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Autore: FreeAngel    20/10/2013    1 recensioni
Continuai a correre, felice di essere finalmente libera.
Libera dai pregiudizi. Libera da quel goffo corpo umano. Libera da una vita che mi era sempre stata stretta e a volte negata.
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alcuni esseri umani nascono con delle mutazioni genetiche...

Era notte. Una magnifica notte stellata. Raggiunsi i miei amici nei parco cittadino. Dovevamo fare qualcosa che non era da tutti i giorni e che avrebbe mandato l'adrenalina alle stelle. Così ci saremmo divertiti. Era qualcosa che se vogliamo aveva dell'illegale, ma la mia incoscienza non mi aveva portato a credere che tutto quello avrebbe cambiato la mia vita. Così avrei fatto come i miei compagni.

Alcune di queste malattie compaiono solo alla maggiore età...

Devo ammettere che la prima cosa che avevo pensato quando questa avventura mi era stata proposta era stato negativo. Ha diciotto anni ancora a comportarmi come una bambina? Ma poi avevo pensato: che c'è di male? È una normale avventura che potrebbe cambiare la mia vita. Non sapevo quanto avessi ragione. Quel giorno però era proprio quello del mio compleanno e mi convinsi che una pazzia non mi avrebbe messo nei guai.

E si manifestano solo in particolari circostanze...

La macchina della polizia entrò nel parco per controllare che nessuno vi fosse nascosto prima di chiudere il parco, proprio quello che noi avevamo in mente di fare. Il loro arrivo ci sorprese, ma non ci perdemmo d'animo anzi l'adrenalina crebbe. Così ci preparammo a correre e a nasconderci per evitare che ci vedessero. Il rombo del motore si faceva sempre più vicino. Mancava poco, poi la macchina sarebbe uscita dalle oscure profondità del boschetto.

1°-la luna doveva essere piena e alta nel cielo...

La luna piena era una tacita spettatrice del nostro misfatto e guida nell'oscurità del parco. Il silenzio calò tra me e i miei amici, mentre i nostri cuori si animavano di vita.

2°-era necessario trovarsi in un bosco o in qualcosa che rappresentasse la natura selvaggia...

L'attesa era straziante e i minuti sembravano aver rallentato la loro corsa. L'erba alta iniziava ad infastidirmi le gambe scoperte. Era parecchio che l'erba non veniva tagliata e la natura aveva preso il sopravvento il quel parco circondato dalla boscaglia.

3°-bisognava iniziare a correre...

Ecco finalmente comparire i fari dal profondo del bosco. Il momento era giunto. Ancora prima di rendermene conto stavo correndo dietro ai miei amici. Ero l'ultima della fila, ma non per questo la piu lenta. Sentivo tutti i miei muscoli. Li sentivo tesi, caldi e pieni di adrenalina. Essi ne erano così saturi che mi sentivo come se stessi per esplodere. Però non era solo per quello che provavo quella sensazione: era come se la mia vera essenza, ciò che ero veramente, stesse per liberarsi. Iniziai a sentirmi potente e libera. Mentirei se dicessi che quello che successe dopo non fu la cosa piu piacevole che mi fosse mai successa.

La felicità e la gioia del momento mi invasero, mi colmarono, mi riempirono il corpo di piacere. L'impatto delle emozioni fu così piacevole e devastante che i miei movimenti divennero goffi e scoordinati. I miei compagni d'avventura mi distanziarono. Sempre di più. Sempre di più. Nessuno di loro si accorse che rimasi indietro.

Improvvisamente inciampai in una buca e caddi in avanti. Le mani si graffiarono quando vennero a contatto con i sassi sul terreno, ma non sentii dolore. Non riuscii a trattenermi, scoppiai a ridere. Sentivo finalmente chi ero davvero e ne ero felice. Poi improvvisamente mi sentii come scoppiare. Tutto il mio corpo fu come se esplodesse. La mia anima usci finalmente allo scoperto. Uscì dai pori della mia pelle, si libero allungando ossa e muscoli allo spasmo. Si liberò strappando i miei vestiti. Il senso di libertà affiancò la gioia.

Ricominciai a correre. Correvo a quattro zampe, come un animale. Notai che vedevo più in alto di poco prima. Notai che tutto il mio corpo era ricoperto di peli irsuti e rossicci e che le mie mani avevano lunghi artigli neri. Notai che sentivo tutti gli odori che mi circondavano, che vedevo tutto quello che si muoveva nella notte e che sentivo i rumori di tutte le creature anche a distanza di un chilometro. Non me ne preoccupai. Tutto questo non mi turbò in nessun modo, come se da sempre ne fossi stata capace.

Continuai a correre, felice di essere finalmente libera. Libera dai pregiudizi. Libera da quel goffo corpo umano. Libera da una vita che mi era sempre stata stretta e a volte negata. Continuai a correre. Saltai la recinzione del parco con un minimo sforzo. Continuai a correre indifferente di tutto quello che mi succedeva intorno, indifferente alle urla di un ragazzo che da dentro il parco invocava il mio nome.

  
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