Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Portgas D Taty    19/10/2013    1 recensioni
Holly Preston è una teenage pessimista e con una bassa autostima.Ha sempre vissuto nella solitudine e considera la sua vita piuttosto noiosa e monotona almeno finchè un bizzarro quanto terrificante evento non sconvolgerà radicalmente la sua esistenza
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grell Sutcliff, Nuovo personaggio, Ronald Knox, Un po' tutti, William T. Spears
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La naturalezza con cui rispose alla mia domanda mi spiazzò.Avevo sentito bene aveva detto il mondo degli shinigami?! Tutto ciò non aveva senso,mi sentivo terribilmente confusa ed impaurita senza contare che lo sguardo dello psicopatico rosso era ancora a studiare la mia persona.
-Ti muovi??-sembrava essere molto irritato,ma non mossi un passo dalla mia posizione.Lui inspirò e poi espirò,un gesto tipico di chi cerca di controllarsi-Stammi a sentire pel di carota,di solito io lavoro tra l’800 e 900,il ventunesimo secolo non mi compete e non voglio comunque averne niente a che fare,qui i ragazzi non sono per niente carini,ma sono stato degradato-sospirò quasi rassegnato-in poche parole ho i nervi a fior di pelle,fai ancora la sostenuta e userò la mia falce su di te-aveva un tono minaccioso e un ghigno compiaciuto sul volto,convenni che era meglio non scherzare con questo tipo, faceva sul serio.Di certo il discorso che mi aveva appena fatto non aveva alcun senso,ma non avevo scelta,lentamente scesi dal banco e mi avvicinai a lui\lei tenendo lo sguardo basso.Dovetti far forza a tutto il mio coraggio visto che le gambe stavano per cedere.-Brava bimba,sei intelligente- disse soddisfatto.Si voltò attraversando il buco che lui stesso aveva provocato convinto di essere seguito,ma io in realtà stavo indietreggiando alla porta del aula.-Beh ovvio che tu sei intelligente in fondo sei una ….Hey che stai facendo!-prima che potesse dire altro aprii la porta e corsi veloce via da quell’ inferno.Correvo come non avevo mai corso in vita mia,i miei piedi sembravano volare e avevo l’adrenalina a mille ma non badai di guardarmi le spalle ora il mio unico pensiero era :Sopravvivere.Non badai neanche a dove stessi andando,infatti minuti dopo la mia corsa sfrenata ero finita ad un vicolo ceco.Avevo il fiatone,ma ero pronta a fare altri 1000 km pur di aumentare la distanza da me e quel tipo strano.Quando sentii dei passi,il rosso aveva appena svoltato l’angolo e mi guardava cupo,i denti appuntiti e il ghigno sinistro erano scomparsi dal suo volto,lasciando posto a un espressione omicida.
Indietreggiai fino a toccare il  muro,mi spingevo così tanto sulla parete che sembrava volessi sprofondarci e in un certo senso era così,qualsiasi miracolo pur di togliermi da quella situazione.Il rosso alzò la motosega sopra alla sua testa  azionandola,ora il viso pallido aveva ripreso quel sorrisetto inquietante.Il mio cuore aveva cominciato a pompare sangue furiosamente ero sicura che prima che l’aggeggio rotante avesse sfiorato la mia pelle io sarei già morta di crepacuore.-Ti avevo avvertito pel di carota- l’oggetto calò velocemente verso di me,era la fine.Una fine precoce,avevo solo 17 anni tutta la vita da vivere strappata via,da un psicopatico con la sessualità ambigua bel modo per morire.Avrei lasciato sola mia madre,non avrei più rivisto il suo sorriso,non avrei potuto godere del suo ottimismo in ogni contesto.Una lacrima sfuggì al mio occhio e solcò la guancia fino a morire sulle mie labbra.
-Addio mamma-sussurai impercettibilmente.
Un dolore lancinante alla nuca,la vista andava pian piano ad oscurarsi.Una macchia scarlatta fu l’ultima cosa che vidi.
