciandola per cercare di togliersi tutta quella tensione dalle spalle. - Oppure è davvero una cosa stupida.- aggiunse sollevando lo sguardo e sospirando. - Tra noi è finita e se mi sento ancora legato a lei vuol dire che sono io quello che prova ancora qualcosa per lei e..-

- Provi ancora qualcosa per lei?-

- Non lo so.- confessò abbassando la testa e fissando la cucitura su un lato della palla. - Credevo che con quella chiamata avrei risolto qualcosa.. credo di aver incasinato ancora di più le cose.- ridacchiò nervoso con un’alzata di spalle e gli occhi sempre più lucidi.

- Liam.- sentì il richiamo dell’amico e subito dopo due mani sulle sue spalle. - Cosa provi per Danielle? Ora, non tre anni fa. Cosa provi ora per lei.-

- Mi manca.- sussurrò sollevando lo sguardo e fissandolo in quello dell’altro. - Mi manca quello che eravamo, mi manca quello che abbiamo passato insieme, mi manca il mio passato con lei e il futuro che abbiamo progettato insieme.-

- E se tornasse tu cosa..- scosse la testa con una smorfia e mormorò: - Tanto non torna e non lo farà mai.-

- Ma se dovesse tornare, Liam. Se dopo questa chiamata lei avesse deciso che sei troppo importante per essere lasciato andare così facilmente. Se avesse deciso di combattere per quello che eravate e tornasse.. tu, Liam, cosa faresti.-

Spalancò quasi gli occhi, boccheggiando a corto di parole, e poi sussurrò nel panico: - Non lo so.-

Strinse le dita tra le ciocche di capelli ripetendo: - Non lo so, Josh. Se me la trovassi davvero davanti non so come potrei reagire al suo voler ricominciare. Se me la trovassi davanti decisa a combattere per noi non so come potrei comportarmi. È un ricordo. È solo un bellissimo ricordo che fa male.-

- È solo un ricordo?- annuì non fidandosi della sua voce e inarcò un sopracciglio quando l’altro gli chiese: - E tu vuoi sia più di un ricordo?- 

Restò per un momento senza parole e poi mosse la testa lentamente negando e spiegò: - Danielle è un ricordo. Me la ricorderò per sempre ma anche se dovessimo chiarire le cose tra noi e.. e ricominciare..- deglutì scuotendo di nuovo la testa e sussurrò: - Non è più come prima.. il mio cuore non è più suo, non completamente. Avrà sempre una parte di me, come io l’avrò di lei. Ma la maggior parte di me ora vuole.. vuole un’altra persona.-

- È la persona giusta.- sorrise arrossendo e fece spallucce bloccandosi quando lo sentì dire: - Me lo ricordo ancora quando andavamo nella stessa scuola e lui era tutto timido ma non distoglieva un secondo lo sguardo da te.-

- Come?- domandò allontanandosi per guardarlo meglio negli occhi sempre più confuso. - Di chi stai parlando?-

- Di Zayn? Il tuo ragazzo? Zayn Malik, studente nuovo al nostro ultimo anno.-

- Lo conoscevi prima di.. di tutto questo?- insistette sorpreso agitando le braccia.

- Sì, come sapevo che Louis se la faceva con Harry nei bagni della scuola.-

- Nei bagni?!- esclamò sorpreso vedendo l’amico ridere divertito della sua espressione sconvolta.

- Era il periodo in cui non vi parlavate dopo che ti ha detto.. quelle robe là.- annuì con un sorriso amaro ripetendo: - Che meritavo di soffrire come io avevo fatto soffrire lui.-

- Ma sai che non lo pensava davvero.- si passò la palla tra le mani e borbottò: - Louis è da interpretare. È come uno di quei giochi complicati che ti fottono completamente la testa.-

- So io chi fotte quello.- scoppiò a ridere lanciando la palla contro l’amico e continuarono a scherzare mentre il peso sul suo stomaco si alleviava sempre più.

 

 

 

 

 

Si era fermato nell’appartamento di Josh e Niall per pranzo e solo verso le quattro del pomeriggio si era deciso ad alzarsi dal loro divano e li aveva salutati tornando a casa sua, costringendosi a non fare un giro più largo per passare davanti ad una villetta che ormai vedeva come seconda casa.

