Porta.
Porta
che si apre e stelle luminose.
Tra i suoi
capelli starebbero
bene le mimose.
Sorriso,
una voglia sul collo, pensieri confusi.
Una
stretta di mano e i battiti furiosi.
Porta
socchiusa e stelle innocenti.
“Vieni
sul balcone, Zay, ci sono quelle cadenti”.
Strisce
bianche che portano desideri.
Tutto quello
che voglio è nei
suoi occhi, i
tuoi pensieri.
Porta
chiusa a chiave e ansimi soffocati;
mormorii,
carezze e baci mille volte sognati.
Ti
addormenti sentendo il suo profumo di albicocca,
negli
occhi neri un sorriso e un “ti amo” sulla bocca.
Porta
che sbatte dopo urla agitate;
lacrime trattenute,
troppe certezze sbagliate.
Lui non
ti ha mai amato davvero, ne sei sicuro.
Ma
allora, chi è il ragazzo che sta piangendo contro il muro?
Penso che a quest’ora io
sia ispirata
con le rime e con le
storie che finiscono male.