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Autore: Angel_Mary    19/10/2013    1 recensioni
Vi siete mai domandati il motivo per il quale il Cappello Parlante vi ha smistato nella vostra casa? Io me lo domando da 7 anni, dico 7 dannatissimi anni! Perché, dico io, perché ha deciso di mandarmi nelle fauci del Grifone?
Grifondoro, la casa dove crescono i coraggiosi, io, piuttosto, mi sento un porcospino con la paura che la mia specie sia in via d'estinzione!
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelina, Johnson, Fred, Weasley, Jr, George, e, Fred, Weasley, Roxanne, Weasley | Coppie: Angelina/George, Arthur/Molly, Rose/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Nelle fauci del Grifone

 
Questa storia partecipa al contest "Scegli la casa e il personaggio" indetto da TheHeartIsALonelyHunter sul forum di EFP. 



Finalmente Grifondoro, dopo anni, aveva finalmente vinto la tanto agognata Coppa delle Case e la Coppa del torneo di Quidditch, anche se questo è potuto avvenire solo perché all’inizio dell’anno avevo minacciato mio cugino James, contando che per nostra fortuna quello scalmanato di mio fratello aveva preso i suoi M.A.G.O. l’anno scorso.
Per sei anni ho immaginato questo giorno, fare colazione per l’ultima volta in Sala Grande, dormire nel mio letto a baldacchino, chiacchierare con i quadri dei caduti durante la Seconda Guerra Magica, specialmente con uno in particolare, in Sala Comune. Durante la mia ultima settimana (fa impressione dirlo, non trovate?) ho assaporato ogni attimo, ogni corridoio e ogni aula. Ho anche sopportato più facilmente i Serpeverde, di solito loro non mi sono mai piaciuti, e non ho mai collaborato alla pace tra la mia casa e la loro, poi per me non è mai stato facile accettare che qualche squinternato dei loro padri andasse in giro con un marchio tatuato sull’avambraccio sinistro. Non li ho mai (d’accordo, lo ammetto, l’ho fatto un sacco di volte!) affatturati, perché quell’imbecille (ma tanto gli voglio bene lo stesso!) di mio cugino Albus è finito a Serpeverde! Dico io, ma può uno dei figli del Salvatore del Mondo Magico andare a capitare a Serpeverde?!?! Passi per Merlino, ma dai, sul serio, il Cappello Parlante ha bisogno di una vacanza, l’ho sempre detto che necessita di prendere aria fresca, ma soprattutto nuova.
Dopo sette anni passati tra queste mura, ancora mi domando per quale razza di motivo sono finita a Grifondoro.
Al mio primo anno, sull’espresso per Hogwarts, ricordo che pensavo spesso alla casa in cui sarei capitata. Serpeverde la escludevo da principio, non rientrava proprio nella mia visuale, l’abbinamento di colori verde e argento l’avevo sempre scartato, anche nell’abbigliamento. Ad essere sincera, escludevo anche Grifondoro, non mi sono mai sentita poi così coraggiosa; poi c’era Corvonero, dico, state scherzando? Io una Corvonero? D’accordo, ho buoni voti, ma non sono mai stata ligia al dovere. MAI! Alla fine rimaneva Tassorosso e senza darmi una motivazione logica, mi ero convinta che sarei stata una perfetta Tassorosso.
Poi qualcuno interrompe le mie riflessioni.
“Svegliati!!!! Siamo a King’s Cross!”
Quella testa di troll (adoro anche lui, ma certi complimenti non glieli dirò mai!) di mio cugino James, con la sua solita delicatezza di un ippogrifo offeso, mi ha ridestato dai miei pensieri altamente filosofici.
Voi, forse vi starete chiedendo chi io sia per essere imparentata con James e Albus Potter.
Tenetevi forte.