Si chiuse nella doccia e poi si buttò nel letto mettendosi le cuffie e lasciandosi trasportare dalla musica, chiuse gli occhi cercando di rilassarsi e in poco tempo si addormentò con il cellulare nel palmo della mano.

Era nella fase di dormiveglia quando si svegliò di colpo sentendo il cellulare vibrare senza sosta, lo prese e rispose con la voce impastata dal sonno.

- Perché Harry mi ha chiamato dicendomi di dirti che sei un coglione?- inarcò un sopracciglio sedendosi e guardando l’orologio che segnava le sette di sera e sbadigliò passando una mano tra i capelli.

- Se non lo sai tu non vedo come possa saperlo io.- borbottò iniziando a cercare i vestiti per l’uscita con Zayn.

- Credo c’entri qualcosa con il tuo ragazzo che stamattina ha avuto una specie di crisi di..-

- Zayn ha avuto cosa?!- esclamò fermandosi con una maglia in una mano e una nell’altra, il telefono stretto tra la spalla e il collo. Lanciò le maglie sul letto e strinse il telefono tra le dita ripetendo: - Cos’ha avuto Zayn? Cos’è successo?-

- Stamattina ero da Harry perché è convinto io non sappia farmi la colazione da solo, no?- roteò gli occhi quando lo sentì partire dal principio e iniziò a tamburellare le dita sul mobile nervoso. - E allora gli stavo dimostrando che so fare una perfetta colazione inglese. Comunque, hanno suonato alla porta di casa sua ed era Zayn che era pallidissimo e gli è scoppiato a piangere tra le braccia ripetendo qualcosa che non ho capito molto bene. Credo si riferisse a qualcosa che gli aveva detto Harry perché diceva “avevi ragione tu” continuamente; faceva anche un po’ paura, se vuoi il mio parere. Ho deciso di lasciarli soli e sono tornato a casa mia e ora mi ha chiamato Harry e mi ha detto che sei un coglione. Fine della storia.-

- Quindi Harry gli ha detto qualcosa su di me?- domandò confuso cercando di mandare giù l’ansia ad immaginarsi il moro in lacrime.

- A quanto pare..- annuì sospirando e si sedette sul letto appoggiando il palmo di una mano sul viso.

- Oggi devo uscirci insieme..- sussurrò guardando i biglietti per il lunapark sulla mensola.

- È per lei, vero?-  inarcò un sopracciglio sentendolo continuare: - Non riuscite a tenere segreti a me. Josh mi ha raccontato qualcosa.-

Si sdraiò nel letto e sussurrò: - Tu non vuoi che ti parli di lei, Lou.-

- Perché è una stronza che ti usava solo per i tuoi soldi. Ma tu eri così.. accecato da quello che provavi per lei da non accorgertene.- lo sentì dire con un tono quasi schifato.

Scosse la testa e si coprì gli occhi con l’avambraccio cercando di non farsi vincere dalla cattiveria nel tono di voce dell’amico.

- Non lo conosco bene, Zayn. Ma mi è simpatico, ed è completamente innamorato di te, Liam.- si torturò il labbro con i denti stringendo il cellulare tra le dita. - Cerca di non farlo soffrire, è la.. la persona più fragile che io..-

- Lo so, Lou.- lo bloccò sentendo di nuovo il groppo in gola e le lacrime spingere sulle palpebre.

- Ti voglio bene, non sei un coglione.- sorriso strofinando un pugno sugli occhi e mormorò: - Te ne voglio anch’io.-

- Divertiti e trattalo bene.- ridacchiò annuendo e lo salutò un’ultima volta buttando il cellulare sul letto ed iniziando a recuperare i vestiti, le mani che tremavano dall’ansia.

 

 

 

 

 

 

«(..) And I'm trying hard to figure out

Just how I ever did without

The warmth of your smile, the heart of a child

That's deep inside and leaves me purified.»

- God must have spent, 'N SYNC

 

 

 

 

Era fermo in macchina davanti a casa del moro e lo stava aspettando con le mani che non ne volevano sapere di stare ferme. Passava i palmi sui pantaloni, tra i capelli, prendeva il cellulare e iniziava a scorrere nella rubrica e tra i messaggi ma non riusciva a bloccare tutta l’ansia che aveva di aver rovinato ogni cosa.

Riuscì in parte a calmarsi quando vide il diciassettenne chiudersi la porta alle spalle e salire velocemente in macchina, le mani che continuava a torturare mentre sussurrava un semplice “ciao” tenendo lo sguardo basso.