                                                      ***
-Dovevi trasportarla qui non tramortirla-
-Ma Willy  la ragazzina era un osso duro,è stato difficile portartela qui senza ucciderla.E sono stata tentata più volte mi sono trattenuta a stento-
-Hai rovinato un edificio storico,quando ti aveva esplicitamente chiesto di irrompere nella struttura con discrezione,hai fatto quasi morire un umana che non era sulla lista di crepacuore e oltretutto hai usato la violenza sull’ibrido,verrai degradato.Lascia pure la falce nel mio ufficio-
Un continuo vociare mi fece ritornare alla realtà,se così si può dire.La testa mi scoppiava,specialmente la zona del cervelletto era in fiamme.Massaggiai la parte dolorante e poi piano aprii gli occhi.
Era un luogo luminoso,forse anche troppo.Aspetta un attimo ora ricordavo,lo strano tipo rosso mi aveva ucciso,forse il posto in cui mi trovavo ora era il paradiso.Benchè non confidassi in una vita dopo la morte,dovetti ricredermi quello doveva essere per forza il paradiso o almeno di questo mi stavo autoconvincendo.Anche se ero seduta su una sedia invece che su una nuvoletta.
Poi mi accorsi che davanti a me c’erano due figure,una rossa e l’altra nera,ma erano troppo sfocate per contraddistinguerne i volti,mi toccai il viso,ero senza i miei occhiali.Cavolo anche in paradiso dovevo essere miope!
-Ben svegliata signorina Preston-una voce dura e piatta mi parlò,il suono proveniva dalla figura nera,girai il volto versa di essa.
-Sono in paradiso?-chiesi.Una risata isterica mi fece sussultare.Conoscevo quella risata,era l’ultima cosa che ho sentito prima della mia morte.-Sei nel mondo degli shinigami te l’ho detto che ti ci portavo- la sua voce era inconfondibile.No lui,non di nuovo il tizio rosso.Allora non ero morta,ma non ero nemmeno fuori pericolo se lui era ancora qui.
Sbarrai gli occhi,sudavo freddo,non volevo rivivere di nuovo l’esperienza di vedere la morte in faccia,non era per niente piacevole,convenni che era preferibile fare ciò che mi riusciva meglio. Scappare.Che gran stupidata!Scansai in malo modo i due, e presi a correre per chi sa dove visto che non vedevo nulla se non ombre sfocate.La mia breve corsa frenetica venne interrotta da un scontro con  qualcosa o per meglio dire qualcuno.
Il contatto del mio sedere con le mattonelle fu brusco e doloroso,ma era l’ultimo dei miei problemi,dovevo allontanarmi da quel tipo.
-Oh sarai spaventata e confusa senza i tuoi occhiali,ecco tieni ero andato a pulirteli.Va meglio?-quel qualcuno con cui avevo urtato,aveva deposto di nuovo i miei occhiali sul mio naso.La nitida immagine di un bel giovane occhialuto mi si presentò di fronte,era piegato sulle ginocchia per essere alla mia altezza,aveva un taglio particolare di capelli, bicolore.Biondi sopra e nero sotto,aveva un sorriso sornione e  i suoi occhi erano del mio medesimo colore,ma a lui stavano decisamente meglio.
Stetti lì non so per quanto tempo a fissarlo con la bocca aperta,non sapendo che parole pronunciare,sembravano tutte inadatte.Quella imbarazzante situazione fu interrotta dalla voce del rosso.
-Questa ragazzina è una maga delle fughe!-mi voltai vedendolo lì avvinghiato al braccio,di un tipo serioso con i capelli neri ordinatamente portati all’indietro anche lui munito di un paio di lenti.Sembrava non approvare la vicinanza del rosso,e infatti subito dopo lo scansò malamente.Ma quello invece di replicare lo guardò con un espressione sognante.
