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Autore: Inquisitor95    18/10/2013    3 recensioni
Dal secondo capitolo:
[…] Sento il fiato mozzato per l'agitazione: manca l'ultimo nome, l'ultima possibilità per finire negli Hunger Games; Raymond Stregor prende il bigliettino contenente l'ultimo partecipante del nostro Distretto. Lo dischiude e lo posa davanti ai suoi occhi, prende fiato e legge il nome.
« Darin Sodren! » urla con tranquillità.
È il mio nome! Forse l'ho sentito solo perché ho paura di essere realmente chiamato. Mi guardo intorno e vedo che tutti i ragazzi si sono voltati e mi guardano con sguardo addolorato. Allora è tutto vero! Ormai sono un tributo per gli Hunger Games! Sento un nodo alla gola, prendo una boccata d'aria per non scoppiare in lacrime sul momento, m'incammino verso il palco, verso il mio destino, verso la mia fine! […]
Genere: Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Nuovi Tributi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Un fastidioso rumore mi fa svegliare: sono le voci di Norman e Dean. Stanno parlando di qualcosa e riesco a sentirli, mi giro nel letto ma sento troppo caldo per provare a riaddormentarmi; la sveglia sul comodino indica che sono quasi le sette. Osservo la finestra che si affaccia su una brillante Capitol City, una città assurda e piena di orribili colori, non c'è molta confusione per le strade, ancora è troppo presto per tutti; mi alzo a fatica e mi trascino in bagno per lavarmi il viso, l'acqua fredda mi sveglia e decido di andare nel salotto per scoprire il motivo di quelle voci e risate. Trovo i due uomini in piedi, entro e mi fissano restando in silenzio, mi sposto verso il tavolo della colazione e comincio a servirmi: prendo cornetti con la cioccolata e biscotti -i miei occhi restano fissi su Norman e Dean che mi squadrano, noto che Raymond è bloccato su una poltrona troppo piccola per il suo grasso. Parlavano di me, è chiaro!
« Penso si possa fare... » dice Dean rivolto verso Norman.
« Lo credo anch'io... chissà se la principessina vorrà partecipare alla nostra scenetta... » dice Norman in risposta. Si avvicina al tavolo e si siede accanto a me.
« Buongiorno! » lo saluto freddamente. Sta progettando qualcosa per l'Intervista e sono sicuro che non mi piacerà!
« Abbiamo già progettato il tuo vestito per l'Intervista! » dice senza preoccuparsi di ciò che penso. Mi volto verso di lui.
« Sarò vestito come una prostituta per caso!? » spero che abbiamo notato il mio sarcasmo. Lui ride.
« No, ma indosserai un abito da donna ovviamente! »
« Ovviamente!? » la mattina non potrebbe andare peggio. « Io sto benissimo da maschio, solo perché mi piacciono i ragazzi non significa che io sia una ragazza! »
Non mi piace vestirmi da donna, ho superato quella fase quando avevo dieci anni e avevo preso coscienza di ogni cosa riguardasse me e la mia natura.
« Tranquillo, ti piacerà! » dice Dean provando a farmi un sorriso. « È in stile antico: una gonna bella ampia e piena di merletti; inoltre è presente un corpetto colmo di strass, qualche gioiello e i capelli finti e sarai perfetto per domani! »
« Corpetto?! » chiedo incredulo. Questo è anche peggio del vestito per la Sfilata. « Sembrerò ridicolo!! » dico infuriato, senza accorgermene sto urlando. « Non intendo vestirmi da donna! Cercate di farmi un abito maschile o modificate quello! » dico alzandomi e correndo verso camera mia.
Senza volerlo mi scontro contro James, ha l'aria addormentata, mi prende per le braccia e mi fissa negli occhi, credo che mi stiano uscendo le lacrime per la rabbia. Affondo la testa nel suo petto e lascio che mi culli tra i suoi muscoli; mi sussurra cose dolci che non riesco a captare. Mi spinge verso camera mia e chiude la porta dietro di sé. Sono un po' imbarazzato dal restare solo con lui, eppure allo stesso tempo mi sento tranquillo, lui può capirmi.
Mi spinge delicatamente sul letto e mi fa sedere. Mi sento stranamente più tranquillo, credo di aver esagerato, sono però determinato a non farmi vestire da donna.
« Ti va di dirmi cos'è successo? » dice dolcemente. Mi accarezza il viso con una mano e lo guardo negli occhi. James mi capisce perché mi ama! Che avrebbe fatto al suo posto Ryan? Forse lui sarebbe stato divertito, a lui sarebbe piaciuto il fatto che mi lasciavo dominare così. James invece è l'opposto, è delicato e dolce, molto simile a me, molto simile a ciò che vorrei che il mio ragazzo facesse.
« Norman vuole vestirmi da donna all'Intervista! » dico freddo. Lui continua ad accarezzarmi e sento ulteriori vampate di fuoco.