Sospirò e ingranò la marcia, alzò il volume della radio per rompere il silenzio che era calato improvvisamente tra loro e ringraziò la mancanza di traffico quando riuscì ad arrivare in poco tempo davanti al lunapark e a trovare parcheggio.

Si bloccò sui suoi passi quando sentì il ragazzo, che stava camminando al suo fianco, dire il suo nome con un tono simile al disperato.

- Che succede?- chiese voltandosi verso di lui e appoggiando le mani sulle sue spalle, sentì il cuore stringersi in una morsa quando incrociò i suoi occhi nocciola lucidi per le lacrime che stava cercando di trattenere.

- Dovrei chiederlo io.. a te.- lo sentì rispondere a fatica con la voce impastata dal pianto.

- Io..- abbassò lo sguardo prendendo un respiro e poi lo risollevò sussurrando: - Mi dispiace.-

- Di cosa?- torturò il labbro inferiore con i denti e poi spostò i palmi sulle guance del moro avvicinandosi di un passo a lui e rispose: - Di come mi sono comportato ieri..ho avuto una specie di crisi di panico e..-

- È per quello?- inarcò un sopracciglio e lo sentì continuare con le mani strette sulle sue: - Per quello che vuoi dirmi oggi? Non devi sentirti obbligato. Se non sei ancora pronto.. posso aspettare, Liam. Anche due anni, tre.. posso aspettare anche per l’eternità ma non fare così.-

- Così, come?- domandò confuso muovendo i pollici sulle sue guance.

- Come se volessi allontanarti da me.- seguì il percorso di una lacrima che s’infranse contro la sua mano e poi strinse il moro tra le braccia appoggiando le labbra sui suoi capelli.

- Zayn.- sussurrò stringendolo più forte. - Non voglio allontanarmi da te, non lo vorrò mai. Sei la cosa più bella della mia vita e io ti..- deglutì chiudendo gli occhi e prese un respiro concludendo con: -..ti trovo perfetto, stupendo e..- si bloccò quando sentì le dita del più piccolo stringersi sulla sua maglia e dargli uno strattone.

- Ti amo e posso aspettare tutto il tempo che vuoi.- arrossì quando gli sussurrò quella semplice frase sulle labbra, le dita di lui tra i suoi capelli che continuava ad accarezzare.

- Io.. ho paura.- confessò guardandolo negli occhi. - Ho paura di dirtelo, credo. Io cerco di.. di dirtelo ma poi mi blocco.-

- Facciamo che oggi non ci pensiamo?- annuì sorridendo al ragazzo che si sporse per catturare le sue labbra in un bacio semplice e veloce. - Godiamoci questa giornata che è tutta per noi.- intrecciò le loro dita prendendo poi i biglietti dalla tasca interna della giacca mostrandoglieli.

- Oggi puoi chiedermi ogni cosa, Zay.- sussurrò catturando le sue labbra in un altro bacio sentendolo ridere e stringere le dita di una mano tra i suoi capelli.

- Esaudirai ogni mio desiderio?- annuì sorridendo dolcemente a quello che stava in punta di piedi per essere all’altezza delle sue labbra.

- Chiedimi qualcosa e lo avrai.- ripeté deciso appoggiando le mani sui suoi fianchi massaggiandoglieli.

- Qualsiasi?- mosse di nuovo la testa in un cenno affermativo e sorrise contro le labbra del moro che intrecciò le loro dita trascinandolo fino all’entrata.

Mostrò i biglietti al ragazzino all’ingresso ed entrò nel parco, già pieno di gente eccitata; si divisero per un attimo quando tre bambini corsero in mezzo a loro e si sorrisero intrecciando di nuovo le dita.

- Da cosa vuoi partire?- chiese guardandolo con dolcezza mentre lo vedeva spostare gli occhi sulle varie attrazioni con il labbro tra i denti e la mente persa nei suoi calcoli.

