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Autore: Vallellata    20/10/2013    6 recensioni
Allora, lo dico subito.
Sono tutte storie diverse.
Farò 20 fanfiction dove ci sarà sempre Shark, ma in ogni capitolo ci sarà con lui una persona diversa.
Il rating passerà dal verde all'arancione (mi dispiace per voi, ma le rating rosso non sono il mio forte).
Ci saranno anche diverse ambientazioni e la lunghezza delle minifiction cambierà a seconda del personaggio con cui si trova Ryoga.
Detto ciò vi auguro buona lettura.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Ryoga/Shark, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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22 aprile 2011
Terzultima giornata del Duel Carnival.
Shark era entrato nei semifinale insieme ad altri tre duellanti: 
-Yuka Girodoro (1), la ragazza contro cui si sarebbe dovuto misurare per accedere alle finali, una duellante piuttosto abile per la sua età. Aveva tredici anni e già possedeva un deck da far quasi invidia al grande mito Yugi Muto, composto principalmente da divinità nordiche e greche.
-Shinji Tamakero (1), un ragazzo piuttosto paranoico che era in grado di mettere in atto strategie efficaci. Il suo deck era pricipalmente composto di guerrieri bestie di tipo fuoco.
-Thomas Arclight, alias Four, un ragazzo di quindici anni, che si era distinto per le sue doti da grande duellante e per i suoi meriti (aveva lottato contro l'ex campione del Duel Carnival e lo aveva battuto 2000 a 0. Un bel punteggio per un principiante, no?)
Inoltre, quest'ultimo era molto stimato da Shark, che lo vedeva come un grande rivale da battere a tutti i costi.

Mancavano dieci minuti al primo duello della giornata che avrebbe visto sfidarsi Shark e Yuka, quando...
«Tu dovresti essere Ryoga, giusto?» disse il ragazzo dai capelli bicolore, sedendosi accanto all'altro, facendogli un'ampio sorriso.
Il duellante dai capelli viola, preso alla spovvista, assunse una posizione difensiva:  avvicinò il più possibile le spalle alla testa e incrociò le braccia davanti al petto. 
Quando vide, però, che era Four, sciolse la postura, rimettendosi esattamente come era prima che gli rivolgesse la parola, con le mani aggrappate alla sedia, coperte dalle gambe 
«Si. Sono io- rispose accompagnando alle parole un leggero movimento del capo. -Tu, invece, sei Thomas, giusto?» ricambiò il sorriso. 
«In persona!- si battè, fieramente, la mano sul petto -Ma puoi chiamarmi Four. Questo è il mio soprannome.»
«Hai un soprannome davvero originale. Invece tu potresti chiamarmi Shark... i miei amici mi chiamano così»
«Anche il tuo, però, non scherza. Però, più che uno squalo, sembri un pesciolino rosso.» ridacchiò «anzi, viola.» si corresse, infine.
Si mise a ridere un po' anche Shark.
Di solito, se qualcuno lo avesse chiamato "pesciolino rosso" lo avrebbe, come minimo, guardato male ma, con Four non lo fece.
Sembrava che lo dicesse con affetto...non aveva l'aria di una presa in giro!
Una voce all'autoparlante informò i due ragazzi che erano nella sala d'aspetto che l'incontro sarebbe cominciato cinque minuti dopo.
«Spero di potermi misurare con te in finale.» disse un po' imbarazzato.
«Anche io~» ammise Thomas «Se duellassi contro una ragazza probabilmente, perderei il duello».
«Io invece no. Duellando con Rio, ho imparato a non temere le ragazze.» affermò, fiero di sè. «Anche perchè possono essere peggiori di noi maschi...»
Thomas si avvicinò un po' di più a Shark, facendo uno sguardo perverso, invadendo lo spazio personale di quest'ultimo, che cominciò a sentirsi a disagio. 
«Rio? Chi è questa ragazza? La tua fidanzata?» gli diede una pacca sulla spalla «Hai capito il nostro Ryoga. Dodici anni e ha già una ragazza!»
Il dodicenne si spostò di una sedia più in là.
«Non è la mia ragazza... è solo mia sorella gemella.» disse, piuttosto imbarazzato.«Ma tu hai una ragazza, Thomas?»