« Sei bellissimo anche vestito da donna... » dice con un tono mezzo imbranato. Non credo voglia realmente dire quello ma è dolce il suo tentativo di sollevarmi il morale.
« Ti vestiresti da donna tu? » gli chiedo sarcasticamente. Lui ovviamente scuote la testa. L'immagine di lui vestita da donna è orribile!
« Credo di stare meglio da uomo con il mio fisico! » dice ridendo. Mi fa sorridere.
« Decisamente stai meglio da maschio... » l'argomento sta prendendo una piega che temo vada a sfociare nei sentimenti.
« Magari Norman si lascerà convincere... posso provare a dirgli di non esagerare... »
« Non ti darà retta! » dico alzandomi e gironzolando per la camera. « Perché vuole questo!? » chiedo a me e a lui.
« Credo voglia farti apparire come il tentativo di sognare: ti fa vestire da donna perché sta montando la sceneggiata di un ragazzo gay infelice dell'essere uomo e che colma così il suo vuoto! »
Ciò che dice James mi fa girare la testa, sento lo stomaco che si rivolta su sé stesso, è così che Norman mi vuole far trovare sponsor; devo forse continuare a recitare questa parte? Io odio Norman. Odio Capitol City. Odio il destino! L'unica cosa positiva... è l'aver conosciuto James; il ragazzo si è alzato dal letto e si è avvicinato a me sovrastandomi con la sua altezza. Mi prende la mani tra le sue e se le avvicina al viso; involontariamente gli accarezzo le guance, sono morbide e forti allo stesso tempo, mi dà dei bacetti sulle dita e la cosa mi fa perdere ancora di più. Ritraggo la mano e lui sembra essere insoddisfatto della fine di quel giochino!
« Mi dispiace! Credo di aver esagerato... » dice con il viso chino. « Vado a fare colazione! Ci vediamo tra un po' » si avvicina alla porta e non voglio che vada via.
Lo prendo per il braccio stringendolo per quanto posso, probabilmente non avrà sentito la mia stretta. Si volta e mi sorride, uno di quei sorrisi che la gente fa quando ottiene quel che vuole.
« Ti dispiace aspettarmi? Ci metto poco per prepararmi... » gli ho appena chiesto di stare seduto mentre io mi lavo, mi preparo, faccio i capelli e il resto. Eppure lui sembra tranquillo.
« Ma certo! » si siede sul letto e io mi chiudo in bagno.
Non ho bisogno di bloccare la porta, mi fido di lui! Levo via i miei vestiti mentre l'acqua fredda scorre liberamente nella doccia. Sento la voce di James parlarmi dall'altro lato della porta.
« Come va la caviglia? Non sembra averti fatto male... » ottima annotazione. Mi ha sempre nel suo campo visivo, mi tiene d'occhio. Chissà... magari potrei realmente pensare di cercarlo una volta sfuggiti al bagno di sangue della Cornucopia.
« Va molto meglio grazie! Neanche più mi fa male.... credo sia un bene visto che dovrò correre verso la Cornucopia... » dico infilandomi sotto la doccia.
« Hai quindi deciso di seguire la strategia di Norman? Vuoi sul serio correre il rischio di... » non riesce a finire la frase.
« Sì! » dico senza dare troppe spiegazioni. Ho bisogno di una lancia! « Tu hai intenzione di fuggire via o provare a prendere qualcosa? »
« Credo che prenderò qualcosa! Ho bisogno di un'arma per cacciare... ho paura però di rimanerci dentro e... » sento un fremito di paura nella sua voce. « E di non uscirne vivo! »
Lo stesso fremito di paura percorre la mia schiena, mi sento più sicuro delle mie possibilità e so che potrei farcela, ma se lui dovesse restarci secco? Che farei se dovesse morire? Non so se potrei fidarmi di qualcun altro, ci sono quei simpatici ragazzi del Distretto 6 e 11, potrei unirmi a loro ma... non sarebbero come James.
« Sono sicuro che ce la farai... » sto per dire qualcosa di cui mi pentirò subito. « Magari se ti vedo in difficoltà ti aiuto... » non posso promettergli questo: il mio obiettivo è salvare me innanzitutto, ciò significa fuggire dalla Cornucopia il più presto possibile.
« Sei molto gentile... ma non voglio averti sulla coscienza! Pensa a te stesso... » dice lui. Ha un tono di voce triste. Esco dalla doccia dopo aver passato il bagnoschiuma e lo shampoo e prendo il soffice accappatoio e lo indosso legandolo alla vita.
Ritorno nella stanza e lo trovo ancora seduto sul letto, mi avvicino e lui mi prende le mani per portarle sulle sue spalle, lo accarezzo dolcemente e sento ancora uno strano senso di colpa per Ryan, ma poi penso alla dolcezza di James, al fatto che mi faccia sentire... speciale!
