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Autore: MaryElizabethVictoria    19/10/2013    2 recensioni
In una nuova StoryBrook, ricca di vecchi e nuovi personaggi, una nuova regina cattiva decide di sfruttare la maledizione per pareggiare i conti con la sua antica rivale, la Principessa Aurora, separandola dal suo vero amore. Ravenna non immagina però che le sue macchianzioni finiranno col riportare alla luce il suo stesso passato e la sua tormentata storia con Rumpelstiltskin, il demone con cui strinse il patto che fece di lei la più bella del reame...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aurora, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La sala del trono di Ravenna era sempre stato un luogo molto scuro e austero, dall'arredamento spoglio e  minimale.

Per questo il paffuto gatto viola che vi era comparso faticava a considerarlo una vera  e propria casa. Eppure per lui che come tutti gli esuli di Wonderland non aveva più un luogo in cui tornare era ciò che ci andava sicuramente più vicino. Non il palazzo certo, quello lo Stregatto continuava a considerarlo un luogo freddo e inospitale, ma la regina dorata che lo governava e che aveva subito attratto la sua attenzione.

- Strix - lo chiamò la regina vedendolo stiracchiarsi pigramente al centro del salone- quali notizie mi porti?

Il gatto miagolò , indolente. Non aveva voglia di comparire nella sua forma umana, ma nemmeno poteva ignorare un desiderio della sua regina. In più le notizie che aveva per lei erano davvero interessanti, ne sarebbe valsa la pena...

Una nuvoletta di fumo lo avvolse placidamente mentre si compiva la trasformazione.

-Vostra maestà...- sussurrò con deferenza il giovane dai capelli viola, che aveva conservato perfettamente il proprio ghigno sarcastico e le movenze feline- ... siete particolarmente splendida quest'oggi, se mi consentite l'ardire...- aggiunse inchinandosi velocemente per baciarle la mano.

Ravenna lo lasciò fare , ormai rassegnata ai suoi modi eccessivi. Ma erano le sue notizie a cui era veramente interessata...non c'era nessuno abile quanto lui ,che poteva rendersi invisibile a suo piacimento, a scoprire segreti. Inoltre uno dei suoi poteri era la capacità di poter viaggiare tra i mondi.

-Allora lo hai trovato?- domandò lei, stringendo nervosamente il bordo del suo scranno.

-Chi, mia bellissima regina?- rispose a sua volta lo Stregatto, fingendo di non capire.

In  fondo non ci si poteva aspettare vera devozione da parte dello Stregatto, si disse Ravenna. Non era nella sua natura. Egli era una creatura del tutto indipendente: andava  e veniva attraverso i mondi come più gli aggradava e tutt'al più ci si poteva limitare a sperare in un suo aiuto occasionale e apparentemente immotivato, perchè raramente si degnava di spiegare le sue ragioni ...ammesso che ne avesse. Eppure era rimasto per diversi anni al fianco di Ravenna servendola come sua spia, tanto che ormai godeva della sua fiducia.

-Il moccioso che ti ho mandato a cercare- specificò lei impaziente- spero tu non sia venuti fin qui solo per dirmi che non hai concluso niente!

Strix sfregò la guancia sulla mano della sovrana esattamente come se le stesse facendo le fusa. Il suo atteggiamento a volte poteva essere così infantile...

-Credo che il suo nome sia Baelfire, altezza- la corresse mellifluamente - E sono lieto di annunciarsi che, dopo aver girato in lungo e in largo diversi mondi l'ho finalmente trovato. Non posso dire che sia stato semplice...ma ormai dovreste sapere che ogni vostro desiderio per me è un ordine, mia adorata.

-Lo hai trovato!- esclamò Ravenna entusiasta, ora si che Rumpelstiltskin le sarebbe dovuto essere  grato per sempre- E dove si trova? Presto, conducilo qui, che aspetti?

Strix ,come suo solito si prese il suo tempo prima di rispondere, scomparve  e riapparve un paio di volte fino a trovarsi praticamente chinato sulla persona della regina. Quella vicinanza inaspettata la fece rabbrividire.

-Si trova nella sua tomba, altezza...- sussurrò direttamente all'orecchio di Ravenna -... purtroppo i viaggi nei mondi non vanno sempre come uno si aspetta, e diciamolo, la fata Blu non ha la più pallida idea di come funzioni un fagiolo magico... il ragazzo è stato terribilmente sfortunato. Non è sopravvissuto allo schianto.

