Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: _Cthylla_    19/10/2013    3 recensioni
Freezer si sente minacciato. Qualcosa, o qualcuno, lo osserva. Lo ascolta. Nella sua vita "perfetta" in cui è lui ad avere il controllo su tutto si è aggiunta una variabile imprevista...l'ultimo esponente di una razza ormai estinta.
Cosa vuole da lui? L'ombra è veramente lì per cercare di fargli del male?
O è solo una sfortunata creatura che è finita lì per caso?
A questo punto...non resta che leggere e scoprirlo.
- Avviso: qui non esistono Goku, Vegeta e nessun altro sayan. Niente "scimmioni", ragazzi, mi dispiace.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cooler, Freezer, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Ombre'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

= L’ombra della verità =

 

 

 

 

 

 

Ci erano volute tre ore perché Freezer si arrendesse al sonno vero e proprio, e smettesse di chiudere gli occhi per cinque minuti solo per poi risvegliarsi urlando. Zoisite era rimasta lì tutto il tempo, a tranquillizzarlo ogni volta che succedeva: bastava che restasse tra le sue braccia per un po’ perché si calmasse, e l’ultima volta era stata quella buona.

Freezer dormiva da due ore e mezza circa, ormai. Erano le sette meno un quarto del mattino, e Zoisite non aveva proprio chiuso occhio.

“ non dovevo dare a Cooler il via libera. Dovevo sapere che gli avrebbe fatto qualcosa di orribile. Se anche solo il pensiero di una cosa del genere mi avesse sfiorata, non gliel’avrei mai lasciato fare… anche se lui direbbe qualcosa come ‘prima però si è divertito non c’è male, no?’...meglio non pensarci”.

Man mano che il tempo passava, sprazzi di pensieri vendicativi baluginavano nella sua mente, a causa della sua stessa natura di icejin di razza Shadow. Cose del tipo “potrebbe farsi consolare da quelle puttanelle slavate”, oppure “ops, festa rovinata, ben ti sta”, ma bastava che Zoisite desse un’occhiata a Freezer perché questi tornassero bruscamente da dov’erano venuti.

Era combattuta. Che doveva fare? Andare via, o rimanere finché non si fosse svegliato?

Non osava immaginare la sua reazione quando sarebbe venuto il momento, sia perché avrebbe capito che era stato tutto un trucco a cui lei aveva preso parte - le avrebbe lasciato spiegare che lei non sapeva niente di come si sarebbe svolto il tutto? Ne dubitava - sia per il semplice fatto di essersi mostrato debole e in stato di shock davanti a lei, con la paura che adesso lo prendesse in giro per questo, o gli desse addosso in generale sfruttando quel che aveva visto e sentito. Peraltro le dormiva proprio tra le braccia, stringendosi a lei nel sonno, segno evidente di quanto al momento avesse bisogno di un contatto fisico che lo facesse sentire al sicuro.

“e io lo farei sentire al sicuro?” pensò, scostandosi i capelli dal viso - gesto che faceva sempre più spesso, contrariamente a prima che più stavano davanti meglio era - e guardando l’anello baluginare di nuovo al suo indice, finalmente.

Ne aveva approfittato, facendosi un po’schifo, ma ne aveva approfittato. In fin dei conti non si trattava di un furto, ma di riprendersi una cosa che le apparteneva di diritto, e di darsi un aiuto a decidere. Adesso non c’era niente di materiale a trattenerla, nulla le avrebbe impedito di prendere una navicella e andarsene seduta stante raggiungendo Doctor Virus per poi partire con lui e il resto del gruppo alla conquista del “medicinale miracoloso”.

In quelle ultime ore passate accanto a Freezer ci aveva pensato parecchio: quel medicinale poteva tirare fuori le persone dal coma, dunque avrebbe potuto essere utilizzato su regina Ice, rimuovendo una volta per sempre i sensi di colpa di quel povero piccolo nanetto bianco - si concesse una definizione ironica non troppo pesante, pensando alle ventotto ragazze - che avrebbe avuto la conferma che sua madre non lo odiava… o così sperava la shadowjin. Tuttavia, avrebbe dovuto stare via sedici mesi e forse anche qualcosa di più, per questo non era facile decidere.