Scoppiò a ridere quando il moro lo guardò con i suoi occhi nocciola tutti eccitati e sussurrò: - Sugli autoscontri.- stringendogli la mano per poi aggiungere: - Ma la prossima la scegli tu.-

- Ci sto.- ridacchiò seguendolo per poi sussurrare contro il suo orecchio: - Il gattino ha paura delle altezze?-

Non riuscì a trattenere l’ennesima risata quando lo sentì dire: - Il gattino ti stritolerà la mano quindi decidi bene dove lo vuoi portare.-

- Mi piace averti tanto vicino.- bisbigliò mordendogli il lobo e muovendo la lingua sul suo orecchino nero, piegò le labbra in un sorriso vittorioso quando lo vide arrossire e infilò le mani sotto il suo maglione accarezzandogli la schiena nuda.

- Ti piace anche vedermi arrossire.- annuì spostando le labbra sul suo collo ignorando il fatto che fossero in mezzo al passaggio circondati da gente di ogni età. - E io invece non lo sopporto.-

- Ma sei adorabile.- borbottò stringendogli i fianchi e strofinando il naso contro il suo con un sorriso vispo.

- Andiamo sugli autoscontri e poi ne riparliamo del mio essere adorabile.- sorrise baciandogli una guancia e lo prese per mano raggiungendo la fila per la prima attrazione della serata.

 

 

 

 

- Hai fatto piangere quel bambino, Zayn.- ripeté per la terza volta lasciandosi trascinare in mezzo alla folla dal diciassettenne ancora tutto eccitato ed euforico.

- Se non sa perdere non è colpa mia.- scosse la testa fintamente esasperato e guardò i banchetti accanto a loro obbligando il ragazzo a fermarsi.

- Voglio vincerti qualcosa.- sussurrò arrossendo vistosamente quando l’altro prendendolo in giro disse: - Hai già vinto il mio cuore.-

Sbuffò quando Zayn scoppiò a ridere e strinse una mano attorno al suo polso trascinandolo fino al bancone dietro cui c’era un ripiano pieno di lattine.

Pagò i gettoni e si fece passare il fucile ad aria compressa mirando alla prima lattina e colpendola, guardò il moro con un sorriso soddisfatto e sbuffò infastidito quando il pallino di gomma sfiorò semplicemente la seconda senza farla cadere.

- Tre possibilità.- sentì dire dal vecchietto con i baffi che li osservava da dietro il bancone con le braccia incrociate.

Quando anche il secondo tentativo non andò a buon fine iniziò ad innervosirsi e strinse più forte la presa sul fucile sentendo Zayn sussurrare: - Non devi per forza vincermi qualcosa, Leeyum.-

Si concentrò sulla lattina, chiudendo il resto del mondo fuori dalla mente, e seguì soddisfatto il suo percorso fino a quando non toccò terra.

Dopo cinque minuti era riuscito a colpirle tutte e stava guardando con un sorriso il ragazzo che sceglieva uno degli enormi pupazzi in esposizione.

- Grazie, Leeyum.- si morse il labbro trattenendo il sorriso intenerito a vederlo con le braccia strette attorno ad un orso bianco e arrossì quando si sporse per baciargli una guancia.

- Ora tocca a me scegliere, giusto?- domandò per togliersi dall’imbarazzo e per liberarsi del ghigno soddisfatto di Zayn che lo faceva solamente arrossire sempre di più.

- Sì, ma non sulle..- lo bloccò poggiando un dito sulle sue labbra e scosse la testa ridacchiando: - Il turno è il mio e io decido.-

- Ma.. Leeyum.- lo prese per un braccio raggiungendo in poco tempo le montagne russe e strinse un braccio attorno alle sue spalle quando lo sentì tremare contro di lui.

- Ci sono io a proteggerti.- sussurrò contro il suo orecchio accarezzandolo poi con due dita. - Non devi aver paura di nulla.-

- Ma se dovesse staccarsi un pezzo tu non potresti salvarmi..- sbuffò divertito e lo strinse più forte baciandogli una tempia.

- Nessuno ti porterà mai via da me, nessuno.- insistette vedendolo abbassare il viso ed arrossire con un sorriso a piegargli le labbra.

 

 

 

 

- Non sento più la mano.- ridacchiò continuando ad agitarla mentre il diciassettenne camminava accanto a lui con l’orso stretto tra le braccia ed un’espressione colpevole.

Scosse la testa con un sospiro quando l’altro si difese sussurrando: - Stavamo cadendo, Leeyum.-

- Non stavamo cadendo, Zayn.- lo riprese fintamente esasperato passando una mano tra i suoi capelli neri e morbidi.