« Forse è meglio se vai a prepararti anche tu... » dico in imbarazzo. Lui si alza dal letto e avvicina il viso al mio, il suo profumo mi inebria e il suo respiro è dolce.
« Mi piacerebbe molto allenarmi con te... cosa farai oggi? Ci alleniamo con Norman di mattina e pomeriggio se non sbaglio... » sì ha ragione, lo sa benissimo, è solo una scusa per sussurrare e farmi odorare il suo respiro. Sento che sto per perdere la testa!
« Certo... stiamo insieme! » ritorno in me. « Ci alleniamo insieme! »
Mi sorride e mi accarezza la guancia con le dita, sento come una scossa che mi percuote la testa, non posso tradire Ryan! Non è giusto! Io odio quando le persone tradiscono e dovrei essere io il primo a farlo? No! C'è però un potenziale problema: passeremo tutta la giornata insieme e alle sei dovremo essere valutati, l'unico momento in cui saremo separati probabilmente. Oggi noi Tributi ci alleniamo con i nostri mentori e avrò l'occasione di conoscere gli altri, non che la cosa mi importi! Indosso la tuta degli allenamenti e noto che è stata pulita e sembra quasi nuova, il numero cinque brilla sul retro. Mentre mi vesto e sistemo i capelli mi metto a pensare a quello che ha detto Norman: credo di essere pronto a vestirmi da donna, ma solo perché James mi ci ha fatto riflettere! Già... James... lo faccio perché lo dice lui!
Sono sempre più confuso.
Quando finalmente esco dalla camera e mi trovo nel salotto vedo Marvin con la sua solita aria spavalda che mi fissa con uno strano sguardo indagatore; forse si aspettava di trovarmi vestito da donna? Dean non è più insieme a Norman e trovo Raymond ancora bloccato sulla poltrona. Sono ostile nei suoi confronti, lui è il simbolo dell'ozio di Capitol City! Dopo pochi minuti ci raggiunge James; tutti e tre sembriamo usciti da un circo per l'aspetto uguale e le assurde tutine!
« Bene » comincia Norman. « Ora che siamo tutti qui volevo dirvi alcune cose: come sapete, stamattina e oggi pomeriggio ci dedicheremo a curare alcune cose di ciò che avete appreso! Alle sei cominceranno le Sessioni dove sarete valutati per le vostre capacità! Suggerisco di mostrare agli Strateghi, quello di cui siete veramente capaci. Non pensate di salvare il meglio per l'Arena. Siate sinceri! »
« Avrete poco più di cinque minuti » continua fissandoci intensamente tutti e tre. « Date il vostro meglio e vi assegneranno punteggi decenti. Stasera trasmetteranno i voti, sapete già che vi daranno punteggi da uno fino a dodici. C'è altro che possiate non sapere di oggi? »
Scuotiamo la testa e ci fa segno di andare nell'ascensore, entriamo tutti e quattro salutando Raymond che è finalmente riuscito a sfuggire alla poltrona. Sto pensando a cosa fare e su cosa allenarmi, credo di voler continuare a migliorare con la lancia, dev'essere la mia arma e la mia salvezza per qualunque cosa. Marvin osserva me e James vicini, ovviamente non si lascia scappare l'occasione per il suo cinismo.
« State insieme o no? Voglio dire James sbava per te... e tu Darin? » mi chiede divertito. « Hai già avuto occasione di provarlo? » voglio dargli un ceffone. Ma non è il momento.
« Non parlare di me stronzo! » gli dico restando freddo e ignorandolo. « Solo perché James è mio amico non significa che stiamo insieme! »
« Amici? » chiede Marvin incredulo. « Fatina, forse non ti sei reso conto che ti guarda il cu... »
« Sta' zitto! » dice James bloccando il ragazzo e passando un braccio sotto il collo di Marvin. Norman cerca si separarli e improvvisamente l'ascensore è troppo chiuso.
Riusciamo ad arrivare ai piani sotterranei tutti interi e Marvin si allontana subito per proseguire un allenamento individuale. Ritrovare i Tributi è strano, li vedo come conoscenti anziché nemici; non è bene. Vedo inoltre Tony che da lontano mi rivolge un saluto, insieme a lui c'è Samuel e un ragazzino di dodici anni. Mi guardo intorno per osservare le facce dei Tributi: i maschi mi guardano sempre più incuriositi e uno di loro ha uno sguardo misto di rabbia, divertimento ed eccitazione! Le ragazze mi guardano con disgusto, mi vedono come un ragno da schiacciare, un verme da eliminare subito alla Cornucopia. Si troveranno delusi!