«No, per ora no.» rispose stiracchiandosi. «Perchè me lo chiedi? Ambisci diventare LA MIA RAGAZZA, forse?»
Le guance del ragazzo dai capelli viola divennero rosse. «No, no. Cosa ti viene in mente! E,poi, sono un maschio, non potrei diventare la tua ragazza!»
Four si mise a ridere e, dolcemente, gli scompigliò un po' i capelli.
"Non so perchè, ma mi sento in imbarazzo
La sua era solo una battuta.
....
 Era una battuta, vero?" pensò Shark tra sè e sè.
L'autoparlante annunciò l'imminente inizio del primo duello e pregava i due sfidanti di recarsi sul campo di battaglia.
Il dodicenne si alzò di scatto e si diresse subito verso l'uscita.
«Ehy, Ryoga, ti va di venire questa sera a casa mia a festeggiare la nostra vittoria?» propose il giovane dai capelli bicolore, prima che l'altro varcasse  soglia.
Shark si fermò, girandosi verso Four.
"Wow.
 E' davvero sicuro della sua e della mia vittoria.
Non devo deluderlo. 
Vincerò!"
«Va bene!» esclamò.
«Buona fortuna e, mi raccomando, non fare mosse stupide o avventate.»
«Grazie e buona fortuna anche a te!» 
Detto questo uscì dalla camera e corse verso il campo di battaglia.
________________________________________________
«Cosa ti avevo detto?» domandò Thomas, rientrando nella sala si attesa, dove c'erano Ryoga e la sua sfidante Yuka che si stavano parlando.
Si sentì profondamente irritato vedendo quella ragazza che, non solo stava occupando il posto dove era stato seduto lui fino a venti minuti prima, ma stava anche parlando con Ryoga.
Odiava quando qualcun altro attirava su di sè le attenzioni di una persona che gli interessava.
La ragazza,quando ebbe notato lo sguardo omicida che Four le stava lanciando, preferì lasciare il "campo di battaglia" e salutò Ryoga, complimentandosi ancora con lui per la splendida vittoria.
Appena Shark si accorse della presenza di Four, gli andò incontro sorridendogli. «Sei stato fantastico!» affermò con gli occhi pieni di meraviglia e gioia.
«Anche tu non te la sei cavata male.» gli passò, di nuovo,una mano tra i capelli «mettere fuorigioco un'avversaria di quel calibro in quattro turni non è una cosa facile!>> si complimentò il duellante dai capelli bicolore.
«Io me la sono cavata... ma tu sei stato più bravo, hai combattuto contro quel paranoico di Shinji e hai vinto 1900 a 0!»  disse con entusiasmo, facendogli capire quanto lo ammirasse.
«Quel ragazzo, con le sue strategie e controstrategie, mi ha fatto confondere così tanto le idee, che cominciavo a credere che il mio cervello  fosse sublimato e fosse uscito fuori dalle narici sotto forma di gas.
Fortunatamente ho capito quale fosse il suo punto debole e l'ho usato contro di lui.
E' stato davvero stupido!» rise in un modo inquietante, ma Ryoga non sembrò farci caso, lo guardava con due occhi ricolmi di amore. 
«Comunque, scricciolo,non devi avere così poca autostima»
«Scricciolo?» rimase interdetto dal nomignolo affettuoso (?) che gli aveva affibiato Thomas. «s..sono così basso?» gli chiese preoccupato, spostando lo sguardo sulle proprie gambe che, improvvisamente, gli sembravano più corte del solito.
« No, non sei basso! Sei quasi più alto del mio fratellino, perciò non preoccuparti- lo rassicurò l'altro duellante -ma se vuoi posso riprendere a chiamarti con il tuo nome»
«P-preferirei che lo facessi» disse imbarazzato, con un lieve rossore sulle guance. 
«Va bene, Ryoga~»
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20 minuti dopo
«Accipicchia! E' enorme!» affermò il ragazzo più giovane, rimanendo sbigottito dall'imponenza dell'edificio in cui abitava Thomas.
Era una villa a tre piani, con i muri esterni gialli, finestre grandi e con degli scuri verdi, quattro balconi, in corrispondenza delle camere dei suoi quattro abitanti, un grosso portone, probabilmente di legno di noce e, infine, un grosso giardino.
