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Autore: LostInParadise    18/10/2013    3 recensioni
Parodia di quella che dovrebbe essere la Divina Commedia di Dante Alighieri.
Non è un copia e incolla dell'opera, se non altro è una parodia.
E se fosse Zayn a essere il nostro Dante e Louis il nostro Virgilio?
Dante arriverà intero da Beatrice?
- Nella vita in mezzo al cammin... La vita che cammin nel mezzo… Nel mezzo del cammin di nostra vita!
- Dante, hai rotto le palle!

Ecco.
Genere: Commedia, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Canto I

Inutile dire che chiunque, anche la bonas di “avanti un altro” suppongo, sa cos’è la Divina Commedia.
Insomma è quella storia di un tipo che si crede chissà chi, incaricato dall’alto a dover compiere un viaggio per purificare l’umanità.
Pare che questo qua debba terminare il viaggio attraverso l’inferno, il purgatorio e il paradiso per completare l’espiazione della sua anima.
Carramba che parole complicate!
Qual è il posto in cui viaggia Dante? E come è nato questo posto?
Ah giusto, il protagonista si chiama Dante, vabbè ma si sapeva.
Pare che ci fosse una contesa tra l’angelo Lucifero e Dio poiché il primo voleva diventare superiore al secondo.
E l’altro col cavolo che voleva farsi spodestare visto che la poltrona di nuvole, sulla quale alloggiava, era fin troppo comoda.
Perciò decise di scaraventare Lucifero verso la terra, facendolo sprofondare fino a raggiungere il centro. Altro che l’uomo più forte del mondo!
Sprofondando ha creato una grossa voragine nel terreno portando alla nascita dell’Inferno. Poi ci sta un monte, quello del Purgatorio che, se scalato, porta al Paradiso, quel luogo celeste tanto desiderato che si trova campato per aria.
Io, in veci più serie, sarò la vostra narratrice, la me di adesso è la voce di una studente che si esaspera quando sente parlare di Dante e sparirà a breve, giusto il tempo di illustrarvi al meglio i personaggi della storia.
Diciamo che per ora vi basta sapere che Zayn, l’artista del gruppo, sarà il nostro Dante mentre nelle veci di Virgilio ci sarà il nostro amato Tomlinson.
Gli altri invece li scopriremo man mano.
Ci tenevo a presentarveli perché nella storia si chiameranno sempre e solo Dante e Virgilio, che scoperta ah?

