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Autore: Weareallmad    20/10/2013    8 recensioni
"Ed è così che ho conosciuto Louis Tomlinson, dottore. Mi ha quasi ammazzato.
Per questo me lo deve rimettere in piedi, perchè adesso voglio dargli l'occasione di salvarmi."
OS LARRY
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L'uomo, col camice bianco che odora di quel fastidioso pulito degli ospedali, mi guarda a braccia conserte come si guarda una pistola carica, con un taccuino dalla copertina sbrillentata come scudo per il mio sguardo vago e consapevolmente inquietante.
-Prego.
Sarà la terza volta che prega. In realtà non ho molta voglia di parlare, ma sono le otto di sera.
Hanno passato quella che si divertono a chiamare cena alle sei e mezza, l'infermiera è venuta a cambiarmi la fasciatura alla testa, le luci dei lampioni al neon dei corridoi hanno iniziato a fare un fastidioso suono, come un ronzio di sottofondo ai miei pensieri incostanti.
Sono rinchiuso qua dentro da tre giorni.

 

"In questo schifo di mondo del quale ogni mese devo pagare l'affitto, si può dire di poche cose essere di proprietà di Harry Styles. Un piccolo appartamento all'angolo tra la sesta e Stanford, per fare un esempio, quello con la porta con la vernice bianca scrostata dal clima irrequieto di Southampton, di cui ancora devo finire di pagare il mutuo. Un conto in banca costantemente in rosso, e una famiglia a 45 km da qui, per farne un altro. L'anno scorso ho perfino potuto sostituire il mio vecchio scooter con una Berlina di seconda mano.
Vede, dottore, a casa mia l'era tecnologica non è mai arrivata. I miei genitori hanno un ranch in piena campagna, e la cosa più moderna che possiedono è un vecchio telefono che ho appeso io stesso all'ingresso della villetta, perchè potessi sentire la voce di qualcuno che mi volesse bene, di tanto in tanto. Sa cos'altro è mio, solo mio? Il lavoro. Sulla mia busta paga - leggerina, si, ma mia - c'è scritto Harry Styles a lettere eleganti, quelle coi ghirigori che cerchi di imitare quando a diciott'anni inizi a mettere le prime firme. Faccio il cameriere. Penserà che è una cosa da niente, ma io ho ventun'anni, dottore, e l'Inghilterra è quel che è.
Mia sorella si chiama Gemma. Lei, lei le piacerebbe; ha deciso di studiare. Se ne sta in Francia, adesso, col suo nuovo fidanzato. Torna a Natale, e poche ore dopo esser scesa dall'aereo già non vede l'ora di scappar via. A lei casa nostra sta stretta, come stava stretta a me quando ho deciso di andarmene.
Non mi pento delle decisioni che ho preso. Oggi non sarei qui, altrimenti, no?

Strano modo di vederla, starà pensando, glielo leggo negli occhi.
Com'è il suo lavoro, eh, dottore? Volevo essere medico da piccolo. Era il periodo che passano tutti i bambini del voler diventare astronauta, popstar, presidente degli Stati Uniti d'America. Io volevo fare il medico. Non che mi piacesse granchè il sangue, nè le malattie, più che altro mi piaceva la sensazione. Avrei voluto guardarmi allo specchio la sera sapendo di aver fatto qualcosa di importante. Avrei voluto aprire gli occhi la mattina e sapere che, se stavo combattendo il sonno e tirando il sedere giù dal letto, era per una buona causa. Poi però si sa, la vita decide lei, a te non resta che abbassare la testa.
Ho frequentato l'università per un anno prima di capire che mi stavo prendendo in giro da solo, che io come mia sorella non lo sarei stato mai. Ho cercato qui e là, e un amico di un amico mi ha fatto conoscere un tizio, un mezzo pazzo drogato con gli occhi neri come l'anima, che poi casualmente è diventato il mio migliore amico. La prima cosa che mi ha detto è stata: "Tra mille persone, puoi scommettere la camicia che andrò a sbattere proprio contro il più disastrato. Lo vuoi un lavoro, ragazzino?". Quando un mese dopo mi ha quasi vomitato sulle scarpe dopo la terza sbronza della settimana entrambi abbiamo capito che il disastrato dei due non ero io.
Un anno dopo nel nostro bar è entrato qualcuno che ha fatto perdere la scommessa a Zayn, e anche la camicia. Quel maledetto, che per l'appunto di disastrato non aveva neppure i lacci delle scarpe piene di fango, qualcosa di buono, però, l'ha fatta. Ha fatto con Zayn quello che ho fatto io, però l'ha fatto meglio. Ha smesso di drogarsi, di bere, mi ha lasciato il bar in custodia per un mese per farsi una vacanza assieme a quello scemo di Payne. Se lo vedesse, dottore. Ha una tale faccia da schiaffi.. Me lo da un antidolorifico? Mi gira la testa.