Non riuscì a trattenere la risata quando l’altro insistette come un bambino ripetendo: - Sì, Leeyum.-

- No, Zayn. Era solo una tua impressione, non stavamo cadendo.- cercò di farlo ragionare vedendolo piegare le labbra in un broncio e scuotere la testa deciso.

Scoppiò nuovamente a ridere quando lo vide sbattere le ciglia e sussurrare: - Mi compri lo zucchero filato?-

- Ogni cosa per il gattino spaventato.- lo prese in giro raggiungendo il chiostro e porgendo una banconota al ragazzino pieno di brufoli e lentiggini.

- Non sono spaventato.- lo sentì insistere con le labbra piegate in un broncio infantile. - Stavamo cadendo e sai qual è la percentuale degli incidenti su quella macchina infernale?- scosse la testa divertito prendendo il bastoncino avvolto in una nuvola colorata ed allontanandosi seguito da quello che stava dicendo una serie di numeri agitando il peluche con una mano.

- Senza contare il fatto che non so quanto siano a prova di legge quelle cose che ti fanno stare a testa in giù e..-

- È un gioco, Zayn.- sospirò bloccandolo fermandosi poi sui suoi passi quando il moro gli si piantò davanti serio replicando: - È un gioco pericoloso.-

Piegò le labbra in un ghigno e staccò un pezzo di zucchero filato con due dita portandogliele poi alla bocca che si aprì meccanicamente.

- Mi piacciono i giochi pericolosi.- bisbigliò guardandolo negli occhi mentre si leccava le dita per pulirle dallo zucchero appiccicato sulla pelle.

Lo osservò attentamente mentre allungava una mano verso la sostanza soffice e rosa staccandone un pezzo e appoggiandoglielo sulle labbra sussurrando con un tono sensuale: - Ti farai male.-

Passò la lingua sulla punta delle dita poggiate sulle sue labbra e sorrise dolcemente replicando: - Non lo permetteresti.-

- Quindi sono io ora che devo salvarti?- continuò a guardarlo negli occhi, che erano come calamite per i suoi, e trattenne il "mi hai già salvato, perché non lo vedi?".

- Da cosa vuoi difendermi?- chiese prendendo il peluche per passare il bastoncino a Zayn che sorrise rispondendo: - Da tutto. Ti difenderei da ogni cosa.-

Restò in silenzio fissandolo mentre mangiava tutto contento e con gli occhi illuminati da una gioia infantile.

Sentì il cuore scaldarsi piacevolmente mentre la sua testa era invasa da quelle due parole continuamente ripetute.

Si risvegliò improvvisamente dal suo stato di coma quando vide il moro allungare un braccio e chiedergli: - Ne vuoi?- indicando con un cenno il bastoncino.

Scosse la testa e gli passò il pollice sulle labbra sentendole bagnate ed appiccicose per lo zucchero.

- Sei tutto, Zayn.- sussurrò guardandolo serio negli occhi. - E sei ovunque.-

- S-Sono..ovunque?- annuì con un sorriso e spiegò: - Ti vedo ovunque, sei in ogni cosa. Ed è meraviglioso. Mi fai stare così..bene, meravigliosamente bene.- concluse con un lieve rossore senza distogliere lo sguardo dal suo.

- Ci credi nel destino?- domandò all'improvviso abbassando per un secondo lo sguardo sull'orso bianco, lo risollevò velocemente fissandolo in quello di Zayn che fece spallucce borbottando: - Fino a qualche anno fa ti avrei risposto con una risata e ti avrei detto che sono tutte cazzate.-

- E ora?- insistette vedendolo torturarsi il labbro tra i denti e sussurrare: - Non posso fare a meno di crederci.- per poi sollevare lo sguardo e mozzargli il fiato per tutto l'amore che gli stava trasmettendo solo con gli occhi.

Restarono in silenzio per qualche minuto senza spezzare il contatto visivo e poi vennero catapultati entrambi di nuovo nella realtà quando un bambino corse tra le loro gambe gridando tutto felice.

Liam si schiarì la voce e poi sorrise muovendo le dita di una mano sul pelo morbido del peluche.

Ripresero a camminare uno accanto all'altro mentre il moro finiva tutto lo zucchero filato mordicchiando il bastoncino di legno per non sprecarne nemmeno una briciola.

- Ho le dita tutte appiccicose.- lo sentì lamentarsi mentre buttava quel che gli era rimasto in mano in un cestino.