Ravenna rimase paralizzata da quella notizia. Come avrebbe potuto mai riferire a Rumpel qualcosa di simile? Lui non si sarebbe mai dato pace, si sarebbe sentito per sempre responsabile... no, non poteva certo dargli un tale fardello.

-Lui non lo deve sapere- dichiarò lentamente la regina- Puoi andare Strix... non ho più bisogno di te- lo congedò velocemente.

Lo Stregatto si profuse in un altro profondissimo inchino prima di svanire, l'ultima parte di lui che si dissolse nell'aria fu il suo largo ed inquietante sorriso.


L'evasione dal Briarcliff secondo Jefferson sarebbe stata un gioco da ragazzi, a sentir lui di gran lunga più semplice di quanto Alice potesse immaginare: sgattaiolare fuori durante il cambio di turno degli infermieri senza farsi notare.

In verità il Cappellaio, come insisteva nel farsi chiamare, non aveva la più pallida idea  di come 'non farsi notare'. Continuava a blaterare vivacemente di come spezzare la fantomatica Maledizione, che sempre secondo lui era la causa di tutti i mali di Storybrook. Alice fu costretta a sorbirsi con pazienza quel mare di fandonie, mentre  tentava di calmarlo per non farsi scoprire...

-Il Cappello!Il Cappello, Alice, capisci?!

-Si, va bene...ma adesso sta zitto, per di qua e in silenzio!

Ancora non riusciva a capacitarsi di come l'avessero trascinata in quella faccenda, ma doveva anche ammettere che il suo istinto le stava suggerendo che era la cosa giusta da fare . Sebbene razionalmente rifiutasse di crederci, sembrava che il suo cuore le stesse dicendo che poteva fidarsi di quello strano individuo mezzo matto.

Corsero insieme fuori sotto la pioggia, le suore urlanti alle loro calcagna come una muta di cani rabbiosi, verso l'auto del signor Gold parcheggiata davanti al cancello. L'uomo al volante sorrise come se non stesse aspettando altro e Alice ebbe la certezza che probabilmente era proprio così.

-Signorina Stone, finalmente...

-Lei è proprio un gran bastardo!-cominciò ad inveire Alice- sapeva benissimo in che razza di guaio mi avrebbe cacciata, e tutto per fare in modo che diventassi sua complice nell'evasione di questo, questo...cappellaio- concluse amareggiata.

Il diretto interessato la ricambiò con un sorriso stralunato.

-A prendere il Cappello!- annunciò a gran voce- Si, si... ci serve proprio il Cappello adesso. E anche una tazza di the...ma prima il Cappello decisamente!

-Dove siamo diretti signor Jefferson?- si limitò a domandare il signor Gold.

-Alla tomba naturalmente- asserì il cappellaio- alla tomba della principessa Aurora, la tua tomba cara Alice- aggiunse sorridendo in maniera inquietante ad Alice.

La ragazza si ritrasse maggiormente verso lo sportello della macchina, pronta a saltare dalla vettura in corsa in caso di estrema necessità. Fortunatamente scoprì ben presto che la così detta tomba non era altro che una piccola radura del bosco che confinava con Storybrook, una distesa di rovi essiccati dove spesso i bambini andavano a giocare.

-Così questa sarebbe la mia tomba?- disse scettica- andiamo, non capisco come tutto questo possa esserci utile per ritrovare Raven.

-Cappello, cappello!!- si mise ad urlare Jefferson rovistando freneticamente tra i detriti, incurante della pioggia che continuava a cadere.

Alice cominciava ad essere esasperata.

-Trovato!- esclamò proprio in quel momento Jefferson, che saltellò verso di loro a passo di uno strano ballo da lui definito Deliranza, agitando  il vecchio mucchio di stracci consunti che aveva in mano.

- Quello non è un cappello - puntualizzò la ragazza- Ora basta, ho sentito abbastanza assurdità... me ne trono a casa.

-Resti ancora un poco, mia cara...le mostrerò qualcosa che sicuramente la sorprenderà- Gold agitò con disinvoltura una mano facendo non si sa come  in modo che gli stracci si ricomponessero fino a formare un vistoso cappello a cilindro.

Alice non sapeva cosa pensare se non che naturalmente quanto aveva appena visto succedere era impossibile... ci doveva essere qualche trucco dietro. Ma non era ancora finita... Lo  strano oggetto cominciò a vorticare a terra fra le risate esaltate del cappellaio, emanando una serie di scintille che presto crearono un vero e proprio vortice davanti a loro.