***


Dante si trova nella selva oscura, non sappiamo come dove e come ci sia finito ma sappiamo per certo che sta camminando da tanto.
Si vede dal modo in cui si trascina mentre cammina; i piedi, coperti da delle blazer rosse intonate al suo vestito trecentesco, stanno chiedendo pietà da veramente troppo tempo, trisciando sulla terra e alzando del polverone.
Il cappellino rosso è tenuto leggermente indietro sulla testa, quanto basta per lasciare un pezzo di ciuffo biondo di fuori.
Quel bosco è così scuro che gli fa veramente tanta paura, senza contare quella forte sensazione di angoscia che gli mette il posto in sé per sè.
Lo sguardo è stanco, per colpa della notte passata veramente in condizioni pietose, carico di angoscia e paura, sempre colpa di un boschetto già.
Magari è anche lo stesso boschetto della Bella Addormentata, di Biancaneve, di Cappuccetto Rosso, e questo qui invece ha paura.
Cappuccetto ci andava saltellando per raccogliere le margheritine e Dante invece, da bravo rammollito, se la fa addosso.
Alza un attimo lo sguardo vedendo che oltre il colle ci sta la luce del Paradiso.
Sospira a quella vista, sperando di riuscirci ad arrivare anche se le sue speranze sono a dir poco sottoterra, a fare compagnia ai vermicelli.
Sembra anche che stia meditando, visto il capo chinato e la fronte corrugata, se ci si avvicina lo si può addirittura sentir borbottare qualcosa.
Ogni tanto gesticola, scuote la testa, come se ciò che sta pensando o dicendo sia sbagliato.
- Nel cammin della vita di mez… No, non era così! Uhm…
Si porta la mano al mento, se lo massaggia un paio di volte, le labbra sono accartocciate tra di loro, la fronte aggrottata.
- Nella vita in mezzo al cammin... La vita che cammin nel mezzo… Non mi ricordo, acciderboli!
Si da un paio di pugnetti sulla testa, come volesse tentare di farsi tornare la memoria e poi, quasi ad avere un lampo di genio, alza il dito verso l’alto bloccandosi di scatto, gli occhi nocciola sgranati e illuminati, un sorriso ebete sul volto, la voce che assume un tono trionfale.
- Nel mezzo del cammin di nostra vita!
- Dante, hai rotto le palle!
Il poeta si guarda intorno sbalordito cercando l’origine di quella voce ma il suo dubbio non riesce ad ottenere alcuna risposta poiché intorno non ci sta anima viva oltre a lui, solo alberi e alberi. E parliamo di anime vive nel vero senso della parola. Insomma, ci troviamo nell’Inferno, che cosa si può mai aspettare?
Fa un paio di spallucce e, ancora perplesso, decide di andarsi a sedere su un masso lì vicino che sembra avere un’aria relativamente comoda.
Lo raggiunge e ci si siede passando le mani sotto al regale fondoschiena per evitare di sgualcire la sua magnifica veste rosso Valentino.
Un braccio è poggiato tramite il gomito su una delle due ginocchia, la mano che regge il volto e gli occhi persi ne vuoto.
Il labbro inferiore è lasciato sporgere leggermente all’infuori in quella vaga aria da persona confusa.
Torna comunque a guardarsi intorno, ma stavolta con più discrezione.
Degluttisce e si umetta leggermente le labbra per poi fare un gran bel respiro, prendendo anche il coraggio per parlare.
- Chi sei?
Silenzio. Non risponde nessuno.
Dante si lascia sfuggire uno sbuffo di stizza e fa anche un brusco gesto con la mano, ovviamente accompagnato da un inevitabile movimento del corpo.
Proprio quello lo tradisce, perché con quel minimo spostamento rende ulteriormente instabile la pietra.
Oscilla un paio di volte, man mano andando sempre a peggiorare come quella giostra del toro che vuole buttarti a terra e che più vai avanti più aumenta la difficoltà rendendoti sempre più difficile stare sopra.
Ma visto che il nostro Dante non è un torero e il suo equilibrio sembra essere piuttosto instabile, non ci vuole molto che la pietra lo fa cadere in avanti, la pancia che fa un gran bel tonfo col pavimento e la testa che si conficca tra la terra e le sterpaglie. È scienziato, voleva vedere il terreno da vicino, il nostro scrittore, certo…
- AHAHAHAH
Ecco la stessa voce di prima echeggiare nuovamente nella selva in una risata che ovviamente allude alla sua figura di merda, oh yeah.
Il nostro caro amico dal berretto rosso è caduto in avanti, di pancia, e ora sta con la faccia per terra a mangiare l’erbetta del boschetto.
Fa forza sulle braccia mettendo fine a quella fusione tra lui e il terreno, sputa qualcosa per terra, probabilmente nel tentativo di togliere terriccio da sopra le rosee labbra carnose. Sbatte le mani sul volto, tentando di far tornare la sua pelle del colore della carne, per quanto i risultati si dimostrino scarsi. Assicuratosi di aver almeno liberato gli occhi da granelli indesiderati, li apre vedendo di fronte a se una figura. Quella che si è materializzata davanti a lui è la sagoma di Virgilio, nella sua fantastica veste bianco sporco e la faccia accartocciata in un ghigno che tenta tristemente di fermare le risate. Dire che dante è accigliato, è dir poco. Lo sta guardando male, ma veramente male.
- Allora… sei stato TU!
Ed ecco che parte alla carica contro quella che dovrebbe essere la sua guida. Magari nella sua mente ha già in testa tutta quanta la scena: lui che lo afferra, lo atterra e gli fa assaggiare il terriccio mentre se la ride bellamente; insomma un ricambio con la stessa moneta. Ma purtroppo il suo film si ritrova a non avere la fine desiderata. Non sa che ha a che fare con un’anima e quindi gli sfugge quel piccolo dettaglio della mancanza di un corpo vero e proprio. Finisce per passare attraverso il corpo di Virgilio e capitombolare nuovamente un paio di volte prima di finire spiaccicato contro uno dei tanti alberi della selva. La risata cristallina di Virgilio, al quale manca poco che abbia le lacrime agli occhi, arriva forte e chiara alle orecchie del fiorentino. In quel momento le tre belve che stavano aspettando l’arrivo di Dante, iniziano a fare il loro ingresso. Virgilio alza una mano per scacciarle, mentre fa cenno di no col capo.
- Nah, lasciate stare, non è proprio il caso che vi aggiungiate anche voi. A cuccia anche perché devo portarlo intero da Beatrice!
Gli animali smettono di sguainare le zanne feroci e con una sonora sbuffata, si ritirano dentro alla parte di bosco dalla quale erano venuti. Virgilio invece si asciuga le lacrime da sotto gli occhi con il dito indice, mentre Dante sembra aver posto fine alla sua fusione con la natura circostante staccandosi dall’albero; tenta di sbattere un paio di volte le mani sul vestito nel tentartivo di renderlo un attimo più decente e quindi meno sgualcito e senza macchie. La rabbia si legge ancora sul volto del fiorentino e fa per aprire bocca, peccato che l’altro lo blocchi prima che dalla sua bocca possa uscire alcun suono.
- Alt! So già che cosa stai per chiedermi. Vuoi sapere chi sono io? Bene sappi solo che sono il poeta Virgilio e che ti farò da guida in questo tuo viaggio, come mi è stato richiesto da Beatrice…
- BEATRICE? Ohhh, una donna! E com’è?… insomma…è bella? Ne vale la pena?
- E che ne so, in teoria dovrebbe piacere a te, genio della letteratura… Comunque ti risparmio tutte quelle altre informazioni inutili su di me come la mia dinastia, ciò che ho fatto, ciò che non ho fatto. Sappi solo che mi ritrovo qui ingiustamente. Insomma, mica è colpa mia se il Cristianesimo è nato dopo la mia morte! Lasciamo stare però, prima che mi salga di nuovo il nervoso…
E inizia a camminare per risalire il colle, invitando Dante a seguirlo con un semplice cenno del capo. Virgilio unisce entrambe le mani davanti al ventre, e mentre cammina si guarda la punta dei piedi che percorrono il sentiero. Dante preferisce guardare avanti visto che non passa attraverso gli alberi ma ci finisce contro.
- E ora dove andiamo… Virgilio?
- Ovvio, risaliamo l’Inferno!
Perchè ovviamente quella di risalire l'Inferno è una cosa da tutti i giorni... E detto questo continuano la loro camminata fino a quando non si ritrovano di fronte a loro la porta dell’inferno. Tutto quanto intorno a loro è scuro, pregno di quell’angoscia che aleggia nel regno delle tenebre. Tutta roba decisamente poco allegra e in cui il rosso fuoco della veste di Dante risalta come un pugno nell’occhio; non che la vesta bianca della guida ne sia da meno.
Dante alza lo sguardo sulla porta leggendo la celebre scritta che campeggia su di essa, recitandola ad alta voce:
“Per me si va ne la città dolente
Per me si va nell’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore,
fecemi la divina podestate,
la somma sapienza e’l primo amore.
Dinanzi a me non vi fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza voi ch’intrate”
Virgilio ruota il capo verso Dante, squadrandolo con un sopracciglio alzato.
- Beh, andiamo?
Dante arriccia il naso e sospira: - Devo per forza? Insomma non sembra un gran…
- ANDIAMO!
E Dante, afferrato per il braccio dalla sua guida, viene letteralmente trascinato oltre la porta dell’Inferno.