Si fermarono ad una fontanella lì vicino ed era completamente perso nel suo mondo, senza guardare nulla in particolare, che fece un verso sorpreso quando sentì degli schizzi d'acqua fredda sul viso.

- Zayn!- gridò vedendolo correre via con un ghigno per poi fermarsi e mostrargli la lingua mentre si puliva le mani nei pantaloni.

Lo raggiunse velocemente e rabbrividì quando quello strinse le dita gelide sul suo collo infilandole poi tra i suoi capelli, l'orso incastrato tra i loro petti mentre si lasciava baciare dolcemente le labbra.

Inarcò un sopracciglio confuso quando lo sentì sussurrare: - Non ti voglio dividere con loro.-

- Non voglio dividerti con le mie sorelle.- lo sentì insistere con una smorfia.

Si morse il labbro abbassando leggermente il viso per potergli baciare il collo e mormorò contro la sua pelle: - Sei il mio Malik preferito.-

- Non è vero, la preferita di tutti è Safaa.- scosse la testa divertito e gli passò il peluche per liberarsi le mani e stringerle sui fianchi del moro.

- Siete una famiglia bellissima.- disse muovendo le dita sotto il suo maglione nero facendole scivolare lungo la sua pelle morbida e calda. - Ma non sarebbero una famiglia così bella se non avessero questo figlio che mi ha completamente preso la testa.-

- Sei malato?- annuì continuando a muovere le mani sulla sua pelle.

- E puoi essere curato?- scosse la testa con un sorriso e rispose: - Non esiste una medicina per questa malattia.-

- Io invece penso ci sia.- si leccò le labbra piegate in un sorriso e poggiò la fronte contro la sua replicando: - Impossibile.-

- So anche qual è.- lo guardò attentamente e lo vide mettersi in punta di piedi con una mano sulla sua spalla e l'altra sull'orso poggiando poi le labbra sulle sue.

- Un bacio?- chiese sfiorando la bocca del moro con la sua.

Lo vide scuotere la testa e sussurrare: - Non uno, tanti..finché non guarisci.-

- E se non volessi guarire?- domandò con un sorriso dolce e divertito.

- Continuerò a volerti guarire.- gli morse il labbro inferiore lasciandogli il tempo di finire la frase e si strinse forte a lui respirando il suo odore.

- Ora cosa vuoi fare?- s'informò senza allontanarsi da lui e accarezzandogli la schiena.

- Per punizione mi porterai sulle giostre con i cavalli.-

Annuì serio e poi scoppiò a ridere staccandosi e tenendo un braccio attorno alle sue spalle.

- Vuoi salire sul cavallino perché hai troppa paura a fare un secondo giro della morte?- chiese con un ghigno sentendo una gomitata nello stomaco che doveva essere un invito a stare zitto.

- Il mio gattino ha paura.- lo prese in giro pizzicandogli una guancia tra le dita mentre l'altro sbuffava cercando di liberarsi.

- E va bene.- sospirò staccandosi ed allargando le braccia. - Andiamo sulla giostra per i bambini che hanno fatto i bravi.-

- Non sono un bambino.- scosse la testa spingendo l'indice contro il suo naso e replicò: - Ma sei davvero bravo quando si parla di cavalli.- facendogli poi l'occhiolino.

- Liam!- lo sentì gridare mentre gli dava uno spintone con le guance completamente rosse.

- Non accetti nemmeno un complimento?- chiese fingendosi scandalizzato mentre scuoteva la testa borbottando: - Qualcuno dovrebbe davvero insegnarti le buone maniere, Malik.-

- Sei tu il mio padrone, no?- si morse l'interno della guancia studiandolo attentamente e poi annuì stringendo un braccio attorno alle sue spalle sussurrando contro il suo orecchio: - Un ottimo acquisto.-

 

 

 

 

Erano usciti dal lunapark da circa mezz'ora e avevano deciso di non andare subito in macchina ma di camminare mano nella mano lungo una via non molto illuminata.

- E poi come hanno fatto a farti cambiare idea e farti parlare?- chiese ascoltando il moro a cui aveva chiesto di parlare del trasferimento.

- Ecco..io..- lo osservò attentamente non capendo il motivo del suo improvviso imbarazzo. -..credo di..di aver detto una cosa dopo..dopo che..-

- Dopo che?- insistette curioso, soprattutto per la ritrosia del diciassettenne che illuminava la via da quanto era rosso.