-Questa è...è proprio...

-Magia- concluse il signor Gold per lei - Ora, il Cappello ci porterà da Ravenna, ovunque si trovi.

L'avrebbe salvata ad ogni costo, si ripromise, questa volta non l'avrebbe delusa...


-Non lo so... francamente la vostra richiesta è un po' ... inaspettata- obbiettò Rumpelstiltskin, osservando  di sfuggita lo sguardo deluso che Ravenna cercava di nascondere.

-Credevo solo che sarebbe stato conveniente...per tutti e due. Non che io ci tenga particolarmente...- mentì la regina con disinvoltura-... ma se voi non volete...

Rumpel era molto combattuto. Se da un lato non desiderava altro che trascorrere il resto della vita con lei , dall'altro andare a vivere insieme era un passo troppo importante, che avrebbe potuto pregiudicare il fragile equilibrio appena raggiunto nella loro vita di coppia. Esattamente come era successo con Milah.

-Non è che non voglia. E' che... il mio castello è molto più piccolo del vostro- inventò sul momento- non vi trovereste bene, mia cara.

-Così sarà più facile da riscaldare- Ravenna gli sorrise allusiva lasciando intendere che si celavano molte promesse dietro quella semplice affermazione, ma Rumpelstiltskin non sembrava ancora convinto.

-Ma è un luogo tetro, polveroso, non è adatto a una dama come voi...

- Se è solo per questo... Lo sistemerò con un po' di magia- propose lei, speranzosa.

Rumpelstiltskin le si avvicinò cingendole la vita da dietro.

- La magia ha sempre un prezzo...- le disse all'orecchio, prima di baciarne il lobo.

- Adoro come lo dite - confessò Ravenna, voltandosi nel suo abbraccio per condurlo in un bacio ben più lungo e passionale.

L' oscuro capì che quello era il momento di dichiarare la sua resa incondizionata, ogni sua difesa lo aveva abbandonato di fronte alla perfetta consistenza delle sue labbra , era pazzo di quella donna e avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei.

-Allora va bene- cedette infine Rumpel -siete libera di andare dovunque desideriate,il mio castello è vostro... solo vi prego di tenervi lontana dall'Ala Ovest. Non c'è niente di interessante lì, solo polvere  e cianfrusaglie. Me lo promettete Ravenna?

Lei per tutta risposta gli sorrise, un sorriso aperto e spontaneo senza alcuna traccia di languidità.

Ormai non era più tempo di sprecare altre parole. Dita affusolate trovarono i lacci del suo corsetto e non le rimase alcun pensiero razionale da esprimere che non si componesse d'estasi.

Più tardi, nel loro letto, quel sorriso quasi stupido non l'aveva ancora abbandonata.

-Cosa c'è? Siete felice per la nuova sistemazione?- le domandò Rumpel, spostandone con tenerezza una ciocca di capelli.

-Sono felice perchè sono con te- rispose Ravenna sinceramente.

-Bene- mormorò lui vagamente imbarazzato- Scusatemi ora,devo andare- aggiunse separandosi velocemente da lei con un bacio appena accennato a fior di labbra.

-Come , così presto? - obbiettò Ravenna.

-Non sarà per molto... - si giustificò lui, vago- ma ho un appuntamento a cui non posso certo mancare. Si tratta di affari, cara, cercate di capire.

-Ma.. che genere di affari?- domandò lei in tono accusatorio, ma non ricevette risposta perchè Rumpel era già sparito come faceva sempre, senza ulteriori spiegazioni.

Era stata una sciocca ad illudersi che andare a vivere insieme avrebbe cambiato qualcosa. Lui continuava a nasconderle i suoi segreti, c'era qualcosa in particolare su cui continuava a mentirle e Ravenna non sapeva più che cosa fare.

-Non è come pensate...- le giunse una voce calda simile alle fusa di un gatto -... anche se in un certo senso, si può bene dire che ci sia un'altra donna coinvolta. Io conosco il suo segreto maestà...e sono qui come sempre per servirvi.

-Strix!- esclamò Ravenna, coprendosi velocemente con le lenzuola- Stupido gatto, quante volte ti ho detto di non intrufolarti nelle mie stanze, specialmente quando sono svestita?!E renditi visibile, dannazione...

