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Autore: Purple Deep    20/10/2013    2 recensioni
Non era cambiato per niente, il suo compagno d'avventure, caro amico, che sempre era rimasto al suo fianco, nel bene e nel male. Le sopracciglia folte si chinarono tristemente verso l'alto, in una silenziosa confessione di mancanza.
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Mi lancio in questo fandom con una nota di nostalgia, e di senso di colpa verso di voi, per questa cosa.
Che dire, mi dispiace.
[Genda/Sakuma accennata]
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: David/Jiro, Joe/Koujirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Frammenti di memoria.

Un sospiro di vento smosse leggermente la cravatta, legata malamente al collo. Una mano ferma la sistemò con stizza, infastidita, lasciando intendere che probabilmente non era la prima volta che capitava. Il viale era colmo del vociare di alcuni ragazzi che camminavo verso il proprio istituto, scehrzando e lamentandosi dell'imminente inizio della scuola. L'anno scolastico iniziava. Un sorriso stanco, causato da un lungo viaggio, si disegnò sul volto del giovane uomo, intento a sistemarsi, sperando che fosse l'ultima volta, quella maledetta cravatta. Gli occhi azzurri si posarono su un edificio enorme, imponente. Quanti ricordi erano legati ad una semplice costruzione? Quante volte si era ritrovato a pensare ai tempi passati, senza mai dimenticarsi dell'enorme costruzione, dove aveva incontrato per la prima volta il suo più grande amore? Il calcio. 
Quasi gli mancava il correre freneticaente per il campo all'inizio degli allenamenti, i grandi guanti, la divisa della sua squadra, il vecchio pallone consumato, la porta. 
Osservò i piccoli entrare, tinti dai colori della divisa scolastica, verde e rossa. Un acuto senso di nostalgia gli attanagliò il cuore, portato ormai fino allo stremo per l'aver riscoperto tutte quelle sensazioni insieme. 
Tuttavia, quando lo sguardo si spostò dalla scuola a uno dei pochi adulti presenti, perse un battito. I capelli lunghi e candidi che ricadevano sulla schiena, una benda su uno degli occhi, tra gli alberi diciliegio in fiore, stava Sakuma. 
L'uomo si avvicinò all'edificio, con un'espresione nostalgica, sringendo con una mano una delle sbare del cancello. Non che avvicinandosi di quel poco potesse vederemeglio l'altro, che restava fin troppo distante.
Non era cambiato per niente, il suo compagno d'avventure, caro amico, che sempre era rimasto al suo fianco, nel bene e nel male. Le sopracciglia folte si chinarono tristemente verso l'alto, in una silenziosa confessione di mancanza. 
Quante cose avrebbe voluto chiedergli! E come gli avrebbe fatto piacere sentire di nuovo la risata assolutamente indelicata, eppure così piacevole, dell'altro. 
E lui gli avrebbe raccontato della sua vita, del lavoro che aveva trovato, lontano da quel luogo, di come gli mancasse la sua vecchia città di sua moglie.
Moglie.
Chissà se anche Sakuma si era sposato.
Le parole gli moriro in gola, appassirono, scomparvero. Chissà se lo aveva dimenticato. Le stretta alle sbarre del cancello si affievolì lentamente, e il visto fu scostato nuovamente. 
No, forse era meglio così. Lanciò un ultimo sguardo, con quegli occhi chiari, al luogo che tanta felicità gli aveva regalato. E un velo umido gli coprì lo sguardo. Molto presto, sarebbe partito nuovamente, non poteva trattenersi. Si passò una mano sugli occhi, per poi ficarla con una certa violenza nella tasca. E riprese a camminare. 
Da anni, non sentiva più l'amico. Avevano smesso di chiamrsi, il rapporto era stato lentamente troncato, svanendo lasciando una strana sensazione di vuoto, che anche lui aveva presto ignorato e colmato con nuovi amici, con una ragazza.
E se Sakuma non lo volesse vedere?
Ricominciò a camminare lentamente, schivando i ragazzini. 

Gli occhi dorati si voltarono di scatto, e, per un secondo, gli parve di incrociare una sguardo dalla tonalità celeste. Si voltò sconsolato. Probabilmente era solo una sua -stupida- impressione. Sospirò rumorosamente, per poi voltare le spalle definitivamente all'ingresso. Doveva smettere di pensare a lui, una volta per tutte.










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Note dell'autrice:
Cavolata scritta mentre mi deprimevo per il fatto che, su Inazuma Eleven GO di Genda non si vede nemmeno l'ombra. Non  volevo solo condividere con qualcuno l'estrema angoscia provata nel notare che il mio grandissimo Re dei Portieri era chissà dove, lontano dagli eventi. Pechè sì, la nuova serie è bella, ma cavolo se mi mancano i vecchi personaggi. 
Detto questo, mi scuso per eventuali errori, e per aver scritto quest'inutile fic. Vi ringrazio comunque di aver sopportato fino alla fine.
Arrivederci signori e signore,
#Matt


   
 
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