Quantomeno però avrebbe potuto utilizzare tutto quel tempo in viaggio per riflettere su cosa fare, lontana da influenze esterne. Avrebbe potuto decidere se tornare e utilizzare quel medicinale su regina Ice, sperando che Freezer la riaccogliesse, oppure decidere di restare con Doc troncando ogni rapporto con il clan Cold o, ancora, tornare, utilizzare quel medicinale, e poi andare via di nuovo.

O restare…ma con Cooler.

“mmmh…per quanto possiamo andare d’accordo non so se me la sento di sposarlo, dopo quel che gli ha fatto. Non che Freezer sia troppo meglio di lui, di malvagità ne ha fatte e parecchie, però…lo percepisco diversamente…insomma, se è arrivato a fare questo a suo fratello, utilizzando un manichino di sua madre, il cielo soltanto sa cosa potrebbe fare a me se disgraziatamente dovesse cominciare a odiarmi per qualche motivo. Sarebbe capace di utilizzare dei manichini dei miei genitori, probabilmente. Allora, ricapitolando: Cooler è diventata un’altra scelta non sicura per la mia incolumità” sentenziò “questo qui” guardò Freezer “non si sa che cosa farà o non farà, se mi lascerà spiegare o meno e tutte quelle altre beghe. Io non so che fare”.

La shadowjin a quel punto aveva capito alcune cose, prima tra tutte che non voleva più vedere Freezer in quel modo. Non le piaceva vederlo stare male e sapeva che da adesso in poi, se chiunque avesse tentato di ridurlo di nuovo in quello stato, lei avrebbe fatto di tutto per impedirlo… c’era un problema: se anche l’avesse lasciata parlare e tutto quanto, Freezer avrebbe mai fatto la stessa cosa per lei, o non avrebbe mai potuto fidarsi completamente? A questa domanda non sapeva rispondere.

La verità? Zoisite era un’altra che aveva una paura terribile di lasciarsi andare e finire scottata. Quella storia però doveva finire adesso, altrimenti non ne sarebbero mai venuti a capo.

Per un’altra ora la shadowjin continuò a rimuginare. Restare, andare?

Otto meno un quarto.

Fu a quel punto che Freezer aprì gli occhi, e appena Zoisite se ne accorse si staccò.

Inizialmente il tiranno pensò che fosse una specie di sogno. Invece che abbracciare il cuscino aveva abbracciato lei, per una volta. Mano a mano che la mente diventava meno ottenebrata dal sonno però realizzò che no, non era un sogno.

Poi tornarono anche i ricordi. Sua madre gli aveva parlato… ma non poteva essere lei …gli aveva detto cose orribili, le stesse che Cooler gli aveva sempre detto da quando aveva avuto l’età per capire, ma anche da prima, quando si trovavano da soli, lui nella culla e suo fratello a guardarlo col solo desiderio di girarlo di schiena e lasciarlo morire soffocato.

Poi ricordò del buio totale, e di avere urlato, di essersi ritrovato in camera sua con Zoisite… provò vergogna come mai in vita sua. Che figura aveva fatto! Debole, patetico, stupido! Lui, l’onnipotente Freezer, era stato tutta la notte a farsi consolare da Zoisite.

Zoisite, che lo detestava. Zoisite, che lo prendeva in giro. Zoisite, che sfruttava ogni suo punto debole per fargli del male.

Zoisite, che aveva aiutato Cooler.

« vattene » fu la prima cosa che sibilò, alzandosi dal letto senza riuscire a guardarla in faccia. Non voleva vedere la sua espressione divertita, non voleva vedere il movimento delle sue labbra nel dirgli qualcosa come “debole scemo pagliaccio”, né sentire la sua risata, o guardare quanta esultanza c’era nei suoi occhi, o anche solo immaginare quanto lei e Cooler avrebbero festeggiato e soprattutto il modo in cui l’avrebbero fatto.

« ti sei ripreso un pochino. Bene » disse piano lei.