Uno uomo in lontananza ci saluta, è molto alto, muscoloso e dai riccioluti capelli color oro e gli occhi grigi e intensi. Sembra avere poco meno di quarant'anni, ha un aspetto giovanile come Norman. Dietro di lui ci sono tre Tributi, sono tutti piccoli e magri: un ragazzino dall'aria astuta e due ragazzine impaurite. Sulla loro tuta è ornato il numero 12: sono del distretto del carbone! L'uomo saluta amichevolmente il nostro mentore.
« Norman! È un piacere vedere qualcuno di simpatico! » dice l'uomo biondo.
« Be', sai come la penso sugli Hunger Games... vorrei farne a meno! » dice Norman rivolgendosi a noi. « Loro due sono Darin e James » ci presenta. Allungo la mano e l'uomo la stringe, una stretta calda e forte.
« Piacere mio » dico quasi annoiato. A cosa può servirmi conoscere quest'uomo?
« Mi chiamo Geoffry Mellark! » quel cognome! Ma certo! Tutti noi abbiamo sentito parlare di Peeta Mellark, abbiamo studiato la storia di Peeta e Katniss; lui dev'essere il loro figlio!
« Mellark... » riesce a dire James stringendo la mano dell'uomo.
« Sì! I miei genitori sono Peeta e Katniss... »
« Se sei un mentore significa che hai partecipato agli Hunger Games... » noto subito.
« Già! Non è stato un bel colpo quando il mio nome è uscito... la centesima edizione! La Quarta Edizione della Memoria. All'epoca avevo dodici anni... sono riuscito a tornare al Distretto 12... »
Non capisco cosa accade, perché Norman non ci fa iniziare l'allenamento? Il ragazzino mi sta squadrando, ha l'aria innocente ma riconosco l'inganno dietro quello sguardo, lui sarà un pericolo. Norman e Geoffry continuano a parlare per un po' finché i Tributi del 12 lo lasciano e si allenano per conto loro. Seguiamo il loro esempio anche io e James, lui vuole che gli insegni ad arrampicarsi bene ma non credo di riuscirci, lo so perché mi arrampico sugli alberi ma non mi è stato insegnato. Dopo qualche ora ci rinuncia e facciamo un corpo a corpo, lui non riesce a ferirmi o atterrarmi, io invece sono veloce e astuto e colgo il suo punto debole: io! Mi basta aggirarlo con qualche moina e lo vinco. Forse sfruttare questo elemento a mio favore non fa bene, non ci stiamo allenando, stiamo giocando!!
Passiamo alle armi: lui sa usare arco e frecce mentre io uso la lancia; è chiaro che in un combattimento tra noi due vinco io visto che sono veloce e posso evitare le sue frecce e arrivare a colpirlo prima che ne scocchi una. Sembra strano: queste ore passano in fretta e mi sto divertendo, non è il momento però; continuo a ripetermelo ma senza successo, la attenzioni di James e i suoi sguardi mi fanno un effetto diverso, non mi irritano come prima, anzi, mi piace essere desiderato. Il momento clue dell'allenamento arriva quando riesco finalmente ad abbatterlo: per bloccarlo mi ci piazzo di sopra in modo da tenergli fermi i polsi e le gambe, il suo corpo è caldo e i muscoli sono tesi come fili, mi guarda sospirando e mi rendo conto che la posizione in cui siamo messi potrebbe fargli venire in mentre strane idee! Mi alzo immediatamente e la mattina di allenamento finisce lì. Pranziamo insieme e Norman si ferma a parlare di alcune cose con gli altri mentori, li guardiamo distanti e sembrano discutere di cose serie e gravi. Il viso di Norman è corrugato, quello di Geoffry lo è anche di più, sono neri e preoccupati per qualcosa, è troppo evidente. Il nostro mentore ci dà una veloce occhiata e si alza per venirci contro. Fingiamo di parlare ma ci rendiamo conto di una cosa: Norman si è accorto... che lo abbiamo tenuto d'occhio!
« Allora... come procede l'allenamento? » chiede. Dovrebbe saperlo visto che in teoria sarebbe il nostro mentore!
« Bene. Tu hai ancora da parlare con i tuoi amichetti? » mi esce velenosamente. James ha lo sguardo da bimbo.
« Il caso vuole che i miei amichetti mi abbiano portato informazioni in grado di salvarvi il culo! » dice serio e arrabbiato. Rimango quasi a bocca aperta per la risposta: le cose di cui hanno parlato sono gravi davvero allora!
« Cosa hai scoperto? » chiede James. Mi sento offeso per il tono in cui mi ha zittito. Non intendo parlare ancora con lui. E se lo sogna che io mi vesta da donna per l'Intervista!
« Quest'Edizione ha una scadenza.... »
« Che intendi? »
« Significa che finirà un mese dopo l'inizio! Avete quattro settimane per arrivare sul podio, dopodiché Capito City reclamerà i due vincitori! »
« Non ti seguo... vuol dire che ci uccideranno alla fine? » chiede James. Sono riuscito a capire ciò che dice Norman ma non voglio parlare.
