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Autore: payneismyboyfriend    18/10/2013    4 recensioni
"Perciò meraviglioso angelo, mi faresti il grandissimo onore di sposarmi?”
[Ziam] se non vi piace il genere non leggete
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Will you marry me? 



Mi guardo allo specchio nervoso. Ho paura. Una paura folle. Aggiusto il colletto della camicia e passo una mano sulla pancia per stirare un piega inesistente. I capelli sono tirati indietro. Il nervoso mi spinge a passarmi le mani nei capelli. Me lo ha detto lui. Lui. Ora saprebbe cosa fare. Lui sa sempre tutto. Sa come prendermi, sa come tenermi saldo al suo fianco. È per questo che lo faccio, perché i suoi occhi mi tengono inchiodato al suolo durante la tempesta. Infilo la giacca e controllo di avere tutto. Il portafoglio e il cellulare sono al sicuro nella tasca dei pantaloni. Prendo la scatolina sul comodino e la sistemo nella tasca interna della giacca. Poi mi guardo di nuovo allo specchio. “ Puoi farcela Payne” mi sprona la mia vocina interna. Respiro profondamente e esco dalla casa. Lontano dalla mia finta vita. Lontano dal finto me. E lasciando quella casa, lascio via anche l’uomo morto che mi porto sulle spalle. Voglio correre, e ora che sono libero da tutti i pregiudizi e dal dolore, lo faccio più velocemente. Voglio abbracciare la mia nuova vita, quella che mi è stata vicina per tutto questo tempo e che io non ho apprezzato fino in fondo.

Salgo in macchina e guido velocemente per le strade. Dopo cinque minuti sono davanti casa sua, suono e aspetto pazientemente. Lui esce e saluta con un gesto della mano qualcuno nella casa. È bellissimo. Ma che dico? È più che bellissimo. Cammina per il vialetto e apre lo sportello della macchina. Prima ancora che chiuda lo sportello lo bacio. Dio quanto mi sono mancate le sue labbra! Sono morbide e curvate all’insù. Passo la lingua sul labbro inferiore e lui immediatamente mi concede il permesso di entrare. Lo bacio con trasporto, come non ho mai fatto in questi due anni. Il sapore di tabacco e miele invade i miei sensi, il suo sapore e il suo odore sono così invitanti.

“Ciao piccolo” sussurro sulle sue labbra e mi godo il suo viso che arrossisce. Come fa ad essere così dolce? “Ciao Lee” risponde, posando una mano sulla mia guancia e lasciandomi una carezza.

“Allora dove andiamo?” mi chiede curioso

“ogni cosa al suo tempo” sorrido maliziosamente. Lui sbuffa e alza gli occhi al cielo.

La sua impazienza mi fa tenerezza. Sorrido e dopo che ha chiuso la portiera, parto sgommando. Il viaggio in macchina è tranquillo. Ascoltiamo la radio e gli faccio domande sulla sua giornata all’università. Il suo sorriso mi lascia abbagliato e inizia a raccontare delle sue lezioni e di alcuni ragazzi che ha incontrato e con cui ha fatto amicizia. Lascio la gelosia in un angolo lontano del mio cervello perché la sua faccia infervorata nel racconto mi piace troppo.

Dopo una ventina di minuti sulla statale, imbocco una via traversa e inizio ad inoltrarmi nella campagna. Sono sempre più nervoso, ma tento in tutti i modi di non farglielo notare. Parcheggio davanti alla villetta e mi giro a guardarlo. Mi fissa e nei suoi occhi capisco che è confuso.

“Vieni” dico scendendo dalla macchina. Lui scende e si incammina verso di me. Allungo la mano e lui stringe la mia con fermezza. Tiro fuori le chiavi, apro la porta e la sua espressione cambia immediatamente. Meraviglia. Harry, Louis e Niall hanno fatto un lavoro fantastico. Il pavimento è ricoperto di petali di rosa e ci sono candele ovunque.

“Era la mia vecchia casa” sussurro e ricaccio indietro le lacrime. “Non ora Payne!” mi ordina la mia vocina. Lui mi guarda sempre più meravigliato e mi lascia un tenero bacio sulle labbra.

Chiudo la porta, lasciando fuori il mondo. Continua a osservare in silenzio l’ambiente. Le fotografie di un passato che mi sembra così lontano ricoprono ancora le pareti, testimoniando la normale vita di una famiglia inglese che non c’è più. Perso. La tempesta si è portata via tutto, e avrebbe preso anche me, se non fosse stato per quegli occhi. Tengo stretta la sua mano per sentirmi più sicuro e lui, come se capisse il mio dolore e mi leggesse nel pensiero mi sorride rassicurante. Lo trascino verso la cucina, e quasi riesco a vedere mia madre che prepara la cena e mi sorride. Ma lei non c’è. È solo un fantasma lontano, un ricordo sbiadito della mia mente. Non ricordo più nulla di lei, anche se avevo giurato a me stesso che non lo avrei mai fatto. La tavola è apparecchiata per due e Harry ci sorride raggiante.

“Signori” dice “la cena è servita” e quasi scoppio a ridere per il suo tono serio. Ci accomodiamo e Niall e Louis con dei ridicoli camici addosso ci servono un fumante piatto di spaghetti alle vongole. Ho l’acquolina in bocca, ma il nervosissimo quasi mi impedisce di mangiare.  I tre vanno via e ci lasciano soli.

“Grazie Lee” mi dice Zayn sincero “questa è la cosa più tenera che qualcuno abbia mai fatto per me”. Sorrido felice che la mia sorpresa gli piaccia.