Freezer assorbì l’impatto di quella considerazione. Non sembrava esserci divertimento nella sua voce, ma non voleva dire niente: lei lo aveva aiutato a fargli del male, e quella poteva anche essere solo la sua consueta reazione ipocrita. Aveva detto che avrebbe smesso di colpirlo, e lui ci aveva quasi creduto! Quanto era stato sciocco. Doveva immaginare che Zoisite si divertiva troppo a giocare con lui per smettere, ma lui non era un giocattolo, non era il balocco di nessuno, tantomeno di quella piccola bastarda. « mi è sembrato di averti detto di andartene immediatamente. Non ti voglio qui. Vai a festeggiare con quel…quel…» non riusciva a trovare una definizione, e lei invece di andarsene si era alzata e gli si era avvicinata, ma perché?! Voleva infierire ancora?

« se avessi anche solo immaginato cosa voleva fare…»

Eccolo, il tono contrito. Quanto lo disgustava. « ah! Adesso mi vieni a dire che non lo sapevi? » fece una specie di risata amara « non ci credo neanche un po’. Mi stai dicendo che avresti partecipato a quella… cosa… senza sapere di che si trattava? Andiamo! Saresti stupida! »

Qualche secondo di esitazione. « allora sono stupida ».

Cosa?! Era una conferma, quella? A Freezer riscriva difficile credere ad una cosa del genere. Lei, che non dava retta a nessuno, aveva semplicemente obbedito a Cooler senza chiedergli il perché ed il percome?  « fammi capire: lui ti ha detto “spegni tutte le luci e vattene” e tu l’hai fatto senza chiedergli niente? è andata così? »

Zoisite stavolta invece che spostarli si rimise i capelli davanti al viso. «sì ».

Se si trattava di danneggiarlo scattava agli ordini come il migliore dei soldati. Che se ne andasse al diavolo! Quella era la prova finale, Zoisite a lui non teneva affatto, e il cielo solo sapeva perché era rimasta lì con lui tutta la notte. Soliti sensi di colpa tardivi probabilmente, ma non ci sarebbe cascato ancora. « mi è sufficiente questo. Vattene, prima che decida di farti fuori. Non conta che tu sapessi o meno di quel che si trattava, ma che tu gli abbia obbedito in quel modo pur di danneggiarmi, come se fossi un burattino! “Sì Cooler, certo Cooler”!» disse con una certa amarezza.

Lei gli si avvicinò ancora. « se non mi sono curata nemmeno di chiedergli quel che voleva fare è perché-» avviò a dire, ma venne interrotta.

« non mi interessa! Non avevi alcun motivo per arrivare a quel punto, non c’era niente che potesse spingerti a farlo! » esclamò il tiranno.

« la gelosia spinge a questo e altro » disse piano Zoisite, senza nemmeno rendersi bene conto di aver parlato.

Freezer però se ne era reso conto benissimo, e aveva sentito altrettanto chiaramente…solo che non riusciva a crederci. Aveva proprio detto “gelosia”? Aveva proprio ammesso che lei, Zoisite, era gelosa di lui?! Non riusciva a crederci. « gelosia? »

“l’ho detto davvero?!” pensò Zoisite “ ma perché non tengo la lingua a freno?!”

« quindi eri… gelosa. Non ti piaceva il pensiero di me con altre ragazze » continuò l’icejin.

A quel punto Zoisite fece un sospiro e si rassegnò. Il dado era tratto. Tanto valeva concluderla una volta per tutte, ammettere la verità con lui e soprattutto con sé stessa. Lui poteva reagire come gli pareva. Se avesse cercato di ucciderla o le avesse riso in faccia semplicemente se ne sarebbe andata, tanto ormai l’anello ce l’aveva. Quindi perché non buttarsi? « no, non mi piaceva, per nulla. Mentre tu non sembravi avere problemi, ad andare con quelle ragazze ».

Continuava a darle le spalle. La mano della shadowjin stava per partire da sola con lo scopo di abbattersi contro il suo collo, così tanto per rompere le scatole, ma si trattenne.

« dovevo averne? Tu con Cooler non ne hai mai avuti ».

« perché pensavo che tu volessi uccidermi, e venti! Ma non è mai stata la stessa cosa, le sensazioni non sono mai state le stesse. Per te invece non c’era differenza ».

Silenzio.

La shadowjin se ne stava lì in attesa. “di’ qualcosa, razza di idiota, qualunque cosa!”

« con quelle icejin non ho sentito nemmeno lo 0,01% di quel che sento con te. Non so se questa sia o meno una differenza. Tu che dici? »

Zoisite sgranò i grandi occhi rossi. Quell’affermazione la sorprese non poco. « forse lo è » disse piano.