« Diciamo di sì! Inoltre le cose andranno a peggiorare: la prima settimana sarete messi liberi e senza problemi. La seconda settimana cominceranno a mancare bacche e piante mentre gli animali diventeranno pericolosi. Nella terza settimana spariranno anche agli animali. Nella quarta e ultima settimana l'acqua scomparirà. Se dopo un mese, dopo animali e siccità, sarete ancora vivi, Capitol City manderà delle bestie ad uccidervi fino a che non ne rimarranno solo due »
« Ma questo è terribilmente ingiusto! Capitol City non può giocare così con le nostre vite! » James è oltraggiato. Ma peggio di essere qui cosa può esserci?
« E rinchiudere più di venti ragazzi in un'arena ad uccidersi è giusto? » chiede Norman. « Capitol City non è giusta, per questo ci sono stati i Giorni Bui, per questo Katniss Everdeen è diventata la ghiandaia imitatrice, la fiamma della rivoluzione dei Giorni della Rivolta. » conclude il suo discorso e non ho più neanche fame.
« Grazie per la dritta! » provo a dire. Devo mostrarmi gentile ed educato anche se vorrei uccidere Norman.
« E un'ultima cosa importantissima: non date nulla per scontato, ricordate di cercare acqua e cibo! » si alza e ci lascia più confusi di prima.
Il pomeriggio è stancante ma io e James non esageriamo, non vogliamo arrivare alla Sessione senza forze, dobbiamo dare il massimo quando saremo soli con gli Strateghi, chissà che potrei fargli vedere... forse la mia maestria con la lancia. Sicuramente è l'arma migliore che posso trovare, devo fare bella figura e dare il massimo, questo voto potrebbe uccidermi come potrebbe salvarmi. Il tempo passa in fretta e in men che non si dica, tutti e trentasei Tributi ci troviamo fuori dalla porta della camera degli Strateghi. Si va in ordine di distretto e in ordine alfabetico; io sarò l'ultimo dei miei compagni visto che mi chiamo Sodren di cognome. Ci mettiamo quindi in fila e uno per uno chiamano tutti. Cominciano con quelli del Distretto 1; Arthur, Xiomara e Ginger: tutti e tre incutono timore ma quelli del Distretto 2 sono anche peggio: Edward, Marcus e Myriam. Tutti e sei sono sui diciotto anni e sembrano aver ricevuto ottimi addestramenti nei loro Distretti. Tocca a quelli del 3 ma non faccio caso ai loro nomi, sono i Favoriti da cui devo guardarmi le spalle. Ed eccoli che vengono chiamati: Vincent e poi due ragazzi che si somigliano troppo, devono essere fratello e sorella, Vladimir e Lyssa; riconosco il ragazzo che mi guardava con odio ed eccitazione, è alto e muscoloso ed è incredibilmente agghiacciante. Ma non m'importa! Devo restare concentrato. Ecco che entra James, è il primo di noi e riesco solo a fargli un sorriso perché ho la gola secca. Non so quanto tempo passi ma sembra che ogni volta i ragazzi stiano mezz'ora dentro; Marvin viene chiamato e sento l'ansia distruggermi. Tocca a me ormai e ho il cuore in gola. Il mio nome viene infine chiamato ed entro.
Attorno a me c'è una grande area piena di armi, strane strutture con alcuni cavi, pareti rocciose su cui potersi arrampicare, alberi per simulare zone di caccia. Io mi porto in avanti e vedo una grande balconata su cui stanno molte persone, devono essere gli Strateghi. Il Primo Stratega è un uomo snello, bello e dalla pelle dorata così come capelli e trucco. Sembrerebbe finto se non vedessi che si muove.
« Sono Darin Sodren, Distretto 5! » mi presento. Mi avvicino ad una rastrelliera e trovo una bellissima e lunga lancia con la lama affilata e squadrata.
Intuiscono cosa voglio far vedere loro e cominciano delle proiezioni olografiche: simuleranno dei nemici che mi attaccheranno. Voglio far vedere la mia velocità e la mia bravura nel maneggiare la lancia. Comincio questa strana danza della morte con lo sforzare l'udito per sentire i movimenti che i miei nemici fanno: mi circondano e ad occhio e croce sono circa dieci, tanti! I primi due mi vengono contro ed evito i loro colpi, muovo in fretta la lancia in modo da ucciderli entrambi e gli altri otto prendono la palla in balzo per attaccarmi; mi muovo agilmente, i nemici si avvicinano e io mi acquatto fino a toccare terra per farli cadere con un colpo di lancia, ottengo il risultato sperato con solo due di loro, sento poi una spada che si avvicina e cerco di capire da dove proverrà il colpo, solo grazie ad un fortuito caso mi sposto nella direzione giusta e faccio fuori l'ologramma! Uccido i due che ho atterrato e ruoto la lancia in modo da allontanare i restanti, fanno solo pochi passi indietro ma sono sufficienti per ottenere vantaggio: uno di loro si ritrova senza testa grazie ad un colpo veloce, gli altri cinque quattro si schierano mentre sento dei passi dietro di me, ci sto un secondo a vedere che ho altri nemici alle spalle, decido di darmi alla fuga, non per codardia ma per sfruttare l'altezza degli alberi; sfrutto il fatto che si siano disposti a linea e ne uccido altri due in poco tempo, sono troppi ed ho bisogno di un'idea geniale. Improvvisamente vengo colto dall'ispirazione e vedo un'impalcatura che sembra fare al caso mio: mi metto dietro di essa e la spingo nella direzione dei nemici che si radunano in gruppo, sento di metterci forza nella spinta e finalmente l'impalcatura cede crollando sugli ologrammi e uccidendoli.