Scattai in piedi,non volevo che il rosso facesse un singolo passo verso di me.Quel tipo mi aveva fatto vivere l’esperienza più traumatica della mia vita e non negavo che fossi spaventata da quel bizzarro individuo.
Mi nascosi codardamente dietro il ragazzo dai capelli bicolore,lasciandolo sconcertato visto che lo stavo letteralmente usando come scudo umano.In questo momento però era l’unico tra i presenti ad avermi dato una briciola di fiducia.
-Tranquilla non vogliamo farti alcun male-pronunciò serio l’uomo moro.Su questa parte avevo dei dubbi.
-Ma davvero?Il tuo amico mi ha colpito con la sua motosega,e mi ha rapito,tutto fa presupporre il contrario-per un paio di secondi mi chiesi dove avevo trovato tutto quel coraggio,poi amaramente mi resi conto che ero nascosta dietro un'altra persona come una vigliacca.
-Su questo non posso darti torto,ma non era così che doveva andare,il mio collega ha usato forse,dei metodi bruschi-si voltò per fulminare con lo sguardo il rosso che per tutta risposta gli mando un bacio,quest’ultimo lo ingnorò-ma non abbiamo cattive intenzioni,guardati attorno ti sembra una stanza di torture questa?- in effetti era un banalissimo ufficio,tutto bianco,ma pur sempre un banalissimo ufficio.
-E allora chi siete?E perché mi avete portato in questo luogo?-mi mossi in avanti spingendo il ragazzo per incitargli a fare lo stesso,all’inizio oppose resistenza ma poi perse le speranze e mi accontentò.Mi sentivo troppo al sicuro dietro di lui non avrei mai abbandonato la mia posizione,soprattutto se quella sottospecie di pomodoro era ancora in questa stanza.
-Sono William T. Spears e lui Grell Sutcliffe,il ragazzo che invece stai usando come scudo è Ronald Knox-
-Ciao-fece quest’ultimo voltando la testa e facendomi un gesto con la mano,il tutto con un sorrisetto tirato.-Piacere….allora posso avere delle spiegazioni?-
-Sei nel mondo degli shinigami e…-non gli lasciai il tempo di finire,ero stufa di menzogne, quella giornata era già stata abbastanza pesante.
-Basta mi avete stancato,sappiate che questo è un rapimento bello e buono passerete dei guai mia madre è un avvocato molto famoso vi ridurrà sul lastrico…-
-Un umana può far ben poco con degli shinigami-la serietà e la compostezza di quel tipo mi stupirono,le mie minacce non lo avevano toccato nemmeno di striscio.Si avvicinò lentamente prendendomi la mano facendomi uscire da dietro la mia “fortezza”.
Mi posizionò di fronte a lui,dovetti alzare la testa per guardarlo in volto,visto che la sua altezza superava di gran lunga la mia,non una increspatura di emozioni sul suo viso,serio e composto.Scorsi anche in lui le iridi fluo.Non poteva essere una coincidenza.Dopo attimi di silenzio fatto solo di sguardi l’uomo prese parola, spezzando l’ansia e la tensione che si erano creati
-Lei ha un anima signorina Preston?-quella domanda mi lasciò interdetta,che nesso logico aveva con quella situazione.Lo guardai confusa.Era forse una domanda retorica?
-Mi risponda-la sua voce ferma rispose alla mia domanda muta.
-Beh suppongo di si-risposi incerta
-Suppone,bene e dopo la morte l’anima cosa fa?-altre domande ambigue
-Senta ma questo cosa centra?-
-Lei risponda-sbuffai ero stanca,volevo solo andare a casa e farmi 24 ore di sonno.
-Non saprei,penso che girovaghi sulla terra,diventando fantasma-ora fu il suo turno di sbuffare-Non sia ridicola-
-Non lo so.Contento?!-
-Vede ognuno di noi in questo mondo ha un ruolo,niente viene lasciato al caso,persino lei ha una qualche sorta di funzione-mi sfuggì un occhiata irritata,non ne ero convinta ma quello mi sembrava un insulto velato-E anche noi-indicò il restante delle persone nella stanza-ne abbiamo una-
-Tutto ciò cosa a che fare con me?-
-Uh che caratterino la ragazzina-si lasciò sfuggire il ragazzo al mio fianco alias scudo umano.