Altro momento di silenzio.

« vedermi in quello stato ti ha divertita? »

Altra domanda. Un’altra occasione per parlare chiaro. Non la stava ancora uccidendo, incredibile!, pensò Zoisite. « no. Ho trovato orribile quel che ha fatto Cooler, e ti ripeto che se solo avessi saputo quel che voleva fare non avrei MAI preso parte a tutto questo, e avrei cercato di impedirglielo » disse la shadowjin « non è giusto che tu conviva col rimorso per qualcosa di cui non hai colpa, e non è giusto che lui se ne approfitti…lui o chiunque altro ».

“ inclusa io ”.

« perché sei stata qui tutta la notte? » le domandò Freezer, stavolta a bruciapelo.

Lei fece un sospiro, e abbassò gli occhi. « tu per me l’avevi fatto. Volevo ricambiare, anche se…non so se tu l’abbia fatto solo per vincere la sfida o per altro…ma volevo ricambiare ugualmente ».

Forse era arrivato anche per Freezer il momento della verità. Avrebbe voluto mandarla via, ma lei era riuscita a spiegarsi, a rimanere, e stava finalmente ammettendo quel che già sapevano entrambi. Magari adesso toccava a lui. Tanto, più debole e patetico di come l’aveva visto quella notte, ai suoi occhi non poteva risultare. « pensavo di averlo fatto per la sfida, ma non era così » disse lentamente « sei sempre stata più che una sfida, e ieri sera ho visto la differenza tra te e delle ragazze che considero davvero come oggetti. Per quanto possa essere piacevole sentirsi dire sempre di sì, una donna in quel modo non mi servirebbe a niente. Non mi attira. Non mi stimola ».

Entrambi si sorpresero di avvertire le stesse “scintille”, anche adesso che non si stavano nemmeno sfiorando.

« hai sempre detto di detestare l’insolenza » ribatté lei « hai sempre detto che tu ordini, e gli altri devono eseguire senza discutere ».

« so cos’ho detto e lo ribadisco, ma ogni volta che mi trovo a lottare con te, ogni volta che litighiamo...» fece un sospiro « ho una sensazione di… non lo so, mi sento…» non gli veniva proprio il termine. Qual era quella parola?

« …vivo? » suggerì la shadowjin.

Sentendola dire quella semplice parola che aveva interpretato così bene tutte le sensazioni di cui stava parlando si voltò verso di lei, che lo guardava come in attesa.

Zoisite lo aveva detto perché per lei era lo stesso. Con Cooler si sentiva bene, ma con lui si sentiva viva, e tra le due cose c’era una differenza abissale.

« vivo» confermò Freezer « Irritato, nervoso, stressato, a volte in preda a istinti omicidi più di quanto sia di mio, ma vivo come mai » ammise « e tu? »

« per me è esattamente la stessa cosa. Con un’aggiunta » disse « mentre eri in quelle condizioni sera, l’unica cosa che riuscivo a pensare era che non voglio vederti più in quel modo, che non voglio che ti si faccia del male, perché non mi piace, e mi sono chiesta “vale anche per lui? O a lui non importerebbe più di tanto?” »

Si guardarono, serissimi in viso.

« penso che mi importerebbe. Ucciderei chiunque provi a fartene. In fin dei conti ciò che è mio non si tocca…»

« ricominci di già?! » sbottò la shadowjin « e io che pensavo che ti si fosse riacceso almeno un neurone, sono proprio un’illusa…»

« sei la solita sfacciata! »

« no, sono realista! » ribatté lei, andandogli più vicina « sei proprio uno stupido scemo pagliaccio! »

« e tu proprio una piccola insolente shadowjin » la baciò con furia, il preludio classico di quando finivano ad andare a letto insieme « insolente e arrogante ».

« ti piace parecchio sentirti parlare, eh? » sogghignò la shadowjin.

« mi piace ascoltare discorsi intelligenti ».

« ah! Bella battuta! » esclamò Zoisite, mentre si trascinavano a vicenda verso il letto « aspetta - aspetta - aspetta! »

« che c’è? »

La shadowjin occhieggiava il pianoforte che era proprio vicino al finestrone che dava sulla terrazza. « tu quello sai suonarlo? »

Freezer la osservò perplesso. « sì. Ma non ti sembra una domanda un po’fuori luogo? » osservò, non capendo assolutamente cosa c’entrasse.