- Dopo che ho visto te.- lo sentì parlare velocemente, come faceva solo nei primi giorni in cui si erano effettivamente conosciuti.

- Quando stavo correndo davanti a casa tua?- chiese vedendolo annuire e stringergli la mano. - E ti si è rovesciato addosso tutto quel che c'era nello scatolone?- sorrise al verso strano di Zayn e gli baciò una guancia, ridendo quando la sentì quasi bollente.

- Andavamo nella stessa scuola?- domandò vedendolo muovere nuovamente la testa in un cenno affermativo.

- Mi è venuto un colpo quando ti ho visto.- lo sentì sussurrare mentre teneva lo sguardo basso per non incrociare il suo sguardo.

- E da quel giorno hai iniziato a seguirmi?- chiese stringendo la presa sulla sua mano.

- Certe volte mi facevo aiutare da Harry..ma preferivo non averlo tra i piedi perché ogni volta che eri vicino faceva l'idiota solo per farci beccare.- annuì ascoltandolo attentamente e mosse il pollice sul dorso della sua mano.

- Poi certi giorni era insopportabile perché mi diceva che non avrei risolto nulla a guardarti solamente, che dovevo farmi avanti e cercare di essere almeno tuo amico.- lo guardò di sfuggita vedendolo quasi insicuro se continuare o meno.

- Poi il peggio era quando mi ricordava che non avresti mai dimenticato lei, che stavo vivendo nel mondo dei sogni e che dovevo accettare la realtà.- si morse il labbro per poi chiedere: - Ti ha detto quello Harry?-

Lo vide annuire con un sorriso triste e continuare con: - Insieme a tante altre cose..il concetto chiave era che non avrei mai potuto averti perché il tuo cuore sarebbe sempre appartenuto a..a Danielle.-

- E tu cosa pensi?- domandò con un tono di voce serio fermandosi di fronte a lui e guardandolo negli occhi.

- Penso che ormai ero già completamente innamorato di te.- annuì muovendo una mano invitandolo a continuare con il cuore che batteva a mille. - Che non c'era posto dove volevo stare se non tra le tue braccia, che gli unici occhi in cui volevo perdermi erano i tuoi, che dopo tre anni l'amore che provo per te continua solamente a crescere, che ho conosciuto altri ragazzi ma non mi prendevano come hai fatto te. Ed è divertente il fatto che tu in realtà non hai fatto nulla, Liam. Tu stavi solamente correndo!- lo sentì calcare sul concetto vedendolo combattere con le lacrime. - E io non so cos'è successo. Si è fermato tutto ed esistevi solo tu. Ti sei fatto strada nel mio cuore in un solo attimo e mi hai preso. Sono tuo, sono tuo per sempre.-

- Zayn..-

- Ma tu non sei mio, no?- lo guardò mentre continuava a parlare: - Tu non sarai mai completamente mio, l'ho capito. Fa male, se devo essere sincero, ma l’ho capito e.. accettato.- scosse la testa stringendogli il viso tra le mani e mosse lentamente i pollici sui suoi zigomi.

- Zayn.- lo chiamò di nuovo mentre un piccolo sorriso si faceva spazio tra le sue labbra.

- Non importa, Liam. Non devi dire nulla..io voglio solo che tu sia felice, va bene? E se un giorno dovessi scegliere di tornare da lei, lo accetterò. Perché ti amo troppo per rovinarti la vita. Se è lei che vuoi ancora..dimmelo. Ti chiedo solo di non..distruggermi completamente.- iniziò a vedere appannato mentre l'altro rideva in modo strano con le lacrime che scivolavano lungo le sue guance.

- Credo sia troppo tardi per quello, però.- lo sentì continuare con la voce impastata dal pianto.

- Zayn, stai zitto un secondo.- sbottò stringendogli le ciocche di capelli per ottenere la sua attenzione.

- È che ti amo..così tanto, Liam. Tu non hai idea di cosa son disposto a fare per renderti felice.-

- Lo so, Zayn. L'ho capito..- sussurrò muovendo le dita sulla sua nuca in un massaggio.

- E fa male, Liam.- annuì sentendo qualche lacrima sfuggire al suo controllo. - Sapere che io potrei amarti per sempre e tu invece..- strinse più forte la presa, avvicinandosi di più a lui, quando lo sentì singhiozzare.