Lo Stregatto ubbidì a quell'ordine comparendo davanti a lei e andando subito ad inginocchiarsi di fronte alla sua regina.

-Perdonate il mio eccesso di zelo maestà... ma tutti dovrebbero poter ammirare la vostra fulgida bellezza.

-Dicevi di essere a conoscenza di un segreto...- proseguì lei, sorvolando sulle tendenze voyeuristiche del suo sottoposto.

-Non sarei una buona spia se non lo fossi...- rispose lui, molto vago,ma bastò uno sguardo raggelante della sovrana perchè lo Stregatto si decidesse a parlare -... si tratta di una maledizione, mia regina. La più potente che questo mondo abbia mai conosciuto.

- Rumpelstiltskin sta lavorando a una maledizione dunque?! Se non si tratta che di questo... non ho ragione di preoccuparmi - concluse Ravenna.

-Non una maledizione qualsiasi!- specificò allora Strix ,  un largo sorriso che esprimeva tutta la sua soddisfazione nell'esporre i risultati della sua indagine - Si tratta di una maledizione che Regina gli ha chiesto per portare tutti noi in un mondo senza magia. Un mondo dove nessuno avrà mai più un lieto fine.

-Che cosa? Vuole togliermi la mia magia?!- Ravenna era sconvolta- No, non mi farebbe mai questo... non posso credere che sia questo che mi nasconde.

-Ne siete sicura? Avete una tale fiducia in lui, mia signora, mi chiedo cosa abbia mai fatto per meritarla...- considerò ad alta voce lo Stregatto come se parlasse con sè stesso- ...credete davvero che di fronte a una scelta diretta tra voi e quello che vuole, credete davvero  che sceglierebbe voi?!

-Stai esagerando -lo ammonì Ravenna, infastidita - e sono sicura che ti sbagli sulla maledizione.

-Verificate voi stessa...- miagolò lo Stregatto che aveva già cominciato a trasformarsi per metà nel grosso gatto viola- ... le risposte che cercate le troverete nell'ala Ovest...mia regina.


-Quindi Raven si trova nel cappello?- domandò Alice, sempre più  confusa- E adesso noi, voglio dire...dobbiamo?

-Saltarci dentro!- terminò  il Cappellaio con la sua aria tipicamente trasognata.

-Ehi un momento!- intervenne una quarta voce ,appartenente all'unica persona forse ancora più sconvolta della povera Alice.

- Che diamine sta succedendo?-  domandò Drake correndo verso di loro - vi ho seguiti fin qui dal Briarcliff - aggiunse , senza degnare di uno sguardo il vortice del cappello , la sua attenzione era completamente monopolizzata dalla ragazza davanti a sè- Allie, stai bene?

-Mai stata meglio- commentò la ragazza. Il suo tono voleva essere freddo e scostante, tuttavia non dimostrava altro che quanto fosse ferita.

-No, no, aspetta... Non è come pensi, lasciami spiegare...

-Non voglio le tue spiegazioni...Non voglio altre bugie!- disse la ragazza, che quasi tremava per l'agitazione e l'amarezza- vattene Drake. Non ho più nient'altro da dirti.

-Io si, dannazione...- ribattè lui, dopo di che senza il minimo preavviso prese la ragazza per le spalle  baciandola con impeto, proprio lì davanti a tutti.

La ragazza aveva già aperto la bocca per protestare e questo non fece che giocare contro di lei , rendendo le cose molto più facili per Drake. Un sentimento nuovo, ma allo stesso tempo che aveva radici profonde che risalivano forse addirittura ad una vita precedente, riaffiorò in lei   ridestato dalla forza di quel bacio.

Il tempo o lo spazio, tutto quello che avevano passato, le bugie di Milah,il maledetto cappello magico ...niente più aveva importanza: esistevano solo loro due.

Mentre Alice ricambiava il bacio con trasporto, il cappellaio prese ad applaudire pieno d'entusiasmo mentre il signor Gold alzava gli occhi al cielo.

-Tutto questo sarebbe molto toccante se non  fosse l'ennesima volta che mi tocca assistere a questa sceneggiata tra voi due...- commentò - ...Mi permetto di farle notare che dobbiamo  andare prima che la magia si esaurisca, signorina Stone...

- Non mi fido per niente dei suoi trucchetti, Gold, ovunque vada Alice vado anche io!- dichiarò a questo punto Drake, come sul piede di guerra, cingendo con fare protettivo la vita di Alice.