« suoneresti qualcosa per me? »

A malincuore il tiranno sciolse la presa su di lei. « proprio adesso? »

Lei annuì velocemente. « hai detto una balla quando dicevi di saper suonare? »

« lo so fare! » disse seccamente lui.

« dimostralo ».

I due si guardarono a lungo. Alla fine si diressero in silenzio verso il pianoforte, e lei gli si sedette vicina.

« era di mia madre » disse Freezer, indicando il pianoforte.

Zoisite non ritenne necessario commentare, ma una leggera carezza sul braccio destro dell’icejin parlò per lei. Aveva di nuovo l’aria della notte appena trascorsa, orribilmente triste, e distrutta. Se solo avesse potuto fare qualcosa! Ma restando lì poteva solo alleviare un po’il suo dolore.

Non sapeva neppure se dirgli o meno del medicinale, perché avrebbe anche dovuto spiegargli che sarebbe stata via quasi un anno e mezzo, probabilmente due in caso di imprevisti o  forse - ma ne dubitava - per sempre se fosse morta nell’impresa.

Fu a quel punto che Freezer notò l’anello.

« te lo sei ripreso ».

Lei osservò i giochi di luce sulla pietra. « sì, ma sono ancora qui, per adesso ».

 “ ‘per adesso’ dice…non è molto incoraggiante. E se andasse via all’improvviso, o se cambiasse ancora idea e alla fine scegliesse Cooler?” pensò Freezer.  « quel “per adesso” non mi piace ».

« lo immaginavo ».

Il tiranno fece scrocchiare le dita, preparandosi a suonare. « riguardo quell’anello, dobbiamo parlare. Credo che oltre ai nomi e la data del matrimonio dei tuoi genitori ci sia inciso anche una specie di enigma da decifrare ».

Quella sì che era una notizia! Magari la soluzione dell’enigma erano le coordinate del tesoro degli shadowjin! Le cose si mettevano sempre meglio. « tu ovviamente non ci sei riuscito…»

Rieccola, con quella sua maledetta sfacciataggine. « voi che suoni per te o che te le suoni? »

Zoisite intuì che quella minaccia non troppo velata fosse una specie di battuta, ma adesso che aveva l’anello anche quella bastava a darle l’impulso di sparire nelle ombre e filarsela raggiungendo Doc. Forse doveva rilassarsi un po’, e ricordare quel che si erano detti poco prima. Non poteva non contare niente, giusto?

Quasi maledisse l’impulso fisiologico alla fuga che possedevano gli shadowjin quando erano in piena forma. Doveva resistere, sia per il possibile legame che poteva crearsi con Freezer, sia per farsi aiutare a risolvere quell’enigma. « la prima, possibilmente ».

Si zittì, e lui cominciò a suonare.

Già alle prime battute la shadowjin pensò che avrebbe potuto stare ad ascoltarlo per ore. Ma perché non chiacchierava di meno e suonava di più? Sarebbe stato molto meglio.

Lei non lo sapeva, ma era la prima volta in assoluto che Freezer suonava per qualcuno, su richiesta per di più. Ma se poteva fare in modo che lei lo apprezzasse, per una volta, perché avrebbe dovuto rinunciare?

I suoi sensi erano acutizzati. Era come se concentrandosi sulle note avesse tolto le catene a tutte le altre percezioni. Così avvertiva maggiormente il magnifico profumo della sua pelle, il calore che emanava, ed il suo sguardo su di lui.

Non avrebbe potuto resistere ancora per molto.

 

 

 

 

@@@

 

 

 

 

« allora…»

« che? »

« devi sapere che sei stata l’unica con cui io abbia mai perso tempo in queste cose…coccole ».

Zoisite gli appoggiò la testa sul petto. « a beh, allora non mi stupisce che tu non sia ancora sposato ».

« volendo avrei potuto sposarmi da un bel pezzo » ribatté l’icejin, un po’piccato.

« avresti ammazzato quella poveretta in un momento di noia, probabilmente ».

“ potrebbe farlo anche con m…no. Buona. Non pensarci” si intimò Zoisite.