Faccio un grande respiro, questa mossa è stupida e nell'Arena non avrò impalcature da poter usare: a sentire Norman, ci troveremo in mezzo alla natura e non avremo metalli del genere da poter usare. Sento un rumore alle mie spalle e mi rendo conto di aver cantato vittoria troppo presto, sento che è un solo nemico, o almeno credo sia da solo, ma devo fare scena per gli Strateghi e faccio qualcosa che penso possa lasciarli impressionati: giro su me stesso con grazia e velocità e senza perdere tempo lancio la mia arma contro il bersaglio. Vedo che ruota e che si avvicina sempre di più all'ologramma e si conficca nel petto, l'arma cade a terra perché la mia Sessione è finita!
Non riesco a non pensare a ciò che ho fatto, sono stato bravo ma forse gli Strateghi mi avranno trovato noioso; James dice di essersi fatto prendere dal panico con l'arco, dice che ha sbagliato prendendo il manichino nella pancia anziché nel cuore. Dev'essere un errore grave! Marvin invece ha fatto vedere la sua forza bruta, probabilmente avrà spaccato qualche cranio di simulazione. Dopo cena, finalmente, alla televisione appare Ceasar Flickerman che annuncia i voti partendo dai primi Distretti, i Favortiti hanno da vantarsi mi sembra ovvio e dopo un po' è il nostro turno! Compare il viso di James per primo, è molto carino nell'immagine in televisione ma preferisco la realtà. Sotto il suo viso compare un 4 e tutti noi ci sentiamo morire dentro. Non riusciamo a parlare; Marvin ottiene un 7 ma è scosso per il suo pessimo voto e non per quello del mio amico. Non oso immaginare che voto mi sia stato dato. Compare la mia foto: sono sorridente e molto meglio di ora, sotto di me appaiono due cifre. Mi rendo conto dopo qualche attimo che sotto la mia faccia brilla un 12! Sono confuso e felice allo stesso tempo e tutti mi fanno la festa, eccetto Marvin, che si estranea, e James che è ancora bianco in viso. Il Distretto 6 è mediocre: Tony prende 9, Samuel ottiene un 3 e il piccolo dodicenne ottiene 1! Nel Distretto 7 va ancora peggio e l'8 ottiene due bei numeri. Nel Distretto 9 c'è un ragazzo dall'aria crudele che ha preso 11, le sue due compagne prendono 3 e 2. Nel 10 le cose non sono tanto rosee ed è il turno del Distretto 11: Amelie prende 3, Melania ottiene 7 e l'altra compagna ottiene 5. Infine abbiamo il 12: il piccolo ragazzino dall'aria letale ottiene un bel 9, e due ragazzine 2 e 7. Il programma termina e mi volto perché voglio festeggiare con James, lui però non c'è. Dev'essere in camera sua deluso dal suo voto. Do la buonanotte a tutti e mi avvio verso la mia camera, busso però alla porta di James ma non mi risponde, è chiusa e non posso entrare. Domani ci sarà l'Intervista e voglio parlare con James! Ma perché? Cosa mi importa realmente di lui? Vado in camera mia e appena mi metto a letto entro nel mondo dei sogni.
Mi sveglio con il sole che mi batte sul viso, mi sento indolenzito e improvvisamente l'aria mi manca, domani sarò nell'Arena! Domani cominceranno gli Hunger Games ed ho improvvisamente voglia di urlare. Mi chiudo in bagno nella speranza di non poter uscire, ma poi mi ricordo di James e del brutto voto che ha preso. Devo fare qualcosa per lui, dove trovare il modo di tirarlo su di morale. Mi faccio un bagno veloce e mi metto per l'ultima volta la tuta d'allenamento, poi esco dalla camera. Nel salotto trovo Norman e Raymond ai capi del tavolo, noto subito che il solo presente dei Tributi è Marvin.
« Dov'è James? » dico avvicinandomi al tavolo. Norman mi guarda distrattamente.