«Questa casa apparteneva al padre di nostra madre e noi l'abbiamo ereditata» lo informò il ragazzo dai capelli bicolour, mentre stava suonando al campanello della sua casa.
Ryoga era rimasto così impressionato da quella casa, che non aveva neanche varcato il cancello che conduceva alla casa e non riusciva a non guardare quella casa.
«Bentornato, Nii-san» disse improvvisamente un ragazzo dai capelli rossi, di circa 13 anni, che aveva aperto la porta di ingresso.
«Ciao, pulce- disse Four, sfoggiando un sorriso a trentadue denti -Hai visto come è stato forte il tuo fratellone preferito?».
«Si, l'ho visto! Sei stato formidabile! ma anche l'altro duellante che ha vinto, però è stato abile.» affermò il tredicenne, guardando il fratello maggiore.
«Hai sentito, Ryoga?» chiese IV.
Nessuna risposta.
Thomas tastò l'aria intorno a sè, alla ricerca del ragazzo, senza perdere il contatto visivo con il fratellino.
«Non è qui, vero?» chiese, infine, al fratellino quando ebbe constatato che Shark non si trovava a portata di mano.
«Chi? Il ragazzo che ammira la nostra casa da dietro il cancello?» chiese ingenuamente il ragazzo che stava alla porta.
Thomas si voltò indietro e notò che Shark non si era mosso dal posto dove lo aveva lasciato.
«Ehy, Ryoga, vuoi dormire fuori dal cancello, per caso?» domandò con una certa ironia nel tono di voce.
«No, no.» disse il ragazzo dai capelli viola, raggiungendo Four. 
«Meglio così» ridacchiò Thomas «Ecco, Ryoga, ti presento il mio fratellino Michael.» 
«Piacere...» disse a bassa voce, Ryoga, restando a debita dalla persona che gli era stata appena presentata.
«Il piacere è mio Ryoga-kun! Ti ho visto duellare stamane insieme a Chris, e, devo ammetterlo, sei stato fenomenale quasi quanto il mio fratellone» affermò III, avvicinandosi al ragazzo e prendendogli delicatamente le mani.
Shark rimase stupito dall'atteggiamento espansivo del ragazzo dai capelli rossi, che, a prima vista, sembrava un ragazzo molto timido.
Il giovane dai capelli viola e quello dai capelli rossi andarono nell'atrio, mentre Thomas, dopo aver chiuso a chiave la porta di ingresso, salì su per una gradinata. 
«Three, porta Ryoga in sala, io, prima di venire a mangiare devo fare una cosa.» disse dopo essersi fermato a metà scala.
«Va bene, Four Nii-san.»


________ Camera di Tron, terzo piano._________
«Four, hai fatto ciò che ti ho detto, vero?» chiese Tron, seduto sulla sua poltrona, mentre stava guardando alcuni cartoni animati della "Warner brothers".
Il ragazzo dai capelli bicolore si inginocchiò a un paio di passi di distanza da dove era collocato il bambino con la maschera e, con un tono di voce piuttosto solenne rispose: «Si, ho fatto amicizia con Ryoga e l'ho portato a casa.»
«Ottimo lavoro» si complimentò Tron.
Passarono un paio di minuti di silenzio piuttosto imbarazzanti, perchè Four aspettava delle altre istruzioni e l'altro, che era così indaffarato a ridere per le battute dei personaggi dei programmi televisivi, non gliele dava.
«Devo fare qualcos'altro?» chiese, infine, Thomas, stufo di rimanere ad aspettare, visto che una gamba cominciava a fargli male per via di quella posizione in cui si trovava che, secondo lui, era piuttosto scomoda.
«Fai tutto quello che vuoi insieme a Ryoga» disse Tron, lasciando Four sbigottito. «ma, prima dell'una ritorna qui, assicurandoti che lui si sia addormentato, così ti darò delle altre istruzioni. Adesso va' pure a divertirti.»
Four (con una faccia MOLTO perplessa) se ne andò dalla camera del ragazzo.
"Divertiti?
 Di sicuro si sarà preso qualche malanno.
Però, visto che posso spassarmela, perchè non approfittarne?"

_________Sala da pranzo,  primo piano__________
I due ragazzi erano seduti sul divano,aspettando il ritorno di Thomas o l'eventuale arrivo  di Chris con la cena.