E così arriviamo a tre giorni fa. Il mercoledì è una giornata talmente stronza.. che senso ha il mercoledì? Ti alzi dal letto e non puoi pensare che devi tener duro perchè ti sei appena goduto un buon weekend, nè cominciare ad aspettare il venerdì sera. Quello che voglio dire, dottore, è che ti alzi il mercoledì mattina che già ti rode il culo.
Sono andato ad aprire il bar, e.. Lo sa qual'è la cosa peggiore che può capitarti quando sei incazzato? Essere costretto ad avere tra i piedi qualcuno che invece, senza un motivo logico, è fastidiosamente felice. Il sostituto di Zayn, Niall Horan sulla busta paga provvisoria del mese scorso. Lui ha la felicità incastrata tra i capelli biondo sporco e negli occhi come i fiori azzurri di Novalis, quelli del romanzo del sogno, ha presente?
L'ho lasciato alle sei, gli ho detto di chiudere non appena fossero andati via quei quattro ultimi clienti, ero troppo stanco per star lì fino a sera. Ho preso la mia Berlina e dritto per l' Advenue Hill verso il mio appartamento. Dirà lei: perchè prendere l'Advenue Hill per arrivare all'angolo tra la sesta e Stanford? Perchè è più pericolosa, ma più breve. Soffro d'insonnia, dottore. Vede? Le borse sotto gli occhi? Non dormo bene. Magari dopo mi da qualcosa anche per quello. Comunque, è stata una settimana pesante. E non avevo i riflessi pronti, quella sera. Dietro la curva due fari mi hanno abbagliato, ed è stata l'ultima cosa che ho visto. Un rumore assordante di ferro accartocciato, di gomme che stridono sull'asfalto. Quando mi sono svegliato ero a testa in giù, un paramedico mi stava dicendo di premere contro il soffitto mentre mi slacciava la cintura di sicurezza. Mezz'ora dopo ero qui, ed ero abbastanza cosciente da rendermi conto che il tizio contro il quale ero andato a finire, che era caduto giù assieme a me con la sua 107 nera, era messo molto peggio di me.
Il giorno dopo già cercavo di evadere dalla mia stanza. Continuavano a dirmi che avrei potuto risentire di uno stress post traumatico, che dovevo riposare. Quando voi medici non sapete che dire, dite di riposare, eh, dottore? Lo sa, allora, che cosa ho fatto? Sono andato a trovare quel coglione che mi era venuto addosso. L'ho trovato attaccato ad una macchina, con le labbra sottili screpolate e gli occhi chiusi, la pelle chiara, un ciuffo color cioccolato ad accarezzargli la fronte. Un leggero livido viola sullo zigomo destro. Ho chiesto in giro, sa? Si chiama Louis. Che nome schifosamente francese, Louis.."

Il dottore mi guarda da sopra le mezzelune dei suoi occhiali, il taccuino bianco.
-Lei me lo deve mettere in piedi, dottore. Perchè se lui non si sveglia, mi sentirò come mi sento quando io e mia sorella torniamo a casa per Natale. Come se mi avessero incollato le ali.
Sospira, nemmeno me lo ripete più, che dobbiamo solo aspettare.

"Io non mi sono innamorato mai, mai. Zayn dice che sono malato. Non ci credo in tutte quelle cazzate sul cuore, dottore. Lei che ne pensa? Secondo me l'amore è quello che ti spappola il cervello come una granata.
Perchè a farti battere il cuore, che ci vuole? Un colpo di vento che fa sbattere una porta, un temporale troppo forte. No.. L'amore è quando non capisci più niente. Quando non sai più mettere due parole insieme. Io parlo a vanvera, perchè le ho detto, non mi sono innamorato. Vedere Liam e Zayn, i primi tempi, mi faceva venir voglia, ma dicono non è così che ci si innamori.

Lei ci crede nei miracoli, dottore? I medici spesso non ci credono. La verità è che siete tutti dei cagasotto - sempre con rispetto parlando -, perchè ci sono un sacco di cose che non sapete spiegarvi. Secondo me un miracolo è mia madre che dopo trent'anni ancora prepara a mio padre il pollo col sale sapendo che lui si lamenterà perchè ha sbagliato cottura. Un miracolo è Liam Payne che arriva nella vita del mio migliore amico e lo salva in tutti i modi possibili. Un miracolo è persino un ragazzo che una sera sbaglia corsia e ti prende in pieno, svegliandoti davvero dopo un mese d'insonnia.