Sono Roxanne Weasley, secondogenita di quel gran pezzo di gnocco di George Weasley (lo so che sono poco modesta, ma, se vedeste mio padre, sareste d’accordo con me) e di Angelina Johnson (so cosa state pensando, ma toglietevelo dalla testa, mia mamma ama mio padre, e fidatevi, mio padre ama mia madre!), ancora cacciatrice delle Holyhead Harpies.
Già, sono proprio io.
Diciassette anni, alta, con delle linee che tentano di ricordare le origini anglo-africane di mia madre (lei, si, che ha le curve tutte al posto giusto!) e una criniera degna del Grifone impresso sullo stemma della mia casa. Al contrario di come tutti pensano, non ho i capelli rossi, marchio inconfondibile di appartenenza alla famiglia Weasley, e non sono bianca, sono mulatta e sono fiera di esserlo. O meglio, io e Fred siamo fieri di esserlo. Papà è bianco e lo è talmente tanto che quando facciamo una foto insieme, abbracciati, sembriamo uno strano simbolo babbano, mi pare che si chiami Yin e Yang, ma non sono sicura che si dica così.
Dopo aver recuperato, con la mia solita calma, il mio baule mi appresto a scendere dal treno. Fred, non il gemello di mio padre, lui se non l’ho mai conosciuto, devo ringraziare un altro squinternato con il braccio marchiato, dato che ora mio zio riposa tre metri sotto terra; comunque, mio fratello Fred è al negozio di papà, mentre mamma si sta allenando come una pazza. Secondo me, in passato la vicinanza di Oliver Baston, il marito di zia Katie, la mia madrina, deve averla traviata in qualche modo. Non ci si può allenare sotto il diluvio universale o chiamare una tattica “mossa del bradipo”, io non l’ho mai capita, davvero.
Ritornando a noi, oggi in stazione ci sarà solo papà, senza contare nonna Molly, nonno Arthur, zio Charlie (che non vuole perdersi l’immagine del binario invaso dai Weasley!), zio Bill, zia Fleur, Victoire, Teddy (se non le chiede di sposarlo entro l’anno, gli scaglio contro i bolidi e qualche fattura orcovolante!), zio Percy, zia Audrey, zio Ron, zia Hermione, zio Harry e zia Ginny. Messi tutti insieme, intendo con figliolanza al seguito, occupiamo tutto il binario, sembra l’invasione delle teste rosse, senza contare il fatto che lo sguardo di tutte le presenti appartenenti al genere femminile è puntato, come se fossero cani da caccia, su tutti i componenti maschili della mia famiglia, tra questi rientra anche nonno Arthur, che già da qualche anno è sempre più stempiato. Stiamo pur sempre parlando di una, se non l’unica, famiglia i cui componenti hanno fatto tutti parte dell’Ordine della Fenice e dell’Esercito di Silente. Patriottismi a parte, credo che non siano questi i nobili motivi che spingano le dolci donzelle a puntare i maschi Weasley, ma a me piace credere ai motivi sopraelencati.
“Rox!!! Bambina mia!!!”
“Papili!!!!”
Ho già detto che mio padre è un gran pezzo di gnocco, vero? Vero?
Gli vado incontro correndo e ci stringiamo in un forte abbraccio, mi è sempre mancato tantissimo. Tutte le volte che sono scesa da questo treno, papà mi ha sempre presa in braccio facendomi volteggiare. A quasi diciotto anni, ho ricevuto lo stesso trattamento. Papà, quando mi rivede dopo tanto tempo, mi dà sempre due baci sulle guance e uno sulla fronte, sono sempre stata la sua principessa.
“Mamma si scusa, la partita è vicina e si sta allenando un sacco!”
“Così posso godermi quel gran pezzo di gnocco di padre, che Merlino mi ha dato, in santa pace!”
Quando rivedo papà, per me non esiste nessun altro, con lui ho sempre avuto un rapporto bellissimo, è sempre stato il mio migliore amico. Tutti gli anni è sempre avvenuto che nonostante il nostro clan occupasse tutto il binario, non prestavo attenzione a tutti gli altri.
“La mia nipotina è diventata grande!”