Non parlavano, si guardavano negli occhi e basta.
Non sapevano di cosa parlare e, per non fare brutta figura, preferivano non farlo.
"Dov'è finito il ragazzo semi-estroverso che mi ha salutato all'entrata?" si chiese, spostando lo sguardo dal ragazzo dai capelli rossi verso la porta della cucina.
"Uffa... chissà quanto ci metterà Thomas." 
«Scusami. Non sono molto abituato ad avere contatti con persone che non appartengano alla mia famiglia e, quando abbiamo degli ospiti, non so mai come comportarmi...» bisbigliò timidamente Michael, guardando Shark.
«Non preoccuparti.» disse Ryoga, facendogli un piccolo sorriso. «Ti capisco.»
Il rosso, in qualche modo sollevato dalle parole del ragazzo dai capelli viola, ricambiò. 
«Sono davvero contento che Thomas ti abbia invitato a casa.» prese una delle mani dell'altro ragazzo. «Di solito porta a casa solo delle oche, che non sanno mettere neanche due parole nella stessa frase.»
«Mi sarei sorpreso del contrario, anche perchè, di solito, fanno solo "quack"».
I due ragazzi scoppiarono a ridere.
Ryoga sapeva che le sue battute  non erano il massimo, ma fu contento quando vide l'altro sghignazzare.
Sembrava non ridere più da molto tempo.
La loro risata fu interrotta da Thomas che, dopo essere arrivato, si messo davanti a loro, come un genitore arrabbiato con un espressione che voleva dire "Avete finito di divertirvi? Non vedete che sono qui!".
Michael lasciò la mano di Ryoga e, con la scusa di andare a vedere che cosa stesse facendo Christopher, si congedò.
Thomas, dopo aver lanciato un'ultima occhiataccia al fratello minore, si voltò verso Ryoga, sfoggiando un'ampio sorriso.
«Ti ha dato fastidio, per caso?»
«No...» disse abbassando lo sguardo verso il pavimento e stringendo nelle mani il tessuto dei pantaloni.
"Peccato che se ne sia già andato... era divertente parlare con Michael".
«Quanto ci mette Chris a preparare la cena?!» chiese Thomas, sedendosi nel posto dove era prima il fratellino.
«Beh, il cibo ha un suo tempo di cottura. Magari ha preparato qualcosa che ci mette molto a cuocere come, non so. Il maiale allo spiedo oppure il tortino con la trita, ricotta e le zucchine.» affermò Ryoga,un po' imbarazzato.
Thomas lo guardò un po' stupito «Non sapevo che te ne intendessi di cucina» si avvicinò un po' a Ryoga «Hai imparato a cucinare, in modo da essere un bravo maritino?» .
Ryoga arrossì violentemente «v-veramente io ho imparato a cucinare perchè mia sorella non è in  grado di preparare qualcosa senza carbonizzarla.»
 «una ragazza che non è capace di cucinare? Oh, povero Ryoga.»  IV scoppiò a ridere «quindi a casa tua cucini tu?»
Shark fece cenno di si con la testa. 
«Magnifico. Non vedo l'ora di assaggiare qualcosa preparato da te, allora»
«Guarda che non sono così bravo come pensi tu... riesco a cucinare qualcosa di commestibile»
«Nii-san, è pronta la cena!»  urlò una voce proveniente dalla sala da pranzo.
Thomas si alzò dal divano e tirò su Ryoga dal divano.
«Forza, andiamo, se no Michael ci mangia tutto.»


_______Sala da pranzo primo piano.____
«Chris, dove ci dobbiamo mettere a sedere?» chiese Thomas, tenendo per mano Ryoga.
Il ragazzo con i capelli lunghi fissò Thomas e, poi, il suo ospite con uno sguardo freddo < Thomas mise il broncio «Perchè me lo vuoi tenere lontano?»
«Perchè non voglio che succeda la stessa cosa che è successa l'altra volta con... Clarisse?Catherine?» disse con tono piuttosto severo, simile a quello della signora Rottermaier.
«Kary.»  abbassò lo sguardo. «e ciò che è successo, non è accaduto per colpa mia.»