-Pel di carota non ti sei posta delle domande su te stessa,non hai mai riscontrato delle anormalità in te,qualcosa che ti facesse sentire diversa tra tutte le persone che ti circondavano?!-la frase di Grell mi spiazzò totalmente,si mi ero sempre sentita anormale,un pesce che va contro corrente,un filo d’erba cresciuto troppo in alto.Non sono mai riuscita a farmi degli amici,mi sentivo sempre a disagio,come se fossi inadeguata, fuori posto.Ma ho sempre pensato che ciò era dovuto alla fase adolescenziale non di più anche se è dalla mia infanzia che questa situazione va avanti.
-Se nasci rotondo di certo non puoi morire quadrato- il più giovane dei tre parlò di nuovo,portando le mani dietro la nuca e guardando un punto impreciso della stanza.Non riuscivo ancora a capire  dove volevano andare a parare con quei discorsi.
-Non capisco cosa state cercando di dirmi-
-Sei una Shinigami.Preston-
-una shinigami?!Ma non esistono-
-E noi cosa siamo nani da giardino?!- protestò Grell
-Attenzione,sei solo un ibrido di shinigami-
-Un che???-ero più confusa di prima.Rapimenti,Shinigami,Ibridi?!Ma dove diavolo ero finita in una casa di cura?
-Ibrido,un essere a metà,un mezzosangue puoi essere chiamata in una moltitudine di nomi diversi.In poche parole il frutto tra un umana e uno shinigami-William continuava a scrutarmi studiando la mia mimica facciale,che era tra lo sconvolto e il riluttante,insomma una persona normale non avrebbe mai creduto a una storia del genere.Ok io non ero una persona normale ma non ero nemmeno così sprovveduta da credere a menzogne del genere.Will lesse nei miei occhi lo scetticismo,poi puntò il suo sguardo sul ragazzo alla mia sinistra-Ronald hai già archiviato l’ultimo cinema records?-
-No sempai stavo giusto per andare- quest’ultimo si stava apprestando a uscire quando il moro lo bloccò.-No portalo qui,mostreremo alla signorina Preston che ciò che abbiamo appena detto è la verità-Ronald si limitò a fare un cenno col capo,poi uscì dall’ufficio.Tornò 2 secondi dopo con uno strano libro tra le mani,di color marroncino.Lo porse a William  che puntò di nuovo i suoi occhi verde fluo su di me.Era strano come sul suo volto apparissero così inquietanti.
-Guardi questo libro, contiene il cinema records di Amanda Jonson-sussultai,conoscevo Amanda era una cara amica nonché collega di mia madre,morta qualche giorno fa per un arresto cardiaco,come conoscevano Amanda?Ma la domanda più adatta era cosa aveva a che fare in tutto questo miscuglio di stupidaggini?
William aprì il libro e dal suo interno sbucarono delle pellicole cinematografiche che riempirono l’intera stanza.Ero sconvolta,ciò che si prostrava ai miei occhi non era vero,non poteva essere.Indietreggiai ma fui bloccata da Ronald –Guarda al loro interno-mi sussurrò all’orecchio.Feci come mi era stato chiesto,intravidi Amanda in età adolescenziale alle prese con un auto,poi ne intravidi un altro dove parlava con mia madre e infine vidi Amanda che si portava le mani al petto e si accasciava a terra.William chiuse il libro e tutte le pellicole sparirono,avevo ancora gli occhi sgranati e i miei battiti non sembravano voler diminuire,era stato tutto frutto della mia immaginazione?Insomma tutto ciò andava ai limiti del fantascientifico.