« Non credo uscirà da camera sua fino a domani! Poco importa ormai! » dice freddamente. Mi catapulto correndo verso camera di James e comincio a bussare forte sulla porta fino a farmi male le nocche.
« James apri questa dannata porta! » gli urlo arrabbiato. La porta si apre pochi secondi dopo e James compare con solo i boxer indossati. Ha l'aria distrutta e sembra non aver dormito. Entro senza che lui mi inviti.
« Chi ti ha detto che potevi entrare? » chiede. Cerco la sua tuta e la trovo, la prendo e gliela passo tra le mani.
« Vestiti! C'è l'allenamento! Non puoi mancare! » non lo guardo negli occhi perché ho paura del suo sguardo. Non vorrei che mi fissasse con odio! Mi ferma prima che io lasci la stanza.
« Non voglio allenarmi! »
« Sì invece! Si può sapere che diavolo ti prende? Hai preso un voto da schifo ma non significa niente e lo sai meglio di me! » dico velocemente. Mi lascia la mano che aveva afferrato.
« Stammi lontano ok? » mi chiede con leggerezza. Ha lo sguardo di ghiaccio e sento che ho il cuore spezzato. Gli occhi mi diventano pesanti. Ho voglia di dirgli che è un bastardo, uno stronzo e che sarà il primo che ucciderò, voglio fargli del male ma è più forte di me e potrebbe picchiarmi anche ora.
« Va' all'inferno, James! » gli dico scappando via dalla stanza. Decido di non fare colazione e scendo direttamente ad allenarmi, non trovo altri Tributi, sono solo io e non so da dove cominciare.
Mi dico di farmi forza: in qualche modo la vita andrà avanti anche senza l'aiuto di James, posso sempre contare su Tony, Samuel o Amelie e Melania... ma forse loro non vogliono collaborare con me. Loro sono già divisi in coppie... non c'è spazio per me. Non so cosa posso fare... so solo che devo riuscire ad ottenere uno dei posti sul podio! I Tributi cominciano ad arrivare insieme ai loro mentori. Vedo Norman con al fianco Marvin, dietro di loro c'è James. Basta! Non voglio più saperne di lui! Lo ignoro, stavolta ha chiuso con me. Non ci incontriamo per tutta la mattina; senza rendermene conto è l'ora di pranzo e mi siedo da solo con alcune cose, mi viene da vomitare e non ho per niente fame. Qualcuno si muove accanto a me e si siede pesantemente ad un posto di distanza: James ha il viso chino sul suo piatto e lo sento tirar su di naso, come se stesse piangendo. Il mio cuore si fa di nuovo piccolo e sento di... poterlo perdonare. Mi avvicino a lui e senza volerlo lo abbraccio; mi accuccio al suo petto tra le sue braccia e mi stringe forte fino a farmi male, non mi importa, il suo calore mi fa incredibilmente piacere.
« Mi dispiace... » riesce a dire. Lo guardo negli occhi e gli faccio un sorriso, poi mi chiede una cosa che non avrebbe mai dovuto. « Baciami! Ti prego... solo un bacio... »
Non riesco a respirare; penso a Ryan e non sento niente, niente che mi impedisca di baciare James. Provo qualcosa per lui, forse tenerezza. Niente mi impedisce di bloccarmi o mi obbliga ad avanzare, sono io, perché lo voglio: avvicino il mio viso al suo fino a sentirne il respiro dolce, inclino il viso e lui schiude le labbra, mi avvicino e le nostre bocche entrano in contatto; si muove in modo dolce ma si trattiene, nasconde un desiderio più grande di quello che dimostra. Gli sfioro il viso con la mano, voglio che questo bacio sia perfetto per lui, e forse anche un po' per me; sento la sua lingua sfiorarmi le labbra e i brividi mi percorrono la schiena, non voglio separarmi da lui. Quel bacio è persino meglio di quelli violenti di Ryan. Ma alla fine è proprio James a separarsi leccandosi le labbra, ancora impregnate del mio sapore. Mi sorride, ciò basta ad acquietare le cose.
Il resto del pomeriggio siamo impegnati con gli Stilisti, dobbiamo prepararci per la l'Intervista. Mi fido delle mani di Dean e quand'è il momento di andare mi guardo allo specchio: indosso delle extension che mi arrivano fino alla vita, sono scuri come i miei capelli e hanno striature di rosso e viola, sono truccato in modo da rendere il viso perfetto come la porcellana; non ho ombretto attorno agli occhi e scendo con lo sguardo sul mio vestito: il sopra è una giacca viola scuro con una camicia bianca, il sotto consiste in una grande gonna piena di merletti e fatta di pizzo chantille in stile gotico, indosso delle scarpe nere e chiuse con un piccolo tacchetto, non si noteranno molto visto che il vestito striscerà per il pavimento. In pochi minuti mi trovo tra gli altri Tributi (siamo messi tutti e trentasei attorno a due poltrone centrali e su di una vi è il presentatore), sono tra Marvin e James, entrambi hanno smoking rispettivamente grigio e nero. James è davvero... interessante tutto in tiro, non posso fare a meno di guardarlo e lui mi fissa meravigliato.