-Perfetto. Abbiamo anche  il nostro eroe giunto a proteggere la dona che ama ...- commentò questi con un sorriso sinistro, come se fosse l'unico a conoscenza di qualcosa che tutti gli altri invece ignoravano -chissà... magari questa volta ci riuscirà.

-Che diamine intenti dire, brutto bast...

- Drake, non abbiamo tempo- disse Alice, indicandogli il cappello e il vortice da esso sprigionato  che si stava affievolendo sempre di più- dobbiamo andare...adesso!

Alice cercò la mano di Drake e la tenne ben salda prima di saltare insieme a lui nel vortice del Cappello.


Ravenna sedeva in silenzio tra le macerie di quella che era stata l'Ala Ovest, ovvero il laboratorio segreto di Rumpelstiltskin.

- Ravenna...che significa? Vi avevo detto di non venire mai qui ...- la raggiunse una voce familiare, seppur deformata dalla collera- ..a quanto pare non sei capace di rispettare nemmeno il divieto più semplice.

-Come osate parlarmi così?- ribattè lei, altrettanto alterata- Non sono di vostra proprietà! E se non  mi volete qui mi dovete come minimo una spiegazione convincente.

-Una spiegazione?- domandò lui gelido- Di spiegazioni ne dovreste dare voi, a cominciare dal fatto che avete distrutto il mio lavoro di mesi!

-Già. La vostra preziosa maledizione- sibilò lei, su tutte le furie- so tutto a riguardo!Per questo l'ho distrutta. Non ho alcuna intenzione di finire i miei giorni in un buco sperduto senza magia...

-Ve ne avrei parlato...- cominciò lui, ma fu interrotto da una risata sarcastica di Ravenna, che ormai non lo voleva più neanche stare a sentire.

-Oh certo che lo avreste fatto... quando sarebbe stato troppo tardi! Credete davvero che sia tanto stupida? Anche se ammetto che lo sono stata parecchio a fidarmi di voi- concluse Ravenna con marezza , prima di aggiungere il suo ultimatum- Adesso andrete da Regina  e le direte che non volete più avere niente a che fare con questa follia.

-No, non lo farò- la voce di Rumpelstiltskin era appena udibile, eppure le giunse pesante come un macigno su quanto rimaneva della sua fiducia in lui- Neanche se siete voi a chiederlo posso farlo- ammise.

-Perchè?- volle sapere Ravenna.

-Perchè è l'unico modo che ho per ritrovare mio figlio!- finalmente lo aveva detto. Finalmente aveva ammesso quello che per tutti quegli anni aveva cercato di nasconderle... che sarebbe stato disposto a fare qualsiasi cosa, a sacrificare qualsiasi cosa, compresa lei, per poter ritrovare Baelfire. 

Ravenna non potè dirsi sorpresa nel sentire quelle parole che aveva temuto per tanto tempo, solo leggermente stordita...come se improvvisamente le sue peggiori paure si fossero concretizzate. Adesso era il suo turno di confessare.

- Rumpel, lui non ritornerà...qualsiasi cosa facciate, ormai...lui è morto molto tempo fa. Mi dispiace...- tentò con quanto più tatto possedeva.

-No. State mentendo- la interruppe lui.

-Avrei dovuto dirvelo il giorno che l'ho saputo...- proseguì Ravenna ...ma ho la certezza di quanto dico, è vero ve l'ho tenuto nascosto ma solo perchè non potevo sopportare che qualcosa rovinasse al nostra felicità, non ora che finalmente possiamo stare insieme!! Vi giuro che è la sola cosa su cui abbia mai mentito...

-Ormai non ha più importanza, non trovate? Qualsiasi cosa mi diciate ora non vi crederò...e non posso più fidarmi di voi- le fece notare Rumpelstiltskin  con gelida precisione- Il vostro piccolo sfogo non è che un mero contrattempo... ricomincerò da capo, realizzerò questa maledizione...con o senza il vostro aiuto. Se non siete d'accordo, mia cara, nessuno vi obbliga a restare- aggiunse , facendo si che una improvvisa folata di vento spalancasse il portone in maniera inequivocabile.

Ravenna annuì, sconfitta, ma non senza tuta la sua regale dignità.

Si limitò a considerare che lo Stregatto aveva ragione: di fronte alla possibilità di riavere suo figlio non avrebbe mai scelto lei.

 


-Allora è questo il posto?- domandò una voce infastidita.