“E spero che ti piaccia anche il resto” mi lascio sfuggire.

“C’è altro?” chiede lui sgranando gli occhi.

“Ogni cosa al suo tempo, piccolo” rispondo e gli sorrido maliziosamente per mascherare il mio nervosismo.

La cena procede tranquilla e mi sembra così normale essere qui con lui. Una volta finito mi alzo, facendo strusciare la sedia sul pavimento e gli tendo una mano, e lui senza fare domande mi segue. Torno in corridoio e salgo le scale di corsa, con lui alle calcagna. È tutto come lo ricordo. Ma con Zayn, ogni angolo si riempie di luce, e risplende. Apro l’ultima porta del corridoio e lo lascio passare. Accendo la luce e mi guardo intorno. Sulla parente di fronte, lo scaffale con tutte le mie medaglie e i miei trofei è pieno di polvere, dalla finestra riesco a vedere la stazione dei treni, che da bambino mi affascinava così tanto. Alla mia sinistra il letto ad una piazza e mezzo è stato coperto da lenzuola bianche pulite e da petali rossi di rosa. È magico. Lo faccio sedere sul letto e mentre lui si guarda intorno, osservando un piccolo scorcio del me da bambino, estraggo la scatoletta e mi inginocchio davanti a lui.

Quando posa di nuovo gli occhi su di me mi fissa terrorizzato. “No ti prego non guardarmi cosi” penso nella mia mente, e tremante inizio a parlare.

“Quando mia madre è morta mio padre decise di lasciare questa casa. Era troppo piena di ricordi di lei. Quello che non sapeva era che erano proprio quei ricordi che lo tenevano in piedi. Ricordo che non mi permise di portare via niente se non i miei vestiti. Ho lasciato tutto qui, compreso il mio cuore. Quando ti ho visto per la prima volta su quella panchina nel parco ti ho immaginato qui. Ho subito pensato che a mia madre saresti piaciuto, e ho sognato per giorni che tu potessi conoscerla e potessi assaggiare una delle sue torte. Mi dispiace essermi nascosto da te per tutto questo tempo. Due settimane fa passavo da queste parti e ho visto da lontano la casa. Ho sentito il bisogno di tornare. E quando ho aperto la porta, la puzza di chiuso e i ricordi mi hanno investito come un treno in corsa. Ci ho messo mezz’ora per smettere di piangere ed entrare. Ho spolverato tutto. E mentre lo facevo piano piano ritrovavo pezzetti del mio cuore. Sotto il tappeto, nell’anta della cucina dove tenevo i biscotti, tra i cuscini del divano insieme alle macchinine, nelle tasche della giacca di mia madre. E ho pensato a te. Ho pensato che tu te lo meritavi il mio cuore, così come mia madre se lo era meritato. L’ho rimesso insieme e ora sono qui perché te lo voglio regalare” presi un bel respiro e continuai “Lo so che ho un sacco di problemi Zay, e che non sono di certo il principe azzurro che ti meritavi. Ho solo un misero cuore rattoppato da offrirti, e una personalità difficile. Litigheremo e mi verrà voglia di andarmene ogni due per tre, ma quando guarderò nei tuoi occhi, allora stai certo che resterò perché sono quelli che mi tengono attaccato alla terra. Perciò meraviglioso angelo, mi faresti il grandissimo onore di sposarmi?” e così dicendo apro la scatoletta.

La fascetta d’oro bianco risplende nella luce della lampada. Lui mi fissa con le lacrime che scorrono sulle sue guancie. “Dimmi di si ti prego” penso nella mia mente. Allunga una mano e mi sfiora la guancia e mormorà un “ Si” che mi fa sorridere.

Ha detto si, e ora il mio mondo esplode in mille luci. Sono una supernova nel cielo che non riesce a smettere di brillare e di viaggiare libera. E la mia anima si alza nel cielo e inizia a danzare tra le nuvole, perché con quel suo si ha promesso di restare con me per sempre. Per sempre. Per sempre. Sempre al mio fianco. Sempre e comunque nonostante tutto.
Prendo la sua mano e infilo l’anello all’anulare della mano sinistra e poi con venerazione gli bacio il dito, dove la pelle incontra il metallo.

“Grazie” sussurro posando la testa sul suo grembo. Mi accarezza piano i capelli e mi sento al sicuro ed amato, e so che sarà così per sempre.

“Ti amo Lee” dice piano, e io sorrido come un ebete, “anche io” dico. 



Hellooooo! 

lo so, lo so scrivo troppe cose deprimentimenti e fluffose però mi piacciono! lol e spero anche a voi! cosa dire di questa Os? è nata in un momento di ordinaria pazzia, è scritta di getto e mi è stata ispirata dal bellissimo video di Mcklemore "Same Love" se non avete ancora visto il video potete farlo cliccando sul titolo della canzone! :) 


Spero davvero che la mia storia vi piaccia. lo so che non è il massimo della scrittura e probabilmente ci sarà anche qualche errore, ma l'ho scritta ed ero impaziente di pubblicarla! la correggerò al più presto :) 

volevo aggiungere che amo gli Ziam alla follia e che se tu sporco babbano che stai passando e stai provando disgusto per loro o per me che scrivo questa cosa, puoi anche andare a farti benedire da un prete! 

love u everyone! 

xxrory

Se vi interessa ho già scritto altre due storie, mi piacerebbe sapete cosa ne pensate, sono queste due qui sotto. 

 

Let me be your hero. 

I'm not alone.


 

   
 
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