« non mi piacciono i vigliacchi e le persone noiose, che posso farci? »

« oh, quello l’avevo notato. Hai ucciso un povero disgraziato solo perché gli tremavano le gambe in tua presenza…»

« ti ho appena detto che i vigliacchi non mi piacciono ».

« devi deciderti però. Non vuoi che uno ti si rivolga con insolenza, ma non ti piace nemmeno chi trema come un coniglio davanti a te. Non ti piace sempre, perlomeno. E poi, secondo me, non tremava perché ti temeva per la tua potenza ».

« e allora per cosa, di grazia? »

« guardati allo specchio se ti riesce, e capirai da te ».

Freezer le passò l’indice sulle labbra. « te la faccio tagliare quella lingua, prima o poi. Giuro ».

« provaci e ti troverai a vivere nel terrore ».

« osi minacciarmi? »

« non è una minaccia, è una promessa ».

« tsk! ma sentitela…» sbuffò il tiranno « tra poco però una promessa dovrai farmela. Tu ormai hai scelto me. Vero? »

Lei non rispose, principalmente perché non se la sentiva ancora di dire “sì”, nonostante tutto. « prima parlavi di un enigma nell’anello. Sarebbe? »

“ vuole tenermi sulla corda fino all’ultimo la bastarda…se non fossi praticamente sicuro di avere vinto!…” pensò Freezer. « guardalo controluce ».

La shadowjin obbedì. Freezer aveva ragione, c’erano delle scritte che non aveva mai notato, “IVabc” in corrispondenza di “Morgan”, “Iabc” in corrispondenza di “Axenite”, e dei “+” in corrispondenza dei puntini che dividevano la data. « vedo le scritte. Non le avevo mai notate ».

« che possono voler dire? »

Zoisite stette un po’a rimuginare. « magari dato che i “+” corrispondono ai puntini potrebbe voler dire che dobbiamo sommare i numeri che compongono la data, il 17, il 12 e l’88 ».

« fa 117 ».

Zoisite gli lanciò un’occhiata quasi stupita. Anche lei sapeva fare i calcoli, ma non era così veloce. « ok. 117. Quanto al resto…IV abc. Potrebbe essere interpretato come 4 abc…ma “abc” sono tre lettere ».

« o come “quarta” abc ».

« sono sempre tre lettere ».

« magari intende la quarta lettera dell’alfabeto? » propose Freezer.

« ma allora poteva metterci direttamente la D, scusa eh ».

Entrambi rimasero per un po’in silenzio a pensare.

« magari è come per la data, ed il fatto che “IV abc” corrisponda al nome di tuo padre vuol dire qualcosa » disse Freezer.

« forse, ma non capisco che vuol dire… “abc” sono lettere ».

Fu a quel punto che entrambi ebbero l’illuminazione.

« e i nomi sono costituiti da lettere! » dissero in coro.

« quindi la quarta lettera di “Morgan”, che è la G, e la prima lettera di “Axenite” che è la A. Otteniamo GA117 » concluse Zoisite, per poi sbuffare « ma che cavolo significa?! »

« probabilmente sono coordinate. Fammi controllare al computer » disse lui, alzandosi dal letto e andando a confrontare quel GA117 con delle possibili coordinate. Zoisite intanto si rivestì, alzandosi ed andandogli vicina.

« tombola » mormorò il tiranno « sono le coordinate di un satellite non troppo distante da dov’era il pianeta degli icejin prima che fosse distrutto. Mi sa che ho trovato il tesoro! Andremo a prenderlo domani stesso, d’accordo? »

« ok, ma che vorrebbe dire “ho trovato”?! Abbiamo, se mai! »

« il computer è mio ».

Zoisite scosse la testa. « sei il solito, se non ti prendi il merito di tutto non sei contento » disse, avviandosi verso la porta.

« dove vai? » le chiese seccamente Freezer.

« in giro. Non possiamo starcene tutto il giorno in camera, ti pare? »

“ e poi adesso che abbiamo trovato il tesoro ho anche quest’altra variabile da considerare”.

Voleva anche parlare con Cooler, un po’per biasimarlo ancora una volta per quel che aveva fatto, un po’ per informarlo della faccenda per sentire cosa ne pensava… e per dirgli anche che la sua vittoria non era più tanto sicura.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: _Cthylla_