-Si- confermò Raven a denti stretti.

Aveva tentato di resistere finchè aveva potuto alla Strega del Mare, ma finchè ella avesse avuto in mano il suo cuore la donna poteva fare ben poco per contrastarla. Alla fine era stata costretta a rivelarle contro la sua volontà dove si trovasse il pugnale, ma ora scopriva con suo enorme sollievo che il signor Gold doveva averlo già recuperato, grazie alla chiave che gli aveva lasciato ...

Raven tirò un sospiro di sollievo mentre Milah storse la bocca infastidita.

-Avevi detto che si trovava qui!- strillò, cominciando a lanciare per aria tutto quello che le capitava a tiro. Un vaso di cristallo si frantumò giusto a pochi centimetri dal paravento dietro cui Philip e Isabelle si trovavano nascosti , ascoltando ogni parola di quella strana conversazione.

-Se sai dove si trova il pugnale devi dirglielo Ravenna -  insistette Rapunzel - lei può aiutarti a liberarti per sempre del mostro che ci ha fatto questo!

-Sta zitta- sibilò Raven - ... tu sapevi cosa provavo per lui e nonostante questo non hai esitato a collaborare con questa megera...oh, Rumpel aveva ragione a volerti rinchiudere per sempre  in quello specchio! Fin dal giorno in cui ti sei presentata al mio palazzo non hai fatto altro che complottare per distruggere la nostra vita...

-La sua vita, non la tua- specificò lei- lui ti ha corrotta, ti ha cambiata... ma io ho sempre e solo voluto aiutarti...sei la mia unica amica.

- Rapunzel... - tutte le proteste della ragazza furono congelate da un semplice sguardo di Raven, uno sguardo talmente freddo e risoluto da paralizzarla lì dove stava- ...da questo momento sei morta per me.

-Molto bene- approvò la Strega del Mare di fronte all'evidente sofferenza della giovane- Vedo che adesso che sei letteralmente senza cuore la parte migliore di te sta affiorando Ravenna...- e per parte migliore intendeva a scanso di equivoci la più malvagia- ...questo mi sarà molto utile.

-Che cosa significa?- domandò Raven.

-Oh, non importa se non puoi consegnarmi il pugnale... per me sarà sufficiente servirmi dei tuoi poteri per annientarlo. Non ti piace l'idea ? Bè, non puoi farci niente tesoro...finchè terrò il tuo cuore in mano non potrai fare niente per opporti.

Aveva ragione, non c'era davvero niente che poteva fare finchè i suoi poteri fossero appartenuti alla strega, a meno che... forse c'era una soluzione. Una soluzione estrema e francamente disperata, ma dopotutto aveva già deciso che voleva morire. Rinunciare alla sua magia per lei era più o meno la stessa cosa.

C'era un filtro, una pozione che aveva preparato lei stessa, dietro l'insistenza di suo figlio affinché ella abbandonasse per sempre la magia oscura... quel filtro avrebbe completamente prosciugato i suoi poteri, per questo Ravenna non aveva mai avuto il coraggio di mantenere la promessa fatta a Philip, e aveva lasciato che la fiala con la pozione si coprisse di polvere e giacesse per anni dimenticata insieme al resto delle sue cose.

-Si invece- ribattè Raven, gettandosi d'impeto sulla boccetta che  giaceva dimenticata tra molte altre, nel suo personale deposito di oggetti magici- Gli ho già fatto abbastanza del male... non lascerò che usiate i miei poteri contro di lui- aggiunse prima di bere fino all'ultima goccia del liquido blu.


-Non rinuncerò mai ai miei poteri per lui, se lo può anche scordare!!-  inveì Ravenna schiantando contro la parete del suo castello tutto ciò che le capitava a tiro.

Strix osservava compiaciuto, un ghigno sornione dipinto in volto. Quel giorno indossava i soliti abiti stravaganti e aveva persino cercato di pettinarsi quei suoi indomabili capelli viola. Passava sempre più tempo in forma umana per compiacere Ravenna. Ormai la sua ragione di vita era diventata servire  lei, ma questa volta aveva davvero superato sè stesso.

Era bastato così poco per separarla da quell'uomo così sbagliato per la sua Ravenna... una mezza voce, un sospetto sollevato nel momento giusto e poi...bè, c'era anche quella piccola bugia. Quella riguardante il presunto decesso di Baelfire.