-Convinta ora?-la voce di Grell mi riportò alla realtà,puntai i miei occhi su di lui poi su William che mi fissava serio,poi mi voltai per incontrare il sorriso di Ronald che ancora mi teneva per le spalle,quasi avesse paura che potessi fuggire via,di certo lui non poteva sapere che a stento potevo reggermi con le mie gambe figuriamoci un'altra fuga.
-C-che cos’era quel coso?-
-Cinema records contengono tutti i ricordi di una persona,dalla sua nascita fino alla morte-mi rispose William in tutta la sua allegria.
-E voi quindi…-
-Noi spezziamo il flusso dei ricordi e naturalmente prendiamo le anime-deglutii,stavo cominciando a credere a questa storia degli shinigami anche perché dopo ciò che mi era stato appena mostrato sarebbe stato un po’ impossibile rimanere scettici,ma io non volevo avere niente a che fare con tutto questo.
-Io…- ma non potei proferire altro perché venni subito messa a tacere da Will.
-Lei come le ho spiegato prima è una specie di abbozzo di shinigami,ora è giunta l’età consona per intraprendere l’onorevole lavoro di mietitore di anime-
-E se mi rifiutassi-presa da uno sprizzo di coraggio,mi ribellai.Non volevo aver niente a che fare con gente morta.Grazie per l’offerta di lavoro,ma no!
-Non puoi-cominciò Grell-è dovere di ogni shinigami prendersi le proprie responsabilità,in tal caso questo non avvenisse si va contro le regole-
-Tutto ciò è ridicolo,io non so nemmeno da dove si comincia a mietere un anima-esclamai stizzita
-Ed è per questo che le farò da maestro almeno finché non supererà tutti gli esami è sarà una shinigami in piena regola-la risposta del moro mi rimase a bocca aperta,dovevo averlo come maestro?!Quel tipo mi inquietava,certo sempre meglio di Grell ma pur sempre inquietante.
-Dai Holly-chan vedrai che questo lavoro ti piacerà in fondo è gratificante-Ronald aveva preso a scuotermi con le spalle-Quando non ci sono gli straordinari però-disse più  a se stesso che a me.Mi sciolsi dalla sua presa e puntai lo sguardo su William-Non posso e non voglio fare la shinigami.Mi spiace-incrociai le braccia al petto ferma nella mia decisione.
-Non puoi sottrarti,volente o nolente devi farlo,sei nata shinigami a metà,ma sei pur sempre della nostra razza e quindi come tutti devi attenerti a questo destino.In tal caso ti rifiutassi…-ora lo sguardo di William aveva preso un non so che di sinistro,e a giudicare dalle facce di Ronald e Grell non ero l’unica  ad esserne terrorizzata.-Ci sarebbero provvedimenti drastici che non coinvolgerebbero solo te-
-Non mia madre-lui si limitò ad annuire.Il mio terrore lasciò posto alla rabbia,osavano prendersela anche con chi non era per niente aderente con quella situazione,strinsi i pugni così tanto da far sbiancare le nocche e serrai la mascella.Purtroppo però non avevo scelta avrei dovuto accettare non volevo che mia madre ne pagasse le conseguenze per colpa mia.
Annuii tenendo lo sguardo basso.-Bene-fu l’ultima risposta che sentii da parte di William-Alloggerai a casa di Ronald Knox almeno finché non troveremo un'altra sistemazione-alzai di scatto il volto,avevo sentito bene?Avrei dovuto alloggiare nella casa del ragazzo dai capelli bicolore?! Mi voltai a guardarlo,si grattava la nuca con fare annoiato.Sentii le guance avvampare-C’è no senti,non posso starmene a casa mia e poi venirmi ad allenare qui?!-gli sorrisi,sperando con tutto il cuore in una risposta positiva.Potevo accettare di essere stata rapita dal signor Denti di squalo lì giù,accettare di mietere anime e avere come maestro quel pezzo di ghiaccio di William ma non esisteva che andassi a dormire da un ragazzo.La mia timidezza e goffaggine mi avrebbero fatto fare solo figure di merda.E di questo ne ero sicura al 101%.