Sono stato nella sua stanza per qualcosa come tredici ore. Mi sono seduto sulla poltrona di fianco al letto, gli ho letto il giornale, ho studiato il ritmo del suo respiro. Non è venuto nessuno a trovarlo, nessuno. Gli ho anche raccontato qualcosa. Di mia mamma, di quello scemo di Zayn, del mio appartamento col mutuo. Chissà che suono ha la sua voce, che colore hanno i suoi occhi.

Ed è così che ho conosciuto Louis Tomlinson, dottore. Mi ha quasi ammazzato.
Per questo me lo deve rimettere in piedi, perchè adesso voglio dargli l'occasione di salvarmi."

 

Il ragazzo con le labbra sottili apre gli occhi una settimana dopo. Me lo viene a dire lo stesso strizzacervelli che mi è stato a sentire per due giorni interi, con un quasi sorriso che somiglia più ad una smorfia.
Entro nella sua stanza mentre è seduto con la schiena curva, con addosso la vestaglia dell'ospedale.
-Chi sei?
Lo guardo e sorrido, perchè quegli occhi me li ero immaginati per ore, ma non avrei mai sperato in qualcosa di così perfetto.
-Sono quello che hai quasi ammazzato. Non lo sai che non si tengono gli abbaglianti in una strada provinciale? - gli rispondo, ma lo sto prendendo in giro. Si passa una mano sulla fronte, troppe parole insieme.
-Mi dispiace.. - farfuglia, ad occhi chiusi, e si ributta di schiena sul materasso. Vado a sedermi sul suo letto.
Mi guarda, ancora spaventato, mentre mi appoggio al suo cuscino.
Le infermiere ci lasciano stare quella notte, forse perchè per la prima volta non hanno bisogno di darmi delle pasticche per farmi dormire. Louis, il ragazzo con gli occhi azzurri e la voce flebile, mi cura l'insonnia.
Con uno sguardo curioso mi passa le dita tra i ricci, senza mai guardarmi negli occhi.
Una settimana dopo mi dimettono. Metto radici in ospedale, nella sua stanza, per quanto la pazienza dei medici può sopportare.
-Sai cosa penso? - blatera Louis, che è tornato piano piano logorroico, come, a suo dire, era prima dell'incidente. Louis è del North England. I suoi, lui, non li vede nemmeno a Natale. E la cosa non lo turba granchè. Quando parla, lo sto a sentire come si sta a sentire l'Opera a teatro, perchè ogni parola che dice riempie il silenzio che avevo provato quando era ancora attaccato alla macchina per l'ossigeno.
-Cosa pensi? - gli chiedo allora, che non si decide a continuare.
Sorride, stringendo un po' gli occhi, guardando in basso, verso il lenzuolo che è sotto di me e copre lui.
-Che forse il destino voleva che ti uccidessi quella sera.
Mi agito appena, accoccolandomi meglio sul cuscino. Potrebbe sfiorarmi il naso col suo, se si voltasse. Ma continua a guardarsi le mani, intrecciate sul lenzuolo.
-E quindi, tu da quel momento in poi mi appartieni. Non fa una piega - dice, ironico. Io scoppio a ridere piano.
-Ah, è così?
Annuisce soddisfatto. Lo bacio piano per paura di fargli male, mordicchiando le labbra sottili. Sorride, mi bacia, poi mi stacco appena.
-Louis - inizio, aggrottando un po' la fronte - ma tu.. Ci credi nei miracoli?















SPAZIO AUTRICE

Avevo promesso un'altra OS, eccola qui.
Volete la verità? Sono una frana con le One Shot. Il che mi rode non poco, visto che mi piace il genere, però vabbè, magari continuando a provare.. 
Che ne pensate di questa robina qui su? Io mi ci sono affezionata mentre la scrivevo, anche perchè altrimenti nemmeno l'avrei pubblicata.
Oggi aggiorno anche Breathe, - la nomino sempre perchè la maggior parte di voi mi conosce per quello, ahah - e questo è il link, come al solito. http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2090332&i=1
E niente, una piccola recensione sono tre secondi del vostro tempo e un mio sorriso, quindi se riusciste a lasciarne qualcuna sarebbe davvero bello. Saprei di non aver passato la notte su questo portatile invano ^-^

Su twitter sono @_weareallmad, chiedete il followback :) alla prossima.
-Federica

 
  
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