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Autore: AB Alter Ego    20/10/2013    0 recensioni
È una storia leggera che si conclude in un messaggio particolare, é semplice ma piena di sensi diversi che si capiscono rileggendo magari più volte il contenuto! Parla in un certo senso della vita, dei ricordi e delle lacune di generazioni che crescono senza portarsi dietro ricordi, che sono come stampelle per chi fatica a camminare! Semplicemente particolare...
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta nel Paese della Monotonia, un signore vecchio, da quel che si dice mai stato giovane... Raccontava di aver vissuto in un altro mondo fino a quel momento, di aver combattuto contro tanti nemici e sconfitto quelli più terribili; diceva di essere stato premiato per queste sue gesta, con la vita in un altra dimensione, cioè quella in cui si trovava a raccontare... Piangeva lacrime felici narrando la sua giovane avventura, così grande e potente nella sua memoria. Era vecchio ora, con un fisico debole sorretto da un bastone di legno ma fiero di dire che proveniva da una quercia possente come il suo più grande ricordo. Nel Paese della Monotonia i bambini erano emozionati di ascoltare le sue storie, gli adulti del paese invece erano arrabbiati e stanchi che quell'anziano senza un vero luogo di provenienza raccontasse solo frottole e invenzioni ai loro figli...un giorno il vecchio andò da uno dei loro genitori: "vuole sentire una bella storia?" Gli chiese gentilmente. "Le storie portano questo nome perché fondate su fatti reali, la prego non insulti la mia intelligenza chiamando in questa maniera invenzioni della sua mente annebbiata!" Rispose uno dei genitori irritati, "solo perché non ne ha ricordo come fa a sapere che è tutta invenzione? Io ero giovane e sciocco, ma mi è stato dato in dono una grande memoria che ora porta avanti le mie giornate come questo bastone che mi sorregge verso la fine...io abitavo lontano da qui, in un luogo in cui tutto è sottosopra, e tutto era nella confusione ma ne ho uno stupendo ricordo! Ero giovane, ero bello, ero vivo e non avevo paura di niente..." I suoi occhi si riempirono di luce e divennero limpidi e sognanti, si perse nelle sue parole mentre gli adulti lo comparivano."...E voi che ora scuotete la testa non sapete cosa avete dimenticato, perché tutti abbiamo vissuto in due dimensioni ma solo chi ricorda può non dimenticare, solo chi vive può non morire, ed io pur essendo così vecchio sono vivo come quei bimbi che sorridono alle mie storie, e voi adulti in carriera, con il cuore tra il lavoro e la mente nella monotonia siete già quasi si tutti morti..." Nel gruppo di genitori si sollevò il silenzio più profondo, pensieri che volavano tra gli sguardi di quegli adulti innervositi, alcuni pentiti, altri ancora convinti della loro verità. "Sono vecchio, sono debole, ma la mia mente corre come quei bimbi, e questo bastone che vedete donatomi da una fata, come la vita stessa, mi tiene qui, in questa dimensione, che è il premio delle mie gesta! Sono venuto per narrare che l'Adolescenza, il posto da cui provengo, deve essere ricordato in modo che i vostri pensieri volino come aquile e che non corrano, camminino e spariscano lontano... Il vecchio torno dai bimbi, tiro fuori dalla tasca sabbia bagnata "ragazzi, con questa io ho creato un castello, che ora è casa mia..."
  
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