- Non è vero.- sibilò spingendo la fronte contro quella del moro che spalancò gli occhi confuso.

- Io invece, cosa?- domandò contro le sue labbra spostando una mano a cancellargli le lacrime.

- Tu non..non..- scosse la testa vedendolo bloccarsi immediatamente e alzarsi in punta di piedi socchiudendo gli occhi.

- Non ci provare a dirlo mai più.- sussurrò deciso, con un tono simile all'arrabbiato, mentre sfiorava le labbra con le sue.

- Perché non è vero, Zayn.- insistette continuando a muovere le dita tra i suoi capelli mentre lo vedeva chiudere gli occhi con un piccolo sorriso bagnato.

- Io ti..- spostò immediatamente lo sguardo quando vide delle luci puntare verso di loro, due fari di una macchina che continuava a sbandare.

Avvenne tutto troppo velocemente e l'unica frase che continuava a ripetersi nella sua testa era: tutto ma non lui.

Fu una questione di un attimo. Un solo attimo in cui tutte le priorità ruotarono attorno a quel ragazzo che aveva ancora gli occhi chiusi e un sorriso dolce sulle labbra, ignaro di tutto il resto.

Lo spinse lontano da lui pregando con tutto se stesso di essere stato abbastanza veloce da salvarlo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Shine:

Buonasera e bentornati.

Allora, anzitutto, mi scuso per averci messo più tempo del solito ma c’è una spiegazione: la persona a cui è dedicata questa parte e la nona non voleva soffrire troppo ed aspettare; io non volevo rimetterci la vita.. quindi eccoci qui :)

Son sicura almeno la maggior parte di voi mi avrà aggiunta alla lista nera, o al Death Note.

MA! domani devo pubblicare subito lo spin off, sempre di questa serie, e domenica avrete la nona parte (mi manca ancora qualche frase per completarla e mi state mettendo addosso un’ansia pazzesca çmç ).

 Ho anche pubblicato la sera perché così vi mancheranno poche ore prima dello spin off .. e forse vi ho rovinato il sonno e vi avrò ugualmente sulla coscienza. U.U

Vi voglio tanto bene, lo sapete. <3

Non ho altro da aggiungere se non: sono davvero cattiva T.T

 

Le altre mie storie (sono tutte ziam perché io scrivo SOLO ziam)

 

- Car wash & seguiti (in corso)

Zayn Malik ha diciassette anni, si è appena trasferito da Bradford ad Houston per stare più vicino alla sede di lavoro di suo padre.
Liam Payne ha vent'anni, ha sempre vissuto in Texas e cerca di lasciarsi alle spalle una delusione d'amore.

[Car wash; Teach me how to dream; So take me by the hand I’m bare boned and crazy for you; Dare to believe; You are my dream; I belong with you, you belong with me; It’s a revolution (..)]

[Spin off: You are the will that makes me strong]

 

- Sex on the yacht (OS, completa)

Zayn, Liam, Miami e lo yacht.

 

- You said I love like the stars above, I’ll love you ‘till I die (OS, completa)

Liam entra nel tag zerrie, Zayn cerca di fargli capire che è l’unico per lui.

 

- If I’m in love (OS, completa)

 Il compleanno di Liam e il regalo di Zayn. 

 

- Le parole che non ti ho detto (long, completa)

Zayn insegna nella scuola elementare di Bradford e riceve biglietti anonimi alla fine del mese, Liam torna a casa da Londra alla fine del mese e scrive parti di poesie che fa recapitare alla scuola che frequenta suo fratello Matthew.

 

- Sex bracelets (OS, completa)

Zayn Malik e Liam Payne son sempre stati grandi amici, a dodici anni le cose iniziano a cambiare e le loro strade si dividono. Al compimento del diciassettesimo compleanno le cose tra loro prendono una piega inaspettata, complici dei braccialetti di plastica che nascondono tanti significati.

 

- Di canzoni e tatuaggi (in corso)

 Liam Payne è un cantante di fama mondiale, l’immagine che la gente ha di lui inizia ad andargli troppo stretta facendolo sentire in una gabbia. Su consiglio del suo amico d’infanzia, Harry, decide di farsi un tatuaggio trovando ad attenderlo qualcosa di completamente inaspettato.

 

 

E come sempre potete seguirmi su Twitter e su Tumblr.

 

 

 

 

   
 
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