-No-fu la risposta secca del moro-Tua madre ora crede che tu sia in gita scolastica-
-Cosa?!Pensate che continuerà a credere a una scusa del genere ancora per molto?-
-Vedi pel di carota nel mondo degli shinigami il tempo è diciamo leggermente diverso,qui può anche passare un anno o due ma nel tuo mondo sembrerà che siano passati solo un paio di settimane- la risposta di Grell mi rimase a bocca aperta,quel posto era strano forte!
-Ora Ronald ti accompagnerà nel suo appartamento dove troverai già i tuoi abiti e…-
-I miei abiti?Quindi sapevate che avrei accettato-
-Ovviamente-rispose atono Will per poi continuare-Riposati devi essere scattante per domani,cominceremo alle 8.00 in punto.- sbuffai questo tipo sembrava la Bodler in versione maschile.
                                                        ***
Appena fuori dalla struttura ci dirigemmo verso una specie di parcheggio,quel luogo sembrava essere un po’ come New York,ma completamente immerso nel bianco.
-Sali-mi voltai verso Ronald,vedendolo mantenermi aperto lo sportello di una lussuosa macchina nera,sportiva.Nero che spiccava in confronto a tutto l’arredato chiaro.Salii anche se un pò riluttante,in fondo non conoscevo questo tizio,e la mia poca esperienza mi aveva insegnato a dubitare degli altri.
-Sta tranquilla non voglio farti niente quindi rilassati ok?-disse quest’ultimo mentre si apprestava ad accendere il motore e uscire dal parcheggio.Era così facile capire quello che pensavo? O erano loro ad essere oltre che mietitori di anime anche degli indovini?!
Eravamo in viaggio da dieci minuti circa,ma nessuno dei due si era apprestato più a dire una sola parola e nell’ abitacolo era sceso un silenzio imbarazzante che sembrava agitare solo me,infatti il ragazzo al mio fianco guidava tranquillo continuando a tenere lo sguardo sulla strada.
-Senti,ehm mi dispiace per averti usato come scudo prima-mi torturavo le mani continuando a tenere lo sguardo basso,avrei pur dovuto scusarmi prima o poi,e sempre meglio prima che poi.Lui scoppiò a ridere,puntando per due secondi lo sguardo su di me per poi ripuntarlo sulla strada.-Ah ma figurati,suppongo che era la mia vicinanza a rassicurarti-l’ultime parole avevano preso una nota seducente che fecero diventare le mie guance color Grell.
-Si cioè no no,e che eri quello più vicino tutto qui-spostai i miei occhi sul finestrino,sperando con tutta me stessa che non notasse le guance rosse che ora cercavo disperatamente di coprire con i capelli.
-Scherzavo,sei più tesa di una corda di violino-disse,poggiando una mano sulla mia spalla sussultai.-Vedi, ragazzina non stai andando al patibolo calmati-aveva ragione,ma ero agitata non potevo farci nulla,lo ero già da prima,ma la sua vicinanza e il fatto di stare da sola in auto con lui aveva quadruplicato la mia agitazione.Ecco la mia serie di figure di merda aveva ufficialmente inizio!
-Comunque siamo arrivati-parcheggiò l’auto davanti un grattacielo enorme,rimasi a bocca aperta a quanto fosse maestoso.Il suo appartamento era lì?!

Occhio all'autrice 
Volevo ringraziare Chizuru per aver rencensito e per aver messo la storia tra i preferiti ^^ e poi Silvery e Nekory per averla inserita tra le seguite grazie.Ringrazio anche per tutti quelli che l'hanno letta,spero che anche questo capitolo possa piacervi.Mi raccomando recensite sono curiosa di leggere i vostri commenti innerenti alla storia.Ora vi saluto un bacio a tutti :* 

 
  
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