Se per caso, dovreste trovarvi nelle vicinanze della madre di mio padre, assicuratevi di avere una bombola di ossigeno. Ah, mia nonna, da quando lo sopraccitato squinternato marchiato ha mandato mio zio al creatore, piange sempre quando c’è qualche avvenimento importante nella nostra famiglia (intendo quella formata dai miei e da mio fratello!)
“Nonna … soffoco!”
“Quanto sei magra, cara! Sei sicura di sentirti bene?”
Ah, sapete vero la preoccupazione più importante di mia nonna, che tutti i suoi figli, tutte le sue nuore e che tutti i suoi nipoti abbiano mangiato, siano in carne e che possano anche sentirsi scoppiare; nonno Arthur invece deve stare perennemente a dieta, parlate con lei, non saprei che dirvi!
“Mamma, lo sai che mia figlia ha lo stomaco di una vera Weasley!”
“Allora cari, vi aspettiamo stasera a cena! Angelina viene direttamente alla Tana?”
“Si, mamma. Non preoccuparti, sarà affamata!”
Dopo essere stata salutata da tutti gli zii, che mi hanno fatto anche gli auguri, papà mi trascina, come suo solito, fuori dalla barriera.
“Allora, novità?”
Vi ho detto, che mio padre ora porta i capelli lunghi per coprire la mancanza dell’orecchio sinistro?
“Oh, si! Ora, mi dovrete sopportare anche in inverno!”
Papà mi risponde ridacchiando, io e lui non riusciamo mai ad avere un dialogo in cui entrambi rimaniamo seri.
“Io intendevo se ci fossero novità con Roger!”
“Papà!!!” cerco anche di guardarlo male, ma di solito riesco a riservare sguardi truci solo ai serpeverde, non chiedetemi il perché, “guarda che lo so, che non vedi l’ora di liberarti di me e Fred. Così tu e mamma avrete casa libera quando volete!”
Vi assicuro che vedere arrossire George Weasley, colui che prendeva in giro i mangiamorte durante la battaglia, è impagabile. Giusto l’anno scorso, io e Fred, di ritorno da casa di zio Bill, avevamo beccato mamma e papà … insomma, quando siamo rientrati abbiamo udito dei rumori poco confondibili.
“Chi te le ha insegnate queste cose?! Per merlino!”
“TU!” ridergli in faccia è un diritto che spetta solo a me e a Fred, nemmeno a mia madre. Io e mio fratello ci siamo sempre preoccupati di marcare il territorio intorno a papà, dato che sembra essere lo zio preferito da tutti i nostri cugini!
“Quel troll di montagna ti ha invitata?”
“Ti ricordo che è il migliore amico di James, che fino al quarto anno non distingueva una ragazza da un ragazzo!”
Sapete già che James ricorda molto zio Ron, quando frequentava Hogwarts? Dunque, Roger, il tipo per il quale ho una cotta assurda dal primo anno, è il suo migliore amico, nonché figlio di quel pazzo psicopatico di Oliver Baston. Sono sette anni che mi piace e durante tutta la nostra permanenza a scuola, non sono mai stata in grado di fare niente per fargli capire i miei sentimenti.
Ora, capite?
Perché il Cappello Parlante mi ha spedito nelle fauci del Grifone?
Secondo me, quello svampito si era ubriacato con dell’acquadiavola, come aveva fatto zio Harry al suo sesto anno. Sinceramente, però, non credo che un cappello possa ubriacarsi, molto probabilmente mi ha spedita lì solo perché “ogni Weasley che si rispetti è stato Grifondoro”.
Ora comprendete il mio problema?
Grifondoro, il luogo dove crescono i coraggiosi e io che dopo sette anni, ancora che balbetto e ho le palpitazioni a mille appena quel grande gnocco di Roger mi mette un braccio sulla spalla.
Io non sono una Grifondoro, piuttosto sono un porcospino con la paura che la mia specie sia in via d’estinzione.
Altro che Grifondoro! 
  
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