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Autore: demilennon    18/10/2013    3 recensioni
"Mi prometti che rimarrai con me fino all'ultimo giorno della mia vita? E ,che ogni volta che ti farò del male,mi perdonerai? Ma soprattutto mi prometti che mi amerai ogni minuto della tua vita come farò io?"
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Is this love?
 
“Stella sono tre quarti d’ora che sei chiusa lì dentro, faresti meglio a sbrigarti, altrimenti ti distruggerò la casa dalla noia.”

Il giorno passato in ospedale mi aveva davvero fatto male. La mia pelle risultava più bianca del solito e le occhiaie più violacee, non era di certo facile tornare presentabile.

“Si Johnny, arrivo tra un secondo. Nel frattempo leggi un libro, così ti acculturi un po’.”

“E’ più divertente scassarti la casa.”

“Ok, messaggio ricevuto. 5 minuti e arrivo, promesso.” Gli urlai dal bagno.

Indossai un vestito giallo con dei fiori blu e mi diressi verso la mia stanza, dove trovai John intento a frugare tra

i miei vestiti.


“Vuoi che ti presti un bel vestitino? O una gonna?”

“Anche con tali vestiti la mia mascolinità sarebbe visibile comunque. E poi no, sto cercando la mia camicia preferita. Non la trovo più… per caso l’hai vista?”

“Quella celeste?”

“Si.”

“Dovrei averla qui.” Dissi aprendo il cassetto dove mettevo le camice.

“Sei una ladra.”

“Lennon ti lamenti anche? Guarda, è lavata e stirata.”

“L’hai stirata tu?”

“Si.”

“Si vede..”

“Meglio che usciamo da qui prima che mi venga lo stimolo di sterilizzarti, ingrato!”

Detto ciò ci avviammo verso l’uscita, salutai mia mamma ed andammo al parco.
Che meraviglioso posto, una macchia verde in mezzo al grigiore di Liverpool, sebbene la maggior parte dei ragazzi ci andassero per pomiciare o fumare erba.

Seduti su una panchina vicino al laghetto c’erano George e Paul, che cercavano di suonare “Be bop a lula”.

“Paul possibile mai che sbagli sempre quest’accordo? Io sono sprecato in un complesso come il vostro, se mi mettessi in proprio farei molta più fortuna.”

“Ma dove vuoi andare senza la mia bellezza?” Disse aggiustandosi i capelli

“Due modesti!” aggiunsi io ridendo.

“Oh, ehm, Stella. Cosa ci fai qui? Non eri in ospedale?”

“Non ero mica in fin di vita! MI hanno dimessa.”

“Ah, e comunque il più bello sono io.” Disse John con un sorriso malizioso sulle labbra.

“Sta zitto.” Rispose Paul in tono dispiaciuto ed offeso.

“Suvvia Macca, non prendertela così tanto.” Cercai di confortarlo

“Ti va di andare a fare un giro qui intorno?”

“Se non mi stupri anche tu, volentieri!”

Così Paul mi prese sotto braccio, andammo vicino alle aiuole e ci sedemmo sull’erba, iniziammo a parlare del gruppo e di quanto fossero bravi e poi lui mi disse:

“Stella c’è una cosa che vorrei raccontarti da tempo.”

“Sono tutta orecchie.”

“Da quando ti ho vista… mi sei piaciuta subito! Cosa ne dici se magari… beh… se magari io e te provassimo a
stare insieme?”

Lì per lì rimasi sconvolta. Avevo capito che Paul provava attrazione per me, ma pensavo fosse una cosa da una sera e via. Invece no, lui voleva stare con me. Aveva intenzioni serie. Non mi sarebbe di certo dispiaciuta una relazione del genere. Trovavo che Paul fosse abbastanza carino, ma niente di più.

“Non so Paul. Ci devo pensare.” Risposi arrossendo.

Lui si avvicinò timidamente e con dolcezza sfiorò le mie labbra.

“Pensaci bene.” Mi disse.

Senza neppure salutarlo mi alzai e corsi verso casa, come una bambina impaurita. Mi aveva baciata (e aveva un bel paio di labbra morbide) ma ciò non bastava. Potevo davvero provarci con lui? E se fosse andata a finire male? Del resto avrei dovuto vederlo ogni giorno, e sarebbe stata abbastanza dura.

“ABBANDONA LA RAZIONALITA’” mi dissi.

In quello stesso momento mi diressi verso la sua casa, decisa a rispondergli e a non scappare più. Alla fine chi se ne importava? Non dovevamo per forza avere una relazione seria. Ci avrei solo provato, se fosse finita male saremmo rimasti amici. Almeno speravo.

“Chi è?”

“Sono Stella, un’amica di Paul.”

“Ciao stella!” rispose Paul con un sorriso stampato sulle labbra

“Oh.. eri tu? Non avevo riconosciuto la tua voce.”

“Entra dai, ti offro qualcosa, ho appena fatto una crostata.”

“E così sei anche un buon pasticciere? Questa mi è nuova.”

Andammo in cucina ed assaggiai la sua crostata. Non era male, anzi.

“Ci ho pensato.” Dissi. “E la mia risposta è si. Scusami per prima, mi sono comportata come una deficiente.
Non era mia intenzione lasciarti lì senza una risposta.”

“Lo so.”

“Però devo dirti una cosa.”

“Ti ascolto…”

“Io non sono sicura di essere innamorata di te. Preferirei non avere una relazione seria.”

“Sono così bello che ti innamorerai sicuramente di me!” Mi prese e iniziò a baciarmi.

In quel momento qualcuno entrò.

“Macca c’era la porta aperta. Uhhh c’è qualcuno?”

“JOHN!”

“JOHN?!”

“STELLA? PAUL?” disse lui  fissando stupito.



-Spazio autrice-

Ebbene si, dopo secoli e secoli ho aggiornato la storia! :) 
Probabilmente questo capitolo non piacerà a molti (Neppure a me piace tantissimo) Ma è importantissimo per lo svolgimento della storia. 
IL TRIANGOLO NO, NON L'AVEVO CONSIDERATOOOO.
eheh u.u
Grazie di nuovo a tutti coloro che mi seguono e mandano recensioni. 

A prestooo. :3


 
  
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