« Sei bellissimo! E ti amo ancora di più! » lo sussurra al mio orecchio e per un attimo mi gira la testa. Cerco di riprendermi perché parte Marvin e dopo tocca a me.
Ceaser Flickerman fa le solite domande noiose che probabilmente ha già fatto agli altri Tributi maschio. L'intervista dura cinque minuti e poi Marvin si alza, tocca a me.
Capitol City fa silenzio mentre io mi avvicino alla poltrona, vedo i loro sguardi confusi su chi sono, poi mi riconoscono e scoppiano in applausi e battiti di mani, mi sorridono e gioiscono: so cosa fare, portare avanti la farsa di Norman, quella sul fatto che sono infelice di essere uomo.
« Darin Sodren... ma che piacere averti qui! Capitol City parla di te, sai? » mi chiede.
Provo a sorridere. « Sì lo so... devo dire che da quando sono qui mi sento più libero »
« Ah sì? E perché mai? Al Distretto 5 voi... omosessuali non siete ben accetti? »
« Ecco... possiamo dire che c'è un detto: “tutti sanno ma nessuno ne parla” » prendo un respiro. « Sì... è difficile per quelli come me... »
« E c'è qualcuno che ti ha mai preso in giro? O... picchiato...? » si vergogna a chiederlo, Capitol City fa silenzio. Guardo il pubblico.
« Sì! Per anni sono stato beffeggiato e tiranneggiato ingiustamente! Mi hanno anche picchiato... vivo nel terrore e nella paura! »
Dagli spalti parte un urlo che segue un applauso caloroso. « Darin noi siamo con te! »
Sorrido. Un sorriso finto e perfetto. « Grazie mille »
« E c'è qualcuno nel tuo cuore al Distretto 5? » chiede Flickrman.
« Sì! Ho un ragazzo: si chiama Ryan... » penso poi a James. « Inoltre c'è un ragazzo che... mi ha confessato di amarmi... »
« Uh-uh e cosa gli hai detto? » chiede. Non posso dire la verità, Ryan mi starà guardando.
« Non ho risposto! » mi chiedo quanto sia passato. Almeno due o tre minuti. Sento il viso in fiamme per l'imbarazzo. Non mi piace quest'argomento.
« E dimmi: tu e questo Ryan volete sposarvi? Magari qui a Capitol City potrete... »
« Non so ancora cosa accadrà tra me e Ryan. Ci amiamo ma non siamo pronti per un “finché morte non ci separi!” » dico con una risata. Anche il pubblico sorride.
Flickerman mi manda a sedere e interroga James; le domande sono classiche e noiose: “hai la ragazza?” “c'è qualcuna che ci prova con te?” “hai un compagno gay: siete molto amici o non vi conoscevate?” “pensi che vincendo le ragazze cadranno ai tuoi piedi?”. Finisce presto e restiamo fino alla fine del programma. Torniamo a casa e andiamo a letto subito.
Il mattino dopo è l'ultimo della mia vita normale, faccio tutto senza rendermene conto. Prima di partire sull'hovercraft James mi saluta, lui viaggia su un'altra nave insieme ad undici ragazzi. Norman mi dà alcuni consigli ma non riesco ad afferrarne uno. Il viaggio dura poco e non possiamo vedere l'Arena dall'alto. Mi trovo in una stanza, la stanza per il bestiame, è tutto grigio e triste e non trovo nessuno dentro. Mi aspettavo di trovare qualcuno a salutarmi o qualche guardia. C'è solo il mio indumento: dovrò indossare una strana tuta di colore bianco e viola, sembra una tuta per sub ma è fatta di pelle e dentro ha una sorta di pelliccia, saremo in un ambiente freddo? Chi può dirlo ormai. Entro nel tubo che mi porta verso l'alto nell'Arena. Finalmente vedo la luce del sole, il cielo è grigiastro e il sole appare triste e cupo, è pieno di nuvole e mi volto intorno per focalizzare l'ambiente: è bianco intorno a me e spira un vento gelido, il bianco è un manto candido e puro. È neve!





Buonasera :) vi propongo ancora un capitolo della mia ff: l'ambiente tra Darin e James si fa sempre più caldoooooo anche se nell'Arena c'è la neve XD Non siate timidi e fate dei bei commenti u.u! (o anche se scrivete che non vi piace xD si accettano sempre le critiche) A presto con il prossimo capitolo!
Ps: vorrei chiedere scusa in anticipo se i prossimi capitoli potrebbero essere più corti di questi, essendo nell'Arena non voglio che troppi eventi accadano in un solo capitolo ^^ Baciiii a prestooo =)


 
  
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