«Non penso che la ragazza volesse che tu le toccassi...» spostò lo sguardo, di nuovo, su Shark, il quale non capiva e stava rivolgendo uno sguardo interrogativo a Thomas, continuando a tenere la mano in quella di quest'ultimo. 
Il maggiore dei fratelli simulò un  piccolo colpo di tosse «non mi sembra il caso di parlare di cose tanto oscene, di fronte al nostro gradito ospite.»
«Oscene?» ripetè Ryoga, continuando a non capire.
«Lasci perdere, signorino Kamishiro, non mi sembra il caso di approfondire oltre quella faccenda.» disse Chris, mettendosi a sedere al suo posto.  
Il tavolo era rettengolare, con una tovaglia molto grande azzurra, i tovaglioli in coordinato, le posate ben lucidate in argento, due bicchieri, uno per l'acqua e uno per il vino, di cristallo,  i piatti bianchi, di porcellana e un grosso candelabro al centro, con quattro candele accese, fatto d'oro.
«Questa tavola è fantastica!» disse Ryoga, ammirandola «Complimenti a chi l'ha apparecchiata!»
Mihael abbassò lo sguardo e arrossì. Era stato lui a preparare la tavola. 
Ryoga si accomodò al suo posto, vicino al minore dei fratelli Arclight, e si mise a fissare Thomas, il quale rivolgeva ripetute occhiatacce al fratello maggiore e teneva il broncio, come un bambino offeso al quale i genitori non avevano concesso di portare il peluche a tavola.
«Buon appetito» disse Christopher.
«Itadakimasu..»  ringraziò Ryoga, cominciando a mangiare il primo: una pietanza a base di riso e di carne di agnello.
"Mamma mia... è davvero buona." 
«Perdona la mia curiosità... Ma tu sei il figlio dei Kamishiro, che sono morti un paio di anni fa, in un' incidente?» chiese Christopher, quando furono arrivati al secondo: affettato e salumi pregiati, accompagnati da pane bianco ed olive.
Shark, preso in contropiede da quella domanda, lasciò cadere la forchetta nel piatto ed un'immagine passò nella sua mente.
Un veicolo, che, in una notte scura, si schiantava contro un muro, un'urlo di una donna, il suono dell'antifurto della macchina, una fiammata ed,infine, silenzio.
«... Si, sono loro figlio.» disse, cercando di trattenere la malinconia.
«Chris nii-san... non mi sembra un'argomento adatto di cui discorrere a tavola» disse Michael, a bassa voce al fratello maggiore, guardando preoccupato per l'ospite del fratello "intermedio", il quale si stava incupendo.
«Hai ragione, Michael. Chiedo perdono, signorino Kamishiro»
«Non si preoccupi...» disse Ryoga, tentando di sorridere.
«Piuttosto, cambiando discorso, la camera degli ospiti, a causa del disordine, non è al momento agibile. Spero che non le dispiaccia dormire con Thomas.» disse pulendosi con il tovagliolo la bocca.
Dormire insieme a Thomas? Insieme al suo mito? Shark era entusiasta. «Ne è proprio sicuro? Non mi faccio troppi problemi a dormire su un divano»
«Dormire su un divano? Lei è un'ospite e sarebbe una scortesia farla assopire lì»disse Chris.
«Ma come, Ryoga, non vuoi dormire con me?» gli chiese Thommy, facendo una faccia da cane bastonato.
«Non è che non voglio dormire con te...- abbassò lo sguardo -non vorrei crearti alcun disturbo»
«Disturbo? Ahaha, non scherzare Ryoga. Dai, vieni» Si alza rapidamente dal tavolo e, prima che suo fratello maggiore potesse digli qualcosa, prese Ryoga e corse in camera sua.

____Camera di Thomas, secondo piano___
Non aveva mai visto una camera da letto così grande e ben arredata.
I muri delle pareti erano bianchi e un parquet color nocciola faceva da pavimento.
C'era un letto matrimoniale, due comodini ai lati di quello, una grossa scaffalatura, una piccola libreria, un divano, la televisione a schermo piatto attaccata ad uno dei muri, un tavolo antico e delle sedie imbottite e ricoperte sullo schienale di velluto rosso.
«Anche camera tua è bellissima!» disse guardandosi intorno, mentre Thomas si era già seduto sul suo letto.