Bene.
E' passato un sacco di tempo dall'ultimo capitolo che ho pubblicato
e ora me ne sono uscita con questa one shot, (forse un giorno seguita da altre) 
parte di un'idea che in realtà avevo da un pezzo
ma che non avevo effettivamente portato a termine fino alla fine.
Lo so, è una grandissima idiozia ma penso che sia anche colpa dello stress da studio.
Ora, ne approfitto per dire che NON SONO SPARITA!
Sto lavorando a una nuova fanfiction, una long precisamente
della quale vi spoilero solo il titolo: "Locked Out Of Heaven"
e ho intenzione di pubblicarla quando l'ho finita/sono quasi alla fine
perchè non voglio trovarmi affannata con gli aggiornamenti
anche perchè lo studio non mi permette di togliere del tempo per scrivere
il giorno in cui devo pubblicare (difatti sto scrivendo man mano).
Comunque è a buon punto eeeeee NOTIZIONA
ringraziate l'autrice Niall_smile se ho deciso di riprendere a scrivere
MAKE ME COME ALIVE
Vi pubblicherò, nel capitolo nuovo, un link a un riassunto,
in modo tale che non dobbiate creparvi per rileggere/leggere tutto ciò che c'era prima.
Ma anche per quello vi chiedo attendere purtroppo.
La scuola è una brutta bestia.
Detto questo vi saluto belle, con l'appuntamento per la pubblicazione di L.O.O.F.
che non tarderà ad arrivare (L)
keep in touch, »silv.

   
 
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