-Avete perfettamente ragione, maestà.. - approvò lo Stregatto -... non ha fatto che ingannarvi dal principio: vedrete che starete molto meglio senza di lui.

-No, invece...- Ravenna si prese la testa tra le mani, evidentemente afflitta-... Io non so più che cosa fare, Strix... ti prego aiutami...

- Se volete sapere la mia opinione lui non vi merita affatto- insistette questi, infastidito- Non vi ha mai amata Ravenna, fatevene una ragione! Voi dovreste stare con qualcuno che davvero vi apprezzi, qualcuno che non farebbe mai niente per ferirvi e che veda davvero quanto siete bella e dolce e perfetta...- ormai non riusciva più a trattenersi.

Cogliendola del tutto alla sprovvista le prese il volto tra le mani imponendole un bacio colmo della sua disperazione.

L'amava follemente da decenni ormai, un tempo fin troppo lungo che aveva trascorso in disparte, accontentandosi di osservarla tra le braccia di un altro, un uomo vile e meschino che si era solo servito di lei.

-Che diamine credi fare?- Ravenna si riprese subito dallo stupore divincolandosi dalla sua presa maldestra.

- Ravenna ... io...- persino lo Stregatto era rimasto a corto di parole.

-Vattene immediatamente Strix - sibilò lei,ancora sconvolta- non ti voglio più vedere!!Vattene!!


Sembrava di essere nella casa degli specchi di un Luna Park .

Alice a Drake, che ancora si tenevano per mano si ritrovarono circondati da una moltitudine di superfici riflettenti di ogni forma  e dimensione che ricoprivano tutte le pareti dello stretto corridoio, compresi il soffitto e il pavimento.

-E questo che diamine significa?- volle sapere Drake.

-Sembra di essere in uno... specchio- disse Alice, la ragazza improvvisamente sussultò avvertendo qualcosa di freddo nella sua mano.

- Drake... la tua mano!

-Ma che diavolo...

Lì dove c'era la mano di Drake quando erano saltati nel vortice del cappello ora stava un uncino di freddo metallo. Alice la lasciò indietreggiando fino a trovarsi con le spalle contro uno specchio.

Una risata stridula riverberò per tutte le superfici riflettenti facendole tremolare. Anche il signor Gold a quanto pare non era più lo stesso...adesso era nelle sembianze di una creatura decisamente singolare , la cui carnagione mandava riflessi dorati sulla superficie degli specchi.

-Siamo nel Regno dello Specchio, mia cara... - spiegò Gold con la sua nuova voce cantilenante, a quanto pare continuava ad essere l'unico a sapere esattamente cosa stesse succedendo -... e si sa che gli specchi non mentono mai. Mostrano esattamente quale sia la verità nascosta  sotto alla magia.

-Tutto questo non mi piace...- commentò Drake, ma l'attenzione di Alice era stata catturata da qualcos'altro.

- Raven!- esclamò infatti in quel momento correndo verso la donna che si trovava adagiata su una superficie fatta di specchio di fronte a loro. Sembrava che dormisse oppure che fosse...

-Non avvicinatevi a lei- li ammonì una voce ferace.

Davanti al corpo di Raven si trovava inginocchiato uno strano individuo dai capelli violacei, le cui fattezze ricordavano vagamente quelle di un felino. I suoi occhi gialli scintillavano di collera.

-Ciao Stregatto!-lo salutò Jefferson con entusiasmo- E' davvero tanto tempo che non ci vediamo!Dimmi, non ti andrebbe una tazza di the?


 

 

Dear Julie: come sono contenta che ti piaccia il nuovo pairing anche se più Crack non si può!!^^ anche io adoro la storia di Evangeline e per questo non ho resistito ad inserirla... bè hai perfettamente ragione "la gente qui continua a sparire" e il caso di Belle non è neanche l'ultimo! Ti assicuro che la ragazza aveva le sue ragioni per lasciarsi alle spalle un principe perdutamente innamorato( eh si per lui è stato proprio quello che si dice amore a prima vista!)...Spero non me ne vorrai che ho spostato il capitolo dedicato a Rapunzel, che per la precisione sarà il prossimo, qui infatti c'è solo un accenno velatissimo a cosa prova la nostra eroina...in compenso ho voluto dare il giusto spazio alle disavventure del povero Strix, che giocherà un ruolo altrettanto importante...Cercherò come sempre di aggiornare quanto prima!!un grosso bacione cara!!XD


  
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