«Lo so, la mia stanza è la più bella di tutta la casa.» affermò, con no-chalance, mettendosi a sedere sul suo letto. 
«Come mai siamo corsi in camera tua? Cioè... non abbiamo mangiato il dolce»
«Semplicemente perchè ero stufo di ascoltare i commenti e le domande da vecchia zitella in menopausa di mio fratello maggiore»
«Non è carino ciò che stai dicendo» 
Four lo fissò con un'aria un po' stranita poi, dato che il suo interlocutore non aveva gradito l'insulto al fratello maggiore, optò per cambiare discorso.
«Hai un pigiama?» domandò IV, fissando Shark
«Sfortunatamente no...» mormorò imbarazzato.
Thomas si alzò dal letto e aprì il suo armadio.
Frugò velocemente nei cassetti e, quando trovò quello che cercava, lo tirò fuori, chiudendo l'armadio.
«Al volo» urlò, lanciandogli il pigiama.
Shark fece un passo in avanti e, nonostante non fosse bravo in quelle cose, lo prese.
«T-ti ringrazio...» fece per mettersi il pigiama, ma l'altro lo bloccò.
«Hey, Shark, guarda che sono appena le nove... non vorrai andare a letto così presto, spero» disse Four.
«Io solitamente vado a dormire a quest'ora... sai, ho ancora 12 anni»
Thomas fece una faccia sconvolta.
«Q-qualcosa non va, Thomas?» gli domandò preoccupato.
«Io, alla tua età, rimanevo sveglio fino alle due di notte senza troppi problemi»rispose,lasciando l'altro a bocca aperta.
«Io non riuscirei a stare sveglio così a lungo»
Adesso di sentiva molto a disagio.
Non solo aveva fatto la figura del bambino davanti alla sua star preferita, ma aveva anche ammesso che non riusciva a stare sveglio fino a tardi.
"Vorrei diventare invisibile per poter scappare via, senza che lui mi veda..."
«Oggi farai un'eccezione, allora! Starai sveglio fino a mezzanotte»
«Mezzanotte- ripetè sbigottito «Facciamo le undici?»
«No, perchè a mezzanotte Biancaneve fuggì su un tappeto magico, dimenticando sulle scale il lupo cattivo, dal castello del principe di Egitto dove viveva la strega del mare Anastasia, che si era addormentata nel bosco mentre Hercules giocava ad  Otello con la Bestia.»
«Ma non era "Cenerentola che fugge su una carrozza dal Castello dove viveva il principe, dimenticando sulle scale la sua scarpetta di Cristallo,perchè era scoccata la mezzanotte e l'incantesimo che le aveva fatto la fata turchina era finito"?.» gli domandò, confuso.
«E io cosa avevo detto?» Rispose Thomas
«Tutt'altra cosa, nii-san.» Urlò Michael fuori dalla stanza,che si era fermato ad origliare il loro discorso.
«E tu che c'entri, pulce? Torna nella tua stanza e non ci stalkerare.» 
Michael entrò nella stanza «Scusami, fratellone, ma Chris mi ha detto dovevo portarvi il dolce che non avete mangiato e io... mi sono fermato ad ascoltarvi e non volevo interrompervi» Assunse un'aria triste.
«Non importa, Michael, resta un po' qui con noi e mangiamo il dolce assieme.» gli disse, venendogli incontro sulla soglia della porta.
«Dubito che mio fratello sarebbe contento di avermi nella sua stanza...»
«Ma no.» Si voltò verso Thomas, sfoggiando un radioso sorriso «Vero che non ti dispiace se ci fa un po' di compagnia?»
Borbottò qualcosa di incomprensibile e poi, con aria rassegnata, disse «No, non mi dispiace...»
"Maledetta piccola pulce, mi stai rovinando la festa! Domani, quando Ryoga se ne sarà andato, mi vendicherò" pensò tra sè e sè Thomas.


Angolo di Vallellata:
Scusate il mio immenso ritardo.... mi farò perdonare, pubblicando a breve la seconda parte del capitolo.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto/recensito la mia fiction e spero con tutto il cuore che vi piaccia questo nuovo capitolo.
Detto ciò, vi saluto e vi auguro buon Halloween (perchè tra 10 giorni ci sarà Halloween).
Ps: Io andrò al Lucca Comics ;)
 
  
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